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Laguna1307

ha scritto una recensione su Death Stranding

Cover Death Stranding per PS4

Dopo la profonda delusione che mi ha arrecato The Phantom Pain, mi sono avvicinato a questo gioco sì con delle aspettative ma con i piedi di piombo, per paura di esser nuovamente insoddisfatto. Fortuna ha voluto che le mie aspettative basse hanno fatto sì che potessi rimanere ancor più a bocca aperta del meraviglioso mondo di Death Stranding, ambientato nel bel mezzo dell'apocalisse (e non "post" apocalittico come molti hanno detto), un mondo dove la fiducia dell'uomo verso il prossimo è venuta meno; un gioco che si pone l'obiettivo quello di riunire le persone, connettersi e darsi una mano l'un l'altro.
L'obiettivo di Death Stranding è sia interno che esterno al gioco, ciò che è l'obiettivo principale all'interno della trama è anche nell' intenzioni quello che dovrebbe rappresentare il videogioco in quanto tale per Hideo Kojima, una occasione per riunirci tutti.

L'uomo è una creatura che ha il bisogno biologico di condividere, di tramandare le sua conoscenza e di esser sociale col prossimo, la divisione che caratterizza il nostro mondo tanto quanto quello di Death Stranding, è la strada che ci porterà alla nostra rovina e, inevitabilmente, alla nostra estinzione.

Questo gioco mi ha fatto tornare ai tempi di Sons of Liberty, in cui i messaggi erano chiari, non era solo una buona storia di spionaggio azione e tradimenti, era qualcosa di più, era un modello per vivere la nostra vita. Kojima con Sons of the Liberty portava un messaggio che era avanti negli anni, oggi, tristemente, Death Stranding ci porta un messaggio che è terribilmente attuale, non si parla più di come possiamo vivere la nostra vita da domani, si tratta di come possiamo sopravvivere oggi. Il domani non è più nelle nostre mani, è l'oggi che lo è.