Se c’è un gioco che ho atteso per tanto tempo, si tratta sicuramente di Tokyo Xanadu. Per chi mi legge già da qualche tempo sui canali del Pick a Quest, il fatto che io aspettassi con ansia un gioco targato Nihon Falcom non suonerà certo come una sorpresa; eppure, a prescindere dal mio essere oggi un’accanita Falcom fan, Tokyo Xanadu era stato in grado di stregarmi sin da quando fu annunciato per la prima volta per PlayStation Vita, in Giappone, nel lontano 2015. Character design accattivante, ambientazione scolastica, atmosfere sovrannaturali: fu amore al primo screen. All’iniziale entusiasmo, pian piano, subentrò lo sconforto: i mesi passavano, ma non si proferiva verbo circa una possibile localizzazione occidentale del titolo. Nel 2016, la notizia di una versione migliorata per PlayStation 4 sembrò dare il colpo di grazie alle possibilità di un arrivo del titolo in Occidente, perlomeno su PSVita; e invece, a breve distanza arrivò totalmente a sorpresa l’annuncio di Aksys Games all’Anime Expo: Tokyo Xanadu sarebbe arrivato in Occidente, su PlayStation Vita e — in versione eX+ — su PlayStation 4 e PC.
Senza dubbio, si è trattato di uno dei miei titoli più attesi del 2017. E attendere si è fatto attendere ancora parecchio: per la versione eX+ si è dovuto aspettare fino a dicembre, non senza purtroppo diversi problemi di distribuzione a livello europeo. A quasi tre anni di distanza da quel colpo di fulmine, la mia personale odissea Tokyo Xanadu si è conclusa e ha avuto inizio la mia tanto sospirata avventura a Morimiya City. Un’avventura che mi ha regalato un centinaio di ore di puro divertimento in stile Falcom!
La trama di Tokyo Xanadu eX+ ci porta a Morimiya City, distretto fittizio di Tokyo. Kou Tokisaka è un normale liceale, che si divide tra gli impegni scolastici e i numerosi lavoretti part-time che lo tengono patologicamente impegnato durante il tempo libero. Proprio al termine di una serata di lavoro, il ragazzo nota la nuova compagna di classe, Asuka Hiiragi — capoclasse appena tornata in Giappone da un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti — mentre viene importunata da alcuni teppisti. Il tentato intervento di Kou ha risvolti inaspettati: il ragazzo, infatti, scopre l’esistenza di un’altra dimensione, l’inquietante Eclipse, nella quale si annidano creature mostruose chiamate Greed. Compito di Asuka è proprio quello di monitorare e disporre di questa minaccia. La giovane, una professionista affiliata con l’organizzazione Nemesis, che fa del controllo dell’Eclipse la propria missione, tenta in ogni modo di tenere un normale ragazzo come Kou lontano da questi pericoli; tuttavia, quando i Greed minacciano i suoi affetti, lo stesso protagonista si scopre capace — proprio come la veterana Asuka — di brandire un Soul Device, ossia un’arma anti-Greed nata dal suo animo.
È questo, a grandi linee, l’incipit di Tokyo Xanadu eX+, che ci introduce rapidamente alla dualismo che caratterizza la sua narrazione: da un lato, la vita scolastica di Kou e dei suoi amici a Morimiya City; dall’altro, la dimensione sovrannaturale dell’Eclipse. La trama, divisa in capitoli, procede su binari strettamente episodici: ogni capitolo ruota attorno a un diverso incidente causato dall’Eclipse e si concentra su uno o più personaggi specifici. Nel presentarci il suo nutritissimo cast, Tokyo Xanadu eX+ si prende tutto il tempo che gli serve, tanto che un filo conduttore tra i vari episodi comincia ad emergere nella seconda metà di gioco e la trama orizzontale diventa protagonista — forse un po’ tardivamente — soltanto nei capitoli finali. Complessivamente, sia per l’ambientazione, sia per il ritmo episodico, si ha quasi la sensazione di giocare un anime: non a caso, ogni capitolo si apre con la splendida opening del gioco, come a voler segnalare l’inizio di un nuovo episodio.
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