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Arcangelo Variele
Cover Kane & Lynch: Dead Men per PC

Uomini morti, ma morti dentro...

Ok, ammettiamolo. Se state giocando a Kane & Lynch: Dead Men dovete aver perso di brutto qualche scommessa, ma di quelle feroci. Oppure siete degli inguaribili masochisti. O vittime di una curiosità che di gatti ne ha uccisi parecchi. Questo gioco è di una mediocrità a dir poco sconcertante. Vediamo perché.

La cosa che proprio delude, di Kane & Lynch, è che parte con una premessa interessantissima e un concept dei personaggi che è FAVOLOSO. Oltre a essere ben concepiti, i due protagonisti risultano convincenti anche nell'assegnazione dei dialoghi, nella recitazione e nel doppiaggio, per cui nelle prime fasi del gioco ci sembrerà davvero di essere stati catapultati in una di quelle crime story con le palle, di quelle che si vedono in film d'azione o serie TV di grosso calibro.

Invece, un istante dopo aver cominciato a giocare, scopriamo che i concept designer dei personaggi sono proprio gli unici in tutto il cast di questa produzione a cui si può rivolgere un plauso. La splendida premessa di cui vi parlavo poc'anzi viene bruciata fin dalle prime battute con una trama sconclusionata e ricca di cliché ai quali purtroppo NON seguono pirotecnici colpi di scena o sequenze dal thrilling mozzafiato, ma una sorta di caotica accozzaglia di eventi in cui la parola d'ordine è "confusione".

Tra un capitolo (anzi un gruppo di capitoli) e l'altro il gioco salta da un'ambientazione all'altra con poche delucidazioni su quanto accaduto nel frattempo, anche se sarà facilissimo dedurre dal contesto le parti mancanti, visto che di eventi veramente imprevedibili non ce ne sono. Però si crea quella sensazione di disorientamento che ti fa pensare "wtf?" un attimo prima di concludere che non ti sei perso niente perché tanto gli eventi hanno preso l'unica, scontata piega possibile.

Nel corso di un'esperienza di gioco che - è proprio il caso di dirlo - si rivela "breve ma intensa" (intensa come il volume delle parolacce e delle imprecazioni che rivolgerete all'indirizzo di chi ha programmato sta roba mentre arrancate nella frustrazione dettata dall'orrendo gameplay di cui parleremo a breve) le cose non migliorano, anzi convergono in maniera inesorabile verso i ben DUE finali previsti dal gioco, uno più squallido e inconcludente dell'altro.

E nel gameplay, come nella triste vicenda narrata, regna il caos più assoluto. Il gioco DOVREBBE essere uno shooter in terza persona con qualche copertura, qualche variante tipo parti a bordo di un'auto o di un furgone, un po' di cecchinaggio e simili; inoltre, riprendendo MALE una dinamica che era stata usata bene in Freedom Fighters, ci consente di assegnare ordini a uno o più comprimari (di solito Lynch) in modo che ci coprano le spalle, che attacchino un bersaglio da noi scelto e così via. Tutto molto interessante...

...solo che non funziona NULLA. Il sistema di puntamento è confusionario e impreciso, così come goffo e impacciato è il movimento del personaggio. Così, se da un lato fa ben poca differenza il mirare alla testa o ai piedi di un bersaglio (tutto quello che conta è se stiamo usando una pistola o un mitra, visto che anche i diversi modelli di armi sono tutti uguali fra loro, quindi un AK47 farà le stesse cose di un M16 o di qualsiasi altro mitragliatore, fatevene una ragione), dall'altro ci troveremo spesso allo scoperto senza NESSUNA possibilità di raggiungere un riparo prima di essere crivellati perché non siamo riusciti a farci la minima idea di dove fossero situati i nemici. E l'unico modo di riuscire a capire qualcosa è per tentativi ed errori.

I compagni sono utili come un termosifone ad Honolulu, dato che non seguono quasi mai i nostri ordini e sì, ok, possono rianimarci se veniamo abbattuti (a patto che la cosa non succeda due volte di seguito, perché moriremmo per overdose di adrenalina, in quel caso); ma tanto fa poca differenza visto che i checkpoint sono abbastanza ravvicinati e non soffriremmo molto del fatto di dover ripartire da lì ogni volta.

Anche le poche sezioni "alternative" sono mal realizzate, confusionarie e fonte di più frustrazione che divertimento, anche se - fortunatamente - condividono con tutto il resto del gioco una caratteristica che fa da contraltare alla terrificante realizzazione tecnica e allevia un po' le nostre sofferenze: la brevità. Nel giro di poche ore avremo portato a termine la breve campagna perché anche se i capitoli sono circa 15 (quindi una durata media per un gioco di questo genere) va detto che scorrono via così veloci che ci troveremo ad averne giocati tre o quattro senza nemmeno accorgercene.

Aggiungiamoci che la grafica non era allo stato dell'arte nemmeno per l'epoca, non tanto perché i personaggi non siano fatti bene, ma perché le texture degli scenari non sono molto rifinite e gli effetti di esplosioni, spari e altre simpaticherie del genere sembrano datati a buoni 2-3 anni indietro rispetto alla pubblicazione del gioco. Curiosamente, invece, sembra salvarsi qualcosa nella fisica del gioco, dato che abbiamo un buon grado di distruttibilità dello scenario e di interazione: purtroppo questo aspetto è sottoutilizzato e anche i canonici barili esplosivi da utilizzare come arma indiretta saranno un evento più unico che raro.

Né si può parlare molto bene degli effetti sonori, poco convincenti e di scarso impatto. Va un po' meglio per quanto riguarda la colonna sonora, curata almeno in parte da un Jesper Kyd che doveva essere proprio annoiato o in crisi finanziaria per prestarsi a fornire un sottofondo musicale a questa robaccia. Oppure chi lo sa, sarà stato sedotto anche lui dalle intriganti premesse, per poi pensare chissà cosa del risultato finale, però...

In sintesi. Kane & Lynch è un gioco che parte da una buona stesura concettuale e da un ottimo character design, ma riesce ad affogare queste premesse in una trama che sottoutilizza il tutto, un gameplay caotico ed impreciso che porta poco divertimento e tanta frustrazione e una longevità così risicata che fa sperare di aver recuperato il gioco in qualche svendita su Steam o nel cestone di un supermercato. Non è che non si salvi proprio nulla, ma da quando si comincia a giocare effettivamente (dopo l'introduzione) fino alla conclusione è una breve e spasmodica attesa di un miglioramento che non arriva mai.

5

Voto assegnato da Arcangelo Variele
Media utenti: 7.2 · Recensioni della critica: 6.5