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Questo gioco è il Dark Souls di questo genere...

...Ma che cos'è Dark Souls?

Non posso nasconderlo: Dark Souls è, a conti fatti, la mia serie preferita (seppure, per cause maggiori, non abbia potuto finire Demon's Souls, predecessore spirituale della rinomata serie di Miyazaki). Game design, level design, direzione artistica, gameplay, musica, di tutto e di più! Ma non sono qui per dare l'ennesimo elogio che questa serie (a mio parere) merita, ma voglio concentrarmi sull'effetto mediatico che ha causato nel corso degli anni.
Tra tutti gli aspetti di cui la serie Souls può vantarsi, ecco uno dei principali motivi della fama di cui oggi il titolo gode: la difficoltà. Una difficoltà dovuta alla sua curva di apprendimento, una curva di quelle a gomito che, se non si va a passo d'uomo, ci si ritrova in mezzo agli alberi! Ma, anche dopo che si impara tale curva, sta all'abilità del giocatore stesso progredire in questa frustrante ma affascinante avventura. Sta a lui esplorare questo mondo angusto, dove ogni singola traccia di luce sta per essere inghiottita dall'Abisso. Sta a lui scoprire un mondo in rovina, in mano ad un destino inevitabile. Perché la storia che si scopre dietro questo piccolo grande mondo è una storia che si scopre attraverso documenti, monumenti, oggetti e personaggi che assumono la figura di popoli lontani, vicini, o sull'orlo dell'estinzione: uno story telling "sperimentale". A differenza di altre serie, dove i documenti rappresentano il solo background, la serie Souls racconta ciò che è avvenuto, che sta avvenendo e che avverrà negli anni a seguire.
Definite tutto ciò come volete, dal "frustrante e stupido" al "capolavoro ed affascinante", ma questi sono i due capisaldi della fama della rinomata serie. Il fatto che essa non ti "prenda per la mano" è stato uno shock per buona parte dei neofiti di allora, e questo ha portato a dei fraintendimenti.
"Dark Souls è impossibile!" o "Sto gioco è fatto per farti incazzare!": da qui nasce l'idea di Dark Souls come apice odierno della difficoltà di un titolo. Quando non è così: un gioco basato su memoria, build, riflessi, intuizione e strategia in maniera corretta rende il gioco accattivante, non difficile. A renderlo difficile sono elementi che vanno oltre il nostro potere (damage output, imboscate, moveset nemico, territori ostili alle proprie condizioni, ecc.) o che partono da noi ma che presentano una loro complessità (build, caratteristiche, moveset disponibili, ecc.).
Tutto ciò è parso talmente inaspettato da definire Dark Souls il gioco più difficile di sempre, il gioco impossibile, una perla più unica che rara. Tutto molto bello, tanto da far uscire titoli con un gameplay ispirato alla serie Souls (Nioh, Lords of the Fallen, e così via): ma ecco che incomincia il problema.
https://www.youtube.com/watch?v=AoOC2y9s …
Il brand è iniziato a diventare un mito, una leggenda, un metro di perfezione. Come per Cartesio la perfezione è Dio, per i mass media ed i giocatori la perfezione (in ambito di difficoltà) è Dark Souls.
"Crash è il Dark Souls dei platform", "Cuphead è il Dark Souls dei Run 'n Gun", "Project C.A.R.S. è il Dark Souls dei racing games", "Monster Hunter World è il punto d'incontro da Dark Souls e Jurassic Park": insomma, verso l'infinito e oltre!



Da sostenitore ed appassionato di questa serie, mi sento preso in giro: avete la benché minima idea di cosa voi stiate parlando? "Dark Souls e Jurassic Park", ma sei un recensore o un utente medio di Metacritic?! C'è veramente da stupirsi di quanto la critica si sia ridicolizzata utilizzando come mezzo Dark Souls. Ed è questo ciò che mi dispiace maggiormente: che a rimetterci è Dark Souls. Certo, è pubblicità gratuita, senz'altro; ma è come sentire da una femminista utilizzare le parole "stupro" e "molestie sessuali" con una leggerezza inadeguata: bisogna usare i rispettivi termini nelle corrette situazioni e, soprattutto, sminuisci la "gravità" che essi intendono voler dire. Se tu vuoi fare un paragone con Dark Souls, deve innanzitutto esserci un criterio di paragone: cosa vuoi paragonare ed in cosa possiamo riconoscere tale gioco? Molti mettono come punto fermo la difficoltà, ma non hanno la minima idea di come funzioni e di quanto sia generico paragonare un gioco per la difficoltà. Tempo fa io feci un paragone tra Dragon Ball FighterZ e Kingdom Hearts ("ma tu prendi in giro chi fa paragoni strani e tu te ne esci così?! Mah!"), ma da dove scaturisce? Paragonai, nello specifico, lo sviluppo lento ed indifendibile di FighterZ con lo sviluppo lento ma giustificato di Kingdom Hearts: quest'ultimo, attraverso i mondi Disney, sviluppa una trama molto complessa in perfetta tranquillità, dando modo di dar luce a molti aspetti che, ancora oggi, si dimostrano complessi e che richiedono una determinata analisi. FighterZ, invece, cosa dimostra in tutto ciò? "I cloni si stanno diminuendo, andiamo avanti" x4/5 volte, "Ommioddio è N°21!", "I cloni si stanno diminuendo, andiamo avanti" x4/5 volte, "Ommioddio è N°21!", e via così fino alla fine. Il paragone qui è possibile dal fatto che io sto paragonando un fattore particolare a livello di story telling, ovvero la "lentezza".
Ora, tu, da critico, non puoi metterti a paragonare il primo gioco in cui vedi la scritta "Game Over" con Dark Souls.



Sei stato punito per un'azione sbagliata? Sei nei guai perché hai sprecato quella cura nel momento sbagliato? Quel boss richiede molta concentrazione ma ciononostante resta una bella sfida? Congratulazioni, amico, hai appena scoperto che cosa significa "giocare ai videogiochi".

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=2fJdS_Kn …

pubblicato alle 19:32 del 15/03/2018

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