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EddieMax90

ha scritto una recensione su Shadow of the Tomb Raider

Cover Shadow of the Tomb Raider per PS4

Shadow of the Tomb Raider - TIER S

Shadow of the Tomb Raider è il terzo capitolo della nuova serie di Lara Croft. I primi 2 episodi li trovai veramente ottimi tanto da meritarsi entrambi il Tier S, il primo era una sorta di Uncharted più in grande e sopratutto raccontava la prima avventura di Lara ancora inesperta, in generale adoro le storie che mostrano le origini di un personaggio; mentre il secondo prendeva tutto il buono del primo e lo espandeva ancora di più. Questo terzo capitolo invece fa l'operazione inversa, andando a snellire alcune caratteristiche a vantaggio di un migliore e più realistico equilibrio di gioco.
La trama riparte dopo la fine di Rise of the Tomb Raider, con Lara e Jonah intenti a trovare un antico manufatto Maya che la Trinità, l'organizzazione responsabile della morte del padre di Lara, sta cercando di ottenere per il loro piano segreto. Per impedire alla Trinità di impossessarsene Lara decide di prendere il reperto prima dei suoi nemici, ma questo innescherà una serie di disastri naturali di proporzioni apocalittiche. La storia non è male, è uno scenario già visto in altri media, però scorre bene grazie anche a dei personaggi ben scritti. La cosa che però ho preferito è il percorso di crescita di Lara Croft. Nel primo gioco era una ragazza alle prime armi, spaventata nell'affrontare qualcosa più grande di lei, nel secondo abbiamo una Lara più sicura di sè, temprata dalle precedenti avventure e concentrata sulla missione. In questo terzo episodio invece, Lara è così sicura delle sue capacità e ossessionata dal desiderio di fermare e vendicarsi della Trinità da risultare distaccata da ciò che le sue azioni causano agli altri, ha ucciso e visto morire così tante persone che la morte intorno a lei quasi non la sfiora più, le ombre che crescono in lei la stanno divorando e l'unica luce che riesce a tenerla sulla retta via è Jonah. Spesso in questo tipo di giochi fa sorridere che il protagonista stermina interi eserciti per fermare il cattivo di turno, in SotTR questa cosa non è solo una conseguenza di gameplay fine a sè stessa, ma è resa parte della storia. Veramente ottimo.
Passando al gameplay la formula è bene o male la stessa dei precedenti titoli, ma come detto sopra hanno deciso di riequilibrare il tutto: hanno dato molto più spazio all'esplorazione delle mappe a discapito delle sezioni di combattimento. Una scelta che appoggio in pieno, dopotutto Lara è un'esploratrice, è giusto che la maggior parte del tempo la passi ad esplorare piuttosto che ad ammazzare gente, anche perchè non ha senso che ovunque vada Lara trovi dei nemici, sarebbe una forzatura, i combattimenti devono esserci solo quando la storia lo prevede. Come sempre potremo scegliere se affrontare gli scontri con un approccio stealth o buttandoci armi alla mano nella mischia, le novità non sono molte ma ci sono, come la possibilità di sporcarci di fango per mimetizzarci nella natura o il nuovo tipo di frecce con proprietà allucinogene.
Come detto l'esplorazione è stata ampliata, sia a livello di trama che di extra, le aree di gioco nascondono molti più segreti che in passato, con collezionabili, sfide ambientali, cripte e tombe. Lasciatemi dire che a questo giro le tombe sono veramente eccellenti, tutte diversificate e divertenti da affrontare, ogni volta che sentivo il classico tintinnio che fa capire che c'è una tomba nelle vicinanze non vedevo l'ora di scoprire cosa avrei trovato all'interno.
Parlando di esplorazione voglio fare un appunto sulle zone acquatiche, incubo di ogni giocatore e molto presenti in questo titolo. Shadow of the Tomb Raider è stato il primo gioco da anni dove ho apprezzato le parti in acqua, le ho trovate ben fatte e quasi mai frustranti. Tra l'altro offrono alcune delle scene scriptate più claustrofobiche del gioco: nei videogiochi moderni vengono spesso inserite parti in cui il protagonista passa in delle strettoie per nascondere un caricamento (tecnica che ho sempre trovato geniale), usare questa tecnica sott'acqua con l'ossigeno che scarseggia dona quel senso di ansia utile a coinvolgere ancora di più il giocatore nella scena.
Passiamo ora al lato tecnico. La cosa migliore del gioco sotto questo punto di vista è il sistema di illuminazione. Ho trovato le luci e le ombre veramente realistiche, mi è capitato più volte durante il gioco di fermarmi e rimanere deliziato dalla bontà di questi effetti, sia all'aperto che nei sotterranei e sott'acqua, veramente un ottimo lavoro. Ma non mi fermavo solo a vedere le luci, ma anche ad ammirare le splendide ambientazioni del Perù, i villaggi così dettagliati e le spaventose profondità. Anche i personaggi sono ben realizzati, Jonah finalmente sembra effettivamente samoano (quel personaggio ha avuto una trasformazione assurda da un gioco all'altro asd ). Solo le espressioni di Lara non mi hanno molto convinto, mi sembrava fatta meglio nei titoli precedenti.
Per quanto riguarda le prestazioni c'è invece qualche problema. Io l'ho giocato su PS4 Slim, e mi è capitato più volte di beccare dei blocchi improvvisi con tanto di caricamento nelle zone più affollate, sempre in punti fissi della mappa come se si passasse da un'area all'altra. In generale i caricamenti di questo gioco sono lunghi, ma finchè mi devi caricare un'intera mappa posso accettarlo, ma se la mappa la sto già esplorando preferirei non averne ulteriori. Un altro problema l'ho riscontrato nel doppiaggio che in un punto è andato fuori sincro e in un altro c'è stata una frase ripetuta 2 volte di fila. Non sono problemi che intaccano il giudizio finale però è giusto farne menzione.
Tirando le somme Shadow of the Tomb Raider è sicuramente il mio capitolo preferito della trilogia; ho apprezzato il coraggio di fare un passo indietro sul lato action per concentrarsi maggiormente sull'esplorazione e le tombe, punto cardine della serie, ho apprezzato vedere Lara affrontare le proprie ombre e cercare di tornare nella luce, una luce che non è mai stata tanto realistica.
Tier S