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Flavio Daryx
Cover THE HOUSE OF THE DEAD: Remake per PC

Un vero colpo al cuore, anche se é meglio mirare alla testa...

Recensione completa su:
https://www.ilvideogioco.com/2022/05/15/ …

The House of the Dead: Remake si presenta proprio come tutti lo ricordavamo. Per quanto risulti arricchito di nuovi contenuti che, fortunatamente, non ne hanno alterato la formula. La breve trama di contorno è rimasta perlopiù invariata in un titolo che fa del suo fulcro lo shooting “su schermo”. Attraverso un classico mirino libero in sovraimpressione, massacreremo orde di zombi come fossimo su un carrello da miniera. Da qui il nome “sparatutto su binari”, per l’appunto.

Mentre tenteremo di difenderci da svariati mostri intenti ad “attaccare lo schermo”, avremo modo di scegliere la strada da percorrere, anche se non sempre in modo semplice o scontato. Attivare (o meno) interruttori, salvare (o uccidere) scienziati così come sparare su punti precisi farà procedere il nostro eroe attraverso vie alternative. I vari snodi della campagna assicurano una certa rigiocabilità. Cosa fondamentale se consideriamo i 30 minuti circa necessari al completamento formale dei quattro stage disponibili.

Se i risvolti di trama, i tre finali diversi e tutti i segreti da trovare non vi fossero bastati, sappiate che c’è la possibilità di affrontare l’esperienza della campagna in modalità orda. I fanatici di The House of the Dead: Remake avranno carne per i loro denti in quanto la difficoltà, in questo caso, sarà folle. E potrà diventarlo ancor di più se combinata con la difficoltà “Arcade”. Quella che prima era una passeggiata tra i non morti diventerà così un caotico massacro con decine di zombi famelici su schermo.

Non poteva mancare nemmeno la modalità cooperativa e competitiva che, anche se solo offline con entrambi i mirini su schermo, regalerà ore di divertimento tra sopravvivenza, caccia ai segreti e nuove (seppur non troppo esaltanti) sequenze scriptate di coppia. Anche la modalità con cui vengono segnati i punti è stata modernizzata, ma per i puristi della serie sarà sempre possibile selezionare la modalità classica. Il tutto per uno stile visivo più fedele al titolo originale.

In The House of the Dead: Remake è possibile giocare anche con una pistola ottica, a discapito della presenza del mirino su schermo. Usando il mouse, tuttavia, abbiamo voluto approcciare il titolo come uno sparattutto alternativo. Per quanto non sia stato emozionante come usare una periferica a forma di arma, ci siamo comunque divertiti. In difficoltà arcade e in modalità orda, dopo 20 minuti di frenesia tra click del mouse sinistro (sparo) e destro (ricarica), vi potreste ritrovare senza dita.
Uomo avvisato…

In questo remake targato MegaPixel Studio si ha l’impressione che qualche colpo non vada a segno, complice forse le hitbox di alcuni non morti non proprio ben delineate. In altri momenti invece, in particolare durante le fasi di salvataggio degli scienziati, un colpo ben piazzato non avrà sempre lo stesso risultato, compromettendo l’intera fase.

Come nell’originale, in The House of the Dead: Remake avremo a schermo un basilare HUD per tenere d’occhio colpi rimanenti, vite e punteggio. La voce che ci ricorderà ogni volta di ricaricare sarà la nostra banale salvezza. A meno che non siate tra quelli che, cliccando ricarica come forsennati, trasformeranno la pistola in un mitra dai colpi illimitati. Nonostante questi scaltri trucchi però il titolo resta molto impegnativo e, almeno nella prima run, ci siamo trovati a esaurire i 10 gettoni iniziali.

Per i perfezionisti del completamento, oltre ai segreti sbloccabili legati agli scienziati e alle rare armi segrete, ci saranno anche delle medaglie. Che altro non sono se non i trofei di gioco in forma “fisica”. Nulla di rivoluzionario da questo punto di vista, ma di certo non guasta alla longevità avere un motivo in più per spingersi al collezionismo.

Tecnicamente The House of the Dead: Remake è un titolo completamente rielaborato, come se fosse uscito oggi nelle sale giochi. Un titolo che, ricordiamo, si porta ben 26 anni sulle spalle. Il lavoro degli sviluppatori polacchi è stato un atto d’amore che nessuno si sarebbe aspettato di vedere. Qualche dettaglio meno curato e di stampo arcade può saltare all’occhio, ma soffermarci su questi limiti sarebbe come sparare sull’ambulanza, per fare un’analogia.

Sorprendentemente il comparto sonoro sembra essere il lato meno curato, con musiche che più che svecchiate, sembrano rifatte e invecchiate male. Anche alcuni effetti sonori non sono sempre allineati agli eventi su schermo. Non ci si dà troppo peso nel generale, ma sicuramente delle attenzioni maggiori sarebbero state apprezzate.

Ai giorni nostri,The House of the Dead: Remake non può non avvertire il peso della longevità media nel confronto con un normale videogioco. E per questo alcuni potrebbero non apprezzare a pieno l’ottimo “restauro” del titolo. L’aggiunta di nuovi contenuti (anche se pochi) danno più valore alla produzione, aumentando però solo di poco la longevità generale. Laddove quest’ultima si regge in piedi con il solo divertimento, ancor di più se in compagnia di un amico.

Nonostante tutto, il lavoro di MegaPixel Studio ci ha fatto tornare giovani. Abbiamo riscoperto il piacere di un classico arcade direttamente sul nostro Pc di casa, proprio come fossimo in sala giochi. Purtroppo giocato con un mouse alla lunga diventa faticoso, mentre affrontato con un controller non risulta abbastanza immediato. Ai possessori di pistole ottiche invece, auguriamo buona caccia.

COMMENTO FINALE
I ragazzi di MegaPixel Studio sono riusciti nel difficile intento di portare, attraverso The House of the Dead: Remake, una vera e propria reliquia del passato. Il tutto svecchiandola con poche ma vincenti mosse. Il lavoro svolto trasuda passione e nostalgia, e queste ci si attaccano addosso come le maledette rane mutanti del gioco. Certo è un titolo non esente da difetti e non così tecnicamente “attuale”, ma un colpo al cuore è un colpo al cuore. E su questo, hanno fatto indubbiamente centro.

PREGI
La magia del cabinato a casa nostra. Nuova veste, stesse emozioni. Un gioco senza tempo, piacevolmente rigiocabile.

DIFETTI
Longevità su carta molto ridotta. Si poteva fare meglio nel comparto sonoro. Qualche dettaglio grafico meno curato.

7.5

Voto assegnato da Flavio Daryx
Media utenti: 7.5 · Recensioni della critica: 6.5