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Mario Cousins

ha scritto una recensione su Tusker

Cover Tusker per C64

Premessa:
Il voto finale rappresenta una media delle nostre due votazioni personali.

Mario, 20 anni:
Indiana Jones e I Predatori del Videogioco Perduto.
Per quanto i film di Indiana siano stati un tassello importante per la mia infanzia, diversamente posso dire sui videogiochi ispirati a questo brand. Ancora oggi, quando ho voglia di avventurarmi con cappello e frusta, avvio il dignitosissimo videogioco LEGO pubblicato nel lontano 2008 su console fissa e portatile, meraviglioso. Ma se avessi conosciuto Tusker? Sarebbe stata una valida alternativa agli occhi di un bambino attratto dall'avventura e dal mitico cappello Fedora, ma sarei tornato poco dopo a distruggere mattoncini a suon di frustate.
Pubblicato nel 1989 (anno di uscita di IJ e L'Ultima Crociata), Tusker risulta un'avventura un po' manchevole e, a proposito di fruste, parecchio frustrante (ok la smetto). Non è il gameplay a rendere questo gioco tedioso (difatti i controlli sono semplici e intuitivi), bensì la soluzione di quasi tutti gli enigmi in cui ci imbatteremo. Immaginate un'avventura grafica che ad un certo punto ti obbliga a provare tutto con tutto ma in modo estremo, senza una particolare logica; aggiungeteci delle sequenze action assolutamente evitabili, dato che lanciare coltelli infiniti one-shotta chiunque, rendendo pressoché inutile il resto dell'equipaggiamento e qualsiasi tattica interessante; un sistema survival... a tempo (se non avete acqua nella borraccia è Game Over) che costringe il giocatore ad andare di fretta in un gioco nel quale gli enigmi la fanno da padrone: avrete composto un gioco inutilmente stressante composto da tre livelli che vi sembreranno trentatré, pieno zeppo di nemici che non faranno altro che annoiarvi e rallentarvi, data la facilità con cui vengono sconfitti.
Ma... nonostante sembri che non lo abbia apprezzato, vi assicuro che Tusker ha dei punti validi. È fatto con amore. La palette cromatica, le ambientazioni, le musiche che ci accompagneranno nei tre livelli saranno ben orchestrate e ci aiuteranno a sentirci nel vivo dell'avventura. Un'avventura sulle orme di nostro padre, alla ricerca del leggendario Cimitero degli Elefanti. E una parte di me è combattuta riguardo alla fretta che il gioco impone... forse Indiana si sentiva davvero così nel tempio del Sacro Graal. Se solo l'action fosse stato gestito meglio...
Voto: 5.8/10

Elio, 37 anni:
Fa sempre piacere scoprire nuovi giochi, aldilà della nostra sacrosanta lista. In questo caso il gioco in questione è stato retroattivamente aggiunto al nostro papiro! Grazie Gigetto!
Tusker è un gioco molto semplice da apprendere, e questa è una cosa buona, dato che c'è parecchio da scervellarsi per finirlo. Questo è il primo dei dieci comandamenti di nostro Signore Shigeru Miyamoto:
Il gioco deve essere complesso, non i comandi! Chiaramente questo non è facile su una piattaforma come il Commodore 64, dove il controller ha un singolo pulsante, quindi un po' di ginnastica tra joystick e tastiera l'ho dovuta fare, ma si tratta comunque di pochi comandi, molto semplici.
Tusker è un action puzzle game, forse più puzzle che action. La struttura di base è la stessa dell'altro capolavoro della System 3, The Last Ninja, ma l'enfasi è sui puzzle, dato che non si salta e dato che i combattimenti sono di una facilità notevole. Direi che ha più in comune con Maniac Mansion. Ci sono numerosi oggetti da trovare durante il gioco, (spoiler in arrivo) e non tutti serviranno a qualcosa, rimanendo nell'inventario come souvenir della vostra avventura. Potrei sbagliarmi comunque, dato che c'è la possibilità di utilizzare un oggetto senza rendersene conto. Ad esempio: mi trovavo in un villaggio e avevo appena raccolto dei fiammiferi. Poco dopo ho preso a pugni una specie di scimmia (non ho capito cos'era) che sorvegliava un globo, la scimmia ha preso fuoco e io ho raccolto il globo. Il giorno dopo, in videochiamata con Mario ho visto lui giocare lo stesso livello; raccoglie i fiammiferi e però poi vaga un po' prima di raggiungere la scimmia con il globo, provando vari oggetti in altre situazioni. Dopodiché raggiunta la scimmia mi dice "Elio che diavolo devo fare qui?", ed io "lo vuoi sapere?", e lui "sì" e allora io "devi prendere a pugni la scimmia". Il piano non funzionava purtroppo, dato che non avevo capito che erano stati i fiammiferi ad incendiarla durante la mia partita, e che io c'ero solo riuscito per caso, dato che una volta che raccogli un oggetto quest'ultimo è automaticamente equipaggiato, ed io non avevo toccato il tasto per il cambio oggetto. Va be', scusate per la spiegazione complicata. In ogni caso pare proprio che alcuni oggetti siano totalmente inutili, ma questa è una cosa che onestamente mi è piaciuta, aggiungendo uno strato di pensiero critico alla risoluzione dei puzzle (spoiler finito).
La cosa più bella di Tusker però è l'atmosfera. Sia la musica che la grafica hanno un certo stile avventuroso alla Indiana Jones che probabilmente nessun vero gioco di Indiana Jones è mai riuscito ad avere. Questo è il secondo comandamento di Shigeru Miyamoto (sì ok, me li sto inventando io):
Se ami un particolare film o serie TV e vorresti videogiocarlo evita i prodotti ufficiali tie-in, piuttosto cerca qualcosa che gli somigli. La colonna sonora mi ha ricordato anche molto The Last Ninja ad essere sincero, con lo stesso ritmo energetico e melodie sinistre e inquietanti. La grafica è fantastica, vera e pura pixel art, con animazioni fluide e realistiche, tipiche dello stile occidentale del periodo, come anche nei giochi di Jordan Mechner. Sono anche carini i tocchi di ingegno come bucare un cactus col coltello per poterne bere l'acqua (cosa che a quanto pare nella realtà fa malissimo!).
Ho solo tre piccole critiche, cose che comunque non mi hanno in nessun modo precluso la possibilità di godermi Tusker:
1) Il manuale dice che per utilizzare un oggetto bisogna equipaggiarlo e premere spazio per posizionarlo a terra. Ma dice anche che c'è un altro modo, equipaggiare l'oggetto e usarlo dando un pugno, cosa che a quanto si evince dal manuale succede una sola volta in tutto il gioco. Be', nel gioco è esattamente il contrario 😆
2) Sarebbe stato bello se ogni arma avesse avuto un motivo per essere usata. Al momento il pugnale è l'arma suprema, superiore anche alla pistola, dato che può essere lanciato all'infinito.
3) Il manuale riporta l'intera soluzione del primo livello. In un gioco quasi interamente basato sugli enigmi, e che ha soltanto tre livelli, mi sembra un po' troppino.
Voto: 8/10

Link per il manuale di istruzioni:
https://ia801904.us.archive.org/18/items …

6.9

Voto assegnato da Mario Cousins
Media utenti: 8.5