Hardcore to the mega
Disco Elysium è un'avventura detective RPG open-world, con visuale isometrica, realizzata dal nuovissimo e freschissimo studio Estone "ZA/UM".
Il videogioco comincia con il protagonista che si risveglia completamente devastato in un'altrettanta devastata stanza d'Hotel della città di Revachol West, con una sbornia pazzesca, senza alcuna memoria su ciò che sia successo, non ricordando neanche il suo nome o ogni sorta di evento del mondo che lo circonda. Successivamente viene raggiunto dal Luogotenente Kim Kitsuragi, partner dell'avventura, che gli spiegherà i motivi della sua presenza a Revachol (oltre ad una parte delle informazioni sulla sua identità): l'indagare un misterioso caso di omicidio.
Da qui in poi si aprirà a noi l'esplorazione di tutta Revachol, con i suoi meravigliosamente curati e dettagliati personaggi, con la sua enorme storia politica, artistica, umana. Scopriremo la natura delle conseguenze, di realtà lasciate nascoste, di misteri irrisolti, di tristi storie, di cambiamenti politici, di uno spaccato della società, ma soprattutto ci immergeremo in descrizioni e narrazioni psicologiche, sociologiche, filosofiche e politiche raramente raggiunte nel medium videoludico.
Ed è qui che voglio soffermarmi: sull'immensa qualità e quantità dei testi, della scrittura, dei dialoghi.
Il videogioco, molto vicino ad un libro, esplica la principale forza del suo gameplay proprio su di essi. Durante il corso della nostra avventura potremmo stillare, con la scelta delle nostre risposte ed azioni, l'attuale natura del nostro protagonista.
Possiamo essere dei detective alcolizzati, drogati, che chiedono scusa per tutto, dei comunisti, fascisti, razzisti, liberali, moralisti, dei Supercop (sono il più figo!), dei Boring cop (si si bla bla bla che palle tutto). In certi momenti possiamo far valere l'autorità, picchiare persone, possiamo fare gli stronzi, o i buon samaritani, possiamo anche astenerci, non avendo linee politiche o non decidendo in determinate situazioni, possiamo fissarci su robe che non esistono (esistono cose che non esistono cit.), possiamo decidere se continuare a bere e drogarci, o smettere di farlo totalmente, possiamo essere corrotti o non esserlo affatto, possiamo soffrire nella ricerca del nostro passato, o cercare di affrontare al meglio la realtà. E molte altre tipologie che non sto qui a scrivervi.
Ovviamente si ottengono punti esperienza con determinate azioni o eventi e dialoghi.
Ci sono più di 24 abilità in cui spenderli, sotto le 4 principali caratteristiche che sono FISICO, INTELLETTO, AGILITA' (motorics) e PSICHE. Queste principali caratteristiche delimiteranno la principale versatilità nelle azioni del nostro protagonista: vuoi un detective tutto fisico e poco intelletto? Puoi farlo. Vuoi un detective talmente empatico, ma strapieno di pensieri, tanto che in una sua abilita' (INLAND EMPIRE, chiaro riferimento a David Lynch) arriva a parlare addirittura con i suoi vestiti? Perché no.
Ecco, una delle cose che non ho ancora citato e che mi ha decisamente stupito (ovviamente tutto in positivo) è che il nostro "eroe" può parlare con le sue abilità: è difficile da spiegare, ma all'interno dei dialoghi, in un modo introspettivo (parlando con i suoi pensieri, tra se e se) alcune di queste abilità possono intromettersi, scrivendo i "loro pensieri" in modo da amplificare, migliorare o addirittura sabotare ciò che poi andremmo a scegliere nelle nostre linee di dialogo.
Alcune di queste "scelte" di dialogo avranno una funzione diversa, poiché hanno una natura più decisionale, di svolta, o di azione; ci sarà un "check" (lanciando visivamente dei dadi) con tasso di probabilità a percentuale (visibile sulla linea di dialogo stessa) che si baserà sul punteggio dell'abilità su cui si accosta. Per fare un esempio: vuoi sfondare una porta solamente con la forza fisica? Sicuramente se il tuo personaggio non ha determinati punti nella caratteristica FISICO, e in una delle abilità che serviranno principalmente per quella linea di dialogo, la percentuale sarà molto bassa e non riusciremo a sfondare la porta.
Questi "check" sono suddivisi in 2 tipologie: quelli bianchi, riprovabili se si aumenta l'abilità a cui è dedicato; e quelli rossi, dove avremmo una sola possibilità di utilizzarli (giocando con le percentuali in questo caso entra in gioco anche il fattore fortuna).
Il giocatore può decidere liberamente come muoversi, dove andare, con chi parlare e quello che dire (tra le tantissime opzioni disponibili in ambito dialoghi) esplorando liberamente, seguendo la trama come al meglio si crede, attivando substories di ogni sorta (e non voglio dirvi proprio nulla qui, ma alcune sono dannatamente stupende).
Ricordo inoltre che il nostro protagonista ha anche un suo equipaggiamento, un suo vestiario intercambiabile come vogliamo, con gli indumenti che troviamo nel corso della nostra storia (ogni indumento aumenterà e/o diminuirà abilità e caratteristiche). Ci saranno oggetti di ogni sorta, utilizzabili, interagibili in determinati modi, eventi, dialoghi.
Il tutto si svolgerà in un ciclo giorno/notte, con le ore e i giorni che passano (dialoghi e azioni fanno avanzare il tempo).
Disco Elysium è un titolo di quelli rarissimi, pregno di significati.
Che tratta tematiche in un modo altrettanto raro. L'ho amato alla follia per ciò che mette in campo, per come lo fa, per il coraggio che usa. Ho amato ogni personaggio. Ho amato la nostalgia e la tristezza che il gioco trasmette, come tratta la depressione, come tratta il fallimento e la redenzione: ho amato il suo percorso spirituale.
Ho amato la sua filosofia, il suo essere adulto, i suoi pesantissimi riferimenti alla società contemporanea.
Ho amato il suo reparto sonoro (gran parte della colonna sonora sono brani ri-arrangiati dei British Sea Power).
Sicuramente non un gioco per tutti (ricordo il suo essere 18+, non per un mero fattore di età, ma più per un aspetto culturale e di tematiche forti su questioni dannatamente reali, che vanno a premere su una particolare fetta di pubblico), a tratti anche un po prolisso, e per ora totalmente in inglese (un inglese anche abbastanza tosto).
È un'opera artistica di quelle potentissime. Un wRPG che farà storia, che svetta nell'olimpo insieme ai classici (ricordo che ZA/UM ha citato Planescape Torment tra le sue principali influenze). Sicuramente uno dei videogiochi con più personalità e identità che io abbia mai avuto il piacere di giocare, e sicuramente uno dei giochi più affascinanti nella mia totale "carriera" videoludica.
Consigliatissimo.
-"No. This is somewhere to be. This is all you have, but it's still something. Streets and sodium lights. The sky, the world. You're still alive."-
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Riliu
Io salverei la recensione e la candiderei ai ludoawards x "miglior recensione dell'anno"
Pigna
Like per i punti ludomediani, thx 👍
Daniel San
Avrei voluto mettere dislike per la doccia che assolutamente non è una cosa da vero gamer, ma ti perdono