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Su Akio

Mi piace scrivere recensioni, sono appassionato di doppiaggio e videogiochi, studio traduzione e scrivo per Gamesailors.it

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Akio

ha scritto una recensione su Castlevania: Lords of Shadow

Cover Castlevania: Lords of Shadow per PS3

Una imperfetta, ma gradevole sorpresa!

RECENSIONE COMPLETA QUI! https://iamakio.blogspot.com/2019/10/cas …

"... Quello che colpisce fin da subito di questo Castlevania è sicuramente la quantità abnorme di cura nel dettaglio. Certo, nel 2010 la serie contava già un bel po' di giochi sulle spalle, quindi c'era molto di cui parlare, ma quello che mi ha preso è stato il modo quasi naturale del titolo di inserirmi in questo mondo, con un ritmo lento e ponderato. [...] Come nei migliori giochi di avventura, il compito di Gabriel è proprio quello di sconfiggere tutti i cattivi di turno e recuperare i pezzi della maschera, per ricomporla e riabbracciare Marie.
Nonostante questa premessa sia quasi un esempio da manuale di "genericità", resta il fatto che Lords of Shadow si mostra confidente nell'accompagnare il giocatore e il suo alter-ego virtuale in una storia che ha pochi, ma ottimi colpi di scena. I personaggi sono piuttosto pochi, e la storia risulta quindi più introspettiva che caciarona come, per fare un esempio, è successo poi con Darksiders 2.
Gabriel è silenzioso, parla poco e la sua espressione, seppur susciti spesso ilarità, è una chiara rappresentazione del suo malessere, dell'oscurità che lo corrode, del dolore della perdita di una persona cara che, probabilmente, non riuscirà a rimarginarsi.
Questa emotività la si nota prevalentemente da alcuni tratti del gameplay, oltre che dall'ottima scelta dei panorami in determinati momenti, che ancora oggi sanno dire la loro, a distanza di quasi 10 anni dall'uscita.

Il Gameplay di Lords of Shadow cerca di prendere il più possibile dalla formula originale di Castlevania, senza però snaturarne le caratteristiche, e instillando una certa dose di realismo che per il titolo non è affatto malvagia.
Come già anticipato, stiamo parlando di un'avventura d'azione, o "Hack n' Slash" per i più navigati, molto vicina all'idea sulla carta dei "God of War" classici. A differenza dei God of War, però, i comandi sono un po' complicati, e richiedono un po' di pratica.
La prima differenza tra tutte sta nel fatto che il tasto Triangolo (o Y su Xbox / PC) è adibito ad attacco ad area, non "attacco più forte ma lento", mentre Quadrato è un attacco a target singolo della stessa velocità. Questa scelta è presto giustificata dalla presenza di due buff passivi che Gabriel potrà utilizzare alla bisogna con i pulsanti dorsali, che prendono il nome di "Magia della Luce" e "Magia dell'Ombra".
Questi due tipi di magie hanno degli indicatori specifici, che possono essere rifocillati recuperando la magia dispersa nell'ambiente con i pulsanti degli analogici: L3 per Luce, R3 per Ombra.
Per aiutare il giocatore a utilizzare spesso la magia e premiarlo quando gioca bene, Lords of Shadow rende disponibile in ogni momento una "Barra concentrazione", che a seconda di quanto bene si gioca si caricherà, e farà uscire delle particelle di magia dai nemici ad ogni attacco andato a segno. [...] Resta però il fatto che si tratta di un gioco del 2010, e come tale ha diverse sbavature che, purtroppo, non sono state raffinate abbastanza.
Il primo tra tutti i difetti credo risieda in una mancanza generale di chiarezza nelle animazioni. Non si capisce bene quando un nemico ti sta attaccando, e quando lo fa, molto probabilmente, non c'è il tempo di schivare.
Il secondo problema risiede proprio nelle combo: certo, c'è un sistema piuttosto robusto di esperienza guadagnata uccidendo i nemici, che può essere spesa per comprare nuove mosse per ogni Reliquia e potenziamento che troviamo durante la storia, ma è facile preferire una o due combo in particolare rispetto ad altre, sia per la facilità di input, sia per la resa finale, rendendo il gioco a lungo andare un po' troppo ripetitivo.
Come già anticipato poc'anzi, arrivano dei potenziamenti arbitrari a cercare di alleviare il problema, ma la verità dei fatti è che il combat system resta pressoché identico dall'inizio del gioco fino alla fine, senza troppe variazioni. Il vero succo del titolo, paradossalmente, sta nell'esplorazione, negli enigmi e nel platforming à la "Uncharted", che riesce, in anticipo di ben 6 anni rispetto al quarto capitolo della serie Naughty Dog, a implementare in modo davvero creativo il rampino nelle sezioni di arrampicata.
Un discorso leggermente diverso va fatto per quello che riguarda gli enigmi.
Ce ne sono un numero piuttosto discreto, ma purtroppo la loro qualità è scostante, e molti tendono a ripetersi, allungando fin troppo il gioco. Lords of Shadow cerca però di spianare il tutto offrendo fin da subito la soluzione a ogni singolo enigma in cambio dei punti esperienza, quindi non è un problema irrisolvibile. Gli sviluppatori sapevano perfettamente che gli enigmi non erano tutti ben fatti, e credo che sia stata una scelta giusta, quella di lasciare la scelta di saltarli a piè pari.
Verso la fine del gioco, però, la qualità degli enigmi sale davvero di molto, e il gioco si concentra di più sul renderli piacevoli, piuttosto che far innervosire il giocatore con valanghe di nemici inutili come succede spesso.
Il level design, al contrario, perde un po' del suo charme, partendo davvero bene con aree estremamente grandi ed esplorabili senza evidenti confini, ma stringendosi sempre di più, soprattutto nelle note finali, con zone poco comprensibili e piattaforme accessibili poco chiare, che richiedono più di una volta l'uso di guide per capire dove diamine andare. [...]
Lords of Shadow è davvero molto bello da vedere, soprattutto se lo si gioca su consoles di scorsa generazione e non su PC. Va bene, magari il fatto che giri a 720p e non sia neanche sui 30FPS quando c'è molta roba su schermo può essere un motivo per non giocarci, per molti, ma credo che sia anche questa parte del suo fascino. Nonostante spesso non riesca ad arrivare a 30FPS, Lords of Shadow riesce comunque, in determinati momenti, ad arrivare perfino a 60, e lo fa soprattutto in scene di completa calma che sembrano quasi fatte arbitrariamente in quel modo.
Queste scene in particolare sono spesso panoramiche e davvero fantastiche da vedere per il periodo, con colori saturi e accesi, spesso accompagnati da angolazioni della telecamera che amplificano la maestosità di alcuni dei monumenti che Gabriel sta scalando o che percorre.
I punti panoramici si sprecano in Lords of Shadow, e insieme a questi sono proprio le suddette angolazioni della telecamera che fanno capire implicitamente al giocatore lo stato d'animo di Gabriel senza dire neanche una singola parola. Le scene finali, comunque, sono particolarmente ben dirette e girate, talmente tanto che mi hanno lasciato più di una volta a bocca aperta, estasiato dalla pura cura e qualità che fuoriesce dalle fantastiche animazioni dei personaggi. [...] Infine parliamo della Soundtrack, composta da Oscar Araujo, che ha un chiaro sentore di "avventura epica" per tutta la sua durata. Il rimasuglio di questa Soundtrack è sicuramente molto piacevole e per niente scontato.
Non siamo di fronte alla tipica OST orchestrale fatta per coprire il silenzio: qui c'è stile da vendere e tensione talmente forte da essere quasi fisicamente toccabile. La Soundtrack è in grado, da sola, di garantire una sensazione di epicità davvero rara in un titolo del genere.

Lords of Shadow è stata una imperfetta, ma gradevolissima sorpresa. Un'avventura lenta, forse un po' troppo, ma piena di carattere, amore e cura per i personaggi e per la storia. Una vicenda lineare, semplice, chiara e con i giusti colpi di scena. Una storia di redenzione, di scoperta di sé stessi, di cadute e inciampi, ma dal cuore buono e gentile.
Castlevania: Lords of Shadow è questo e molto altro. È riuscito a prendermi con i suoi colori ed è riuscito a tenermi stretto a sé con la sua storia, raccontandosi con dovizia a me, che ho avuto la pazienza di ascoltarlo e capirlo.
È sicuramente un prodotto del suo tempo, con i suoi se e i suoi ma, e negherei la verità se vi dicessi che non mi sono divertito neanche un po'.
Lo consiglio caldamente a chi è interessato a introdursi nella serie di Castlevania, ma non abbia idea da dove cominciare. E per l'amor del cielo, giocatelo a facile. Fidatevi."