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Calipso

ha scritto una recensione su Blood & Truth

Cover Blood & Truth per PS4

Guy Ritchie dirige Mission Impossible

Titolo per il primo vr che volevo recuperare, intrigato da atmosfere da malavita londinese e un comparto tecnico di prim'ordine e non ha deluso.
Trama interessante, senza particolari intuizioni o guizzi ma molto piacevole anche se presenta il difetto più grosso della produzione probabilmente: su le 6 ore scarse di campagna i filmati, privi di qualsiasi tipo di interazione, saranno frequenti e anche un po' troppo lunghi, smorzando il ritmo dell'azione in maniera piuttosto invadente. Gameplay da shooter su binari sostanzialmente, pochissime volte potremmo variare dal percorso principale, unito a piccoli minigiochi di scassinamento o manomissioni, sistema di puntamento preciso, armi seppur non molte molto soddisfacenti e tanta tanta azione spettacolare. Quest'azione spettacolare è il suo punto di forza, scenari e situazioni molto varie, gran ritmo, esplosioni e effetti di distruzione molto buoni, ma a spiccare sono i volti e relative espressioni facciali dei protagonisti, i migliori per quanto ho visto sui titoli del primo psvr.

Calipso

ha scritto una recensione su Spiritfarer

Cover Spiritfarer per PS4

Un pugno nello stomaco

Divorato in una settimana, specie i primi giorni era completamente rapito e continuavo a ripetermi "ma si ancora un'isola e poi stacco" e ricontrollando l'orologio avevo trascorso un'altra ora piena ancora.
Noi saremo la traghettatrice di anime, in una sorta di limbo però molto colorato, innocente e con regole tutte strane in cui gli altri personaggi che incontreremo e i dialoghi con loro oscilleranno da un simpatico no sense fino a quasi finire commosso, così a memoria solo Rime mi aveva suscitato emozioni così forti.
Una barca da potenziare e gestire, sia per quanto riguarda il cibo che lo spazio a bordo, unito a piccole fasi di esplorazione in 2d di tutte quelle piccole isolette che compongono il mondo di gioco che sono racchiusi in quattro biomi principali.
Tratta quasi tutti i temi del dolore, lutto, perdita, malattia, povertà, emarginazione e di sicuro molti altri ma questi sono solo i primi che ricordo, ogni personaggio, pgni anima che dovremo aiutare a compiere l'ultimo grande passo si rivela così umano, così timoroso, con tutti i suoi rimpianti della vita e i ricordi che una volta staccato avevo una sensazione di malinconia, una malinconia piacevole perché comunque non vedevo l'ora di scoprire di più su di loro e il loro passato.
Purtroppo verso la fine ho notato delle richieste di potenziamento dell'imbarcazione e dei compiti eccessivamente "grindose" che quindi spezzavano un po' il ritmo con compiti relativi quasi esclusivamente all'accumulo di materiali più rari e sempre più complessi da costruire e due/tre personaggi che accoglieremo non dico superficiali ma comunque meno approfonditi e interessanti, nulla toglie comunque a un'opera che ricorderò per molto.

Calipso
Cover Ghost of Tsushima: Director's Cut per PS5

È in arrivo una tempesta

Il gioco lo conosciamo tutti e devo ammettere che mi è piaciuto un sacco, nonostante il genere non sia tra i miei preferiti e venissi da un ultimo anno con molti open world giocati (Far Cry 6, AC Valhalla e in un certo senso Death Stranding) quindi avevo paura non fosse il momento giusto.
Però sono rimasto totalmente immerso, mondo di gioco meraviglioso, sistema di combattimento intuitivo ma appagante giocato a difficoltà alta e finalmente un titolo che non offre una mappa smisurata e infinita, centinaia di side quest riempitive ma il tutto più contenuto. Giocato anche l'espansione dell'isola di Iki che per certi versi si è rivelata persino migliore dell'avventura principale, una piega più "mistica" che mi ha intrigato non poco. Nonostante alcuni difetti come ia nemica abbastanza inebetita, una serie di oggetti che dovrebbero essere usati in combattimento ma che ci troveremo a dimenticarci della loro esistenza complice anche il dover aprire due sottomenù per poterli equipaggiare e espressioni facciali un po' troppo plastiche, alcuni luoghi con una verticalità spiccata che unita al fatto di poter scalare pareti solo in determinati punti con rocce in evidenza o appigli vari spezza un po' l'illusione, per me è promosso a pieni voti.
Gioco base ed espansione mi hanno portato via circa 55 ore, senza mai venire a noia, ci sarebbe la modalità multigiocatore che ancora non ho nemmeno provato e al momento non credo di farlo, in caso modificherò la recensione.

Calipso

ha scritto una recensione su Transference

Cover Transference per PS4

Sono confuso

Recuperato sul premium pass, titolo che unisce l'horror al walking sim ma pecca lato storia, risultando troppo denso, troppo intricato e non sono riuscito a seguire realmente la vicenda che tocca anche temi complessi come realtà virtuale, la famiglia che cade a pezzi e l'ossessione ma dal ritmo alle volte lento lento e altre estremamente veloce che ha finito con il disorientarmi più che altro.
Tecnicamente buono, audio invece con musiche angoscianti e con rumori ambientali che si fondono nella colonna sonora stessa ottima; meno la longevità perché si può finire volendo anche in meno di un'ora se tiriamo dritti e intuiamo la soluzione di quei due enigmi un po' più cervellotici. Probabilmente più avanti lo potrei rigiocare per rivalutarlo ma per ora non saprei nemmeno che aggiungere.

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