Lir90 ha scritto una recensione su Uncharted: L'Abisso d'Oro
Mentre aspetto l’arrivo del quarto capitolo, decido di giocare ad “Uncharted: l’abisso d’oro” il prequel del primo uncharted, uscito solo per PSVita, spin off di una delle più grandi serie uscite su PS3. Purtroppo il lavoro non è stato effettuato da Naughty dog e si sente la loro mancanza, ma la Bend Studio, colei che si è occupata di creare questo titolo è riuscita a fare un buon lavoro, anzi possiamo dire che ha creato un capitolo degno di nota, che qualsiasi possessore del piccolo fermacarte PSVita dovrebbe avere.
Vestiremo i panni di Nathan Drake e ci troveremo nel centro America sulle tracce del popolo Quvira e delle “Sette Città d’oro”. Colui che ci commissionerà il lavoro sarà Dante, avventuriero e ricercatore di tesori archeologici come noi, in più in questa avventura, verremo accompagnati da Marisa Chase, una ragazza alla ricerca del nonno scomparso. Come da tradizione della serie, la trama si evolverà in qualcosa di disastroso, con il cattivo di turno Roberto Guerro, un violento generale a capo di un movimento di ribellione, alla ricerca di fondi “illeciti” per finanziare la sua rivolta armata.
Il gameplay sembra esser rimasto intatto al passato, con un mix di azione, platforming e sezioni puzzle, tranne per il fatto che utilizzeremo il touch screen della nostra console, che ho trovato tanto innovativo quanto inutile, nonostante in molti lo abbiano apprezzato, perchè più volte a causa forse delle mie mani grandi, mi sono trovato scomodo nel fare ciò che mi richiedeva il gioco, come combattere contro i nemici corpo a corpo. Il tutto è amalgamato ottimamente tra avventura e mistero, ma ho notato delle scene forzate e inutili, perché potevano essere evitate tranquillamente, come per esempio, quando ci toccherà scappare dalla casa infuocata accidentalmente da Marisa, nel tentativo di salvarci, inutile ai fini della storia e creata giusto per allungare il brodo. Una cosa che non manca in questo gioco e che ho sempre ritenuto abbastanza inutile, sono i collezionabili, infatti avremo la possibilità di recuperare dei reperti archeologici, che alla trama in se, non serviranno a nulla, tranne in rari casi e a platinare il titolo. Anche qui ritroviamo i quick time events, che erano ottimi già di loro, peccato che con il touch screen, mi sono ritrovato abbastanza scomodo, come già detto prima.
Uno degli aspetti che ho apprezzato di più, oltre ad una grafica direi ottima, che mostra le potenziali della console, sono state le ottime ambientazioni coreografiche della giungla sudamericana, che è stata perfettamente riprodotta, con una vegetazione rigogliosa e fiumiciattoli che sfociano in maestose cascate, una modellazione dei personaggi decisamente dettagliata, ma il comparto musicale, mi ha fatto ritornare con la mente a circa 3-4 anni fa, quando giocai per la prima volta Uncharted sulla mia cara Play station 3, in più il doppiaggio è ottimo e con grande piacere, ritrovo le voci originali dei personaggi, che ho sempre apprezzato, non come successo in passato con altri videogiochi, che dopo avermi fatto affezionare ai classici doppiatori, venivano cambiati o per mancanza di budget o a causa di un progetto senza infamia e senza lode.
Tirando le somme credo che gli sviluppatori si siano impegnati, creando una trama molto bella e longeva, riuscendo a sfruttare al massimo le potenzialità della console, creando ottime ambientazioni e riportando alla memoria le musiche, peccato per un utilizzo forzato del touch screen, che ho ritenuto abbastanza inutile.
Qui finisce la mia recensione, spero vi sia piaciuta e noi ci sentiremo con la prossima, un saluto dal vostro Lir90
Pro
Ottima grafica, effetti sonori e doppiaggio originale
Longevo
Buon lavoro da parte di bend studio
contro
Touch screen
cali di frame rate
Voto assegnato da Lir90
Media utenti: 8.5 · Recensioni della critica: 8.5