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Nappone il Gentlegamer

ha scritto una recensione su Pentiment

Cover Pentiment per PC

Il racconto

Ogni volta che scrocco un passaggio c'è bisogno di una multipla: il posto davanti è per me, quelli dietro sono per il mio ego gigantesco.

È vero, lo ammetto, non l'ho mai nascosto, sono un egocentrico di merda. Non credo di essere meglio degli altri, non fraintendetemi, credo semplicemente che in quanto essere umano ho le capacità di fare quello che voglio, l'unica cosa che mi rende speciale è semplicemente essermene reso conto. Non credo nel talento, non credo che una persona nasca con più capacità degli altri, nessuno mi toglie dalla testa che tutti possiamo fare quel che vogliamo, che io posso far quel che voglio.

L'unica cosa importante è ora capire cosa voglio e porco giuda.
"L’uomo non sa di più degli altri animali; ne sa di meno. Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no."
Ho una vita sola e mi rendo conto che posso dedicarla a poche cose, fossi immortale sarei il più grande cacciatore di trofei della storia, ma dopo averne presi 17 mi son reso conto che forse forse sarebbe il caso di far altro nella propria vita (anche se diamine, la dopamina del DLING è eguagliata solo dall'eroina).
Ecco quindi che mi son resto conto che il "racconto" nella sua forma più astratta e generica è ciò su cui voglio buttare la mia vita. Ho un lavoro, ho una compagna con cui sto progettando di avere un figlio, tanta voglia di comprare casa e insomma tanto entusiasmo per le cose che verranno, tanto entusiasmo, lo ammetto, perché sono me stesso, perché sono un essere umano.

Ora, cosa mi dia così tanta fiducia nel genere umano non lo so, forse è perché tra i tanti God Of War 2018 e Persona 5 ogni tanto vien fuori anche un Pentiment, che Dio Mio se è un cazzo di capolavoro senza tempo.

Ad un appassionato di narrazione come me Pentiment ha dato una gran lezione, una di quelle che non troverò mai scritte sui manuali di scrittura creativa o narratologia: Pentiment mi ha infatti fatto capire come veicolare un messaggio.
Andiamo con ordine.

Mi sembra che il mondo delle storie si sia un po' appiattito. Non è una questione di mancanze di idee, né tantomeno di tecnica, è una questione di stile. Mi sembra che in questo momento il messaggio venga prima di tutto. Non si pensa alla storia che si vuol raccontare, all'idea che si ha, si pensa alla lezioncina morale che si vuol veicolare, dopodiché al target, poi forse si dedicano i dieci minuti restanti alla concatenazione di eventi (personaggi ovviamente non pervenuti).
Ai videogiocatori devono arrivare messaggini dolci e simpatici, ma veicolate tramite storie mature perché i cattivi urlano e i buoni parlano con voce bassa e profonda, a quelli che guardano netflix devono arrivare lezioncine "scritte".

Porca puttana, un attimo di inciso su Netflix, lei e quelle serie tv di merda. Ho visto un po' di serie Netflix negli anni passati, perché cazzo i personaggi continuano ad autodefinirsi? "Sono molto maturato grazie a questo evento", "Grazie a questa cosa sono cambiato in questo modo".
La morte della narrazione.
Netflix di merda.
E non voglio manco parlare di chi si lamenta del politically correct e poi è abbonato a Netflix o Disney Plus, quelli sono proprio gli scemi.

Scusate la digressione, però è calzante: Pentiment non parte dal messaggio, eppure ci sono così tante cose da far invidia alla miglior letteratura.

Pentiment è un racconto sui racconti che insegna come raccontare. Ogni personaggio è veicolo di qualcosa, qualcosa che si perde come le parole che racconta. Tutti, dall'ultimo contadino al primo dei nobili, hanno qualcosa da raccontare, anzi, da tramandare, e le generazioni future cambiano quel racconto e quelle successive modificano tutto ancora una volta. Trobar lo ha detto: "È come avere tra le mani un testo antico". Non ricordo un singolo nome, se non quello del protagonista, e mi rendo conto che sia giusto così, anche i nomi dei personaggi devono essere persi, devono rimanere solo il loro racconto. Non la loro versione dei fatti, non sproloqui alla Horizon, il loro racconto, diamine, le loro parole.

Ogni racconto, anche il più stupido degli aneddoti, nasconde in sé la personalità dell'autore. Quando raccontate la vostra ultima scopata o la birretta con l'amico state veicolando un messaggio, ogni parola sottende molto più di quel si dice.
Il miglior giornalista, per parafrasare Umberto Eco, mente sempre, racconta sempre quel che vuole raccontare.
La meraviglia del racconto è questa, parole che cambiano, l'espressione più pura dell'essere umano.

E ogni personaggio di Pentiment è un essere umano, ha il suo racconto da tramandare, da raccontare al figlio, che racconterà a suo figlio e che culminerà con la più bella catarsi che si possa pensare, che qui non spoiIero, dico solo che il terzo atto è il più bello.

E quindi cosa rimane? Sullo schermo parole, un bel dipinto, e io sul divano mezzo nudo che spengo il PC e penso: "Beh che dire... Sicuro meglio di Final Fantasy XV".

9.8

Voto assegnato da Nappone il Gentlegamer
Media utenti: 8.6 · Recensioni della critica: 8.3

Nappone il Gentlegamer
Cover Yu-Gi-Oh! Forbidden Memories per PSX

Sono sul treno e mi sto rompendo le palle

Sono sul treno per tornare a Benevento e c'è un tipo accanto a me che puzza di morte. Il treno è quasi vuoto però sto tipo è accanto a me, letteralmente della tavolata a quattro poltrone che sono i posti sul treno, solo il mio ha due seggiole occupate, una da me, l'altra da sto clochard.
Se sto scrivendo sta roba non è perché ho qualcosa da dire su yu-gi-oh forbidden memories, ma perché spero che sto tipo spii quel che sto scrivendo e si accorga del disagio che mi sta provocando. 30€ di biglietto e devo sentire il mio stomaco urlare, governo ladro.

Comunque forbidden memories ci sta, è difficile ma "dà gusto" come dicono qua nelle Marche, che è un'espressione che mi fa ridere.
Mi manca Roma, mi manca il dialetto romano, ho visto un po' di strappare lungo i bordi e mi rendo conto che proprio mi mancano i romani. Va bene, alcuni sono fasci, ma chi non è un po' fascio alla fine? L'apologia del fascismo è l'apologia di tutti noi, che chiusi nella nostra cameretta pensiamo ai nostri peccati, al nostro odio. L'odio fa parte di noi, va giustificato, in questo senso mi sento apologeta. Io sto tipo accanto a me che puzza in sto modo giuro lo ucciderei. In un certo senso odio anche Yu-Gi-Oh Forbidden Memories, è un odio latente, in un certo senso "fascista", perché è quasi completamente a caso: è basato sulla aspettativa che io avevo da piccolo su sto gioco, volevo impersonare i miei miti e giocane appunto, a yu-gi-oh, non ad una roba a caso con regole a caso.

Dopo aver comprato dal marocchino sotto casa sto gioco a 5€ (dopo che mamma mi ha comprato sto gioco dal marocchino sotto casa) mi son trovato a giocare una roba strana che di yu-gi-oh aveva solo l'odore, lo stesso di sto tipo tra l'altro, e porco giuda che odio che mi è nato. Ora che sono cresciuto e ho rigiocato (e finito) sto gioco vedo che in realtà mi son divertito parecchio, quindi una volta perse le mie aspettative ed una volta perso l'odio mi son trovato di Cristo a giocare un prodotto che non è yu-gi-oh, che puzza, ma che in fondo è divertente.

Conclusione: il fascismo è infantile.
Ora faccio amicizia con sto tipo magari in realtà è simpatico.

8

Voto assegnato da Nappone il Gentlegamer
Media utenti: 7.8

Nappone il Gentlegamer
Cover Klonoa: Door to Phantomile per PSX

Invecchiato male

A 16 anni ho scritto una creepypasta e l'ho pubblicata su un forum. Era una roba tremenda: edgy, sgrammaticata e piena di stronzate, eppure ho ricevuto un sacco di complimenti inaspettati. Pensavo sinceramente che la gente avrebbe commentato all'internettiana maniera: "Ammazzati", "Fai schifo", "Spero muoia tua madre", invece no, tutti hanno iniziato a dire che la storia che avevo scritto era un capolavoro di narrativa degna del miglior Umberto Eco (chiaro, esagero per enfasi retorica, ma nel mio piccolo mi sentivo esattamente così, come se da quella gente sconosciuta fossi accostato ai geni della letteratura).

Era il lontano 2012 e il pubblico di quella storia era pressoché mio coetaneo se non addirittura più piccolo, ovvio che avessi avuto quel successo, ma ciò che ancora mi sorprende è aver trovato un video di Dadobax che legge il racconto che ho scritto in tono cupo e grave (il video ora non lo trovo più, ma giuro esisteva davvero).
Comunque, ora siamo nel 2023 e ho 28 anni, per gioco ho riletto quel che ho scritto, mi sono fatto una risata e ho pensato: "Madonna che merda". Ci sta, ripeto, avevo 16 anni, ma quanti di voi possono dire di aver qualcosa letto dalla suadente voce di Dadobax?

Comunque, se la mia creepypasta fosse un videogioco, qualcuno direbbe che è "invecchiata male", io invece no, sostengo sia semplicemente una merda e lo stesso discorso lo faccio con i videogiochi: se un gioco è invecchiato male probabilmente faceva cagare già all'epoca.
Non è una tesi su cui sono fermo, ci sto riflettendo da un po', ma non credo semplicemente al concetto dell'"invecchiato male".

Prendiamo ad esempio Final Fantasy XII, gioco che all'epoca della ps2 non ho mai finito. Perché non l'ho mai finito? Perché era di un lento che faceva venire il colera. Ora, con lo Zodiac Age che aggiunge la velocizzazione, il gioco diventa finalmente il capolavoro che avrebbe sempre dovuto esser stato. FFXII non è invecchiato male, è sempre stato troppo lento. Altro esempio, il primo Tekken (qui entro in un campo che non è proprio il mio, ma penso l'esempio calzi): per l'epoca forse la grafica era assurda, ma il gameplay è sempre stato legnoso in culo e da piccoli e che noi lo accettassimo non rende il gioco un bel gioco, lo rende un gioco legnoso.

Di esempi posso farne milioni e non condivido neanche tanto il discorso: "Non sono i videogiochi a invecchiare, sono i videogiocatori a crescere" semplicemente perché la mia creepypasta, ora come allora, è un ammasso di errori sintattici, onomatopee usate a cazzo e stronzate, anche se i sedicenni del 2012 mi han riempito di complimenti.

Klonoa è un esempio lampante del mio discorso. Questo gioco ha qualche difetto che lo rende "invecchiato male": come la difficoltà troppo bassa o la prospettiva che ogni tanto inganna, ma erano difetti allora come lo sono ora, io quindi dico che sto gioco ha sempre avuto qualche imperfezione, eppure è perfetto, perché il finale fa piangere e il gameplay mi sta facendo venir voglia di giocare subito subito il 2.

Quindi niente, alla fine non è il videogiocatore che invecchia, secondo me semplicemente si "impigrisce", ma specifico che questa caratteristica non ha alcuna connotazione negativa. Come dico sempre, tornato da lavoro non ho voglia di giocare Shin Megami Tensei, ho voglia di menar le mani, ho voglia di roba come Horizon, ma ogni tanto c'è quel barlume di perfezione videoludica che, al netto della vecchiaia (solo anagrafica) riesce a farmi apprezzare anche roba diversa dalla solita stronzata.

9.2

Voto assegnato da Nappone il Gentlegamer
Media utenti: 8.9

Nappone il Gentlegamer

ha scritto una recensione su Pac-Man World

Cover Pac-Man World per PSX

Il vino comunque non s'è fecondato

Una delle prime cose che ho comprato appena trasferito è una brocca per filtrare l'acqua. Ho deciso così di rinunciare all'acqua minerale ed entrare nelle spire dell'acqua di rubinetto.
Non male, onestamente non male.
Il risparmio c'è anche se Pesaro a quanto pare è una delle città in cui l'acqua costa di più, però c'è un problema, vivo in una casa a due piani e ho la cucina al piano di sopra, non mi va cazzo mai di salire le scale ed andare a prendere la brocca, quindi rimango disidratato a lungo.

"Cazzo Nappone comprati delle bottiglie" osservazione molto intelligente caro Ludopatia (immagino che sia Ludopatia a dirmi una cosa del genere), il problema è che ogni volta che esco a comprare qualcosa non compro mai le bottiglie. Quindi niente, rispetto i bei tempi con mamma e papà inizio a sentire le prime differenze: 1) sono disidratato, 2) la mia voce coscienza è quella di Ludopatia, prima era quella di Barattolo.

Ora vorrei mi immaginaste seduto sulla mia poltroncina a giocare a Pac-Man world, un gioco che ho giocato un sacco da piccolo ma che non ho mai finito, mentre il mio corpo urla di sete. Per chi non sa questo gioco ha alcune tra le peggiori boss fight di sempre, no joke, fanno cagare fino a quel punto, e vorrei immaginaste me, Nappone, a bestemmiare che non riesco a sconfiggere il cazzo di boss mentre ho una sete spaziale e devo abbassare il volume della TV, ma non ho il telecomando, quindi ho scaricato un app "telecomando" sul cellulare, ma è piena di ads e quindi ci metto 5 minuti per abbassare il volume (ergo, non lo abbasso).

C'è casino, c'è sete e ci sono le bestemmie. Entra la mia ragazza nel salone, mi vede mezzo nudo a bestemmiare contro un gioco per bambini. Ho le occhiaie di chi ha sete, la postura scimmiesca del gamer e urlo più forte della TV, che tra poco mi fa beccare una chiamata dall'amministratore di condominio.
La mia ragazza domanda un'eloquente: "France' davvero?", io metto pausa, mi volto verso di lei e rispondo: "E allora mi chiamo Franco, mi sborro perché son stanco".

La fidanzata va via, esce così com'è entrata, delusa ma consapevole delle sue scelte di vita, io urlo: "mi puoi portare un bicchiere d'acqua?", lei risponde: "no".

Bestemmio, mi cago il cazzo, ma alla fine batto sto boss di merda, salgo le scale, verso un bicchiere d'acqua dalla brocca e mi dico: "wow non ero mai riuscito ad arrivare al terzo mondo di pac man world da bambino, son proprio cresciuto".

7.2

Voto assegnato da Nappone il Gentlegamer
Media utenti: 8.1

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