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m4ddok

ha pubblicato un'immagine nell'album le cosine di m4ddok

WIlly Wonka e la Fabbrica di Cioccolato, film uscito nel lontano 1971 dello sconosciutissimo Wolper, ma con un insuperabile Gene Wilder.
Una storia per ragazzi atipica che ruota attorno all'eccentrica personalità del signor Wonka. Non un filmone indimenticabile, ma un titolo che è sempre stato legato alla mia infanzia ed alla mia definizione di immaginazione.
spoiler
La rappresentazione filmica è quella tipica della pellicola per ragazzi che stava prendendo piede in quell'epoca; colorate e farsesche alcune scene scorrono quasi come in un cartone animato, ma a farla da padrone è la caratterizzazione dei personaggi.

La trama è straconosciuta (anche grazie al più recente remake del 2005 con Johnny Depp): Willy Wonka, eccentrico magnate dell'industria dolciaria, apre le porte della sua fabbrica a soli 5 visitatori, si tratta di 5 bambini fortunati che hanno trovato uno dei suoi biglietti dorati scartando del cioccolato Wonka. La visita guidata nella fabbrica non avviene immediatamente, per lunga parte, quasi più di un terzo, il film ci mostra fino a quasi venirne noia la vita sfortunata di Charlie, orfano di padre, poverissimo e con ben 4 nonni allettati (un'ecatombe insomma); potremmo definirla davvero una situazione da stereotipo.
Quando invece ci troviamo di fronte alla visita guidata tutti i difetti dei visitatori vengono a galla, quasi a realizzare il famoso "chi è causa del suo mal pianga se stesso", ogni bambino subisce una sventura legata più che altro all'ingordigia, al voler troppo. Gli stessi pigmei Oompa Loompa (che ancora mi fanno un certo effetto) canticchiano ipnotici motivetti morali dove a venir fuori non è solo la colpa dei bambini, ma anche e soprattutto della mancata educazione genitoriale. Tutto per condurre ad un finale scontato, arricchito solo dai colpi di scena che la sola recitazione del Wilder riesce a donare.

Wonka richiede un paragrafo a sè, egli è un personaggio eccentrico, un Peter Pan "creepy" in grado di indurre timore poiché così criptico da non essere mai realmente certi di cosa gli passi per la mente. Pazzo? No, signori, non pazzo, forse più lucido di tutti coloro che appaiono a schermo messi assieme.
Interpretato da uno stellare, davvero, Gene Wilder che è in grado da sé di trainare l'intera pellicola risollevandola da quella mezzora buona zeppa di stereotipi che è l'inizio del film.

Tecnicamente il 1080p appare totalmente inutile, siamo di fronte ad una di quelle pellicole che ad esser buoni sarebbe già tirata in HD (720p), per il resto l'immagine è comunque pulita e gli effetti speciali, naturalmente tutti "fisici", hanno ancora un impatto decoroso nonostante l'età. Peccato per il sonoro in italiano, relegato al mono, come spesso accade in queste pellicole vetuste.

Un film certamente di nicchia, un musical alla fine mediocre, ma in grado di donare fantastiche fonti di riflessione per il solo personaggio di Willy Wonka e quell'attore fantastico che era Gene Wilder, secondo me rimasto insuperato nella parte anche dopo il remake con Depp.