Felice ritorno a Deponia

La prima avventura su Deponia, recensita dal nostro Angelo Shepard Bruno e arrivata in Italia lo scorso mese, si è conclusa con un finale aperto che ha lasciato ampio spazio ad un seguito delle avventure che vedono come protagonista l’improbabile eroe che prende il nome di Rufus e la decadente città-spazzatura in cui vive, ovvero Deponia.
Ogni appassionato di avventure grafiche non può permettersi di ignorare l’ottimo lavoro svolto dallo studio di sviluppo tedesco. Fuga da Deponia, titolo uscito in ottobre nel nostro paese con tanto di localizzazione in italiano, è soltanto un primo sguardo sull’ultimo capolavoro di Daedalic Entertainment ma tra i precedenti non si possono ignorare altri titoli ? da The Whispered World, A New Beginning ed Edna & Harvey per citarne alcuni ? che valgono la pena di essere giocati.
Nel mondo dell’intrattenimento, che si tratti di videogame o di pellicole cinematografiche, è difficile ripetere il successo del primo episodio con i suoi sequel. Chaos On Deponia sin dalle prime battute e filmati di gioco, mantiene alte le aspettative, conservando ogni aspetto positivo del suo predecessore e proponendo un’avventura che appare più articolata e divertente della precedente. Ricordiamo che Chaos on Deponia è disponibile su Steam e Zodiac.

Ancora disastri su Deponia

L’attenzione di questo nuovo capitolo continua a focalizzarsi sulle vicende dell’impacciato-eroe Rufus, intento a studiare nuove soluzioni per raggiungere il mondo idilliaco di Elysium. Il gioco si apre, come il precedente, con un breve tutorial che vede il protagonista alle prese con un breve e divertente scambio di battute con Bozo, un uomo muscoloso che lascia intuire si tratti del meccanico tuttofare di Deponia, che illustra per l’ennesima volta a Rufus le funzioni d’interazione con il mondo circostante, l’uso degli oggetti e dell’inventario con il giusto disappunto del protagonista che ha già ascoltato queste indicazioni in Deponia. Una volta terminato il breve siparietto comico, vediamo Rufus alle prese con l’ennesimo esperimento costruito per raggiungere Elysium, una città nel cielo che gode di tutti i privilegi e le comodità di una società avanzata e benestante, nonché il mondo da cui proviene Goal, la ragazza di cui è innamorato. L’incontro tra Rufus e Goal avviene proprio nel momento in cui quest’ultima si sta dirigendo verso la sua città natale con Cletus, il suo compagno nonché acerrimo nemico di Rufus. Proprio quest’ultimo nel suo “volo” verso Elysium incrocia la sua traiettoria con la capsula che sta trasportando i due elisiani verso il quartier generale dell’Organon. Dopo un breve battibecco, Cletus taglia il filo che trasporta la capsula, precipitando in mare. Rufus e Goal precipitano nei pressi di Deponia, mentre Cletus piomba rovinosamente sulla base dell’Organon situata in mezzo all’oceano. L’ennesima bravata del simpatico protagonista costa cara a Goal che in seguito all’incidente ha bisogno di essere portata da Doc, l’esperto tecnologico nonchè la figura paterna che si prende cura di Rufus. Dopo essersi sottoposta all’intervento di Doc per la riparazione del suo impianto nel cervello, qualcosa non va per il verso giusto. Rufus si ritroverà a dover fare i conti con ben tre personalità diverse – Baby Goal, Spanky Goal e Lady Goal- ognuna custodita all’interno di tre dischi. A questo punto il compito di Rufus è quello di riuscire a convincere ogni singola personalità di Goal a sottoporsi ad un nuovo intervento nel laboratorio di Doc, così da recuperare l’ascension code per poter raggiungere Elysium. Nel frattempo, però, l’Organon decide di eliminare Deponia, giustificandone la scelta dopo aver constatato, grazie alle false dichiarazioni di Cletus, che è un mondo disabitato. L’Organon si troverà ben presto a dover fare i conti con l’assenza di Goal, l’unica a possedere il codice per raggiungere Elysium. Questo è l’incipit di Chaos on Deponia, alla quale si aggiungeranno nel corso della storia numerosi colpi di scena e una quantità esagerata di momenti comici, che mettono in risalto il mondo di Deponia, i suoi abitanti e soprattutto Rufus, vero protagonista della storia, alla quale (paradossalmente) è affidato il compito di salvare Deponia.

“Arrivederci” – “Huh? What that’s mean?”

I dialoghi, anche se in inglese e non ancora sottotitolati in italiano, sono piacevolissimi e rappresentano il primo strumento per conoscere le vicende che si sviluppano attorno ai personaggi principali. L’unico cambiamento nel gameplay è l’introduzione di un sistema di mappe che permette di passare da una zona di Deponia all’altra in un istante, cliccando su una zona della città all’interno delle mappe presenti praticamente in ogni zona della città. Quest’introduzione risolve, in parte, il problema di dover girovagare inutilmente per la città mentre stiamo risolvendo un enigma. Come con la maggior parte degli episodi di una saga, i principali cambiamenti si presentano sotto forma di nuovi personaggi e Chaos on Deponia non delude in proposito, facendoci incontrare una grande quantità di nuovi ed eccentrici personaggi.
Nella prima parte della storia, conosceremo a fondo ogni angolo della città galleggiante, girovagando alla ricerca di oggetti, personaggi e fantomatici animali. Nella prima parte incontreremo, ad esempio, un cane robot dal graffiante umorismo, un gestore di una locanda che sembra nascondere mille segreti, un poeta apatico e nichilista e un farmacista del tutto fuori di testa. Il quartiere di Little Venice, è uno dei luoghi più interessanti. Qui incontriamo, tra gli altri, un gondoliere italiano che parla un inglese improvvisato mischiando le due lingue (una presa in giro degli italiani all’estero?), e con la quale sarà piuttosto divertente scambiare due chiacchiere. L’atmosfera che si respira spostandosi per la città è alquanto surreale, ricca di umorismo e citazioni che lasciamo scoprire al giocatore. La vicenda si svolge interamente all’interno della città e dopo circa dieci ore di gioco si sente il desiderio di cambiare un po’ aria, nonostante la storia e gli enigmi che vi sono stati costruiti al suo interno non fanno scemare l’attenzione e l’interesse.

Aggiornamento versione italiana

Abbiamo avuto il piacere di provare Caos a Deponia completamente italiano, grazie alla pubblicazione dell’avventura da parte di FX Interactive lo scorso 21 Marzo. La versione italiana conferma l’ottima qualità dei dialoghi inglesi e del doppiaggio dello scorso Fuga da Deponia. In molte circostanze, la traduzione necessitava di intelligenti manovre dovute a modi di dire e stereotipi, ma i nostri doppiatori sono stati all’altezza di tale sfida. Per fare un paio di esempi, il gondoliere italiano diventa lo stereotipo del gondoliere veneziano che parla in dialetto, Rufus canta Nella vecchia fattoria, e così via. Anche chi ha già giocato la versione inglese rimarrà piacevolmente colpito dalla qualità di Caos a Deponia localizzato, e il conveniente prezzo – 19,22? – ne fanno un acquisto da non perdere.

 “How i musta go to il Doco to getta replacemente”

Gli enigmi, la cui risoluzione dipende in gran parte dall’attenzione che viene posta ai dialoghi tra i personaggi e talvolta a qualche colpo di genio, sono ben congeniati e piuttosto stravaganti. Interazione, esplorazione e conversazione, insomma, continuano ad essere le regole cardine per la risoluzione di ogni enigma. Tuttavia, l’introduzione di alcuni minigiochi fornisce una valida alternativa al classico modus operandi di un’avventura grafica, presentando alcuni elementi bizzarri come quelli presenti nella caccia agli ornitorinchi. La colonna sonora che accompagna il giocatore durante il gioco è eccellente, anche se le canzoni tra i capitoli non sembrano così variegate rispetto al primo capitolo. L’attenzione degli sviluppatori sembra essersi rivolta ad esaltare la componente drammatico-comica del gioco. Basti pensare alla figura del gondoliere e agli intermezzi del cantastorie che appare al termine di ogni capitolo del gioco. Graficamente il titolo rispecchia le potenzialità del motore grafico utilizzato in precedenza dal team di sviluppo. Gli scenari di gioco tracciano una perfetta istantanea sul mondo galleggiante su cui si svolge tutta la storia, forse meno decadente e più tecnologico del precedente, ma che continua a possedere quell’aria steampuk che lo rende unico.

Rock-paper-scissor

Chaos on Deponia è un’avventura che coinvolge sin dalle prime battute (è proprio il caso di dirlo). L’approccio per un punta-e-clicca è solitamente lo stesso: esplorare, parlare con quanti più personaggi possibile, combinare oggetti e risolvere enigmi. Quello che rende unico il lavoro di Daedalic è la totale immedesimazione che riesce a trasmettere al giocatore, i numerosi momenti di ironia e di follia e la presenza di una serie di personaggi che diventano co-protagonisti della storia e non semplici fonti di notizie utili per completare un mistero. Le numerose ore che servono per portare a termine il gioco passano via in fretta perchè giocare Chaos on Deponia restituisce le stesse sensazioni che si provano nel leggere un buon libro.

CI PIACE
  • Non si rischia di annoiarsi.
  • Personaggi ben caratterizzati e ricchi di sfumature.
  • Storia appassionante.
  • Risoluzione degli enigmi coinvolgente.
  • Longevità oltre le 15 ore di gioco.
Conclusioni

Chaos on Deponia è più grande, più divertente, più surreale e più ironico del suo predecessore. In definitiva, supera il suo predecessore sotto tutti gli aspetti e non mancherà di allietare le giornate degli amanti delle avventure grafiche. Nonostante sia aumentata la difficoltà degli enigmi e siano state migliorate le animazioni, quello che rende unico il lavoro di Daedalic è la totale immedesimazione che riesce a trasmettere al giocatore, i numerosi momenti di ironia e di follia e la presenza di una serie di personaggi che diventano co-protagonisti della storia e non semplici fonti di notizie utili per completare un mistero. Le numerose ore che servono per portare a termine il gioco passano via in fretta perchè giocare Chaos on Deponia restituisce le stesse sensazioni che si possono provare nel leggere un buon libro.

8.7Cyberludus.com

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