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Calliope

ha scritto una recensione su GhostWire: Tokyo

Cover GhostWire: Tokyo per PS5

Tokyo, quartiere di Shibuya.
Una nebbia sovrannaturale copre ogni cosa.
Tutti gli abitanti sono svaniti lasciando a terra solo gli abiti svuotati del corpo materiale.
I neon coloratissimi accesi, il guaire di un cane, la pioggia che cade, la musica rimasta accesa nei locali notturni, oggetti che si muovono senza motivo, i sussurri delle anime rimaste intrappolate...
Tutto il resto si è fermato in una notte maledetta in cui qualcuno ha dato il via ad un evento sovrannaturale di grandissima portata.

In questo scenario ispirato incontriamo Akito, il protagonista, che suo malgrado si trova "vivo" in una città deserta infestata da presenze oscure e coinvolto in maniera molto personale in quello che sta accadendo.

Akito, grazie all'incontro traumatico con lo spirito di un cacciatore di fantasmi, si troverà in possesso di poteri sovrannaturali per eliminare gli spiriti malvagi e cercare di fermare chi ha orchestrato l'attacco alla città.

Il combat system si basa principalmente su attacchi elemantali di 3 tipi, aria, fuoco, acqua e risulta abbastanza divertente. Soprattutto estirpare l'essenza delle entità maligne da un buon feedback.
Non ci sono però grosse differenze tattiche di approccio tra le varie tipologie di nemici.

Risulta invece un po' tedioso alla lunga il metodo scelto per "ricaricare" gli attacchi. Dovremo accumulare etere, che si trova uccidendo nemici o rompendo oggetti "posseduti". Troppi a mio parere ne sono necessari per accumulare la quantità utile di magia.
A disposizione avremo anche un arco, che risulta però molto lento, più vari talismani dai molteplici effetti.

La trama è molto semplice ma riesce a coinvolgere ed incuriosire.

Per la città sono disponibili missioni/attività secondarie, alcune ispirate, altre veramente banali e palesemente un riempitivo inutile.

A mio parere, invece di farcire la mappa di troppe attività secondarie "allungabrodo" si poteva fare di più dal lato del movimento verticale del personaggio e inserire un parkour un pochino più efficace, visto che spesso ci troveremo a passare per i tetti degli edifici.

In breve, il punto forte di questo gioco rimane sicuramente l'ambientazione e l'atmosfera.
Il punto debole è averlo riempito di robe superflue e azioni ripetute, anche necessarie per proseguire con la trama, che alla lunga vengono a noia.

A parte qualche calo di frame e piccoli bug non ho riscontrato altri problemi durante la mia partita.

7

Voto assegnato da Calliope
Media utenti: 7.8 · Recensioni della critica: 8

Calliope

ha scritto una recensione su Resident Evil 4

Cover Resident Evil 4 per PS5

Mister Kennedy a caccia di guai

Allora, il caro Leon S Kennedy temo abbia un grosso problema. È chiaramente sfigato.
Nonostante il bel faccino, il biondo capello sempreapposto (come fa? Bho) la prestanza fisica, la bravura nel suo lavoro, è ormai chiaro che la sfiga lo perseguita...
Perché, signori miei, non è possibile sia la seconda volta che si trova "per caso" in una situazione apocalittica dove la roba più utile da fare è sparare in testa ai villici non più villici, ma villani zombizzati che se lo vogliono mangiare.
Insomma, accade che il suo importante incarico di salvare Ashley, la figlia nientedimeno che del Presidente degli Stati Uniti, si trasforma tutto a un tratto in un incubo horror dove anche le galline e le vacche da fattoria sono aggressive...gli abitanti del villaggio si sono trasformati in fanatici non più umani, non bastasse ciò abbiam anche santoni vari che si trasformano in esseri abominevolmente mostruosi.
Ma, non vorrei far troppo spoil.er, scusate.

Comunque, da dire che, unico amico che troviamo in giro per la regione, che a dirla tutta è un tipo abbastanza losco, è il mercante che ci aiuta con oggetti e armi sempre utili.

Mha, tornando alle nostre considerazioni sul protagonista di questa storia, pensa che il bonazzo Leon è pure un po' sfigato in amore mi sa.
Tipo, Claire Redfield, che ha incontrato a Racoon City (la città é sparita dalle mappe, per dire...) non se lo fila proprio e comunque è sorella di quel bruto di Chris.
Ada Wong, la cui missione in questa storia ci sarà chiara alla fine, lo tratta come un pupazzetto portaoggetti.
Con la carinissima Ashley, il signor Kennedy, ha rinunciato in questo remake persino a guardarle sotto la gonnella tanto è impegnato a far il cavaliere senza macchia.
Insomma, senza parole per il fatto che un protagonista del genere abbia tanto successo. Cioè, non si spiega. È chiaramente un caso umano da cui stare ben alla larga...

Comunque, parlando seriamente, questo gioco, oltre l'ironia, merita di essere preso sul serio...
Perché, pur essendo il capitolo originale di RE4 uno dei RE meglio riusciti della saga e uno tra i più bei giochi di Capcom, questo remake assolutamente merita un plauso per il lavoro svolto.
Tutto è stato a mio parere riportato in maniera fedele ma anche reso migliore.
Le ambientazioni offrono un bel colpo d'occhio e alcune anche tatticamente ci regalano più occasioni per una varietà negli scontri.
Sarà divertente decidere se cecchinare da lontano i memici o farci rincorrere fino ad un barile esplosivo ad esempio. O salire in cima a una scala e aspettare che arrivino tutti quelli che ci danno del "forastero" per farli ricadere giù dalle scale.

L'arsenale che Leon ha a disposizione ha una buona varietà e bisogna sfruttare le varie armi durante la nostra campagna di gioco per avere sempre a disposizione anche un numero di prioettili sufficienti.
I potenziamenti che offre inoltre il mercante sono molto utili.
Certo le risorse non mancano, munizioni e cure ci sono, il drop è ben studiato, ma sarebbe buona cosa comunque gestirle bene e non sprecarle.

Riflettevo sull'IA nemica che mi è parsa piuttosto "ingenua", ma, trattandosi i nemici di fanatici non più in possesso delle facoltà mentali, probabilmente ci sta si dirigano verso di noi senza un minimo di strategia.

Le missioni opzionali sono una piacevole aggiunta, ma niente di complicato o eccezionale.

Insomma se avete giocato il capitolo originale decenni fa, questo remake è un ritorno che non vi stupirà per la storia ma sicuramente sarà divertente affrontare di nuovo. Se invece non avete mai giocato a RE4 questo è un titolo horror consigliatissimo e divertente.

Calliope

ha scritto una recensione su ABZÛ

Cover ABZÛ per PS4

In fondo al mar...

Abzu ci porta, nei panni di un sub un po' particolare, ad esplorare un mondo sottomarino pieno di vita.
Uno stile animato, colorato e morbido ci fanno immergere in questo titolo dove le parole non servono, infatti i suoni dell'oceano e la colonna sonora ben riuscita ci accompagneranno per tutta la, breve, durata del gioco.

Immergersi sott'acqua in Abzu è un esperienza rilassante dai controlli semplici.
Nuotare con pesci di ogni tipo e farci scorrazzare da quelli più grandi offre sicuramente un esperienza ludica diversa e poetica.
Il nostro scopo all'inizio sarà puramente esplorativo, ma, persi nella bellezza del blu profondo alcune cose attireranno la nostra attenzione fino a rivelare qualcosa di ormai dimenticato.
Il gameplay consiste semplicemente nel nuotare, attivare qualche meccanismo, ricercare pesci da liberare, evitare alcuni oggetti pericolosi.
Consigliatissimo se cercate un titolo corto, rilassante e con un anima artistica.

Calliope

ha scritto una recensione su Atomic Heart

Cover Atomic Heart per PS5

Luce e ombra

Una città luminosa, organizzata e vitale ci accoglie alle prime battute di gioco.
Chiaro, come la luce che splende sulle aiuole perfettamente ordinate, è che questa società utopica collocata nell'Unione Sovietica degli anni 50, basa moltissimo della sua organizzazione sul contributo di automi robotici di ogni genere.
Chiaro, è che il progresso e le scoperte scientifiche, hanno dato una spinta incredibile a questa civiltà.
L'idea che gli sviluppatori hanno avuto di affiancare tecnologie fantasiose a uno stile retrò anni 50, lascia piacevolmente sorpresi.

Una volta presi i controlli del nostro protagonista, il Maggiore Sergej Nichev, ci renderemo subito conto della sua forte personalità nel modo di approcciarsi alle varie situazioni. Un'anima un po' inquieta si scorge dai dialoghi di questo militare al servizio del suo paese.

Dopo un breve tutorial che si svolge per le vie della città, facendoci prendere confidenza con alcune meccaniche di gioco, partiremo per la nostra prima missione, ma, ovviamente, qualcosa andrà irrimediablmente storto e il simpatico compagno Maggiore si troverà costretto a risolvere oscuri problemi di veramente, veramente, enorme importanza per il suo paese (e non solo).

I nostri antagonisti nel gioco saranno soprattutto gli innumerevoli robot, di ogni forma e misura, passati dall'essere servizievoli collaboratori a sanguinari assassini.

Per i nostri combattimenti avremo a disposizione un buon arsenale da creare/potenziare e anche un albero di "poteri" da sfruttare a nostro vantaggio, poteri che Sergej ha ottenuto grazie ad un impianto tecnologico nel suo braccio sinistro. Impianto che porta con sé anche una parte "senziente" che dialogherà e aiuterà il Maggiore nel proseguimento dei suoi obbiettivi.

Le ambientazioni di Atomic Heart son ben fatte e la stragrande maggioranza delle missioni si svolgono in ambienti chiusi. Strutture governative e laboratori, nel quale affronteremo gruppi di agguerriti nemici e risolveremo qualche enigma ambientale ben pensato, soprattutto nelle aree di prova.
È presente una parte di territorio aperto dove potremo girare liberamente, ma ha più facente funzione di collegamento tra le varie strutture di interesse. Potremo sfruttare questa area aperta anche per raccogliere risorse e affrontare all'infinito i piccoli robot che verranno di volta in volta sempre riparati, ma le risorse non mancano veramente anche negli interni.
Sarebbe stato divertente inserire in questo piccolo open world anche 3/4 missioni secondarie per dargli uno scopo più appetibile ai fini ludici.

Parlando della storia, durante il suo svolgimento, Il contrasto tra la società luminosa degli inizi e ciò che ci si presenta davanti proseguendo nella nostra avventura colpisce molto, dando sicuramente spunto in più occasioni a qualche seria riflessione.
Alcuni colpi di scena sul finale poi contribuiscono a far di Atomic Heart un titolo riuscito narrativamente parlando.

Parlando di difetti invece, direi che su molte meccaniche di gioco gli autori potevano essere un pochino più chiari, spesso si va per tentativi senza che sia stato preventivamente spiegato come funziona una determinata cosa.
Anche la mappa di gioco non è chiarissima e manca di alcune indicazioni.
Si poteva fare di più sui modelli dei personaggi che risultano poco espressivi.
Anche il feedback delle armi non mi ha convinto in pieno.
Spesso purtroppo mi è capitato che il protagonista rimanesse incastrato da qualche parte.
Alcuni lamentano anche la difficoltà nel raccogliere alcuni elementi di potenziamento e creazione, cosa che fortunatamente pare sia sistemata.

Di Atomic Heart merita sicuramente anche la colonna sonora, ben curata e
adeguata alle ambientazioni geografiche/storiche del gioco.

L'opera prima di Mundfish risulta quindi un lavoro imperfetto ma che stupisce e diverte. I piccoli difetti non vanno di sicuro a rovinare quello che è l'esperienza generale di gioco.

8

Voto assegnato da Calliope
Media utenti: 8 · Recensioni della critica: 7.7

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