Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

ARE condivide alcuni suoi interventi solo con i suoi amici. Se vuoi conoscere ARE, aggiungilo agli amici adesso.

ARE

ha scritto una recensione su Mega Man 11

Cover Mega Man 11 per Nintendo Switch

This really grinds my gears

Megaman 11 è un titolo interamente focalizzato sul dimostrare che, nonostante tutto ciò che è successo negli ultimi anni, Capcom è ancora disposta e capace di sviluppare un gioco del blue bomber che si rispetti.

All' inizio del gioco non ci aspetta alcun reboot o rivoluzione: Wily si sveglia con la luna storta (abbastanza letteralmente), 8 robot masters diventano cattivi e si comincia a giocare, come Dio vuole. Una novità però c'è, il Double Gear System, una vecchia invenzione di Wily che una volta installata su di Megaman gli donerà nuove capacità: un'aumento della potenza di fuoco e una sorta di bullet time. Queste abilità vengono gestite da una barra di cooldown, in maniera vagamente simile agli adapter di Megaman 6. Ho trovato questo sistema molto ben gestito e divertente per quanto, per la gioia dei puristi, esso sia completamente opzionale ammesso di essere abili.

Per il resto il gameplay, per quanto curato, è rimasto pressoché invariato rispetto alla decina di titoli precedenti. Si sparacchia in avanti, si salta, si slitta, si carica, si muore e si cerca di capire da quale stage iniziare a rompere la catena di masters. Gli stage di Megaman 11 sono estremamente solidi, potendo vantare un ottimo level design e (per me la migliore qualità del titolo) un livello di difficoltà pressochè perfetto: lunghi, severissimi ma mai stronzi, nell'intera run non ho mai sentito come se qualche morte fosse stata inevitabile o ingiusta. Forse giusto i checkpoint possono sembrare eccessivamente punitivi alle volte, ma nulla di esageratamente frustrante. Superate le difficoltà si arriva finalmente ai boss, che ho trovato di ottima qualità sia per le battaglie stesse che per personalità e design. Assolutamente uno dei gruppi più memorabili della serie, anche se dispiace che forse il più bello di tutti sia quello che è stato proposto nella demo.

Da grandi robot masters derivano grandi armi, e quelle di Megaman 11 sono davvero eccezionali. Non solo ho trovato ciascuna di esse utile e soddisfacente (tranne forse quella di Blastman non potenziata) ma tutte offrono una modalità ulteriore attraverso il Power Gear, in maniera simile a Megaman X, e soprattutto la loro sinergia è fantastica. Il castello di Wily in particolare brilla per come invita il giocatore ad utilizzare ogni arma al suo massimo, sia in Power Gear che normali.

Ma è col castello di Wily che appare chiara una cosa: Megaman 11 si comporta come se fosse un normale capitolo della saga, come se il 10 non fosse un titolo 8-bit esclusiva Wiiware uscito 8 anni fa. Non c'è alcun twist, alcuna celebrazione, alcun extra, alcun volto fan favourite in ciò che accade nelle battute finali di gioco. Non voglio trattare necessariamente questo come un lato negativo: in un certo senso questo sottolinea la confidenza di un gioco che si fa valere più per la sua qualità che per quanto riesce a strizzare l'occhio ai fan, ma sconsiglio di cominciare questo capitolo con l'idea che esso farà qualcosa per essere "speciale".
E' speciale perchè e Megaman, di nuovo in vita. Nulla di più ma soprattutto nulla di meno.

Beh, a renderlo speciale a dirla tutto c'è anche l'estetica. Megaman 11 è il primo capitolo della saga classica a fare un passo avanti a livello grafico-tecnico dai tempi della PS1, proponendo una grafica 2.5d molto colorata. Non è perfetta, ma rispetto alle mie preoccupazione iniziali che ci vedevano un po' di Sonic 4 il risultato finale mi ha lasciato soddisfatto. Meno soddisfacente invece il comparto sonoro: le musiche del gioco sono sicuramente ben composte ma gli strumenti non sempre riescono a far loro giustizia. Il preorder del titolo offre dei remix "concertistici" dei vari pezzi sicuramente interessanti ma spesso non esattamente adatti all'accompagnamento del gameplay. Quello che ci voleva, a rischio di sembrare nostalgico, erano dei bei remix in chiptune opzionali. Nonostante tutto le tracce memorabili però non mancano, specie lo stage di Fuseman e gli stage del castello (madonna se quest'ultimo è hype)

Penso di aver toccato tutti gli aspetti principali. Ci troviamo davanti ad un capitolo che eccelle nei suoi aspetti-nucleo (level design, difficoltà, boss, armi) ma è un po' più altalenante per quanto riguarda aspetti di contorno. Acquisto obbligatorio per tutti i fan e caldamente consigliato anche a chi ha solo qualche esperienza con la serie classica. Nonostante i vari livelli di difficoltà, i Gear e i sistemi di parti ad attutire l'osticità tipica della serie non so quanto consiglio 11 come prima assoluta esperienza di Megaman, visto il rischio di abituarsi eccessivamente al Double gear come meccanica. Tanto la legacy collection c'è su ogni console, non avete scuse.

Megaman quindi è rinato dalle ceneri di anni complicati e progetti morti o falliti, e lo ha fatto con una tranquillità che sembra assurdo fosse dato per morto fino ad un annetto fa. Non ci resta che sperare che sia tornato per restare.