Yakuza 6 Vs Infinite Wealth: finali a confronto
SPOILER
Il comune denominatore di Yakuza 6 e Infinite Wealth è il proporre un finale per la storia di Kazuma Kiryu.
Facciamo però un passo indietro.
Che si tratti di giochi o film, quando una serie ha successo si è soliti programmare una trilogia e anche per Yakuza l’idea originale è stata questa.
Dopo gli scontri con Nishiki e Goda dei primi due giochi, il terzo capitolo mostrava al pubblico già il futuro di Kiryu, lontano dalle vicende della yakuza e dedito a realizzare il suo sogno: essere ciò che Kazama era stato per lui, dando casa e felicità ad altri orfani insieme ad Haruka.
Analizzando il finale di Yakuza 3 si evince proprio questo, che lo scontro con Mine e gli americani vuole essere un’ultima missione in cui Kiryu, fino all’ultimo, mette in gioco la sua vita, per poi poter finalmente vivere felice insieme ad Haruka.
Con il senno di poi, è chiaro che i progetti siano cambiati e che la serie abbia optato per una nuova trilogia, conclusa appunto con il 6.
Simbolo di questo è sicuramente Yakuza 4 in cui il giocatore percepisce l’estraneità di Kiryu alle vicende rispetto ai nuovi protagonisti. Il gioco è stato probabilmente un modo per testare l'interesse verso il protagonista anche dopo la "conclusione" e la risposta deve essere stata davvero incredibile se poi nel capitolo successivo Kiryu ed Haruka tornano prepotentemente al centro della narrazione, insieme ai nuovi personaggi.
La scelta di RGG si è dunque rivelata vincente e Yakuza 6 compie il suo ruolo di finale in maniera molto più impattante rispetto al 3, regalando un’avventura che racconta l’ultima vera battaglia del Drago di Dojima.
L’intera narrazione si dedica quasi esclusivamente alla nuova città di Onomichi e alla fazione Yomei con cui Kiryu entra a contatto dopo l’incidente di Haruka e tutto il gioco mantiene una grande intensità, dimostrata anche da un gameplay forse troppo eccessivo ma per questo indimenticabile.
Kiryu lotta per Haruka, ancora una volta, quella ragazzina che ha cresciuto come padre, per cui ha sacrificato tanto e che ora vede ancora in difficoltà.
La scelta di dichiararsi morto dopo lo scontro con Iwami e il commuovente finale dove capisce di dover essere lui a prendere quelle pallottole per salvare Haruka e Yuta è la perfetta conclusione di un cerchio per quella che è la mentalità del protagonista. Se è vero che Kazuma ha cresciuto quella bambina lasciata orfana da Yumi è anche vero che il suo passato continua a ripresentarsi e probabilmente l’unico modo per togliere Haruka e il piccolo Haruto dalla sua “maledizione” è sparire.
Credo che il Team abbia poi gestito bene il suo periodo sotto i Daidoji, anche se troppo breve, mostrando in Gaiden un Kiryu che rivendica la sua scelta fino in fondo e vive da Joryu senza opporre resistenza.
Qui arriviamo quindi a Infinite Wealth dove l’RGG sceglie di concedere un canto del cigno effettivo al protagonista mettendolo dinnanzi a una sfida quasi impossibile: il cancro.
Il tutto viene poi sfruttato per riparare alle critiche su Yakuza 6 dove, per rendere maggiormente intensa la storia finale, erano stati trascurati moltissimi personaggi.
Questo fa sì che il nuovo Like a Dragon nasca proprio per chiudere quelle porte con un fanservice apprezzato, ma forse eccessivo, che fa di tutto per chiudere ogni questione e porre fine alla storia iniziata ormai più di 20 anni fa.
Il problema però è che questa “fine” non avviene, Kiryu lotta con Ebina e dopo averlo sconfitto mostra il suo stoicismo in maniera diversa, mostrandosi più sensibile, forse per l’età, e veramente pronto a morire da “eroe”, stile Kasuga. Lo scontro con Ebina è più la fine di Kazuma Kiryu come uomo che quella dello yakuza leggendario, morto nel 6 e riesumato il Gaiden.
Nel complesso la svolta emotiva di Kiryu è accettabile perché comunque, per quanto molto esasperato, mostra un protagonista che vede ancora sé stesso come il problema e che per gran parte del gioco non vuole neanche provare a curarsi proprio perché crede sia giusto finirla.
Il finale non dice però questo, la scelta di Kiryu di lottare contro il cancro e ricongiungersi con Haruka è ammirevole ma distrugge tutto quello che è successo prima. Kiryu e il giocatore si sono psicologicamente preparati a finirla ma così non è e dunque a cosa è servito? E soprattutto, questa scelta lascia paradossalmente molte porte aperte perché preannuncia la fine di Kazuma Kiryu come protagonista e obbliga quindi i fan a osservare il suo futuro solo dagli occhi di Kasuga, se e quando sarà.
Come detto in sede di recensione, il finale può starci, è in linea con la continua lotta del protagonista però forse sarebbe stato meglio prendere una decisione più netta, in un senso o nell’altro, invece che tenere il personaggio lì ma precludendo, probabilmente, la possibilità di vivere ancora storie al suo fianco.
In questo senso, avrei preferito più un finale come Yakuza 3 e non con tutti questi interrogativi sul futuro del protagonista.
Ovviamente non è scontato che Kazuma Kiryu non venga più utilizzato come personaggio giocabile però dovesse accadere si banalizzerebbe di molto questo gioco.
E voi che cosa ne pensate, avete preferito il finale di Yakuza 6 o del nuovo Like a Dragon