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Su Akio

Mi piace scrivere recensioni, sono appassionato di doppiaggio e videogiochi, studio traduzione e scrivo per Gamesailors.it

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Akio
Cover El Shaddai: Ascension of the Metatron per PS3

Ho capito più cose dopo averlo finito di nuovo!

RECENSIONE NUOVA QUI! ( i contenuti della recensione qui sotto provengono da qui, ovviamente)
https://iamakio.blogspot.com/2019/07/el- …

RECENSIONE DEL 2011 QUI! https://iamakio.blogspot.com/2011/11/akk …

"...El Shaddai è, senza troppi fronzoli, un beat'em up con un sistema estremamente semplicistico di "carta-sasso-forbici" sotto forma di armi.
Avremo a disposizione tre armi nella durata di tutto il gioco: l'Arch, un arco con una lama di energia; il Gale, una serie di proiettili che girano intorno a chi la usa; il Veil, due pugni che diventano uno scudo. Ogni arma ha le proprie forze e debolezze, e la bellezza del gameplay sta nel riuscire a mescolare le armi rubandole ai nemici, cercando di sconfiggere prima quelli con la debolezza all'arma che possediamo, e così via, finché la schermaglia non sarà finita.

Questo è pressoché quanto: El Shaddai non brilla particolarmente per il gameplay, anche perché è possibile giocare usando solo due pulsanti per tutta la durata dell'esperienza.
Quadrato e X o Triangolo e Cerchio, dipendentemente dalle preferenze, saranno più che sufficienti a completare il gioco senza sforzi.
Nonostante ciò, però, il Combat System si basa, oltre che sull'uso giusto delle armi, anche sul momento e durata della pressione del tasto di attacco: a seconda di quanto o quando premeremo il tasto, Enoch entrerà in una combo diversa, rendendo il tutto decisamente più interessante. Riuscire a rompere la difesa di un nemico saltandogli alle spalle e lanciandolo in aria insieme a R1 è una grande soddisfazione, che rende il gameplay molto dinamico e interessante.
Tale dinamismo, poi, è dato anche dal fatto che ogni arma ha un suo preciso sistema di mosse, che seppur abbiano gli stessi input, si comportano in modi completamente diversi. In aggiunta a ciò, in modalità normale è più che probabile che Enoch perda la sua arma a causa di un colpo troppo forte: in quel caso resterà a mani nude, e il gameplay ci lascerà esplorare un altro lato del combat system piuttosto inaspettato e interessante.
Alla fine della storia, quindi, ci ritroveremo con ben 4 modalità diverse di combattimento, che avranno poi accesso ad una modalità berserk e una mossa finale ciascuno (sbloccabili da metà gioco in poi).

Tutto molto interessante, senz'altro: l'unico problema, però, è che questo combat system non è propriamente perfetto. Dipende tutto da quante volte combattiamo e contro quanti nemici ci troviamo. Insomma, capiterà spesso di cadere nell'antipatico lago della ripetitività, da cui potremo uscire piuttosto rapidamente grazie a sessioni di platforming altalenanti ma a tratti molto ispirate.
Il level design, fortunatamente, è piuttosto interessante e visionario, e seppure si mantenga comunque su mappe semplici e piuttosto dritte, resta comunque un piacere da esplorare, grazie anche ai numerosi scritti che gli uomini ci offriranno durante il gameplay, che mostreranno altri lati interessanti della storia della Terra da quando sono arrivati gli angeli.
C'è da dire infine che El Shaddai non ha un'interfaccia per il giocatore: questa prende, infatti, luogo nell'armatura che Enoch indossa, che un po' come in "Ghosts and Goblins" ne indica proprio i punti vita. Fortunatamente, però, non ci troviamo nello stesso grado di difficoltà, e anzi, sarà piuttosto difficile fare game over.
[...]
Il punto più brillante di El Shaddai risiede proprio nel comparto grafico, che vanta una versione modificata del Gamebryo Engine, lo stesso motore grafico usato in "Oblivion", "Fallout" ed "Epic Mickey", per intenderci.
La differenza sostanziale tra El Shaddai e i giochi ante-menzionati, però, sta nel fatto che questo gioco è stato sviluppato seguendo la formula del cel-shading. Nulla di nuovo, direte, se non fosse per il fatto che, solo grazie a questo, El Shaddai diventi automaticamente uno dei titoli più interessanti, carismatici ed essenzialmente belli da vedere di questa generazione. Certo, il frame rate non aiuta sempre (è estremamente ballerino e saltella dai 15-20 FPS ai 60 alla bisogna!), ma resta il fatto che il puro stile del titolo vale già da solo il prezzo.
El Shaddai è un gioco dallo stile estremamente distinto, pieno di piccoli dettagli curiosi e interessanti, che non ha paura di reinventarsi con situazioni radicalmente diverse a seconda del capitolo della storia, ma anzi, incoraggia anche il giocatore ad abituarsi a questi repentini stacchi e a seguire la pura pazzia che ha dominato la mente degli angeli da quando sono scesi sulla Terra.
[...]
"El Shaddai: Ascension of the Metatron" è un titolo molto particolare. È diverso dagli altri giochi come lui, cerca di vincere con lo stile e con una sostanza che non sono adeguati a tutti i tipi di giocatori, ma che anzi, potrebbero essere la ragione principale di alienazione per molti interessati.
Il mio consiglio personale è quello di provare a giocarlo a cuor leggero, e di sperimentare tanto, perché questo gioco spiega l'essenziale, senza sbilanciarsi troppo. È estremamente divertente, ma anche profondamente imperfetto. Forse è proprio questo il suo fascino."