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Su Akio

Mi piace scrivere recensioni, sono appassionato di doppiaggio e videogiochi, studio traduzione e scrivo per Gamesailors.it

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Akio

ha scritto una recensione su Enslaved: Odyssey to the West

Cover Enslaved: Odyssey to the West per PC

Un gioco Ninja Theory a tutti gli effetti.

RECENSIONE COMPLETA QUI! https://iamakio.blogspot.com/2019/11/ens …

"La storia di Enslaved può essere riassunta in poche, semplici righe, e questo è sia una scelta, sia un problema nato da gravi difetti di sceneggiatura che approfondiremo in seguito.

Partendo con ordine, la storia di Enslaved vede due personaggi, Trip e Monkey, scappare da una nave di prigionieri per tornare a casa. [...]
La questione che però mi infastidisce un po' è che di Enslaved conosciamo poco e niente. Non sappiamo chi siano Monkey e Trip, o comunque come si siano trovati lì allo stesso momento, così come non sapremo mai effettivamente da dove sia nata la compagnia misteriosa che schiavizza la gente. Insomma, è tutto un po' troppo confusionario, e la storia di intermezzo non aiuta per nulla, dato che le vere evoluzioni della trama avvengono solo negli ultimi 10 minuti, che fanno un tentativo maldestro di raddrizzare il tutto, ma ci riescono in modo molto raffazzonato.

I personaggi, purtroppo, non sollevano moltissimo la situazione: character design a parte, di cui parleremo meglio più avanti, Trip e Monkey hanno delle interazioni molto basilari, e anzi, non ci sarà una vera alchimia tra i due. Gli unici tentativi avverranno verso tre quarti dell'esperienza, ma ancora una volta saranno semplicemente dei tentativi maldestri di rattoppare una lacuna grave del titolo solo in modo parziale.

In ogni caso devo dire di aver particolarmente apprezzato il personaggio di Pigsy, che appare all'incirca a 3/4 della storia. Lui è l'unico, vero respiro comico della storia, che risponde all'aridità delle battute di Monkey con della sana semplicità da pervertito che, seppur già vista, risolleva abbastanza la storia da non renderla completamente mediocre.

In conclusione, la storia di Enslaved è già vista, semplice, estremamente lineare e dal finale a dir poco ridicolo, che non vi nego, mi ha fatto ridere più di quanto avrebbe dovuto. La dissonanza tra le cose nel gioco è a dir poco allarmante, e il finale ne paga tutte le conseguenze.

Enslaved è, in assenza di altre definizioni, un Puzzle Adventure (pienissimo di influenze Unchartediane) con particolare enfasi sull'Adventure. C'è poco di Puzzle, e quando c'è funziona parzialmente bene. Insomma, in generale Enslaved è un lavoro a metà. Le basi sono più che solide, e soprattutto nelle arrampicate di Monkey c'è un ritmo di tutto rispetto, invidiabile da titoli di calibro ben più alto. Nonostante tutto credo che l'esperienza di Enslaved sia comunque molto scostante, con solo due momenti che mi hanno davvero divertito.

Nulla è perduto, comunque, perché Enslaved dispone anche di un semplice ma efficace combat system. Il problema, però, è che Ninja Theory fa la stessa cosa che fece Renderware con "Legend of Kay". A parte quel gruppo di mosse che viene spiegato dall'inizio c'è pochissimo altro, e nonostante ci sia un numero più che discreto di upgrade sbloccabili tramite Trip, è tutto prevalentemente passivo e utile solo ad avere la vita più facile.

La più grande offesa di Enslaved, comunque, risiede non tanto nei combattimenti normali, ma nei boss, che sono letteralmente 5 o 6 in tutto il gioco, e non si differenziano minimamente dagli altri incontri. Anzi, se possibile sono anche più macchinosi e meno testati degli incontri standard! Insomma, un mezzo disastro, almeno da questo punto di vista.

Tornando a monte, i punti esperienza possono essere guadagnati ammazzando nemici e trovandoli in giro per la mappa, e questa cosa, insieme al modo di succedersi degli eventi, ricordano moltissimo la progressione di "Rayman 3". La differenza, però, è che Rayman 3 si mantiene estremamente variegato in ogni cosa che fa (nonostante il suo combat system ancora più semplificato), mentre Enslaved resta sempre sulla stessa falsariga: arriva al punto X, Trip scannerizza l'area, ci sono dei nemici e qualcosa da raccogliere, si ammazzano i nemici, si raccoglie quella cosa e si ritorna al punto di partenza, e questo succede per tutto il tempo di gioco. Non ci sono variazioni, e il problema è quello. Paradossalmente è lo stesso problema che ho ritrovato in "Heavenly Sword" e nelle brevi partite che ho dedicato a "Hellblade".

Il problema di Ninja Theory, in generale, è che si concentra troppo su determinati lati stilistici, lasciando indietro la sceneggiatura e il gameplay, che sono i tratti più importanti del videogioco. Il risultato, spesso e volentieri, è un titolo che si salva di poco dalla mediocrità, e purtroppo Enslaved non è da meno. E' piacevolissimo, certi punti del gioco sono proprio costruiti bene, ma sono presenti anche lati di gameplay molto arcaici (come le sezioni a bordo di torrette o punti a dir poco non finiti) che rovinano l'esperienza generale, nonostante i discreti metodi di "girare attorno ai problemi" che la compagnia ha offerto più volte al giocatore durante le partite.

Enslaved è un titolo particolare, primo tra tutti perché è costruito sull'Unreal Engine 3, motore di tutto rispetto che ancora oggi, prevalentemente parlando dei modelli dei personaggi, riesce a dire la sua.

Discorso diverso va fatto se si parla degli ambienti: coloratissimi, si, ma spogli e pieni di modelli e texture a dir poco antiche, che risalgono quasi a una generazione indietro rispetto all'anno di uscita. Non aiuta il character design, che a volte segue fin troppo alla lettera l'idea di un mondo post-apocalittico, ma non ne approfondisce per niente le origini e anzi, lascia tutto intendere al giocatore senza dargli neanche un tipo di input.

Il risultato è quello di un gioco che ci ha provato, ma si è fermato a metà, come se non fosse bastato il tempo per finire alcune rifiniture necessarie a rendere l'esperienza davvero piacevole.

Poco male, comunque, perlomeno il sound design è molto interessante, e il doppiaggio riesce a convincere, con ottime battute e intenzioni dei personaggi che adempiono perfettamente al loro ruolo designato.

Un enorme problema del titolo risiede nella telecamera, che si muove fin troppo per i miei gusti (non nego di aver avuto qualche volta un po' di nausea, soprattutto durante i combattimenti, perché si muove davvero TROPPO!), ma riesce parzialmente nell'intento di rendere i combattimenti ripetitivi quantomeno interessanti da vedere.

Un ultimo commento va riservato alle animazioni di Monkey, che riesce davvero nell'intento di sembrare una scimmia quando si arrampica in giro. Nonostante abbiano ingobbito un po' troppo il personaggio, resta per me un'ottima scelta quella di rendere le animazioni il più fluide possibili per farlo avvicinare a un vero e proprio primate che si destreggia in una giungla di metallo.

Enslaved è un gioco lineare e semplice, con tutti i pregi e difetti del caso. Complice dei difetti del titolo è il motore grafico, e la sceneggiatura non è da meno. Insomma, questo titolo è semplicemente un altro dei numerosi campanelli d'allarme della scorsa generazione, che ha dimenticato il senso, il significato e la bellezza di un action adventure con l'enfasi sul platforming. Paradossalmente ci è riuscito meglio "Tomb Raider". Buona occasione, purtroppo sprecata."

6

Voto assegnato da Akio
Media utenti: 7