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Perfect Days (DVD)
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Descrizione prodotto
Hirayama conduce una vita semplice, scandita da una routine perfetta. Si dedica con cura e passione a tutte le attività della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo all’amore per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le piccole cose a cui si può dedicare un sorriso. Nel ripetersi del quotidiano, una serie di incontri inaspettati rivela gradualmente qualcosa in più̀ del suo passato. Dal pluripremiato autore de Il cielo sopra Berlino, una riflessione commovente e poetica sulla ricerca della bellezza nel mondo che ci circonda. Edizione DVD
Dettagli prodotto
- Aspect Ratio : 1.33:1
- Lingua : Giapponese
- Dimensioni del collo : 19 x 13,5 x 1,4 cm; 70 grammi
- Riferimento produttore : LYZ-0415-CJJA4
- Regista : Wim Wenders
- Formato supporto : DVD
- Tempo di esecuzione : 1 ora e 54 minuti
- Data d'uscita : 30 aprile 2024
- Attori : Kōji Yakusho, Min Tanaka, Arisa Nakano
- Doppiaggio: : Italiano
- Lingua : Italiano (DTS 5.1), Giapponese (Dolby Digital 5.1), Italiano (Dolby Digital 5.1)
- Studio : Lucky Red
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- ASIN : B0CW6CJLFJ
- Paese di origine : Giappone
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 3 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 1 in Cinema asiatico (Film e TV)
- n. 1 in Drammatici
- Recensioni dei clienti:
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Custodia DVD distrutta… poteva essere imballato meglio visto che è stato inserito in una scatola co altri prodotti pesanti.
Fortunatamente il DVD è integro
Per questa volta non restituisco 😜
Custodia DVD distrutta… poteva essere imballato meglio visto che è stato inserito in una scatola co altri prodotti pesanti.
Fortunatamente il DVD è integro
Per questa volta non restituisco 😜
E' un film delicatissimo, in cui vi affezionerete morbosamente al delizioso protagonista. Non è una pellicola dalla trama complicata, né ricca di innumerevoli comprimari; è qualcosa di personale, da gustarsi a cuor leggero, apprezzando tutte le piccole e apparentemente insignificanti gesta dei personaggi.
Non ve ne pentirete. E non ho neanche parlato della colonna sonora, gustatevela.
9/10
Il tema della connessione con la natura, l'umanità e il mondo interconnesso emerge gradualmente, rendendo Perfect Days un'interrogazione affascinante sulla vita che cerchiamo nel perseguire la felicità. La storia si complica in modo sottile, mantenendo una tensione che culmina in un finale che invita alla riflessione sulla fuga attraverso il minimalismo. La scelta di utilizzare il formato 4:3 conferisce al film un senso di intimità e mette in risalto la strettezza degli spazi, sia nell'appartamento di Hirayama che nei bagni pubblici. Questo formato, insieme alla regia misurata di Wenders, si traduce in una visione cinematografica che ricorda i classici del regista come Wings of Desire. Perfect Days è un'ode alle semplici gioie della vita, un invito a rallentare e ad apprezzare i dettagli spesso trascurati. La narrazione sottolinea l'importanza di trovare equilibrio nelle nostre vite frenetiche, suggerendo che la felicità può derivare dalla cancellazione dei desideri, un concetto che si manifesta attraverso la vita ordinata di Hirayama. Perfect Days di Wim Wenders si erge come un capolavoro cinematografico che celebra la bellezza della vita quotidiana. Attraverso la performance straordinaria di Kōji Yakusho, la regia sapiente di Wenders e la colonna sonora avvolgente, il film offre uno sguardo intimo sulla semplicità e la profondità nascosta nei gesti quotidiani. Un'esperienza cinematografica indimenticabile che invita a riflettere sulla nostra ricerca di felicità e sulla bellezza che si cela dietro la routine.
Ma siete sicuri che sia felicita' alzarsi al mattino e bere un caffe' in latta da un distributore, vivere in una citta' inquinata e cementificata, mangiare un tramezzino sintetico avvolto nella plastica e la sera cibo pattumiera ? Ma per carita'! Definito il film zen di Wenders, ma di zen non ha nulla, di bellezza non ha nulla. Meglio vivere da eremita in cima ad una montagna ad allevare capre. In tutto il film io ho visto riferimenti continui ai pro e ai contro di questa scelta di vita...niente nel film è per caso, lui che gioca a tris con uno sconosciuto, lui che decide di non andare a trovare il vecchio padre morente, lui che diventa improvvisamente fragile per una delusione, la ricerca e la ricetta della felicità non sono semplici...le definizioni che hanno dato al film infatti non mi convincono per niente, il film se guardato e ascoltato con attenzione è ben altro...ogni cosa ha un prezzo, ogni decisione ha una conseguenza, cosa è giusto? Cosa sbagliato?Rinunciare al superfluo...ma cosa è superfluo? E poi la felicità, la pace con sé stessi, è uno stato d'animo che dipende dal panorama?
Pur di non aver alcun coinvolgimento si accontenta di giocare a tris con uno sconosciuto...un po' come tanti di noi fanno con i social...la proprietaria del ristorante si rivela il suo tallone d'Achille: l'amore rende vulnerabili, infatti quando la vede con un altro corre a comprare tre birre e le sigarette.
Al di là dell'indubbia bravura dell'attore protagonista (che si è caricato sulle spalle l'intera durata del film, di oltre due ore, praticamente da solo, come Tom Hanks in Castaway), resta per me un film vago e vacuo, oltre che terribilmente soporifero. Salvo la fotografia (bellissima) e poco altro. Ma un film non è fatto di mera estetica. Peraltro, parlando con franchezza, se questo film fosse stato girato a Roma o a Milano, con una identica trama e un analogo protagonista, quanti di noi ne parlerebbero come di un capolavoro?
Molto pochi, secondo me. Ed è lì la furbata di Wenders...narrare le giornate tutte uguali di un garbato omino giapponese che abita in un tugurio, che per lavoro pulisce i bagni pubblici e che si sforza di mostrare al mondo una felicità che internamente, in vero, non ha (e nel corso del film in più occasioni questo è palese, si veda ad es. non solo il primo piano della scena finale, ma anche la reazione dell'uomo a seguito dell'incontro con la sorella). Wenders vuole mostrarci la poesia della vita nonostante tutto, ma se la stessa vicenda con un medesimo protagonista, come detto, fosse stata ambientata alla periferia di Roma, lo stesso soggetto e la stessa vicenda, al massimo sarebbero andate bene per una canzone degli Squallor. Ma ve l'immaginate due ore di film su un tizio che pulisce i bagni pubblici di Torpignattara e la sera torna nel suo tugurio?
Secondo altri sarebbe un film sulle ombre (dalla scena in cui il protagonista gioca con un altro a rincorrere le proprie ombre).
Forse siamo ombre anche noi? E ci rincorriamo a vicenda come bambini stupidi in questa vita dai giorni sempre uguali? È questo che veramente voleva dirci Wenders in questa sua ultima pellicola?
Siamo ombra e polvere, diceva Proximo al gladiatore Massimo Decimo Meridio. Fatto sta che, secondo me resta troppo di non detto in questo film, troppe zone d'ombra sulle quali sarebbe stato meglio magari gettare un po' di luce...il rapporto del protagonista con la sorella e il padre malato ad esempio, oppure sul misterioso giocatore a distanza di Tris sui pezzi di carta lasciati nei bagni. Carneade, chi era costui? Non lo sapremo mai.
Le recensioni migliori da altri paesi
Habe ich die fantastische Musik schon erwähnt?
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Ausserdem muss man unbedingt mal nach Tokio reisen um diese schönen öffentlichen Toiletten zu sehen.
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