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Aisu

ha scritto una recensione su Detroit: Become Human

Cover Detroit: Become Human per PS4

Grafica e motion capture spettacolari. Narrativamente ben costruito, è un peccato che come al solito una trama così articolata non potesse essere gestita da sole due persone (per la maggior parte solo da una). E' il maggior difetto del gioco, come lo è stato per i precedenti della Quantic Dreams.

Aisu

ha scritto una recensione su Spec Ops: The Line

Cover Spec Ops: The Line per PC

Molto intenso, gameplay da tps basico, plot twist finale da rimaner senza fiato una volta realizzati i fatti. Ben fatto. Peccato non ci sia stato un altro gioco creato su questa falsariga di guerra non romanzata, ma brutale.

Aisu

ha scritto una recensione su Mass Effect: Andromeda

Cover Mass Effect: Andromeda per PS4

Un wannabe dolceamaro.

Premetto che sono una fa di vecchia data di Bioware e della saga di Mass Effect. Ho un legame si può dire affettivo con questa serie e con la software house, tanto che dopo aver finito il terzo capitolo ed aver tutto sommato apprezzato moltissimo il finale da molti criticato, ho seguito con ardore il percorso del nuovo capitolo. Seguendo social network, interviste, buone e cattive notizie, gente che andava e gente che veniva. Fu pertanto un percorso difficile, lo si vedeva e lo si capiva dal pochissimo materiale fornito fino a poco prima della data di lancio. Volevo acquistarlo poco dopo il day one, perché il legame con questo brand era (ed è) molto forte e quindi volevo toccare con mano di nuovo le vicende di quel mondo per emozionarmi, nonostante l'assenza di Shepard. Ma non tardò lo shitstom mediatico, video su video, articoli su articoli, che testimoniavano lo scempio delle animazioni facciali e l'inadeguatezza delle posture dei personaggi. Al di là della questione doppiaggio italiano che non mi è mai interessata (anzi, ho amato il doppiaggio originale, veramente un lavoro eccelso), quei video erano palesi, c'era veramente qualcosa di rotto in Andromeda, motivo per il quale ho aspettato fino a Dicembre per giocarlo, perché non avevo il coraggio, perché volevo aspettare le patch, e perché quando ad Agosto fu confermata da EA l'interruzione del supporto al single player e la messa in ghiacciaia della serie, oltre che dello sfaldamento del team di Montréal, il mio cuore era spezzato, non avevo lo spirito giusto, solo a pensare ad Andromeda mi rattristavo. Quando alla fine ho trovato il coraggio, l'ho finito d'un fiato in 10 giorni, accumulando circa 120 ore. Io, il cuore di Bioware lì dentro l'ho visto pulsare, l'ho sentito, ho sentito riaffiorare vecchie emozioni, il problema è che l'intera esperienza è incompleta, un gigantesco "wannabe". Non c'è altro modo di definirlo, la romance che ho scelto (Reyes Vidal) è incompleta, seppur una delle mie preferite a livello di storie Bioware (e la dice lunga), la trama è incompleta ed esegue un'escalation troppo veloce (che nei piani doveva poi rifarsi con DLC e secondo capitolo, che al momento sembrano aria fritta), e le maledette animazioni facciali e corporali rovinavano la maggior parte delle volte lo spirito di scene molto belle, perché non ci si poteva immedesimare in quegli occhi storti o in quell'espressione stralunata. Ed altra nota dolente, le soundtrack quasi del tutto inesistenti, tanto che non ricordo un momento in cui mi sia emozionata o mi sia persa in una bella melodia. Però la trama mi è piaciuta, mi ha coinvolto, mi ha tenuto incollata, Kadara è un pianeta affascinante, Voeld, pieno di neve, mi dava la sensazione di freddo sul corpo. I riferimenti alla trilogia mi facevano accapponare la pelle. Insomma, un gigantesco wannabe dolceamaro, e una consapevolezza che mi rattrista enormemente, ovvero la probabile fine di questa serie come la conoscevamo.

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