Dreamofzanarkand ha scritto una recensione su Gravity Rush 2
Un grande parco del non divertimento
Gravity Rush è una delle IP First party di Sony più bistrattate e dimenticate di sempre. Il primo titolo nacque grazie al grande Keichiro Toyama(ex team Silent e membro di PlayStation Japan studio) come una delle esclusive di punta della ormai defunta Psvita e, forte di un parco titoli risicato della console ebbe un buon successo di critica e pubblico. Un titolo che ho recuperato nella sua versione PS4 anni fa e che già all'epoca non mi aveva convinto a causa della sua banalità, una ripetitività di fondo che riguardava ogni comparto del gioco (seppur vantasse uno stile grafico sicuramente apprezzabile). Certo, il concept dell'utilizzare il controllo della gravità a nostro favore è tuttora sulla carta piuttosto interessante, ma è pad alla mano che la situazione diventa complicata. Gestire i movimenti della protagonista manipolando la gravità è un' azione macchinosa e soprattutto non divertente, in quanto si deve fare i conti con una telecamera maldestra che proprio non ce la fa a risultare funzionale a 360 gradi. Se nel primo titolo, le cui mappe avevano una dimensione ridotta, la cosa si faceva sentire meno, nella seconda iterazione della saga il problema peggiora, vantando quest'ultimo un'estensione del mondo di gioco ben diversa. E questo è uno dei tanti di limiti di Gravity rush 2.
Passando a quella che è la storia del gioco e la sua narrativa c'è ben poco da dire, e non perché io non mi voglia sbilanciare per non fare spoiler o altro, sia chiaro. Trovo dispendioso parlarne date la sua pochezza qualitativa e la banalità che vi troverete ad affrontare. Non un momento avvincente, non un personaggio che si riveli effettivamente memorabile, tutto sembra quasi essere un pretesto e sfido chiunque l'abbia giocato a dire di essere riuscito ad affezionarsi o empatizzare con pg x. Il tutto è messo su schermo attraverso un mix di cutscene in grafica in game e sequenze da fumetto francese che non riescono a trasmettere la giusta sensazione in qualsiasi situazione. Bocciato quindi il comparto narrativo del gioco è doveroso parlare del core del gioco: il suo gameplay.
Quest'ultimo non si discosta molto da quanto visto nel primo capitolo. Riguardo al combat system, Kat può effettuare combo a terra, scivolate, utilizzare la gravità per piombare dritta sui nemici calciandoli, schivare, utilizzare la stasi per lanciare in aria oggetti e persone, attivare delle mosse speciali che sfruttano i suoi poteri e impiegare la scivolata per muoversi da una parte all'altra agilmente e attaccare. Anche qui, l'impianto ludico è sulla carta interessante, ma è una volta provato con mano il tutto che si scopre quanto poco divertente esso risulti, anche potenziando l'abilità della protagonista con le gemme reperibili nelle varie mappe.
L'OPEN WORLD
Santo open world, piaga delle ultime generazioni. Qui si ritorna al discorso iniziale. L'utilizzo della gravità è forse il tallone d'Achille del gioco stesso sotto tutti i punti di vista. Il mondo di gioco è diviso in varie isole volanti che nel corso dei capitoli del gioco saranno liberamente raggiungibili ed esplorabili attraverso l'utilizzo della gravità. La cosa è meno piacevole di quanti si pensi proprio a causa della suddetta macchinosità del sistema di controllo della protagonista. Sia chiaro, non vi verrà certo il tunnel carpale nel farlo, ma quel senso di non libertà nei movimenti può dar fastidio.
Digerito il sistema di movement del gioco per quel che concerne l'esplorazione, la nota dolente arriva quando ci si trova a fare i conti con le varie quest del gioco ( siano esse principali o secondarie). Tali richieste hanno progressione e svolgimento a dir poco imbarazzanti, trattandosi di fetch quest minimali nelle quali dovete trovare oggetti nelle mappe, aiutare NPC a raccogliere minerali, affrontare gruppi di nemici e addirittura, sezioni stealth ( forse tra le cose peggiori degli ultimi anni). Sì perché se per le prime tipologie di attività si può fare uno sforzo, è nelle sezioni stealth che molti dei limiti del gioco vengono fuori. Muoversi senza farsi vedere è una martellata sui cosiddetti in Gravity Rush 2. Nessun indicatore a schermo che ti dia un'idea di dove possano essere i nemici o i relativi spot, l'ia a dir poco scabrosa di quest'ultimi e il positioning sono il male sceso in terra. Non voglio dilungarmi oltre nel parlare di tutte le mancanze a cui dovrete far fronte qualora vogliate adoperarvi nel fare il contento secondario del titolo, se siete masochisti e completisti in bocca al lupo. Un po' un peccato, perché avrebbero potuto dare un maggiore apporto alla scrittura di personaggi e world Building rispetto a quanto di concreto qui presente. Anche le missioni principali non se la passano meglio, mancando esse di appeal effettivo a causa di tutte le dinamiche riscontrate finora. Davvero un peccato, perché sebbene il tutto sia estremamente banale, le tematiche relative a contesti economico-sociali diversi in lotta potevano avere tutt'altro spessore. Quindi dopo quanto elargito, cosa si salva davvero in questa produzione?
IL COMPARTO TECNICO
Dal punto di vista visivo il gioco si difende piuttosto bene e risulta interessante grazie all'utilizzo del cel shading, migliorando quanto di buono era stato fatto col prequel. Peccato per il framerate che per quanto stabile, sia bloccato a 30 fps e che tale lock sia presente anche se giocato su PS4 Pro o Ps5. Nota positiva anche per la colonna sonora, che funziona benissimo in ogni situazione alternando brani calmi e adatti nelle fasi tranquille a brani dal ritmo più calzante e dai richiami fantasy Jap. La longevità del titolo è nella media attestandosi sulle 20 ore qualora voleste tirare dritto con la quest primaria e arriva anche a 25-30 per i completisti forti di spirito e di stomaco.
In definitiva Gravity Rush 2 è una grosso delusione su quasi tutto il fronte. C'erano la possibilità e le potenzialità per poter creare un prodotto di buon livello che magari rimanesse nelle memoria collettiva per anni, ci ritroviamo in mano un prodotto (giustamente) dimenticabile e dimenticato da tutto e tutti.
Voto assegnato da Dreamofzanarkand
Media utenti: 8.4 · Recensioni della critica: 8