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Fonzie

ha scritto una recensione su God of War

Cover God of War per PS4

Hail his rage

Se c'è una cosa che critico sempre all'utente medio è la tendenza ad overhypparsi, costruirsi in testa come deve essere il videogioco in uscita e rimanere delusi, spalando letame, nel momento in cui questo OVVIAMENTE risulta diverso dall'immagine che si ha nel cervello. Con God of war purtroppo anche io sono caduto vittima dell'hype, pur avendo giocato il terzo capitolo dopo molti anni dai primi due, questa è una saga a cui sono sempre stato affezionato, è una delle saghe storiche della mia infanzia, in più il setting norreno da sempre mi affascina tantissimo. Potete capire quindi che in testa mi ero costruito un gioco tutto mio, mi ero già immaginato scazzotate violentissime con thor, odino, loki, flotte intere di vichinghi da massacrare e tanto fanservice. Queste mie fantasie erano così forti che quando mi sono ritrovato il prodotto finale, pur trattenendomi dal definirlo "oggettivamente una merda" come il più arrogante e capriccioso degli utenti medi, la delusione è stata molto forte. Rigiocandolo dopo 2 anni, senza aspettative e privo di pregiudizi posso però dire che questo è uno dei giochi migliori che mi sia mai capitato di toccare. Mi riesce difficile descrivere quanto sia equilibrato ogni sua singola parte, dalla componente esplorativa a quella narrativa, dalla componente ludica a quella estetica. L'estetica è di sicuro la prima cosa che si nota: un kratos più barbuto e cazzuto che ammalia la vista su uno scenario scandinavo brillante, la direzione artistica e la potenza tecnica compongono un connubio estetico che ha pochi rivali anche girando su una ps4 standard. Il combat system è profondamente diverso dal passato, pesca un paio di elementi dal feeling soulsiano come il lock, schivate e rollate, parate, attacchi pesanti e leggeri con i dorsali e li offre al servizio di un sistema di combattimento pieno di combo e combinazioni, abbandonando la formula hack n slash e proponendo un ibrido che diverte tantissimo. Il tutto è anche ben bilanciato complessivamente ed il livello di sfida non è né proibitivo né particolarmente agevole, offrendo una buona dose di soddisfazione ad ogni combattimento. I nemici sono tanti, ognuno con le proprie caratteristiche, come già detto mi sarebbe piaciuto vedere qualche flotta vichinga da sterminare, invece il repertorio si compone essenzialmente di creature mitologiche: draugr, hellwalker che sembrano usciti da game of thrones, troll, orchi, draghi, elfi ed altre creature; tralasciando il mio personalissimo odio per gli elfi, tutti gli altri sono divertenti da affrontare e belli da guardare. Le boss fight non sono tante ma sono tutte ben riuscite, quelle con l'antagonista principale sopratutto spiccano per bellezza. Come ho già detto l'assenza di alcune divinità asgardiane, lasciate per il futuro, mi fece storcere non poco il naso al lancio e mi diede una sensazione di "antipasto" di cui tutt'ora non riesco a scrollarmi di dosso, la cosa tuttavia mi rende ancora più fiducioso per i capitoli futuri. L'esplorazione vede un hub centrale da cui si ramificano delle vie cui potremo accedere solo avanzando nella main quest o nelle side quest. Parallelamente sono disponibili anche altri regni da visitare, due di questi rientrano nella main story (uno dei due, di nuovo quello degli elfi, proprio non lo digerisco ma sono mie preferenze) mentre altri 2 sono per delle sfide. Anche qui si sente la puzza di antipasto poiché vengono mostrati tanti altri regni, tra cui Asgard, che sembrano pronti per essere sbloccati ma che anche a fine gioco rimangono inaccessibili; questa cosa ancora adesso mi urta perché mi dà la sensazione di "guardare ma non toccare" e ritengo potessero benissimo evitare di mostrarli se fungono solo da anticipazione per il futuro. C'è un discreto numero di attività collaterali, alcune side quest non particolarmente memorabili più altri scontri decisamente più interessanti che allungano il brodo. La narrativa si tiene sempre accesa, i personaggi sono carismatici e la loro psiche è molto approfondita, i tempi della narrazione sono costanti e perdono raramente grinta (ed ecco che qui mi tocca ricitare il dannato regno degli elfi), è molto bello il rapporto tra Kratos e suo figlio Atreus, il modo in cui si evolve, il modo in cui si evolvono i personaggi stessi in particolare Atreus ma anche Kratos, che vediamo questa volta più saggio e meno impulsivo seppur sempre burbero e scontroso. Il finale mi ha colpito molto, ci sono degli espedienti narrativi geniali più un cliffhanger che mi ha fin da subito gasato al punto che immagino mi sentirò costretto a comprare quell'astronave orribile di ps5 quando ne annunceranno il seguito. Interessante è anche il modo in cui viene narrata la mitologia norrena ed i suoi personaggi, in maniera riadattata alla lore e ai fini del gioco. Il fanservice è veramente minimo, in questo caso sinceramente ammetto che ne avrei voluto un altro pò, ci sono dei momenti bellissimi che richiamano i capitoli precedenti ma sono sempre fugaci e limitati, mi sarebbe piaciuto sinceramente qualche rimando più forte alla Grecia, magari sostituendo l'orribile regno elfico con un breve ritorno a sparta, ma qui di nuovo sto commettendo l'errore di immaginarmi il gioco a mio gusto, quindi non prendete la cosa come una critica ma più come un mio desiderio. L'esperienza complessiva dunque è bilanciatissima in ogni sua componente e l'unica cosa che recrimino a questo titolo è l'aver custodito troppo gelosamente alcune cartucce, risparmiandole in pieno per il futuro.