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Su MavericK Grande Gamer

Competitive Smash Player and Tournament Organizer for Jupiter Smash, main Sora. Viva i gamers del passato. Florina vera gamer e Moro zitto.

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MavericK Grande Gamer
Cover Metroid Prime Remastered per Nintendo Switch

Inutile starne anche a parlare

0.1 in meno solo perchè sono un completista del cazzo e mi avrebbe fatto comodo in una remastered avere anche la percentuale di completamento per ogni zona segnata nelle rispettive mappe (come su Dread).

9.9

Voto assegnato da MavericK Grande Gamer
Media utenti: 9.4 · Recensioni della critica: 9

MavericK Grande Gamer

ha scritto una recensione su Ghost Song

Cover Ghost Song per PC

Tante aspettative, risultato amaro.

Ero davvero molto interessato e intrigato nel vedere un Metroidvania che volesse mettere in risalto il primo segmento del nome del genere di cui esso fa parte, e ho aspettato impazientemente l'uscita di Ghost Song, totalmente ignaro di chi siano gli autori, se questo sia il loro primo lavoro o meno. Che sia così o no, non sarà giustificazione di ciò che ho da dire, e mamma mia se ho da parlare...

Partiamo con ordine. Il gioco riesce in maniera decente a ricreare un'atmosfera e un ambiente accattivante, simile ad un Metroid, nonostante la presenza di una base piena di NPC(presenti anche nell'intera mappa) non diano quel senso di isolamento e totale solitudine che mi han sempre affascinato dei Metroid, ma magari il team non puntava a questo.

Dal punto di vista narrativo non mi è chiaro molto, la narrazione è subdola, con poche informazioni che derivano principalmente da interminabili dialoghi con gli NPC, a volte davvero lunghi e molto spesso incentrati più sui problemi personali di questi ultimi piuttosto che sulle vicende che avvengono nel mondo. Non avendo approfondito abbastanza, non mi dilungo oltre.

Il gioco, come già detto, è un Metroidvania, ma trae forte ispirazione da Hollow Knight e, ovviamente, Dark Souls. Parlando di Dark Souls, mi duole anche sottolineare che vedo molte meccaniche di gioco riprese da Dark Souls 2, e da qui non vi nego che il gioco, personalmente, mi ha deluso profondamente.

Vorrei parlare prima velocemente del lato sonoro del gioco. Oltre alla colonna sonora, che ho trovato davvero monotona e per nulla variegata (non figura davvero nessuna OST ), il gioco soffre (ed è davvero incredibilmente fastidioso) di problemi di equalizzazione audio imperdonabili. Non importa quanto impostiate alto o basso il volume, ci saranno SFX o anche voci che vi spaccheranno i timpani per quanto siano alti (così alti da essere anche fortemente distorti, comunque ho giocato solo in cuffia, quindi non saprei se sia così anche da speaker).

Il gameplay, nel complesso, non è neanche malvagio; purtroppo scelte, level design e meccaniche di gioco alquanto discutibili rovinano davvero l'esperienza nella sua interezza. Il gioco tende ad avere un livello di difficoltà abbastanza punitivo nelle prime fasi di gioco per poi semplificarsi grazie a potenziamenti che otterremo durante l'esplorazione del mondo, alcuni permanenti per migliorare le opzioni di movimento, altri equipaggiabili per migliorare i parametri o equipaggiare diversi tipi di armi e cannoni (come il sistema degli amuleti di Hollow Knight).

Ora ci divertiamo.
Il gioco prende due meccaniche in particolare da Dark Souls 2. Oltre al classico "muori, perdi le *anime*, recuperale sul posto o le perderai irrimediabilmente ad una seconda morte", il gioco troverà anche un modo aggiuntivo di punire la morte del giocatore. La vita totale del giocatore si abbasserà progressivamente per ogni morte, fino a dimmezzarla (o quasi). In più gli Healing Cores (le Estus per intenderci) ci cureranno progressivamente e non istantaneamente. Nonostante la seconda non sia chissà quale disastro, ho trovato la prima meccanica totalmente superflua, in quanto il problema ricade anche sul fatto che per recuperare la vita mancante dovremmo ripararci presso delle statue che saranno sparse per la mappa di gioco (e in nessun altro modo).

E qui un altro punto a sfavore a mio avviso ricade proprio nel level design. Queste statue serviranno non solo a ripararci, ma anche a salire di livello e fungeranno anche come punti di viaggio rapido per poterci spostare velocemente presso altre statue. Il problema qui è il seguente: le statue non solo sono poche a mio avviso, ma sono anche posizionate in posti "scomodi", lontani da molti punti d'interesse principali, lontani da punti di salvataggio, rendendo il backtracking per ripararsi (magari prima di un boss) davvero tedioso e pericoloso se abbiamo perso i Nanogel (le anime) in precedenza. Aggiungo inoltre che anche i punti di salvataggio sono posizionato distanti dai boss e poche volte mi è capitato di trovare degli shortcut particolarmente efficaci per poter tornare ad un boss senza troppi problemi, inoltre non capisco proprio la scelta di rendere il Level Up disponibile solo alle statue sopra citate piuttosto che ad ogni punto di salvataggio avendo essi la sola funzione di salvare il gioco, valere come checkpoint e ripristinare vita e Healing Core. Meccaniche e design di gioco che rendono l'esperienza spesso davvero frustrante , e al solo scopo di allungare il brodo, essendo che probabilmente privati di queste limitazioni il gioco durerebbe anche metà delle 8 ore che ho speso per finirlo [MINOR SPOILER: Quando dovremmo recuperare delle parti per completare la quest principale, non avremo neanche la possibilità di usare il viaggio rapido, in quanto finchè non porteremo quell'oggetto a destinazione quest'ultimo sarà totalmente disattivato].

Non ho approfondito molto le quest secondarie degli NPC, ne ho portate a termine un paio e mi sono sembrate abbastanza godibili, senza infamia nè lode.

Piccola nota anche sui comandi, piuttosto legnosi e, per mia infinita rabbia, non modificabili...

In conclusione, Ghost Song è un Metroidvania che poteva aspirare a molto più di quello che ha mostrato. Non mi sento di bocciarlo in quanto il sistema di combattimento, dopotutto, funziona relativamente bene e l'esplorazione mostra comunque lati interessanti. Un peccato che cada sotto il peso delle sue stesse meccaniche rindondanti, obsolete e a tratti frustranti.

Davvero un peccato.

6.5

Voto assegnato da MavericK Grande Gamer
Media utenti: 6.5 · Recensioni della critica: 7.8

MavericK Grande Gamer

ha scritto una recensione su Devil May Cry 5

Cover Devil May Cry 5 per Xbox One

Il miglior sistema di combattimento hack n' slash?

Dopo 11 anni dall'ultimo titolo canonico di Devil May Cry e dopo un controverso reboot, la saga principale di Dante e Nero prosegue con un nuovo capitolo che ha davvero molto da offrire su vari punti.

Premetto che ho comprato DmC V al day one, ma ho voluto rigiocare tutta la saga dal primo al quarto (saltando il reboot più per motivi di pazienza che per altro). Mi ci son voluti ben 3 anni per un motivo o per l'altro per concludere questo replay, nonostante ciò oggi posso finalmente dichiarare di essere in pari con i titoli della saga.

Quando si parla di Devil May Cry il primo elemento che viene alla mente è il gameplay, ma vorrei focalizzarmici in seguito. La trama del gioco l'ho trovata ben strutturata, con personaggi ricorrenti coerenti con i precedenti capitoli. Ottimo Nero, Dante e Vergil evergreen, un po' troppo secondarie Lady e Trish (non parlo di Urizen essendo quasi assente del tutto nella narrazione) ma in questa avventura vede la luce un nuovo personaggio che mi ha positivamente preso, ovvero V. Nel complesso una trama scorrevole e piacevole dove la misteriosità del nuovo personaggio fa da padrona, e ovviamente non manca la classica ironia tamarra.

Stupito della colonna sonora. Molto varia, sembra una fusione tra le tracce puramente metal del terzo capitolo e quelle più techno/dubstep del quarto. Sottolineo tracce come la ormai famosa Devil Trigger, Subhuman e Bury The Light.

Il world design e il level design sono più che buoni. Un' ambientazione più urbana nelle prime battute di gioco si alterna con i demoniaci spazi interni del Qliphort. La struttura dei livelli preferisce una struttura più lineare piuttosto che una minima libertà esplorativa, ma non ho rimorsi in tale decisione in quanto ritengo che l'azione ne giovi particolarmente essendo le battaglie più concentrate e frequenti.

E queste frequenti battaglie sono giustificate da un sistema di combattimento insuperabile, tra i migliori (se non il migliore) del genere e non. Tutti e 3 i personaggi giocabili sono unici, hanno possibilità di combo quasi infinite e possono imparare molteplici abilità aggiuntive attraverso le gemme rosse. La varietà del combat system dei 3 protagonisti eleva il gioco fino all'eccellenza:

- Nero: Combo fantastiche terra/aria, i Devil Breaker sono pazzeschi, vari e permettono di stratificare gli approcci ai combattimenti quasi illimitatamente;

- Vi: Novità! Attacca indirettamente con tre "demoni", ma il colpo di grazia lo dovrà comunque sempre infliggere il padrone con il suo bastone. Uno stile di gioco totalmente differente, nuovo e rischioso, ma personalmente trovo che l'esperimento sia riuscito maestosamente essendomi divertito pazzamente nelle sezioni con V;

- Dante: Il miglior Dante a mani basse. Armi pazze, tamarre, stupende. Moveset simile al capitolo precedente ma l'integrazione degli stili è eccezionale soprattutto grazie alla ottima sinergia con le suddette nuove armi. Il Devil Trigger c'è sempre ma stavolta, si potrà contare anche su una versione potenziata di quest'ultimo chiamato Sin Devil Trigger. Senza bisogno di dirlo, ho adorato tutti i perfezionamenti e le nuove aggiunte all'ormai 45enne figlio di Sparda.

Nota di merito anche ai boss, li ho apprezzati praticamente tutti. Hanno moveset vari e vanno affrontati comunque con attenzione e talvolta pazienza (chi più e chi meno).

Non mi spreco molto sulle animazioni, in un gioco come questo non possono essere al di sotto delle aspettative.

Per quanto riguarda la difficoltà, personalmente l'ho trovato abbastanza semplice in modalità Cacciatore di Demoni, anche per via dello stesso gameplay (conoscendo abbastanza il gioco, le SSS volano). Inoltre le gemme dorate si trovano come il prezzemolo e si potrà tornare in battaglia nonostante un K.O. anche tramite le gemme rosse stavolta, ma essendo queste opzioni facoltative non voglio darne troppo peso. Sicuramente non sarà lo stesso per quanto riguarda le difficoltà più alte, ma generalmente la prima esperienza di un qualunque gioco vede la difficoltà normale come preferita. In ogni caso abbastanza facile... anche se (spoiler, chi può capire capirà.)

In conclusione, Devil May Cry 5 è una perla. Non rinnoverà il genere appieno, ma lo perfeziona quasi sotto ogni punto di vista. Nonostante non sia esente da sviste e difetti, il sistema di combattimento stende un velo d'ombra piuttosto fitto su di essi. Must play!

EDIT: Alzo un po' il voto perchè Vergil...

9.3

Voto assegnato da MavericK Grande Gamer
Media utenti: 8.8 · Recensioni della critica: 8.9

MavericK Grande Gamer
Cover Shadow of the Colossus per PS4

La resa finale del capitolo originale

Dodici anni dopo l'uscita del capitolo originale per Playstation 2, rivoluzionario e unico nel suo genere, Shadow Of The Colossus si impone nuovamente nel mercato con un glorioso remake per Playstation 4, cercando di rimodernizzare il titolo rimanendo fedele in toto all'esperienza originale.

Breve incipit: Un giovane ragazzo di nome Wander, dopo essersi impossessato di una spada sacra, si dirige a cavallo della sua fedele montatuta Agro verso una landa desolata per eseguire un rituale che permetterà ad una giovane ragazza defunta (Mono) di tornare in vita. Guidato da una voce misteriosa, il giovane ragazzo è costretto ad accettare il difficile compito di sconfiggere 16 colossi, in modo da distruggerne i rispettivi idoli, e dunque completare il rituale.

Shadow Of The Colossus Remake rinnova il gioco quasi totalmente dal lato grafico, e la riuscita è mastodontica paragonandolo alla sua incarnazione originale. Per quanto questo possa sembrare un cambiamento superfluo, per Shadow Of The Colossus questa evoluzione è stata una benedizione. Il mondo di gioco adesso appare mozzafiato, molto più acceso, ricco di orizzonti e dettagli in alta definizione che rendono l'esplorazione delle terre proibite un desiderio, di gran lunga superiore al titolo originale (che riuscì anch'esso in questo obiettivo nel lontano 2005 in maniera ottimale). Inoltre, anche l'HUD di gioco è stata perfezionata, e risulta ora molto più godibile. Il colpo d'occhio è sempre stato il punto di forza dei giochi di Team ICO, e questo remake raggiunge la lode in questo obiettivo.

Non è solo la grafica ad essere stata revisionata, bensì una migliore mappatura dei comandi renderà anche meno tediose le sequenze frenetiche del gioco. Per i nostalgici che preferiscono i comandi classici, è stata implementata anche una mappatura originale di essi, fatene ricorso in caso abbiate paranoie masochiste.
Da notare anche l'aggiunta di monete addizionali, ovvero collezionabili posizionati in tutta la mappa che permetteranno al giocatore di sentirsi perlomeno ricompensati per il loro girovagare tra le piane del mondo di gioco. Sono stati aggiunti inoltre dei filtri grafici per personalizzare la propria esperienza visiva di gioco a seconda dei propri gusti (io non ne ho fatto uso, ma è un'aggiunta interessante).

Il gameplay non ha subito cambiamenti, così come la trama. Il mondo di gioco è tuttora desolato, come suoi unici abitanti sono presenti solo flora e fauna (molto rarefatta tralaltro, e non è possibile interagirvici) locale e, ovviamente,i sedici colossi che fungeranno da obiettivi, livelli e boss durante l'avventura in Shadow Of The Colossus. Non ci saranno obiettivi secondari: nel momento in cui un colosso andrà giù, sarà tempo di abbattere il prossimo. Ogni colosso va scalato e ferito in un punto vitale per essere abbattuto, ed ogni colosso differisce dall'altro per comportamenti, debolezze e "punti scalabili". Dovremo quindi ingegnarci in modo da rendere il nostro avversario vulnerabile, così da poterlo scalare o semplicemente colpire nel loro punto vitale. Più son grossi, più rumore fanno quando vanno giù!

Colonna sonora riorchestrata, e strepitosa come sempre. Caratteristica, ogni colosso sarà accompagnato dalla propria traccia. Una volta che saremo riusciti a salirvi in groppa, ascolteremo una traccia trionfante accompagnarci nel nostro cammino verso il tallone d'achille della gigante creatura.

Tuttavia, qualche pecca tuttora persiste. Le minime finestre di attacco che alcuni colossi ci concederanno potrebbero spingerci ad una battaglia più frustrante del previsto. Alcune battaglie contro i colossi sono noiose o poco ispirate, specialmente quando ci vedremo costretti in acqua, ma il primato spetta al leone (riproposto in seguito una seconda volta, nonostante sia in parte differente dalla precedente). La battaglia contro l'ultimo colosso anch'essa, nonostante sia scenica e climatica, può risultare frustrante per motivi che non sto a spiegare per non eccedere troppo con gli spoiler. Ultima opinione personale: la ricompensa che riceveremmo in seguito alla collezione di tutte le monete sarà un potenziamento piuttosto futile per la nostra spada.

Shadow Of The Colossus è un remake prodotto a regola d'arte, che rinnova in maniera "colossale" (dovevo) un titolo che fu spettacolare già di suo a livello visivo. A chi avrà intenzione di giocare questo gioco, è un esperienza unica nel suo genere che affascinerà per il suo fascino e la sua bellezza artistica. Per chi desidera rigiocare il titolo Ps2, questo gioco altro non è che una sua versione definitiva. Per chi ha giocato questo remake guidato dalla nostalgia per il capolavoro del 2005, difficilmente penserà di riprendere mano al titolo originale in favore di questa rinnovata avventura.

(Il voto terrà conto anche del paragone con Shadow Of The Colossus per Ps2.)

9

Voto assegnato da MavericK Grande Gamer
Media utenti: 8.8 · Recensioni della critica: 9

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