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MastroN64

ha scritto una recensione su Max Payne

Cover Max Payne per Xbox

Welcome to Noir York City

Correva l'anno 2002. Io ero uno scapecciato diciassettenne, ormai da almeno un lustro in fissa con Nintendo. Avevo già in casa un Gamecube preso al dayone (anzi il giorno prima).
Era pieno inverno e il freddo mentre camminavo per strada tornando da scuola mi tagliava la pelle come lame di ghiaccio.
Meglio rintanarsi in casa magari davanti la console.

Pareva un pomeriggio come tanti quando ad un tratto il portone di casa si spalancò come le porte dell'inferno. Il freddo mi penetrava le budella ripiene di Nutella mentre una sagoma faceva capolino all'interno della magione.
Quando le tende del portone smisero di agitarsi in preda al vento come signorine in preda ad una crisi isterica riconobbi la figura di mio padre.
Era lui si ma aveva qualcosa stretto tra le braccia.
Era il suo nuovo PC. Un Olidata per chi se la ricorda o era abbastanza grande al tempo da non starsene più sotto la sottana della donna che lo ha messo al mondo.

Lo montammo in balia alla frenesia come tossici in preda ad una crisi di astinenza.
Aveva anche un nuovo monitor, probabilmente proveniente dalla cina. Roba strana, molto più sottile dei normali tubi catodici, mi chiedetti come facesse a funzionare.

Una volta avviato notai subito un nuovo tipo di Windows. Si chiamava XP, nome esotico e che mi convinceva poco. Oggi avrebbe potuto tradursi in un emoji ma allora non esistevano.
Chissà se sarebbe riuscito a sostituire l'ottimo '98 nel mio cuore da ex pcista, ormai inaridito come il deserto del Nevada.

Ad ogni modo premuto start e aperto il menù a tendina il mio sguardo fu catturato come un ronzino al lazo di un cowboy da un software insolito.
Il suo nome era Max Payne, roba Yankee pensai.
A ben rimembrare avevo già visto quel nome da qualche parte. Probabilmente tra le pagine di Consolemania o qualche altra rivista dell'epoca. Non aveva catturato la mia attenzione al tempo, sulla spigolosa console Nintendo non sarebbe uscito e io ero più tipo dagli occhi a mandorla, almeno come software.

Guardai mio padre giocarci, non era mai stato un videogiocatore, salvo casi sporadici e arcaici e vederlo gestire mouse e tastiera in un mondo 3D non era un bello spettacolo.
Era goffo e impacciato, come un verginello in un covo di baldracche consunte, ed il povero Payne finiva spesso per rotolare contro il muro o i bidoni dell'immondizia della metropolitana Newyorkese.
Il giorno dopo mentre lui era ancora al lavoro anch'io feci conoscenza di quel mondo sporco e rancoroso. Non mi dispiacque ma neanche mi conquistò. In fondo pareva la brutta copia del Punitore e a me piacevano giochi più ragionati, alla Goldeneye.
Introduceva il Bullet Time nel mondo dei videogiochi ma a me Matrix non era mai piaciuto, forse perché me lo fece vedere un professore a scuola e inconsciamente il mio cervello rifiutava tutto ciò che proveniva da quelle mura, chi lo sa.
Mi promisi di ritornarci sopra ma già pensavo a far digerire all'Olidata roba come MGS2 Subsistance o Shadow of Memories e fu così che io e Max non ci vedemmo più. Ognuno in corsa su binari paralleli destinati a non incontrarsi mai.

Però si sa il Signor Payne non è tipo da lasciare faccende in sospeso e chiude sempre i conti aperti.

Oggi alle porte dei quarant'anni non sono più quello di allora. Le speranze ed i sogni stanno lentamente lasciando il posto ad acciacchi e pesi da portare sulle spalle.
La mia vita tutto sommato va bene, non mi lamento. Solo il tempo sembra sfuggirmi inesorabilmente dalle mani, come uno sgusciante serpente a sonagli che va a rintanarsi sotto una cocente pietra dell'arizona.
Non so se ho realizzato il sogno Americano ma almeno io moglie e figlia li ho ancora.

Ogni tanto frequento una bettola chiamata Ludomedia, spesso c'è gente strana al suo interno. Gente che non ha niente da perdere tra Hater, Troll, Fake, personalità multiple, depravati, feticisti dei piedini, persone che non sanno chi sono e altre che ucciderebbero per una PS5.
Fortunatamente ogni tanto si incontra anche qualcuno d'interessante, tra questi (pochi) c'è uno che se ne va in giro con un cappello da pirata e ha una faccia da gatto. Pare sapere il fatto suo tra giochi Rari e Capi Mastri.
Così tra un whisky e l'altro inizia a blaterare di Alan Wake e della storia di Remedy. La prende alla lontana e dopo aver citato giochi di rally mortali inizia a parlare di lui. Si Lui il poliziotto rinnegato, quel Max Payne che avevo conosciuto fugaciemente più di vent'anni prima.

Il destino è beffardo si sa e così nonostante l'Olidata ormai sia cibo per avvoltoi da lustri, in una nuvola di vapore compare di nuovo sul mio PC attuale. Era in saldo dicono, saldi di autunno o roba simile.
Va bene asserisco, appena posso magari gli darò una seconda possibilità ma ora ho altro per la testa.

Payne però non è un tipo paziente e qualche giorno dopo si presenta direttamente alla mia porta sotto forma di versione Xbox.

Ora non posso più evitarlo, mi ha trovato. Ci puntiamo entrambi la pistola alla testa. Lui ha una Desert Eagle, roba Americana, io una nostrana Beretta. Potrebbe farmi saltare facilmente le cervella e spargerle per tutta la cucina se volesse e invece si limita a guardarmi dritto negli occhi, immobile.
Dopo qualche secondo che sembrano ore si muove, accenna un ghigno, forse un sorriso ma non credo si ricordi come si facciano.
Ha una faccia strana, difficilmente interpretabile, quasi imperscrutabile ma me lo faccio bastare. Mettiamo giù i ferri e ci spostiamo di sotto in taverna. Mentre osserva la mia collezione preparo due whisky, a lui piace annusarlo e sentirne il sapore in bocca. Ci sediamo e iniziamo a parlare.

Devo ammetere che più lo conosco e più mi piace, anche lui è invecchiato come me ma non ha perso il suo smalto.
In fondo è un tipo divertente e alla mano e le storie che ha da raccontare fanno decisamente presa sul me attuale.
Mi piace proprio il suo stile, bada al sodo e ha carisma da vendere. Tra l'altro ha proprio una bella voce.
Mi parla delle difficoltà che ha dovuto affrontare, di nemici scaltri, intelligenti e capisco che oggi non ci sono più gli sgherri di una volta.
Scopriamo pure di avere delle cose in comune, ad entrambi piace Twin Peaks.
Le ore in sua compagnia scorrono veloci, non sono state tante ma di qualità.

Poi si alza e fa per andare, lo accompagno alla porta, più per sincerarmi che non la sfondi a calci che per timore non trovi l'uscita. È già fuori e il sole del tramonto lo illumina come un pistolero alla fine di un bel Western. lo ringrazio per essere passato, mi sarei perso tanto altrimenti. Lui si gira appena, fa il suo solito ghigno e s'incammina.

Sembra compiaciuto ma non faccio in tempo a chiderglielo che già non lo vedo più, sparito più in fretta dello stipendio di un giocatore incallito di video poker.
Quel che mi rimane oltre al sapore del Whisky in bocca è una piacevole sensazione e la consapevolezza di non avere più conti in sospeso.

9

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 9.1

MastroN64

ha scritto una recensione su Deus Ex: Invisible War

Cover Deus Ex: Invisible War per PC

La guerra è invisibile le magagne no

Mi sono approcciato a questo gioco nella speranza di trovare un prodotto migliore di quel che si sente dire ma purtroppo non è stato esattamente così.
Anche facendo finta che non sia il sequel di uno dei migliori giochi di sempre resterebbe un prodotto impantanato nella sua mediocrità.

La struttura rimane la stessa da immersive sim con le nostre scelte da compiere e il personaggio da potenziare, così come le armi.
È sempre possibile scegliere da che parte stare e come approcciare le missioni.
Però al netto di alcuni miglioramenti a livello di quality of life come codici che si inseriscono in automatico o scale più semplici da salire e scendere, tutto è stato semplificato ed impoverito.

Scordatevi l'evoluzione del personaggio quasi da GDR, i potenziamenti poi sono pochi e gli slot (troppo) limitati. Alcune scelte sono quasi obbligate (tipo l'Hacking) e di conseguenza la nostra build si rivelerà davvero povera.
Le armi si possono invece potenziare ma le munizioni sono uniche per tutte e gli slot dell'inventario davvero pochi. Dovremo spesso lasciare a terra di tutto perché con i medikit, le ricariche energetiche, i multitool e qualche arma e granata saremo già pieni e la cosa non invita certo a sperimentare con le varie armi a disposizione o tipi di granate e mine.

I livelli di gioco sono molto più piccoli del predecessore e di per se non sarebbe neanche necessariamente un male ma il level design non è spesso all'altezza e soprattutto sono pieni di caricamenti.
Caricamenti che sono uno dei mali più grandi del gioco. Nonostante le aree piccole IW carica di continuo. Volete entare in un bar? Caricamento, vi spostate dalla piazza ad un edificio? Caricamento e via andando.
Caricamenti che oltretutto sono lunghissimi sia su Xbox che su PC e che neanche con un SSD si riescono più di tanto a velocizzare. A ciò si unisce il fatto che il gioco mi è crashato spesso proprio durante i frequentissimi caricamenti.
Purtroppo nonostante le aree di piccole dimensioni facciano pensare ad una maggior cura e rifinitura non mancano neanche diversi glitch. Da quelli grafici, a scale che si salgono lentamente passando per oggetti che si duplicano nell'inventario invece di impilarsi (che uniti come detto alla limitatezza dello stesso sono una bella grana, soprattutto se si tratta di oggetti molto utili).

Come detto anche qui saremo liberi di patteggiare per varie fazioni o seguire una strada tutta nostra ma a conti fatti potremo spesso pure portarle avanti tutte assieme senza che nessuno ce la faccia pagare o ci mandi all'inferno fino alla fine del gioco, dove la scelta finale ci porterà ad uno dei quattro finali disponibili.
Son presenti anche numerose sidequest ma pochissime son degne di nota, il resto è tutto uno sterile allunga brodo atto a farci guadagnare solo dei crediti.
Crediti che personalmente non ho trovato così utili, salvo corrompere qualche guardia (cosa comunque evitabilissima) o acquistare oggetti utili (utili fino ad un certo punto, ho finito il gioco a livello normale senza mai acquistare nulla).
Peccato perché alcune side quest belle e interessanti ci sono ma è fatica distinguerle nel mare di mediocrità delle restanti.

Nonostante ciò anche a longevità siamo messi male. Ho impiegato meno di una ventina di ore con le side quest che sarebbero state la metà tirando dritto per dritto.

Personalmente non ho gradito più di tanto neanche lo stile grafico del gioco, a tratti quasi cartoonesco ma capisco sia una cosa personale.
Non lo è invece la fisica degli oggetti che fa decisi passi indietro rispetto al passato. Gli oggetti pesanti impossibile da alzare senza potenziamento della forza, in realtà passandoci vicino si ribaltano o vengono scagliati a distanza come fossero di gomma piuma.
La classica palla da basket da lanciare nel canestro (presente in ogni capitolo) qui è quasi impossibile da lanciare e risponde a leggi della fisica non terrestri.
Lato audio non andiamo molto meglio e le musiche pescate dal capostipite (tutte strepitose) invece di essere esaltate a dovere durante il gameplay son quasi nascoste e fanno capolino timidamente.

Chiariamoci IW non è una schifezza ma neanche un bel gioco e ancor meno un buon esponente della serie a cui appartiene.
Tutto sommato resta godibile da giocare e la trama è abbastanza interessante. Inoltre la seconda metà accelera un pò e rivedere volti e luoghi noti fa sempre piacere.
Faccio però molta fatica a consigliarlo a cuor leggero a chiunque non sia un fan della saga o malato di immersive sim.

6.9

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 8.1

MastroN64

ha scritto una recensione su Cold Fear

Cover Cold Fear per Xbox

Resident Evil 3.5

Da tempo volevo dedicarmi a questo Cold Fear, i survival horror in stile Resident Evil non mi stancano mai e l'ambientazione marina che mi ricordava Deep Fear per Saturn mi intrigava parecchio.

Così finalmente ho deciso di calarmi nei panni di Tom Hansen, guardia costiera ed ex militare super cazzuto che ricevuta una richiesta di aiuto viene spedito su di una baleniera russa che nasconde un terribile segreto.
Chiaramente da li in poi la situazione non potrà che degenerare in un tripudio di cliché del genere e di una narrazione singhiozzante e con più buchi di un Groviera.

Partiamo però dalle cose belle, la grafica del gioco non è affatto male, l'ambientazione suggestiva e alcune idee si rivelano interessanti. Come ad esempio la tempesta in atto per tutto il corso del gioco, forse il nemico più temibile di tutti. Infatti quando all'esterno della nave o della stazione petrolifera (unica altra ambientazione del gioco) dovremo stare attenti alle onde per non farci male, o peggio cadere in acqua con successivo game over. Anche i carichi sospesi dondoleranno traformandosi in una possibile fonte di guai per noi o se saremo furbi per i nostri nemici.

Nemici che non brillano per originalità o design, si va dal soldato russo alla sua versione Zombie, cani che si arrimpicano sui soffitti, mostri con una delle due braccia più grande di quelle di Swarzy, zombie invisibili e polipetti\ragni. Questi ultimi sono forse tra i più interessanti in quanto sono gli artefici della mutazione delle altre creature e faranno di tutto per impossessarsi dei cadaveri o del giocatore.
A patto che si abbia la testa attaccata al collo (visto che entrano dalla bocca), cosa che rende molto utile far saltare quella dei cadaveri (onde evitare preventivamente la contaminazione) o quella dei nemici (altrimenti immortali) con un bel headshot o con un pestone una volta a terra.

Veniamo quindi al punto in cui vi spiego come si gioca. La visuale è quella a telecamera fissa tipica dei vecchi Resident Evil ma premendo il dorsale sinistro si passa a quella dietro le spalle tipica di RE4. A differenza di Leon però Tom sarà anche in grado si spostarsi mentre mira, possibilità gradita e che rende insieme al buon sistema di controllo piacevoli gli scontri a fuoco.
Quello che stona però sono appunto le telecamere fisse, già obsolete all'epoca e che vi coprono spesso completamente la visuale. Ciò fa si che per tutto il corso dell'avventura si tenda a proseguire col grilletto dorsale premuto per non ritrovarsi l'abberrazione genetica di turno che ci alita sul naso.
Proprio questo è uno dei difetti principali del gioco, il suo essere allo stesso tempo antico e moderno, ne carne ne pesce. Quasi anacronistico e fuori dal tempo. La camera fissa col nuovo sistema di puntamento ci castra poco e si ha sempre la sensazione che gli sviluppatori non abbiamo imboccato una direzione precisa. Va detto che è possibile anche mirare come nei vecchi RE con la pressione dell'analogico destro ma è veramente una cosa senza senso e praticamente inutile che non fa che confermare i miei sospetti.

Le magagne del gameplay purtroppo non finiscono qui. Anzitutto non è presente una mappa, cosa che rende difficile capire dove andare e cosa fare e ve lo dice uno che le mappe le guarda poco in tutti i giochi.
La situazione è aggravata dalla ripetitività degli scenari, tutti uguali e che tendono a confondere il giocatore. Districarsi sulla nave non è facile e la tempesta rende tutto ancor più fumoso, è veramente pesante ed all'esterno non fa capire nulla. Il dondolio continuo poi sia all'esterno che all'interno non aiuta e alla lunga per quanto sulle prime affascinante, stanca. Per fortuna almeno quello nella seconda ambientazione del gioco ce lo risparmieremo.

A voler essere precisi ci sono tre paginette nel manuale cartaceo che mostrano lo scafo della nave e i locali di maggior interesse ma converrete con me che un disegno in bianco nero non sia la stessa cosa di una mappa a schermo che magari ci indichi dove siamo, le stanze visitate e le porte che abbiamo trovato chiuse.
Come ulteriore aggravante abbiamo il sistema di salvataggio. È praticamente impossibile salvare se non andando avanti nella storia. Proseguendo con essa infatti appena si andrà per aprire certe porte il gioco ci chiederà di salvare. Fatelo perché poi non avrete altre occasioni, neanche provando a rivarcarle.
È davvero un sistema senza senso perché il giocatore non ha modo di sapere quando ciò avvenga e quali porte siano, avrebbero almeno potuto segnalarle sulla mappa (ah già non c'è). Ciò rende sconsigliabile e pericoloso fare delle deviazioni in cerca di munizioni o altro (sempre che capiate dove dovete andare).

A ciò si aggiunge un ulteriore aggravante (prometto che non lo scriverò più), ovvero i medikit. Non sarà possibile raccoglierli e tenerseli nell'inventario (che non esiste, di fatto avremo solo armi e munizioni). Verranno usati direttamente dove sono per poi scomparire. Una trovata davvero insensata e che si complica ulteriormente visto che 1: non abbiamo una mappa per ricordarci dove siano e 2: visto che senza mappa non sapiamo dove andare potrebbe succedere ad esempio (come capitato a me) di spingerci in posti dove saremmo dovuti andare in seguito, consumare quel medikit e non trovarlo più al momento del bisogno. Io mi son giocato proprio quello prima della porta del boss finale e ho dovuto affrontarlo con metà energia vista l'impossibilità di tornare indietro (si, eplode tutto alla fine come in ogni gioco simile). Penso che il cattivone sia caduto più per via delle mie imprecazioni verso lo schermo che per le pallottole ricevute.
Pertanto tenete perlomeno più slot di salvataggio, datemi retta.

Nel gioco non saranno presenti veri e propri enigmi ma giusto qualche scheda elettronica o password da recuperare per aprire le porte o quadri elettrici da far saltare per lo stesso motivo. Quadri che però potremo sfruttare anche per eliminare i nemici se immersi in acqua, così come gli estintori, i barili infiammabili o le valvole del gas.
I gingilli per farlo non ci mancheranno, si va dall'indispensabile pistola (unica arma dotata di torcia), al fucile a pompa, passando per mitraglione (AK47) e mitraglietta (TMP), lanciagranate, lanciafiamme ed una particolare fiocina in grado di attirare i nemici.
Per fortuna con la croce direzionale sarà possibile richiamarne 4 velocemente senza perdersi nella rotazione coi tasti nero e bianco.

Tom da bravo uomo vissuto oltre a sparare sentenze (e fare lo smargiasso anche d'innanzi alle situazioni più difficili) conosce il Russo e ciò ci sarà utile per tradurre le iscrizioni sparse per la nave che una volta prese di mira con l'arma saranno tradotte a schermo e riportate sulla map... (Lasciamo stare).

Allora vediamo un pò dove ero arrivato che senza mappa mi son perso pure io... Ah si dal punto di vista audio il titolo svolge il suo dovere con gli scricchiolii vari della nave e i versacci del caso. A livello di musiche nulla di eclatante salvo forse il brano dell'armeria (location presente sia a bordo della nave che della piattaforma in cui sarà possibile ricaricare tutte le armi) e con qualche virata rock che può piacere o meno in un titolo simile.

Come longevità invece siamo scarsini, probabilmente chi sa dove andare potrebbe finire il gioco in un paio d'ore ma anche la prima volta più di sei o otto ore non ci si impiega.

Anche la trama come detto non è ben raccontata e nonostante i numerosi documenti che la integrano resta fumosa e lascia interrogativi in sospeso. Quasi viene da pensare se siano cliffhanger o se gli sviluppatori se ne siano bellamente dimenticati.
Oltretutto cercando di non spoilerare c'è un momento in cui un personaggio scopre che il padre è diventato un mostro e pare fregargliene come me del campionato di Serie A (e credetemi per me il calcio è giusto contenuto nell'acqua o nel formaggio). Paragonato a ciò la trasformazione in zombie del padre di Steve in Code Veronica pare un dramma Shakespeariano.

Tirando le somme questo Cold Fear non è un brutto gioco ma non fa nulla per elevarsi dalla sua totale mediocrità e dall'etichetta di clone di Resident Evil. Rimanendo in casa Capcom impossibile non paragonarlo a RE4, titolo uscito solo un paio di mesi prima e che ha rappresentato un punto di svolta non solo per la saga ma per l'intero genere, o più semplicemente uno dei migliori videogiochi mai realizzati. Purtroppo anche volendo cancellare il Capolavoro di Mikami resta un titolo a metà tra vecchio e nuovo, con un ambientazione interessante e delle idee sfruttate a metà. Soprattutto però con gravi lacune a livello di gameplay, su tutte gestione dei salvataggi, mancanza di mappa e gestione dei medikit.
Concludendo (questa volta per davvero) Cold Fear pur con spunti interessanti non prende una rotta precisa ed affonda come una goccia in mezzo all'oceano della mediocrità.
Le sparatorie divertono e l'atmosfera generale non è male ma giocatelo solo se non siete mai sazi di giochi horror, se da grandi volete fare il bagnino o se volete scoprire se soffrite di mal di mare. Ah pure se a scuola andavate matti per l'orienteering.

6.9

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 7

MastroN64

ha scritto una recensione su The Thing

Cover The Thing per Xbox

Da Cosa nasce Cosa

Era dal 2002 che volevo giocare questo titolo, incuriosito dalle recensioni di Game Republic e soprattutto Consolemania (che lo premiò con un altisonante 9).
Finalmente ho deciso di dedicarmici e nel complesso ne sono rimasto sicuramente soddisfatto.

Questo "La Cosa" (seppur avente lo stesso titolo) è il sequel ufficiale del film Capolavoro di John Carpenter del 1982. Approvato dal regista che presta pure il suo volto ad un personaggio del gioco.
La vicenda prende il via tre mesi dopo i fatti narrati nel film e nei panni del capo di una squadra speciale ci troveremo ad indagare su quanto accaduto nella base artica. Presto ci ritroveremo invischiati non solo con spaventose minacce aliene ma anche con intrighi internazionali e piani di conquista del mondo.
Chiaramente un rewatch del film è più che consigliato, non solo perché si tratta di un Capolavoro senza tempo ma soprattutto per via delle numerose citazioni presenti in ogni dove. Dai dialoghi, alle location, passando per le schermate di caricamento.
Ritrovarsi di fronte all'UFO del film o alla vasca del ghiaccio non può che far correre un brivido lungo la schiena degli appassionati.

DI COSA TI OCCUPI?
Pad alla mano ci troveremo d'innanzi ad un Survival Horror che segue la sua strada e si discosta da prodotti simili. Fa degli errori certo ma almeno non è un clone dei vari Resident Evil o Silent Hill e tutt'oggi si rivela degno di essere giocato per via della sua originalità.
Visto che come detto siamo a capo di una squadra di forze speciali va da se che non saremo soli ma avremo dei compagni di avventura. Compagni che rappresentano uno dei punti di forza del gioco. Anzitutto va detto che si dividono in tre categorie: medici, ingegneri e soldati.
I medici sono in grado di curare noi e i loro compagni all'infinito (ma non loro stessi), gli ingegneri di ripristinare centraline rotte, collegamenti guasti, aprire porte chiuse e cose del genere mentre i soldati ovviamente sono i migliori armi alla mano in combattimento.
Menzionare i compagni di squadra mi serve l'assist giusto per parlare di quella che probabilmente è la caratteristica migliore del gioco, ovvero il sistema di fiducia e di sanità mentale.
Si perché così come nel film la creatura è in grado di assumere il controllo e le sembianze di chiunque. Quindi il dubbio si insinuerà in noi e nei nostri comilitoni. Chi è chi? Noi siamo puliti? Il nostro medico si comporta in modo strano, sarà infetto? E cose del genere. Pertanto ci sarà una barra che indica quanto un alleato si fida di noi. Se la fiducia è poca si rifiuteranno di seguirci e di eseguire i nostri ordini. A seconda del nostro comportamento potremo aumentare o diminuire la loro fiducia nei nostri confronti. Azioni come uccidere gli alieni, donargli armi e munizioni aumenta il parametro mentre viceversa disarmarli, sparargli o fuggire dai combattimenti lo diminuisce.
Come nel film è possibile anche esguire un esame del sangue sia su di noi che sui compagni per fugare ogni dubbio.
Come dicevo a ciò si aggiunge la sanità mentale, rappresentata a schermo dal volto più o meno sereno degli alleati nell'apposito menù. Essere disarmati, vedere gli orrori che li circondano o venire a contatto con gli alieni non farà che agitarli, facendoli disperare e magari vomitare, fino a nei casi più estremi spararvi o suicidarsi. Per ripristinare la calma nei casi più gravi è possibile utilizzare anche dei kit di adrenalina.
Le reazioni dei membri di squadra sono varie e diversificate, davvero belle da vedere e che donano all'IA alleata un realismo spesso assente anche nei titoli odierni.

COSA SUA
Una volta in game la visuale sarà in terza persona e le varie sparatorie sono gestite da un sistema di mira automatico che renderà sufficiente piazzarsi davanti al nemico e premere il grilletto. È possibile anche mirare di precisione in prima persona ma solo da fermi. In alcuni casi la telecamera eseguirà da se anche riprese più cinematografiche per aumentare il phatos del momento.
Armi e oggetti possono essere cambiati al volo o molto più comodamente aprendo l'apposito menù che blocca l'azione a schermo e ci consente di scegliere con calma e tirare il fiato.
Ho parlato di oggetti perché oltre a kit medici avremo a disposizione anche tanta altra roba come flare, torcie, estintori, granate, kit di adrenalina, kit per esami del sangue ecc..

NON È COSA DA TUTTI
Quello che ci attende non sarà un viaggio semplice, i nemici sono tanti ed insidiosi, ci inseguiranno ovunque (capito Resident Evil remakes?), il sistema di controllo un pò astruso e legnosetto (probabilmente tra i peggior difetti del gioco), i save point (sottoforma di audio registratori) pochi e le variabili tante. Spesso ci troveremo a ripetere sezioni su sezioni alla ricerca della run perfetta per salvaguardare le risorse o cercare di salvare alleati dalla contaminazione prematura (sperando che non si incastrino poi dietro una cassa). In tal caso va detto che sarà utile utilizzare la testa in tantissime occasioni piuttosto che andare avanti in stile rambo. Alcuni combattimenti possono essere evitati, le telecamere armate o le torrette potrebbero darci una mano, così come far combattere i nemici tra loro. Aprire una porta con dietro un mostro solo dopo aver raggiunto e salvato un possibile alleato potrà fare la differenza piuttosto che premere ogni interuttore a caso. Ho apprezzato molto questa caratteristica. Un pò meno invece l'eccessiva cripticità del gioco in alcuni punti, così come la trama un pò raffazzonata e tirata via (in fondo stiamo parlando di un tie-in cinematografico). In diversi frangenti poi i compagni che abbiamo accudito come bambini ci lasceranno misteriosamente tra un capitolo e l'altro senza spiegazione alcuna o perlomeno diventano Cose in modo scriptato. Tutto ciò portando con loro le armi da noi generosamente donate ovviamente.
Anche la mancanza della mappa si fa sentire, per quanto spesso i livelli siano abbastanza lineari, soprattutto quando si è all'aperto. Ah già, come nel film ricordatevi che non potrete andarvene in giro all'esterno liberamente a far passeggiate, in quanto un'apposita barra sarà li a ricordavi l'imminente congelamento.

COSA VEDI E COSA SENTI?
Graficamente il gioco si difende bene pur non eccellendo (sopratutto nelle animazioni) e stupendo in positivo negli effetti di luce come quelli delle fiamme (perché poi lo sapete, le Cose vanno anche bruciate per stare tranquilli) o della torcia elettrica. Infatti il suo cono sarà ben visibile a schermo e si sposterà in tempo reale a seconda di dove ci giriamo. Effetto va detto totalmente assente nella versione PlayStation 2 dove vedremo solo la stanza illuminata.
Comparto audio di atmosfera con effetti sonori presi dal film e traccie un pò sottotono (salvo anche qui quelle su licenza).

MA COSA MI DICI MAI!
In conclusione "La Cosa" si rivela un buon prodotto che al netto di alcune sbavature sa intrattenere, terrorizzare e riportare alla mente le atmosfere del film. Peccato che lo studio (Computer Artworks) sia andato in bancarotta durante la realizzazione del sequel che avrebbe potuto essere maggiormente rifinito (visto anche che il primo gioco aveva registrato buoni utili). Non resta che sperare che nell'era dei remake\remaster qualcuno si ricordi di questo piccolo gioiello per realizzarne magari un bel reboot con le potenzialità odierne sia a livello grafico che di IA.
Intanto giocatevelo su Xbox Classic che su CRT è un'altra cosa ma ricordatevi pure che è retrocompatibile su Xbox 360

8

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 8

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