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Mad Mets

ha scritto una recensione su Remember me

Cover Remember me per PS3

Remember me - Quando fare un gioco non è solo questione di culo

No, non ci siamo Capcom.
Remember Me poteva essere un ottimo titolo, idee interessanti, sia dal punto di vista della trama - che ruota attorno ai ricordi - sia dal punto di vista di alcuni elementi del gameplay - combo che servono a qualcosa, e non a menare solamente le mani, offrendo bonus come potenza, regen, ricarica, oppure le Memory Remix - ma che sono state sprecate per un gioco che lascia l'amaro in bocca per come è stato trattato.
Nilin, la protagonista, è una cacciatrice di ricordi, che fa parte inoltre degli Erroristi, gruppo terroristico che vuole porre fine a Memorize, un sistema di privazione di ricordi - teoricamente solo quelli dolorosi - da loro, ma in particolar modo dal loro capo Edge, ritenuto però una grave minaccia per le classi più povere di Neo Parigi.
E' forse proprio quest'ultima uno degli elementi migliori del gioco: gli scorci che Remember Me ci offre della città sono davvero belli, il lavoro artistico sotto questo punto di vista è stato eccezionale, come si può notare anche dagli Artwork sbloccabili. Ma anche il lavoro artistico è "castrato" dalla struttura troppo lineare del gioco, che si risolve in un tunnel tra le varie zone con alcuni elementi di parkour, non particolarmente degni di nota dato che vi sarà un'unica strada da seguire, anche nelle zone in cui ci si deve arrampicare.
Negli scontri Nilin potrà utilizzare una serie di mosse, chiamate Pressens, da concatenare per creare combo che genereranno bonus sempre maggiori a seconda della lunghezza della combo stessa. Idea buona, ma che si perde data la bassa difficoltà di gioco (al livello più alto di difficoltà non pone particolari sfide) e dalla ripetitività delle combo, elemento che non invoglia il giocatore a crearne di nuove.
Ogni tanto, nei vari capitoli, ci sarà poi la sequenza di Memory Remix, sequenza che contraddistingue il gioco, e che forse poteva essere sfruttata meglio, sia come idee, sia come cadenza di utilizzo, dato che verrà utilizzata pochissime volte nel gioco.
La storia, sebbene con alti e bassi, procede ad un ritmo abbastanza regolare per poi subire un'accelerata alla fine, e nonostante l'idea di fondo sia molto carina, anche questa pare che non sia stata sfruttata a dovere. Peccato però che la storia principale duri non più di 6-7 ore circa, e che non vi siano quest secondarie, se non la ricerca di collezionabili.
Il personaggio di Nilin è un po' contraddittorio, poiché ad ogni inizio di sequenza vi sarà una breve cutscene in cui la protagonista, in un monologo, esprime i suoi dubbi, le sue paure, le sue incertezze...stati d'animo che nella Nilin "esteriore" non trapelano quasi mai, nemmeno in situazioni che teoricamente la riguardano direttamente (Bad Request).
Il sonoro è un altro elemento del gioco che si salva, grazie a delle musiche azzeccate per il genere e in grado di coinvolgere il giocatore.
I nemici, invece, e la loro IA...
Oltre ad essere davvero pochi i nemici con cui ci misureremo in termini di varietà (forse sono 6-7), non brillano certamente per acume, dato che spesso nonostante siano in 4-5 contro la sola Nilin, solo uno di essi deciderà di attaccarla, e non prima di essersi avvicinato. Evitare gli attacchi è poi molto semplice, anche perché saranno evidenziati da un punto esclamativo vicino al nemico che attacca (o dalla direzione da cui proviene l'attacco, se il nemico è fuori schermo).
I boss poi, non solo non saranno particolarmente difficili, avendo sempre lo stesso identico pattern d'attacco, che cambierà solo parzialmente quando si svuoterà una delle health bar a sua disposizione, ma se il gioco noterà che il giocatore non toglie energia al boss, ci suggerirà il modo con cui batterlo tramite suggerimenti a schermo. Per la serie "senza prenderlo per la manina il giocatore non ce la può fare".
Il boss finale poi è il più facile di tutti, quando invece dovrebbe essere quello ad offrire più sfida...o no?
Senza dimenticare che sono inseriti qua e là indovinelli...che pure un bambino saprebbe risolvere.

in poche parole: una sufficienza stentata, per un gioco che poteva sicuramente regalare emozioni maggiori. Capcom aveva delle buone idee tra le mani, ma non ha saputo valorizzarle a dovere, rendendo Remember Me un gioco mediocre, e che difficilmente potrà appassionare, soprattutto a causa del suo gameplay oltremodo semplificato e ripetitivo.

Mad Mets
Cover Assassin's Creed IV: Black Flag per PS3

Assassin's Creed IV: Black Flag
"Niente è reale, tutto è lecito" - anche sviare dal brand?

Un nuovo capitolo sugli assassini di casa Ubisoft che, come al solito, presenta luci e ombre, stavolta un po' "ribaltate" rispetto ai capitoli precedenti, segno che la Ubisoft cerca di riparare ai propri errori, ma si fa un po' troppo distrarre da essi.
In questo capitolo si ripercorrono le gesta del pirata Edward Kenway, irlandese emigrato ai Caraibi in cerca di fortuna. E' proprio l'ambientazione il punto forte di questo gioco: si sa, pirati, Caraibi e navi (non barche) negli ultimi anni hanno sempre attratto un grande pubblico, e la Ubisoft ha lavorato molto su tale aspetto proponendo ambientazioni molto ispirate, con una mappa di buone dimensioni e location curate.
Il gameplay, per quanto riguarda la parte "assassino", è rimasta intatta, con obiettivi da seguire ed eliminare, a volte infiltrandosi in "basi" nemiche più o meno vigilate. La parte più "piratesca", ed anche la più vasta del gioco è sicuramente quella navale: con la Jackdaw infatti si dovranno, sia per esigenze di trama che per desiderio del giocatore, compiere abbordaggi di navi, attacchi a forti via via sempre più potenti, fino ad arrivare a sfidare navi "leggendarie", ossia le 4 navi più potenti del gioco (ma non necessarie al fine dello svolgimento della trama). Non mancano inoltre attività "di contorno" come la caccia di tesori, la cattura di animali di terra e marini (quest'ultimi con arpione e barca) e la ricerca di frammenti di ricordi.
Le musiche sono estremamente godibili ed accompagnano molto bene il giocatore nel mondo caraibico, dando ritmo alle situazioni più concitate
Non mi voglio soffermare troppo sulla trama, anche perché, secondo me (purtroppo) uno dei più gravi errori di Ubisoft in questo capitolo, è stata proprio quella: la trama è molto lontana, come svolgimento dei fatti e come attinenza, ai capitoli precedenti, lambendo solo verso il finale alcuni elementi della storia principale della saga. Quasi la Ubisoft scherza, presentando negli oggetti collezionabili un trailer in cui intitola il gioco "Demoni dei Caraibi". Finendo il gioco rimane il dubbio: ma forse non sarebbe stato meglio renderlo davvero un gioco solo dedicato ai pirati, per quanto poco parla della storia principale?
La trama fa fatica a decollare, complice il fatto che si passa circa metà delle sequenze in "tutorial" dei vari elementi del gioco (mi pare che l'ultima attività mostrata - l'attacco al forte - sia inserita nell'attività 7, considerando che le sequenze sono 13...), e rari sono i colpi di scena che stupiscono il giocatore.
Anche il gameplay della parte "assassino", presenta qualche lacuna, soprattutto nell' AI nemica (obiettivi da pedinare che parlano con 2 due guardie, le guardie vengono assassinate - l'obiettivo continua a parlare da solo come un cretino) e nel fatto che forse anch'esso avrebbe bisogno di una rinfrescata nella dinamica, che a volte risulta troppo ripetitiva e quasi noiosa, che porta a compiere gli assassinii solo per il desiderio di andare avanti nella storia che nel compiere gli assassinii stessi, data anche la mole di attività alternative disponibili, spesso anche più divertenti delle attività principali.
Sono presenti bug, senza dubbio, alcuni esilaranti e alcuni abbastanza fastidiosi, che a volte obbligano a ricaricare una parte o completamente un ricordo per poterli rimuovere.
Ulteriore nota di "demerito", le situazioni di combattimento, dove i nemici continuano a prendere il biglietto come in coda dal macellaio, e nelle uniche volte in cui due nemici si fanno avanti, il gioco offre la possibilità di premere un semplice tasto per martiorare entrambi gli sventurati con una scena comunque spettacolare. Inoltre continuano ad essere troppo semplificati, con una combinazione sempre vincente: para/contrattacca.
Un buon gioco, senza dubbio, ma forse anche un'occasione mancata per Ubisoft, che con quel pizzico in più avrebbe realizzato un giocone.

Mad Mets

ha scritto una recensione su Far Cry 3: Blood Dragon

Cover Far Cry 3: Blood Dragon per Xbox 360

Far Cry 3: Blood Dragon - Cari, vecchi anni '80.

In questo Far Cry, che possiamo considerare semplicemente un rifacimento di Far Cry 3 in veste anni '80, si può trovare un concentrato di citazioni, cliché (voluti) e omaggi a film, telefilm, giochi e musiche del periodo, con luci alla Tron, prese in giro semplici ma spiazzanti.

Certamente, il gioco non è altro che Far Cry 3, con le stesse identiche meccaniche di gioco e strutture, la storia è relativamente semplice (e molto corta) ma dannatamente divertente, con un finale con fuochi d'artificio e l'immancabile colpo di scena cliffhanger.

Se fosse stato un gioco creato da zero e con una storia maggiormente sviluppata, probabilmente avrebbe ottenuto almeno 2 voti in più, ma si apprezza comunque l'impegno e il "rischio" che la Ubisoft ha deciso di correre.
Devo però dire che, a causa della brevità del titolo, probabilmente non vale il prezzo pieno, ma con un'offerta particolare (ad esempio, io l'ho avuto a meno di 4 eur sul Live con i saldi del Cyber Monday) abbiamo un prezzo molto più onesto, a maggior ragione se si ha già giocato a Far Cry 3.

Cazzo, che goduria quelle canzoni.

Mad Mets

ha scritto una recensione su Tomb Raider

Cover Tomb Raider per PS3

Tomb Raider - Una piacevole sorpresa

Premetto che (ahimè!) non ho mai giocato un capitolo di Tomb Raider, e partire da un reboot della serie non è esattamente il massimo, e spesso "rischioso", perché non sempre i reboot sono in linea con la serie (anzi, spesso offrono un taglio netto col passato) o di qualità similare. Perciò valuterò questo gioco non come parte della serie ma come gioco a sè stante.

Devo dire che il gioco mi ha piacevolmente sorpreso, la trama, molto semplice e lineare - la spedizione naufraga su un'isola a causa di una tempesta, isola dove si narra vivesse una regina dai poteri "magici" e la sua popolazione - intrattiene il giusto e non toglie spazio al gioco, ha un buon ritmo con pochi punti morti (giusto quelli in cui bisogna trasferirsi da una zona all'altra per far proseguire la storia, ma il tutto è ben bilanciato per permettere al giocatore di "prendere il fiato") e compie il suo dovere.
Il gameplay, benché non estremamente vario (ma da un titolo di questo genere non si può pretendere varietà) si suddivide in fasi di esplorazione, dove Lara dovrà muoversi tra spiagge, monti, foreste, case abbandonate, templi e navi in disuso, per poi alternarsi in fasi tps (relativamente semplici, a livello Normale la sfida non è poi così elevata) e fasi - anche se brevissime - in cui bisognerà risolvere enigmi che coinvolgono l'utilizzo dell'ambiente intorno a noi e le abilità di Lara. Gameplay in generale molto godibile, anche perché permette al giocatore di trovare soluzioni differenti ad alcune situazioni proprio grazie all'esplorazione (ad esempio attaccare nemici da un punto più alto permetterà una visuale migliore su di essi, ma allo stesso tempo lascerà Lara più scoperta agli attacchi).

Ho apprezzato moltissimo le ambientazioni del gioco, davvero ben pensate ed indicate per un titolo di questo tipo. Soprattutto ho apprezzato la varietà, ma forse questo è legato al mio pregiudizio di "Tomb Raider = Templi templi templi".
Altra nota di merito: le musiche, ben studiate per incanalare le emozioni del giocatore nelle direzioni "previste" dagli sviluppatori.

Cosa non mi è piaciuto: come ho detto, le fasi di tps, per essere una difficoltà "normale", le ho trovate troppo semplici, anche complice una IA molto permissiva e soggetta ad errori grossolani (nemici che si rifugiano dietro barricate, ma che lasciano spuntare TUTTA la testa...).
Inoltre, e mi dispiace molto, non ho apprezzato il doppiaggio, soprattutto quello di Lara: benché la scelta della voce sia azzeccata, in alcuni frangenti l'intonazione cambia totalmente, facendo passare Lara per una ragazzina di 12 anni. (questo per il doppiaggio italiano)
Inoltre, mi ha fatto storcere il naso il fatto che Lara sia "immortale" nelle cutscene: le succede di tutto, cade da diversi metri di altezza, finisce in fiumi, addirittura si pianta un pezzo di ferro nel costato...eppure, anche se "soffrendo" leggermente se la cava sempre troppo bene.

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