Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

JOHNTUNF condivide alcuni suoi interventi solo con i suoi amici. Se vuoi conoscere JOHNTUNF, aggiungilo agli amici adesso.

JOHNTUNF

ha scritto una recensione su Call of Juarez: The Cartel

Cover Call of Juarez: The Cartel per PS3

Quando Juarez chiama, il cartello non risponde

Essendomi approcciato al brandi di COJ solo con l'ultimo squisito episodio "Gunslinger", divertentissimo e narrativamente originale, retrocedere e al contempo mordernizzarsi con il Cartello è stato evocativo quanto nauseabondo
L'idea del rappresentare il concetto di far west che ancora oggi vive in delle realtà spiacevoli come quello dei narcotrafficanti bisogna riconoscere stuzzicante, ma va alla deriva se riflettendo sul suo reale scopo di avvicinare gli affamati di gangsta e gta alla saga andante su un genere di nicchia.
Si tratta quasi di una mod di Dead Island, entrambi di tecland, ma utilizzare gli stessi asset, stessi effetti particellari, fa pensare che il progetto sia stato fatto senza buoncuore, specialmente se tecnicamente è ancora peggio, terrificante in ogni suo aspetto.
La trama stereotipata, narrativamente confusionario, che tra un "cazzo sbirro" e un "puta eso di merda", fa fatica ad essere presa sul serio, se questo è il nuovo far west, preferisco quello di 4 carogne a malopasso, almeno lì i dialoghi non sembrano scritti da steven seagal sul cesso.
Il gameplay è anonimo ma scorre, menzione sul rindondante power up del rallenty, dove ogni cazzo di volta il pg deve deliziarci con la sua frase scassacoglioni quando attivata l'abilità, facendo perdere i dialoghi correnti.
Uno sciattume con qualche idea buona nel gameplay, ma realizzato con i fondi di un mandriano di fine 1800, forse per sentirsi più immedesimati nelle atmosfere far west e darle a questo gioco che di far west non ha più nulla.