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Fonzie

ha scritto una recensione su BioShock Infinite

Cover BioShock Infinite per Xbox 360

Bioshock infinite è uno dei titoli che ho rigiocato quantitativamente per più volte (seppur non in termini di ore) e nel modo più completo possibile. Ho sviscerato il titolo da cima a fondo nel corso degli anni, si può dire che dal 2013 l'ho rigiocato ad intervalli irregolari credo 5 volte che per un gioco story driven con scarsa rigiocabilità è tantissimo. Ciò nonostante anche adesso, a 7 anni dalla prima run, sono riuscito a pietrificarmi davanti alla bellezza del gioco e alla sua sconfinata potenza narrativa. Questa non sarà una recensione completa ma piuttosto un'ode a uno dei capolavori del videogioco, uno di quei titoli studiati in maniera così complessa e maniacale da svilire qualunque corrente provi a banalizzare il medium. Purtroppo raccontare del perchè questo titolo sia così assurdo a qualcuno che non l'ha giocato è arduo, specialmente senza ricorrere a pesantissimi s.poilers e infatti non mi addentrerò nei complessi rami di un intreccio narrativo talmente contorto da lasciare confuso il giocatore che per la prima volta ci mette mano su, ma al contempo talmente ben studiato ricostruendo i tasselli aposteriori. In bioshock infinite è presente fantascienza dove si fondono spiegazioni parallele dello stesso fenomeno, da un lato esplicate dalla fisica quantistica, dall'altro dal fanatismo religioso più puro che attinge da una base abramitica per creare il culto della persona di un despota violento ma visto come il redentore. Il dualismo tra fisica e religone è solo uno dei dissidi portati avanti da bioshock infinite, vi è una forte contrapposizione tra una città stato bellissima e apparentemente perfetta contro il suo sottosuolo corrotto, macchinato da una propaganda totalizzante, da un razzismo imperante e da un nazionalismo che, attingendo dai sentimenti patriottici che fanno da collante per la popolazione, porta in auge il suprematismo di una città che metaforicamente e letteralmente si posiziona sopra le altre con tanto di mire belliche. Vi è poi il dualismo tra un capitalismo sfrenato, fuori controllo, che sottopone i suoi dipendenti ai limiti della schiavitù, sottomettendone anche le menti con sofismi e una dialettica che parte dall'analogia per giungere a conclusioni assurde ma convincenti, agli antipodi di una rivoluzione marxista sanguinosa, spietata e che trasforma le vittime in carnefici. Questi sono solo alcuni dei temi trattati con una cura al dettaglio terrificante. Non è solo la qualità dell'intreccio o la complessità e la comunicazione dei temi trattati a meravigliare: la potenza estetica di questo gioco è un qualcosa di mostruoso con ben pochi rivali ancora adesso. Sia chiaro che non parlo del lato tecnico in sé ma piuttosto della direzione artistica sia in ambito sonoro, ricca di canzoni e cover allo stato dell'arte, sia in ambito visivo in cui una città costruita sul coloniale e il neoclassico che si articola con scorci mozzafiato, una popolazione viva e attiva e una cura ai particolari mostruosa. La nota dolente per alcuni è la componente ludica. Sia chiaro, a mio dire bioshock infinite è tutt'altro che ludicamente pessimo anzi, personalmente mi diverto sempre un sacco tra fasi di esplorazione poco dispersive e un gunplay che a me personalmente stimola, ciò nonostante non si può di certo dire che il titolo sia stato un punto di riferimento del genere. A livelli di difficoltà anche medi non emerge un minimo senso di sfida, a livelli più alti diventa interessante, c'è una buona varietà di armi e tutte hanno grossomodo la loro valenza in combattimento, i vigor purtroppo non sono ben bilanciati, ci sono alcuni nettamente più utili di altri e a livelli di sfida elevati si tenderà ad usare sempre gli stessi. Discorso simile per l'equipaggiamento, si trovano tanti pezzi di equipaggiamento che influiscono negli effetti più che nei parametri, il problema è che già in midgame è possibile trovare i più forti dunque per il resto del gioco si tenderà ad ignorare il resto. Qui sta molto ai gusti, a detta mia il gameplay è divertente ma non eccelle in nulla, fa il compitino funzionale a staccare le fasi narrative e favorire la progressione e l'esplorazione di columbia, per molti capisco che invece questo sia un limite evidente e che la mediocrità sia da condannare ma qui è questione di priorità, personalmente non posso dare peso eccessivo ad un gameplay che semplicemente non eccelle perchè significherebbe sputare su un lavoro estetico e narrativo che ha ben pochi rivali.