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Cthulhu

ha scritto una recensione su Rent A Hero

Cover Rent A Hero per Mega Drive

Rent a Hero è un gioco costantemente in bilico, è avanti nei tempi ed allo stesso tempo è strettamente legato al suo periodo di uscita.
Siamo nel 1991 praticamente agli albori dell'era 16-bit, il team AM2 con a capo Yu Suzuki aveva già sfornato parte delle sue bombe in ambito arcade, tra Outrun, Hang-On, After Burner, Space Harrier (e proseguirà poi negli anni a venire) e da poco aveva iniziato a sperimentare su Megardive (ne è un esempio Sword of Vermilion), ma Rent a Hero è forse la sua opera più particolare ed originale, di base parliamo di un action-adventure, il nostro protagonista è un ragazzo qualunque che abita in casa con i suoi genitori, ma la sua vita verrà sconvolta nel momento in cui suo padre gli chiede di chiamare il ristorante e prenotare una consegna a domicilio, di fatto il ristorante non è altro che una copertura per un'agenzia (chiamata SECA non a caso) che assume eroi per compiere missioni che aiutino la gente della città, da quel momento il nostro protagonista diventerà a tutti gli effetti un Rent-A-Hero, un eroe in affitto, gli verrà consegnata un'armatura speciale (anch'essa in affitto, dovremo infatti pagare l'agenzia ogni tot per l'affitto della tuta, pena la disattivazione) e tramite il pc di casa riceverà richieste di aiuto da parte della gente del luogo, verremo a tutti gli effetti affittati per aiutare la gente e verremo pagati al termine di ogni missione, in principio saranno piccoli compiti semplici e a tratti ironici, per poi diventare sempre più seri ed impegnativi, fino a smascherare un'organizzazione criminale che opera nella zona con tanto di colpo di scena finale.
Come detto all'inizio Rent a Hero è in bilico, è un titolo rivoluzionario per l'epoca, apripista per altri titoli successivi di SEGA, una sorta di antenato di Shenmue e Yakuza, per risolvere le missioni infatti ci verranno date alcune informazioni e saremo noi a dover capire cosa fare e dove andare, saremo liberi infatti di spostarci in una serie di piccole cittadine spostandoci da una all'altra prendendo il treno alle stazioni ferroviarie, nostro compito sarà risolvere le missioni investigando, parlando con persone e menandoci con i criminali, tra l'altro lungo le missioni vi saranno alcune trovate davvero originali, in un caso il gioco romperà letteralmente la quarta parete, cosa non proprio comune per l'epoca.
Dall'altra parte però si presenta il suo appartenere strettamente al suo tempo, a parte la grafica piuttosto essenziale, il combat system è profondamente basilare, nel momento in cui dovremo affrontare uno o più nemici la visuale passerà da quella a volo d'uccello adibita all'esplorazione ad una classica laterale in stile picchiaduro ad incontri, niente di male se non fosse per il fatto che il sistema di combattimento è ridotto all'osso, un tasto per il salto, uno per i pugni ed uno per la mossa speciale, il tutto quindi si ridurrà ad avvicinarci ai nemici per colpire ed allontanarci nel momento in cui staranno per sferrare un colpo in modo da evitarlo, si lascia giocare ma è davvero ultra semplificato; altro problema è dato dal fatto che, ok darci le info essenziali e necessarie per capire cosa fare e compiere le missioni, una caratteristica profondamente stimolante per il giocatore, ma raggiungerà a tratti momenti davvero troppo criptici, in certi casi ci ritroveremo letteralmente persi a vagare per le città cercando di capire dove andare o con chi parlare per "triggerare" la missione e farla proseguire, senza vere e proprie info che ci permettano di capirlo.
Insomma il gioco non è perfetto ed ha quei difetti tipici di alcuni giochi dell'epoca, profondamente sperimentali ma imperfetti, nonostante ciò lo si gode per una serie di caratteristiche davvero interessanti, un titolo sempre stimolante grazie alla sua struttura e che ancora oggi riesce a stupire per le sue caratteristiche, un pezzo di storia videoludica purtroppo rimasto confinato al Giappone se non fosse per le traduzioni amatoriali (sempre siano lodate), che merita di essere giocato e ricordato.

8

Voto assegnato da Cthulhu
Media utenti: 8

Cthulhu

ha scritto una recensione su Biomutant

Cover Biomutant per PC

Non è proprio facile dare un giudizio a Biomutant, L'impatto iniziale è stato per me ottimo, ti si presenta questo mondo bellissimo da vedere e da esplorare, pieno di robe da fare, segreti da scoprire, roba da raccogliere per creare nuove armi, combattimenti che, seppur con un feeling dei colpi decisamente rivedibilie, risulta piuttosto divertente e frenetico; per un pò questa sensazione di sorpresa, esaltazione e voglia di esplorare ti tiene attivo e curioso, ma è nel tempo che i molteplici acciacchi vengono a galla. Biomutant fatica a mantenere alta l'attenzione del giocatore nelle molteplici decine di ore richieste per il completamento, i combattimenti sì, sono divertenti, ti propone più tipologie di armi bianche e da fuoco, ma, a parte l'ormai famoso e problematico feeling dei colpi, alla fine le combo sono sempre quelle due o tre, che sia uno spadone, una mazza, o armi doppie, cambia giusto la velocità dei colpi e la potenza, ma condividono la stessa manciata di combo semplici semplici, anche il loot, preponderante nel gioco, visto che troveremo armature, elmi, vestiario di vario genere da potenziare e vari pezzi di armi da assemblare per creare potenzialmente una marea di armi diverse, ma alla fine non saremo incentivati così tanto a cambiare armi/vestiario, salvo ogni tanto quando troveremo qualcosa di più potente o che ci offra una maggior difesa rispetto al nostro attuale equipaggiamento, ma saranno momenti piuttosto rari, tutto il resto finirà per essere venduto o smontato per raccogliere i pezzi utili ai potenziamenti.
L'esplorazione, quella che inizialmente ci porterà ad esaltarci, dopo un pò di tempo tenderà a spegnersi, visto che non saremo molto incentivati a girovagare in lungo e in largo per la mappa, la maggiorparte delle attività secondarie diventeranno routine, roba a ripetizione e poco interessante e solo ogni tanto saremo incuriositi davvero da qualcosa, analogamente le missioni principali tenderanno anch'esse a ripetersi: conquista i territori limitrofi a tale tribu - entra nell'avamposto principale - batti il capo, un'attività che dopo averla ripetuta due o tre volte ci farà passare abbastanza la voglia; ci saranno poi i Mangiamondo, in pratica i boss del gioco, in questo caso affronteremo ognuno di essi in modo diverso e risulteranno sempre piuttosto stimolanti.
Ripeto, mi risulta piuttosto difficile giudicare Biomutant, perché da un lato ho trovato molte potenzialità, dal design generale del mondo di gioco, ai combattimenti frenetici, alle nostre scelte che, seppur non in modo estremo, andranno a modificare l'andamento della storia, finale compreso, ma allo stesso tempo ho notato una superficialità di fondo che va in parte a vanificare tutte queste potenzialità, una cura dei dettagli discutibile, una ripetitività che va ad intaccare tutto l'insieme, dalle missioni, ai combattimenti, fino ad arrivare al design degli interni di vari edifici praticamente copia-incollato, forse gli sviluppatori si sarebbero dovuti concentrare maggiormente sulla qualità generale più che sulla quantità, perché molte idee buone ci sono e se si fossero concentrati di più su di esse piuttosto che spalmare di roba a caso l'intero mondo di gioco, sarebbe sicuramente venuto fuori un prodotto decisamente migliore.
In generale non mi è dispiaciuto, purtroppo il loop del gameplay, quella routine che dopo un pò invade tutte le attività proposte e una certa approssimazione nei combattimenti, tende a spegnere troppo l'interesse del giocatore, vanificando in buona parte tutto ciò che di buono questo gioco ha da offrire.

Cthulhu

ha scritto una recensione su Ys IV: Mask of the Sun

Cover Ys IV: Mask of the Sun per Snes

Ys IV: The Dawn of Ys - PC Engine (visto che non c'è in database)

Ys IV è un casino, ne uscirono due versioni diverse per PC Engine e Snes, finché Falcom non ha reso canonica la sua versione con Ys Memories of Celceta, nonostante ciò, The Dawn of Ys (quindi la versione PC Engine) merita assolutamente di essere giocato, perché rappresenta l'evoluzione, il perfezionamento di tutto ciò che di buono è stato fatto con Ys 1 e 2, Ys IV TDOY è il non plus ultra della "prima generazione" di Ys, col suo bump combat perfezionato grazie a hitbox migliorate e la possibilità di muoversi anche in diagonale ed un maggior bilanciamento tra combattimento all'arma bianca e magia, un mondo di gioco più ricco e vivo, mantenendo le caratteristiche di action rpg veloce e dinamico, senza fronzoli, dungeon piacevoli da esplorare e boss fight come sempre ottime. Il supporto CD del PC Engine viene poi sfruttato ancora di più, non solo per una colonna sonora come sempre al top, con pezzi indimenticabili, ma con più cutscene e dialoghi (e in questo caso bisogna essere grati ad un team amatoriale che non si è limitato a tradurre il gioco solo in ambito testi, ma che ha ridoppiato in inglese TUTTI i dialoghi, pazzesco) che spesso vanno ad aumentare nettamente il senso di immersione nel mondo di Ys.
Ys IV The Dawn of Ys (ribadisco, parliamo della versione PC Engine e non Mask of the Sun per Snes) è quindi un titolo della serie che non va snobbato per nessuna ragione, indipendentemente dal suo essere canonico o meno, un capolavoro imprescindibile.

9

Voto assegnato da Cthulhu
Media utenti: 8.5

Cthulhu

ha scritto una recensione su Ys

Cover Ys per MSX

Ys Book I & II - versione PC Engine (che non c'è quindi metto questa)

Parliamo praticamente degli albori dell'action rpg nipponico, Ys è questo, uno dei padri fondatori, uno sperimentatore, un titolo all'avanguardia, perché è vero che l'rpg in ambito videoludico, a partire dai primi titoli occidentali prima, e a seguire quelli giapponesi, nasce con un sistema di combattimento semplicissimo: "vai contro il nemico per attaccarlo", ma Ys porta questo sistema in una nuova dimensione, qui non è più una questione di caso o statistiche a portare alla vittoria o alla sconfitta, in Ys subentra a tutti gli effetti l'abilità del giocatore, andando contro i normali nemici infatti questi verranno respinti (sistema ribattezzato come "bump combat"), se ci arriveranno dai lati o alle spalle subiremo danni, mantenere alta l'attenzione sarà quindi fondamentale per non essere presi alla sprovvista da qualche nemico che ci coglie di sorpresa, ma è nelle boss fight che la bontà del combat system si rivela a tutti gli effetti, per ogni boss sarà necessario studiare le sue routine d'attacco in modo da non subire INGENTI danni ed attaccarlo al momento giusto e dalla parte giusta, niente magie nel primo Ys tra l'altro, ma solo alcuni anelli che ci garantiranno vari bonus speciali; stupefacente quindi come, nonostante i decenni e l'essenzialità di questo sistema, riesca a funzionare perfettamente ancora oggi, in generale il primo Ys riesce a generare assuefazione, grazie anche al fatto che non va a cercare orpelli o un sistema rpg troppo articolato, tutto è pensato in modo che il flusso sia continuo e veloce, non ci saranno millemila armi, armature e scudi tra cui scegliere, semplicemente nel tempo compreremo/troveremo quelli più potenti e li equipaggeremo e così via, senza guardare statistiche di sorta che ci portino a preferire un'arma rispetto ad un'altra, non ci saranno stop negli incontri contro i nemici, anzi, tutto scorrerà velocemente, stessa cosa per l'esplorazione dei dungeon, certo, avranno un level design ben definito e saremo spinti ad esplorarli, ma non saranno mai esageratamente articolati o che possano portare a perderci in essi.
Proprio per favorire questo "flow" alla base del titolo, anche trama e dialoghi non saranno mai troppo invadenti, una storia essenziale seppur piuttosto affascinante, narra di Ys, una terra un tempo fiorente, una società praticamente perfetta improvvisamente svanita a causa della comparsa di misteriosi mostri che portarono morte e devastazione, il nostro protagonista, Adol (un avventuriero girovago), si prenderà l'impegno di scoprire le cause dell'accaduto alla ricerca degli antichi libri di Ys e liberare queste terre dalla piaga dei mostri che ancora oggi attaccano la povera gente.
Ys II (in questo caso i due titoli sono integrati ed uno segue automaticamente l'altro) segue le orme del primo, un "quasi" more of the same, ma in questo caso il nostro Adol sarà in grado di utilizzare una magia d'attacco, per quanto questa nuova feature sia interessante e vada a rinfrescare l'insieme del gameplay, risulta in fin dei conti un pò sbilanciata ed in certi casi saremo quindi portati a sfruttarla fin troppo rispetto al normale combattimento all'arma bianca, per il resto però l'alta qualità rimane, seppur non riesca a raggiungere i livelli qualitativi generali del primo capitolo.
Menzione speciale per la colonna sonora, semplicemente splendida (e insomma parliamo di Yuzo Koshiro), resa al meglio grazie al supporto CD del PC Engine.
Consiglio quindi a tutti quelli che ancora non l'hanno fatto, quelli che magari ne hanno solo sentito parlare o che conoscono da tempo la serie ma non ci si sono mai dedicati (come me fino a poco tempo fa), di immergersi senza paura partendo proprio da questi primi due capitoli (e rigorosamente versione PC Engine), perché non solo andranno a conoscere le origini dell'action Rpg nipponico, ma si sorprenderanno per la freschezza di un titolo che, ricordiamolo, uscì originariamente nel lontano 1987, 34 anni e (quasi) non sentirli.

8.8

Voto assegnato da Cthulhu
Media utenti: 8.8

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