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Oldboy
Cover Everybody's Gone to the Rapture per PS4

Passeggiata fino alla fine del mondo

Partorito dalle menti di Chinese Room e Santa Monica Studio, Everybody's Gone To The Rapture si aggiunge a pieno diritto nella categoria dei prodotti videoludici cosiddetti "ibridi". Apparentemente, infatti, questo singolare titolo d'avventura rinuncia in maniera abbastanza significativa all'aspetto dell'interazione dominante fra gioco e giocatore, caratteristica solitamente imprescindibile, in favore invece di una resa estetica votata a meravigliare l'occhio, ma soprattutto di una narrazione stuzzicante per mantenere alto il coinvolgimento.
Come già detto, però, questa mancanza di interattività è frutto sostanzialmente di una superficiale apparenza e la verità è che EGTTR fa a tutti gli effetti "giocare" il giocatore. Semplicemente lo fa a modo suo, con una fase di esplorazione elementare che ha lo scopo di restituire in base all'agire del giocatore una narrazione che sia la più completa ed esauriente possibile. Più che un "simulatore di passeggiata", come alcuni tendono a definire questa tipologia di prodotto, il titolo ha più l'aria di un film fantascientifico, filosofico e psicologico, da "costruire" passo dopo passo. O se vogliamo, EGTTR ricorda più un libro da leggere lentamente, assaporandolo una pagina per volta. Il nostro ruolo da giocatori sarà quello di stare attenti a trovare ogni sequenza presente, necessaria per restituirci tale ipotetico film nella sua interezza, oppure leggere ogni singola pagina che ci verrà mostrata per poter esclamare alla fine un soddisfacente "Ora mi è tutto un po' più chiaro!".
Concentrandoci sull'aspetto narrativo, l'interessante quanto fantascientifico concept di base di EGTTR ci è chiaro fin dalla lettura del titolo stesso: la parola Rapture non va qui intesa nella sua traduzione letteraria (ovvero "rapimento") ma va letta invece in un puro contesto religioso: il citato "Rapture" è infatti quello che si dice un evento risolutore, spesso narrato in precisi scritti di stampo religioso e legato sensibilmente al concetto della fine. E' il preciso momento in cui i credenti compiono la loro ascesa al cielo, per congiungersi definitivamente al loro amato Creatore. La Terra viene quindi purificata dalla massiccia presenza dell'uomo.
Nel gioco si tratta naturalmente di simbolismi, più o meno espliciti. L'ambiente mostrato non è l'intero pianeta ma una piccola cittadina inglese. L'angolo temporale ritratto nel gioco non è quello specifico del Rapture, ma uno immediatamente successivo, dove il catastrofico evento è già avvenuto. Non c'è un Creatore di sorta all'opera, ma una misteriosa epidemia legata ad una genesi poco chiara (almeno inizialmente).
In sostanza, il nostro anonimo avatar di cui non sapremo mai né il nome né il volto (anche perché non saranno fondamentali ai fini della narrazione) si troverà a scorrazzare per questa zona rurale praticamente deserta, in cui non ci sarà nessun personaggio, animale o essere vivente di sorta con cui interagire. Pochissimi saranno gli elementi con cui si potrà avere una certa interazione, come delle radio con messaggi preregistrati o delle misteriose scie di luce che racchiudono gli ultimi ricordi delle persone del luogo. Qui, a parer mio, risiede la vera bellezza di EGTTR. Partendo dal logico ed elementare interrogativo del "Cosa diamine è successo qui?", gli autori riescono così a smuovere una certa voglia di esplorazione nei confronti del giocatore. Come dei detective dell'occulto, dovremo cercare di ricostruire l'ordine degli eventi che hanno portato a questa curiosa apocalisse. E lo faremo raccogliendo le "testimonianze" (i ricordi racchiusi nelle forme di luce) dei vari personaggi. Personaggi che saranno dotati di una caratterizzazione notevole e ben definita, pur non mostrandosi mai in una forma ordinaria di fronte al giocatore. Merito sicuramente dell'operato degli autori e di una scrittura dei dialoghi forse non molto esaltante, ma per nulla banale nella sua resa. Scoprire come ogni personaggio (o, se preferiamo, ogni fantasma) abbia affrontato la sua personale dipartita da questo mondo o come ognuno di loro abbia intrecciato la sua precedente esistenza con gli altri, spesso legandosi in rapporti oscillanti tra l'amore e l'odio, la scienza e la religione o la verità e l'inganno, è ciò di cui noi e solo noi saremo chiamati a trovare risposta. Più testimonianze cercheremo, più aumenteranno le nostre possibilità di fissare uno schema finale preciso e chiaro, in grado di rispondere quantomeno alla maggior parte dei nostri dubbi e delle nostre incertezze. La longevità di EGTTR è abbastanza scarsa (4-6 ore di campagna), ma al giocatore che rimarrà affascinato da ambiente e personaggi e che non si farà spaventare dal suo aspetto di "non-gioco" potrà regalare sicuramente molte più ore di intrattenimento.
L'essere un "non-gioco". Questo è sostanzialmente l'unico vero compromesso che il giocatore ha bisogno di accettare per comprendere a fondo l'essenza di questo titolo. Non si tratta di interagire su una storia già stabilità, ma si tratta proprio di ricostruire una storia per poterla comprendere nella sua completezza. Lo si farà vagando per una mappa di significative dimensioni, che esteticamente apparirà meravigliosa (grazie anche ad un motore grafico che funziona molto bene, seppur con qualche sbavatura). Lo si farà in compagnia di una OST aulica, a tratti molto malinconica e che rimarrà facilmente impressa. Ma soprattutto, lo si farà ascoltando le voci di quei sopracitati e tormentati fantasmi, grazie ad un doppiaggio italiano eccellente ed in grado di restituire il giusto grado di empatia ed immedesimazione che il gioco si merita.
Possa essere profondamente appagante il vostro peregrinare nell'apocalisse.