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Videogiochi: la Critica che non ha Senso Critico

"E quanno ce vò, ce vò!"

Sia chiaro: è IMPOSSIBILE valutare in maniera del tutto oggettiva una situazione, qualunque essa sia, senza esporre il proprio punto di vista. Ma è proprio per questo che si encomia ciò che la cosiddetta critica, a quanto pare, non possiede: il senso critico, ossia l'elaborare e il criticare, quindi valutare con cura (anche perché stiamo parlando di persone che vengono PAGATE per il loro lavoro) ciò che ha sotto mano.
Da molto tempo va avanti una tematica, che ha raggiunto il suo culmine con uno degli articoli più ridicoli di sempre: Se il single player è morto, God of War è la resurrezione! - Da Gerolamo "Pintur" Grosso.
L'articolo in sé vuole sbattere in faccia il fatto che il Single Player avrà sempre uno spazio nel panorama videoludico, seppur piccolo, ma ciò non vuol dire che morirà. Il fatto è, che quando si parla di Single Player, non si parla di piccolo, ma di qualcosa di molto, MOLTO GRANDE.
Basta pensarci un minuto: Cuphead, titolo sviluppato e prodotto da Studio MDHR, ha vinto il titolo di miglior indie dell'anno 2017, ed è un titolo Single Player che ha riportato in auge il Run 'n Gun, un genere che non si sente più dalla saga di Metal Slug, per fare chiarezza.
Non vanno bene gli Indie? VA BENISSIMO, giusto un anno fa è uscito il titolo con più Perfect Score di sempre (10/10, 100/100, 30/30, ecc.): The Legend of Zelda: Breath of The Wild.
Altri esempi? Horizon: Zero Dawn, Persona 5, Bloodborne, NieR: Automata, The Witcher 3, Dark Souls 3, e si potrebbe andare avanti per moltissimo.
Già solo la Crash N.Sane Trilogy di Vicarious Visions dovrebbe dare un'idea di quanto si risente la bellezza e, soprattutto, necessità di un Single Player nel panorama videoludico.
Si potrebbe dire "Crash Bandicoot però è una serie che risale all'epoca PS1! La gente l'ha comprato per rivivere la propria infanzia!", e va bene così.
Un esempio ancora più recente? Dark Souls Remastered, di From Software. Ora, la gente lo va a prendere per l'online? Può essere, ma la serie Souls ha fatto scalpore per l'online? Il primo capitolo non mi sembra sia divenuto un cult del panorama per la sua presenza della componente online. Le invasioni e le evocazioni sono qualcosa che amplificano un'esperienza videoludica che, però, è già di suo immensa.
L'ultimo God of War sarà, sì, un altro esempio (e anche grosso, visto il lavoro impiegato ben ripagato), ma non è un mezzo per poter dire "​La saggezza popolare ci indica il motto “pochi ma buoni” e questa sarà la tendenza delle esperienze di gioco in solitario da qui ai prossimi mesi", perché non è affatto vero. Tanto meno chi afferma che il Single Player è destinato a morire, smettetela. Già le recensioni sono di un pietoso che definirle in questa maniera è un eufemismo. E non è la prima volta che capita di osservare quelli che dovrebbero essere dei veri e propri critici sbandierare tesi che cadono giù come castelli di carte.
La critica che vorrei mandare è una sola: iniziate a valutare con un minimo di buon senso, e non con l'hype o con riflessioni da ragazzini delle medie, grazie.

Fonte: http://www.coplanet.it/95454/news/se-il- …

pubblicato alle 19:29 del 29/05/2018

Condiviso da Meta_Knight.Piace a 9 persone

 

Concordo su tutto. Francamente credo che quel tipo di articoli vengano fatti per il semplice motivo che è un tema che fa tante views.

 

Sta cosa delle views non sta rovinando solo la stampa videoludica, ma la stampa in generale. Pure gli articoli delle testata online di Repubblica (per dirne una) ha, alle volte, articoli con titoli ridicoli.