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Cover Final Fantasy XIV Online: A Realm Reborn per PS4

Heavensward, 3.55 parte II.
Dopo 4300 ore, volge al termine quella che possiamo definire "terza stagione" di FFXIV.
Ricordo agli amici che non sanno nulla di questo gioco che dopo il fallimento (qualitativo e commerciale) della prima versione del 2010, a partire dal 2013 il titolo è diventato (grazie a Square, Yoshida e una serie infinita di persone che rendono i suoi titoli di coda i più lunghi della storia) un miracolo vivente. Sarebbe impossibile scrivere tutti i cambiamenti apportati, basti pensare che è diventato il più bel MMO a cui abbia mai giocato, io così come almeno un altro milione di giocatori attualmente attivi e paganti.
La storia, sviluppata come un vero e proprio telefilm (con "stagioni" rappresentate dalle espansioni, che aggiungono ore di contenuti paragonabili, anzi superiori ad ogni gioco offline) e mini, che spesso "mini" non sono, episodi rappresentati dalle patch, ogni 3-4 mesi. Questo ha permesso di sviluppare la storia nel tempo, facendo attendere con grande hype ogni sviluppo, ogni colpo di scena, esattamente come nelle migliori serie TV. Decine di storie si intrecciano, interessando una mole incredibile di personaggi, a proposito di politica, magia, guerra, tecnologia, giochi di palazzo, congiure.
Nella fattispecie, con la 3.0 (e successive fino alla 3.55 parte II, che chiude definitivamente la terza stagione, lasciandoci con il fiato sospeso fino a Giugno, per Stormblood) abbiamo solamente salvato un continente da una guerra di 1000 anni contro i draghi, scoperto le antiche origini della magia e dello spirito che permea ogni vivente di questo mondo, perso dei cari amici di avventura in modo tanto epico quanto drammatico, salvato la città di Ul'Dah e iniziato la controffensiva verso Aha Mhigo, controllata da 20 anni dal potente impero Garleano (e nel frattempo sgominato una banda di goblin esaltati che aveva risvegliato il gigantesco Alexander).
Stormblood inizierà esattamente da qui: in partenza verso Ala Mhigo, fino ad arrivare a Doma, dall'altra parte del mondo.

Per il resto le cose da ricordare sono esattamente le stesse di fine A Realm Reborn: una parentesi buia (Gordias e l'endgame della 3.0 e 3.1), una ripresa in grande stile con Midas e la 3,2, che ci ha regalato un raid endgame ai livelli di Bahamut, ormai ben più di 50 dungeon, tutti purtroppo con una difficoltà decisamente bassa, decine di boss di svariate difficoltà, una colonna sonora che forse è la migliore mai fatta per un videogioco.

Ci si sente davvero stimolati quando si inizia a giocare seriamente: uno può anche studiare una classe, una rotation, per ore ed ore, pensare di averla imparata, per poi scoprire che ci sono decine e decine di giocatori, magari anche con un equipaggiamento peggiore, capaci di fare più danni, o più veloci ed efficienti nell'eseguire alcune delle meccaniche più geniali mai fatte per alcune boss-fight.

Ci rivediamo il 15 Giugno.