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Gigetto
Cover Barbarian II: The Dungeon of Drax per C64

Un giorno del 1980 e qualcosa, trovai una delle cassette pirata esposte senza ritegno nel mio negozio di elettronica di fiduZia che ostentava impudicamente l'immagine di due bonazzi, lui e lei, in vestiti succinti (praticamente in intimo di pelo e metallo) stretti in un lascivo abbraccio maschioalfistico (termine coniato per questa recensione).
La copertina sembrava difatti gridare a squarciagola le parole BOTTA, ASCIA, CAZZOTTO, MUSCOLI = DONNA sfoggiando in modo assai coerente, sopra tutto questo, il titolo "BARBARIAN".
Pur non avendo alcuna idea su come sarebbe stato, tirai fuori le solite 10 mila lire di nonna (pace all'anima sua, sponsor della mia vita videoludica infantile e adolescenziale) e lo acquistai.
Che lo dico a fare, il gioco era bellissimo, con animazioni e scenari che sembravano uscire dal film "Conan" del 1982 di John Milius con il governatore della California che fletteva i muscoli in pose machiste.
Teste mozzate, goblin che blateravano calciandole fuori dallo schermo, tanti nemici (anche se tutti uguali al protagonista se non fosse per l'uso di una t-shirt di colore sempre diverso), una principessa da salvare (BOTTA) e uno scontro finale con il mago Draxx.
Assolutamente epico.
L'unica cosa che mi dispiacque un pò, estremamente legato all'elemento narrativo com'ero già da ragazzino, è che fosse un picchiaduro ad incontri con poca varietà, e fantasticai su come sarebbero potuto essere le gesta del protagonista in un mondo grande pieno di creature, avversari e mostri orripilanti propri di un'illustrazione di Boris Vallejo.
Evidentemente non fui il solo a fantasticarne, perché l'anno dopo uscì il seguito, che riuscì a superare queste fantasie creando una perla assoluta nella storia dei videogiochi.

La copertina era stata aggiornata in due versioni: una esponeva stavolta solo il Barbaro che puntava minaccioso l'ascia verso di noi (PUGNO!), probabilmente per le lamentele dei genitori che non vedevano di buon occhio che i propri figlioletti si facessero regalare un gioco dove in copertina c'erano un uomo ed una donna in mutande sensualmente avvinghiati l'un l'altra, mentre l'altra ritraeva finalmente la principessa (interpretata in foto dall'allora celebre (??) Maria Whittaker) ormai non più vulnerabile damigella in pericolo, ma ora divenuta una guerriera tosta come la leggendaria Lagertha Lothbrok, o come il personaggio di Torvi, ex moglie di Iarl Borg e compagna di Bjorn, che in una scena si vede morta trafitta da frecce e poi in quella successiva vestita da sera che parla amabilmente con le sue amiche... ma che cavolo???!!

La possibilità di scegliere se giocare impersonando il barbaro o la principessa, era appunto il giusto preludio alla grandezza del titolo: Barbarian 2 è ESILARANTEMENTE divertente.

I livelli sono fondamentalmente solo tre, ma sono vasti, tanto da aver bisogno di una bussola per orientarvicisivicisi, e molto diversi tra loro: lande desolate esterne, il labirinto sotterraneo di grotte, e infine il castello di Draxx, con i suoi spaventose prigioni piene di roba strisciante e guardie dai sinistri infradito.
Ogni livello contiene una pletora di nemici completamente diversi tra loro in design ed attacchi, nonché reazione ai nostri colpi: strappare il cuore del dungeon master con un colpo d'ascia ben assestato non ha prezzo, così come mozzare il capo del cavernicolo approfittando della sua distrazione mentre sta ridendo di noi, mentre spezzare a metà il collo dei polli mutanti è ancora soddisfacente anche dopo trent'anni.... aaah che ricordi sontuosi.

Sequenze di animazione meravigliose come il nostro personaggio che tenta disperatamente di non perdere l'equilibrio sul ciglio di un baratro senza fondo, sempre che da questo non fuoriesca un tentacolo che lo afferri e lo proietti chilometri in profondità in fondo per divorarlo con le terribili mascelle del Lovecraftiano mostro a cui appartiene, mentre le animazioni delle mosse di combattimento sono fondamentalmente le stesse, sempre ottime, del primo episodio.

Assolutamente una perla scintillante che la Palace Software ha voluto regalare, là dal suo antico indirizzo di Caledonian Road, che ancora ricordo dopo tutte queste decine d'anni, per via della cartolina che trovai nella scatola originale del secondo capitolo, che la mia cantina ingoiò obbligandomi a ricomprarlo su Ebay, facendo sparire la mia copia originale per sempre in un multiverso strano e misterioso, in cui finirono altri videogame da me posseduti e mai più ritrovati, come Alien Breed per Amiga, Ninja Spirit su cassetta e Nineteen per Commodore 64.
Vabbè, quest'ultimo era proprio una ciofeca ingiocabile.

10

Voto assegnato da Gigetto
Media utenti: 10