Fargo ha scritto una recensione su Sonic the Hedgehog

Per la serie “recensioni dall’infanzia” stendiamo due righe su Sonic the Hedgehog. Nell’era dell’industrializzazione era un acquisto obbligato per tutti i possessori di un Sega Mega Drive (lo trovavi abbinato alla console). Sonic the Hedgehog introdusse all’alba dei tempi (forse esagero) per la prima volta la figura dell’antropomorfo riccio blu, oggi un personaggio classico del settore videoludico (anche se un po’ bistrattato da reboot&co. non all’altezza), ma che nel paleozoico costituiva una novità. A distanza di anni rimbomba ancora nella mia testa il motivetto (chiptune) che accompagnava le corse sfrenate del riccio, all’interno di giri della morte, spirali, salite e discese (questo non è un bene). Sonic the Hedgehog dovrebbe essere materia di studio in tutte le scuole primarie (attendiamo una raccolta di firme su change.org). Un gameplay basato sulla velocità: la velocità in questo gioco è componente fondamentale. Lo scopo del game è quello di fare il c*** al nemico di turno (tale Dottor Eggman), che un bel giorno sceglie di sfasciare l’incantevole mondo di Sonic, e di recuperare gli smeraldi del caos. A memoria l’esperienza (se tutto va bene) si conclude in compagnia di animaletti “pucciosi”, tutti insieme, felici e contenti in una sorta di trip da acido. Nostalgia canaglia portami via. Sonic the Hedgehog è materia di test di ingresso per accedere su Ludomedia.
PRO:
• Propedeutico a tutti i gamers;
• Un esempio di alta creatività a 16 bit;
• Musiche indimenticabili.
CONTRO:
• Niente contro o vi rigo "la machina".
Voto assegnato da Fargo
Media utenti: 8.4