Recensione Aliens: Colonial Marines


Recensione a cura di  Alessio “Beyond” Alessandrini

VIDEO – REVIEW

VERSIONE TESTATA: PC

Aliens Colonial Marines

Dopo una lunga attesa Aliens: Colonial Marines approda nei negozi

Sono ben sette gli anni da noi attesi per veder ricomparire nel mondo videoludico una delle serie cinematografiche che più ci è rimasta dentro nel corso degli anni, Aliens: l’inizio del genere horror fantascientifico. Soprattutto i primi due film, Alien diretto da Ridley Scott e Aliens: Scontro Finale passato in mano al cotanto talentuoso James Cameron, rimangono nei nostri cuori e nella storia del cinema e proprio dal finale del secondo film è che riprendono le vicende di questo nuovo (nuovo??) videogame chiamato Aliens: Colonial Marines, sviluppato dai Gearbox Software (Brothers In Arms, Halo: Combat Evolved, Borderlands) e SEGA. Dopo cancellazioni, ritardi e tante difficoltà il prodotto è finalmente arrivato nei negozi. L’attesa sarà stata ripagata o ci troviamo davanti all’ennesimo fallimento di Gearbox? Tuffiamoci nel suo universo e andando a caccia di xenomorfi scopriamolo insieme.

Aliens Colonial Marines

Siamo Marines e non lasciamo indietro un altro Marine”…si ok…ma WTF!!

Come dicevamo precedentemente Aliens: Colonial Marines si pone tra il secondo e il terzo film della saga e ci vede vestire i panni del caporale Christopher Winter che, arrivato con l’astronave USS Sephora in aiuto della Sulaco (nave dove si trovavano gli androidi Hicks e Bishop, Ripley e la bambina Newt), si ritroverà coinvolto, insieme al suo team, nella minaccia Xeno e nei segreti della Wayland Yutani sul pianeta LV-426. La sceneggiatura scritta con l’aiuto dei due registi, Scott e Cameron, appassiona i fan della pellicola, grazie alla trasposizione molto fedele delle ambientazioni e all’atmosfera tipica dei film di Aliens che si viene a creare. Purtroppo però rimangono dei difetti e delle perplessità dovute a diverse incongruenze narrative e ai dialoghi tra i marines che spesso portano a noia per la ripetitività di molte frasi. Ci ritroveremo, però, in situazioni molto simili a quanto visto nei film e con un finale aperto, ma che si ricollega perfettamente con Aliens 3.

Aliens Colonial Marines

Mmm…ma siamo ancora nel 1986? Siamo tornati indietro negli anni?

Il gameplay di Aliens: Colonial Marines è il problema più grande che affligge il titolo. Ci troviamo davanti a un classico (che più classico non si può) shooter in prima persona costruito su una struttura estremamente lineare e guidata, dove si alternano sparatorie con il personale della Wayland Yutani, quelle con gli xenomorfi, una minima esplorazione degli ambienti alla ricerca di munizioni, armature, medikit, computer dove ascoltare registrazioni per approfondire la trama di gioco e armi leggendarie provenienti dai film e qualche sezione con un leggero richiamo ai giochi stealth/survival, in cui si respira una tensione superiore rispetto al resto del gioco. Il grosso problema riguarda il bilanciamento di tali situazioni davvero pessimo, infatti ci ritroveremo per gran parte della storia di fronte a sparatorie continue e noiose, a causa anche di un intelligenza artificiale nemica non particolarmente sviluppata e strategica. Vedremo xenomorfi uscire all’improvviso dall’oscurità attaccandoci sempre con gli stessi identici pattern d’attacco, che a un certo punto diventeranno talmente prevedibili e imbarazzanti da non richiedere neanche più una gran concentrazione, trattandosi di banali, violenti salti verso il protagonista e niente di più.

Aliens Colonial Marines

Quando ci salteranno addosso partiranno dei quicktime events a prova di imbecille, dove ci sarà chiesto di premere ripetutamente sempre il solito tasto. La stessa cosa vale per gli esseri umani, che sono molto precisi nella mira ma non creano strategie d’attacco complesse per aggirarci o altro. Gli sviluppatori furbamente, avendo notato questi grossi difetti di IA a prodotto terminato, hanno allora apportato delle modifiche al danno inferto da ciascun colpo che subiamo, così da farci stare cauti e attenti nei combattimenti. In Aliens: Colonial Marines il sistema della salute funziona a blocchi: ce ne sono ben tre che rappresentano la salute e ogni volta che uno di questi sarà vuoto sarà necessario acquisire un medikit per riempirlo nuovamente, mentre se si svuota solo in parte ci penserà la rigenerazione della salute abbastanza rapida. Per difenderci in miglior modo c’è anche una barra per l’armatura, che ritarderà la sottrazione dei preziosi punti salute. Il gioco ci metterà a disposizione soltanto un piccolissimo equipaggiamento offensivo. Troveremo una mitragliatrice, un fucile a pompa, una pistola con colpi infiniti e le granate (davvero imprecise nel lancio) come predefiniti , ma verso la fine anche un inceneritore e un lanciarazzi (quest’ultimo utile soltanto per una determinata missione).

Aliens Colonial Marines

Parte di queste armi potranno essere potenziate con mirini più precisi, estensioni per i caricatori e cosi via ogni volta che saliremo di grado accumulando punti esperienza, ma non si è rivelata un aggiunta utile ai fini del gameplay vista l’estrema semplicità. Altro problema è proprio il valore che assume ciascuna arma perchè potremo andare avanti fino alla fine utilizzando anche soltanto la pistola, per fare un esempio, e uccidere qualsiasi nemico ci troveremo dinanzi, quindi l’importanza in svariate situazioni di ciascuna di esse è inesistente ed è proprio questo a rendere il gameplay banale, privo di sostanza e dalle meccaniche di uno sparatutto primitivo. Immancabile nei giochi di Aliens è poi il rilevatore di rumore che ci permetterà di avvertire nemici nelle vicinanze e capire la strada da prendere anche se in verità di pochissima utilità visto che ci troviamo in un gioco costruito su binari. C’è, infine, la possibilità di spostare determinate mitragliatrici automatiche in alcuni scenari più caotici per darci una mano nello sterminio. Come tipologia di missioni ci troviamo di fronte a un titolo a parti interessante, ma in altre estremamente ripetitivo e poco vario. La parte più originale è rimasta l’unica missione caratterizzata da tratti survival e stealth dove dovremo attraversare dei condotti oscuri popolati da xenomorfi cercando di non far rumore per non far individuare la nostra posizione.

Aliens Colonial MArines

Purtroppo però anche lì l’intelligenza artificiale è disastrosa e deficitaria visto che facendo rumore non ci attaccano ma esplorano l’ambiente seguendo il nostro rumore ma ci passano accanto senza accorgersi di nulla o rimanendo impalati a guardarci. Parlando di combattimenti l’unica varietà ci è data da alcuni “boss” che però non si uccidono in modi particolari (a parte quello finale..sempre fin troppo semplice) ma semplicemente bisognerà spostarsi al momento giusto, correre poi sparare alle spalle e cosi via. Altra varietà e senso di pericolo e sopravvivenza è dato dai momenti in cui ci saranno alle costole Xeno imbattibili dove dovremo scappare in tempo senza farci prendere.

Escono dalle fottute pareti! Oooh meglio se rimanevano nascosti! Orroreee!!

Appena abbiamo avviato Aliens: Colonial Marines la nostra reazione è stata: “What the Hell?!!” Si è questa la reazione avuta dopo aver capito che la storia di Duke Nukem Forever si stava ripetendo di nuovo. Dopo sette lunghi anni il prodotto è invecchiato e anche male. Ci troviamo davanti l’ennesima produzione costruita sull’ Unreal Engine 3, ma questa volta con delle texture bizzare e piatte che cadono nel ridicolo per un gioco datato 2013, dell’effettistica del tutto assente, animazioni che definire legnose è troppo riduttivo, effetti particellari che si possono collocare all’inizio del nuovo millennio e una fisica povera e quasi del tutto assente.

Aliens Colonial MArines

A tutto ciò va aggiunto un ragdoll pessimo sui nemici che spesso sembra non risentano dei colpi inflitti sul loro corpo, dando così una realisticità pessima ai combattimenti con gli umani. A salvarsi è il gioco di luci ed ombre, che spesso crea atmosfere non incredibili ma gradevoli allo sguardo e in grado di trasferire ansia al giocatore, e il lavoro artistico che in rari casi è degno di nota. Anche i character design degli alieni sono molto ben ricreati e fedeli alla saga e incutono la solita paura al solo sguardo, però la stessa cosa non si può dire dei versi assegnati agli Xeno che non riescono a spaventare essendo davvero infantili e di debole impatto sulle sensazioni di chi gioca. Diverso il discorso se ci si riferisce al doppiaggio italiano dei personaggi sempre di alto livello e ben recitato in qualsiasi situazione ci si trovi. Da bocciare la colonna sonora presa dal film nettamente in disaccordo con le azioni su schermo e gli effetti sonori delle armi, decisamente vecchi rispetto a ciò a cui ci hanno abituato gli sparatutto moderni più celebri. Da segnalere alcuni glitch sui pattern di movimento degli xenomorfi in alcune situazioni dove rimangono come bloccati da un muro invisibile con l’impossibilità di raggiungerti e un altro sugli alleati che verso la fine del gioco impugneranno una mitragliatrice per spararti.

Aliens Colonial MArines

Il capolavoro sulla serie Aliens deve ancora arrivare

Aliens: Colonial Marines è la dimostrazione che uno sviluppo travagliato e che si prolunga negli anni porta sempre a risultati mediocri, dove il gameplay risulta ormai vecchio e datato come anche il livello tecnico. I Gearbox si stanno perdendo per strada e con questo titolo sono nuovamente caduti in basso, come qualche anno fa con lo storico Duke Nukem Forever, quindi non possiamo che sconsigliare questo ennesimo lavoro poco riuscito sulla tanto amata saga cinematografica. Consigliamo di acquistarlo ad un massimo di 5 o 10 euro tra qualche mese, perchè se lo acquisterete ora a prezzo pieno ve ne pentirete senza ombra di dubbio. Un gioco degno degli xenomorfi deve ancora arrivare…ma quando? Intanto torniamo a giocare ad Aliens Vs Predator 2 del 2001, ultimo vero capolavoro dedicato alla serie.

Pro Aliens Colonail Marines  

contro aliens Colonial Marines

QUALITA’/PREZZO: 4

TRAMA/NARRATIVA: 7

GRAFICA: 5

GAMEPLAY: 5

AUDIO: 6

LONGEVITA’: 6

ORIGINALITA’: 4.8

CARISMA: 4.8

GIUDIZIO FINALE: 5.5/10

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