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m4ddok

ha pubblicato un'immagine nell'album le cosine di m4ddok

Un altro film di G. Salavrores, Mediterraneo, 1991. Un sogno, il silenzio, la guerra, il mare.
La voglia di ricominciare qualcosa per mettere fine ad un'altra. L'evasione sempreverde di chi sogna di scappare. E' di questo che voglio parlarvi stasera.

Uno scalcagnato gruppo di soldati italiani sbarca su una sperduta isola greca nel 1941, i loro ordini sono di occuparla, non sarà assolutamente difficile farlo visto che appare completamente deserta; le case abbandonate, le vie sguarnite. Riferiscono la loro facile conquista via radio e poi vengono lasciati in attesa del messaggio di arrivo della nave. Attenderanno quel messaggio per ben 3 anni ed intanto troveranno per la prima volta gli abitanti dell'isola che si erano nascosti dai tedeschi precedentemente sbarcati e poi ripartiti. Ma "Greci ed Italiani, mia fazza mia razza, una faccia una razza" e quindi gli abitanti sembrano quasi porre un'innaturale, viscerale, fiducia in questa nuova sgangherata truppa di occupazione.
Il cameratismo, e qui il termine è d'obbligo, diventa vera e profonda amicizia portando ognuno del gruppo a rimanere unito all'altro seppur ricostruendo ognuno una nuova vita in questo nuovo luogo lontano, questo punto di fuga inatteso da un conflitto che sembra entusiasmare solo il Sergente Lorusso.
Ma la durata di un sogno può essere indefinita?
Presto gli otto amici dovranno fare i conti con il ritorno alla realtà, si scontreranno con il ritorno a casa, inatteso. Una realtà che però non vince e non deve vincere, una realtà che può, lottando, coincidere col sogno, come il finale ci insegna.
Quando un sentimento è forte attraversa tempo e spazio rimanendo infine invitto.

Il film di Salvatores richiama le tematiche del suo appena precedente Marrakech Express, anche il gruppo di attori, con qualche aggiunta, è il medesimo; questa volta però ci racconta una storia nella Storia, una piccola perla di vita che non si perde tra le sabbie del deserto, che non basa tutto solo sull'amicizia profonda, ma anche su un sentimento meno collettivo e se vogliamo più egoistico, la sensazione di voler evadere, di avere sottomano la possibilità di fuggire dalla vita e ridefinirla. Molti dei personaggi affrontano momenti di grande razionalità, chi più e chi meno, per abbandonarsi, chi prima e chi dopo, al trascinante sentimento che quei luoghi trasportano. C'è chi si abbandona all'amore per una prostituta, chi decide di dimenticare la Guerra per tornare all'arte ed alla letteratura, chi scopre quasi come bambino il travolgente gioco erotico con una pastorella locale, chi si tradisce in un coming out del tutto inaspettato. Questi e tanti altri eventi presenti nella pellicola ci catapultano quasi in una novella Arcadia, un luogo ameno, incontaminato.

Un luogo privato, ma condiviso. Questo ci racconta Salvatores in Mediterraneo, premiato con l'Oscar nel 1992.

Tecnicamente ho visionato la versione Bluray da 102 minuti (Wikipedia ne dichiara due versioni una da 86 e l'altra da 96 minuti), disco naturalmente scarno, come unico extra un piccolo documentario relativo proprio all'occupazione italiana nelle isole dell'Egeo. Tecnicamente un film molto più omogeneo di Marrakech Express, ma qualità risolutiva comunque deludente, anche qui tra il DVD ed il 720p, quindi un 1080p sprecato accompagnato però da un ottimo audio italiano in HD 5.1.

Un film d'evasione che leggo far parte assieme a Marrakech Express e Turné (quest'ultimo non ho potuto ancora vederlo) di una vera e propria "trilogia della fuga" che racconta di come il sogno di un cambiamento radicale dalla vita di tutti i giorni sia ricorrente in ogni uomo anche se la paura di attuare questo cambiamento certamente rappresenta un freno importante. Una pellicola che ho apprezzato molto più di Marrakech Express e che mi sento di consigliare, non un capolavoro senza tempo, ma un bellissimo film che fa parte di quel buon Cinema italiano disperso ormai tra i ricordi, figlio di un tempo che stenta a tornare.
Consigliato.
Guardatelo e fatemi sapere cosa ne pensate.