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Alde

ha scritto una recensione su Rayman Origins

Cover Rayman Origins per Xbox 360

Rilanciare un titolo storico non è mai facile, soprattutto se lo si è utilizzato più di una volta e in maniera differente. Ma ci sono quelle rare occasioni nel quale un vero e proprio ritorno alle origini riesca ad aprire una nuova strada ad un brand già ben conosciuto. E’ il caso di Rayman Origins che, non solo ripropone uno dei personaggi chiavi nelle IP di casa Francese Ubisoft, ma offre un tipo di platform game un po’ diverso dai canonici a cui siamo ben abituati da ormai diverso tempo.
In compagnia di Rayman, Globox e i suoi amici Teensies dovremo liberare la Radura dei Sogni da un invasione da parte degli abitanti dei morti Lividi che, per vendicarsi dell’eccessivo frastuono provocato da saggio Sogna Bolle e i suoi amici, rapiscono Electoons e Ninfe, seminando il caos a più non posso.
Il titolo è di certo un po’ atipico rispetto agli standard normali legati al genere. La diversità del gioco sta in diversi dettagli, apparentemente fuori luogo e che possono dare al giocatore un estremo vantaggio durante il corso della storia, ma è solo un’apparenza che illude il giocatore che, col proseguimento del gioco avrà da affrontare diversi ostacoli di varia natura, nel quale è la velocità e i riflessi ad essere importanti.
Una volta scelto il nostro personaggio preferito, che non avrà alla fine differenze sostanziali l’uno con l’altro al di fuori del fattore estetico (e sbloccabili di nuovi anche dopo aver recuperato un certo numero di Electoons), noteremo subito come, proseguendo nello stage select, ci saranno diversi tipi di modi per affrontare i livelli, tutti di bassa, media o alta difficoltà.
In quelli più canonici proseguiremo normalmente nel livello, e oltre a recuperare gli Electoons presenti a fine livello, potremo trovarne altri nascosti in aree extra, tutti di reperibilità quasi sempre bassa (basta solo tenere le orecchie tese e sentire i versi degli Electoons per capire se ce ne sono nei paraggi). Accumulare un certo numero di questi rotondi e rosei amici ci aiuterà nello sbloccare determinati livelli avanzati o speciali. Non ci saranno comunque solo le zone extra dove poter recuperare gli Electoons. Nel corso dei livelli infatti potremo recuperare anche i Lums, fatine che si troveranno sparse un po’ ovunque, nascoste o sotto forma di monete speciali che varranno di più, ma saranno più difficili da raggiungere o trovare. Ottenerne il numero necessario potrà sbloccarci nuovi Electoons, e se saremmo stati abbastanza bravi anche un riconoscimento speciale, uno per ogni livello affrontato. Come se non bastasse, per definire un livello completo al 100% ci verranno proposte anche delle sfide a tempo che ci premieranno doppiamente se riusciremo ad arrivare anche molto prima della tempistica stabilita.
Proseguire nei vari mondi sarà una cosa veloce, ma se vorremmo essere perfezionisti bisognerà fare molto altro. Rayman Origins è certamente un titolo che si adatta a tutti i tipi di giocatori, sia quelli più casuali che quelli più ambiziosi. I livelli scorreranno sempre più o meno tranquillamente (ha giusto dei picchi un po’ più alti verso gli ultimi mondi, ma niente di insuperabile) ma per arrivare alla fine vera e propria ci verrà richiesta meticolosità nel recupero degli Electoons nel giusto numero. Come se non bastasse ottenere tutto in ogni singolo livello, ecco che spuntano anche due tipi di stage, differenti dai canonici, divertente e soprattutto differente il primo, veloce e complicato al punto giusto il secondo. Arrivati ad un certo punto potremo fare la conoscenza di Moskito, simpatica zanzara che ci farà salire in groppa (o in altri modi, cambiare personaggi ogni tanto è bello…) e proseguire in una vera e propria fase sparatutto a scorrimento orizzontale, dove dovremo evitare ostacoli e colpirne il più possibile per ottenere più Lums possibili. Questi tipi di livelli spezzano un po’ il ritmo di gioco, ma mai in maniera così radicale e spiacevole e anzi, liberando un po’ la monotonia che alle lunghe potrebbe incalzare nel gioco. Il secondo tipo di sfida, quella definita più tale per via della sua natura più facoltativa, sono i livelli di caccia al tesoro, dove dovremo recuperare ben dieci denti del teschio, ognuno custodito da sfuggevoli Scrigni del Tesoro che scapperanno da noi, non appena ci avvicineremo. In questo tipo di livelli sarà chiaro il perché è stato scelto dal team di sviluppo di voler accantonare la classica caratteristica del genere di avere a disposizione un tot di vite accumulabili o meno nel corso del gioco. Raggiungere gli Scrigni del Tesoro richiede una costante velocità e salti pensati con precisione chirurgica, pena la morte. Il gioco in questa fasi diventa un vero e proprio Trial&Error che riequilibra e toglie al giocatore il pensiero e soprattutto la frustrazione di dover tornare mondi indietro per recuperare le vite perse. Recuperare ogni dente del Teschio ci darà accesso a un mondo segreto, la Terra dei Morti Lividi, dove verranno messe alla prova ogni tipo di elemento acquisito durante i normali livelli di caccia al tesoro, ed è la velocità e la reattività del giocatore a farla da padrone, dando accesso come se non bastasse ad un finale extra e molto molto più appagante.
Il gameplay di Rayman Origins è vario, e quasi mai monotono. I controlli reagiscono bene e dovremo stare attenti, soprattutto nei livelli di Caccia al Tesoro a che tipo di salto dovremo effettuare in alcune zone particolarmente strette. Avere il controllo di ogni movimento e abilità speciale sarà fondamentale per proseguire e accedere a parti decisamente più ostiche, dove ci sarà utile anche ciò che avremo imparato durante il nostro percorso. Di volta in volta, salvando le Ninfe di ogni mondo da mostriciattoli che le terranno imprigionate, potremo sbloccare alcuni tipi di mosse che si riveleranno di notevole aiuto se sfruttati a dovere e se vorremo la vita facile, come la possibilità di attaccare, di cambiare dimensioni, planare dopo un salto oppure correre sui muri, fino a poter arrivare al soffitto e attaccare o evitare nemici e ostacoli.
Il level design non spicca sempre al 100% e in alcuni mondi sarà evidente come determinati livelli, non tutti fortunatamente ma giusto due o tre, non spicchino di originalità. I mondi stessi, per quanto colorati, geniali e assolutamente ispirati non sono varissimi e sfruttati a dovere, preferendo riproporre, dalla seconda parte in poi del gioco, ambientazioni già viste. Sarà comunque proprio e solo il level design ad essere il nostro vero nemico: gli avversari infatti possono essere quasi sempre sconfitti con un singolo colpo, altri esclusivamente evitabili, ed altri ancora che offrono ben pochi e piuttosto semplici pattern d’attacco, nessuno comunque che rappresenti un vero e proprio ostacolo. I boss fortunatamente richiedono strategia e la mera fortuna è rara ad arrivare, ma non rappresentano un problema significativo, offrendo comunque una piacevole sfida.
La longevità purtroppo rimane su livelli discretamente accettabili, ma può essere ampliata se ci si concentra nell'ottenimento di tutti gli Electoons e i premi speciali. Come se non bastasse potremo ovviamente ampliare il divertimento insieme ad altri tre giocatori che potrà scegliere ogni personaggio che vorranno. Nonostante in più di tre persone si inizi a creare un po’ di confusione (e schiaffi, tanti tanti schiaffi), i giocatori possono fare veri e propri giochi di squadra in determinati momenti. Peccato però che la modalità cooperativa resta ad esclusione locale, perdendo quindi l’occasione di potersi divertire anche con gli amici online.
Non ci sono parole per descrivere il lato tecnico di Rayman Origins: ogni singola ambientazione è un tripudio di colori e varietà e l’alta definizione fa sembrare il titolo un vero e proprio quadro in movimento, tra effetti luce, profondità nelle ambientazioni, scorci decisamente curati e design dei nemici e dei luoghi assolutamente divertenti e ironici. Il tutto scorre senza il minimo rallentamento o problema tecnico di alcun tipo. Non sarà difficile avere a che fare con un nuovo boss ed ammirarne i dettagli e la bellezza estetica oppure osservare qualcosa di particolare sullo sfondo in un momento di tranquillità, per non parlare delle animazioni di certi ambienti e personaggi che appaiono sempre simpatici e originali.
Così come la grafica fa il suo sporco lavoro, anche la colonna sonora sa accompagnarla ottimamente in ogni tipo di livello, adattandosi alle nuove ambientazioni più che egregiamente con brani allegri e ispirati che entreranno in testa facilmente anche dopo pochi ascolti e andando perfino canticchiandole insieme mentre si gioca. Purtroppo però, per quanto ispirate si ripetono e sono distribuite in maniera un po’ troppo altalenante nel corso dei livelli, proponendone alcune più spesso delle altre.
In conclusione Rayman Origins è un ottimo rilancio per una saga ormai ben conosciuta ed amata, ma che forse aveva preso una strada un po’ diversa da quella proposta invece in questa sorta di Reboot. Come se non bastasse rinnova il genere stesso del platform, svecchiandolo dai canoni classici senza però semplificarlo troppo e diventando anzi, una delle sfide più piacevoli e soddisfacenti, se spremuto in ogni sua forma fino all’osso.