Recensione SENZA SPOILER:
Sebbene venga presentato come un gioco di carte, è a tutti gli effetti un turn based jrpg molto più simile ad uno dei primi Final Fantasy nel gameplay piuttosto che ad un Heartstone da cui prende principalmente l'estetica dei menu e in parte delle animazioni, nonostante le illustrazioni siano comunque in stile manga giapponese. La gestione del mana è la parte che ho trovato più interessante nel gameplay: quest'utlimo è ben lontano dal tedioso consumabile mana dei jrpg (che ti lascia puntualmente a secco spezzando il ritmo) dal momento che in Voice of Cards si ricarica turno per turno ed è sempre lo stesso per ogni inizio battaglia, premiando in maniera sostanziale l'esplorazione. Oltretutto gli hp si ricaricano ogni qualvolta livelli, rendendo le pozioni spesso utili sporadicamente o solo a fini di trama (non spoilero nulla come detto su). Il tutto però è accompagnato dalla narrazione di un "Game master" che legge ogni singola linea di dialogo (l'unico doppiaggio del gioco è il suo) facendoti sentire come se stessi effettivamente giocando un gioco da tavolo con un amico. La trama la considero piuttosto interessante sebbene breve e i diversi finali necessitano il giocatore di ripetere unicamente la bossfight finale.
Soundtrack assolutamente meravigliose.
Gli unici contro come intuibile in parte da quanto scritto su sono i seguenti:
- Piuttosto breve per un jrpg: 12 ore e avete finito il gioco anche visitando tutte le aree del gioco. 15-16 e avete sia fatto tutti i finali che battuto il boss segreto. In realtà se avete poco tempo a disposizione questo può tramutarsi in un "bonus" (come me in questo periodo). Oltretutto essendo tutto sapientemente "condensato" non ti annoia praticamente mai dall'inizio alla fine.
- Troppo facile: Non ho perso in battaglia nemmeno una volta andando avanti come un carro armato dall'inizio alla fine visto che combinando al meglio le abilità si diventa quasi invulnerabili (c'è da dire però che io vado sempre per i giochi punitivi e quindi non sono abituato a certi livelli di difficoltà "normali").