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Tekken 4, Recensione di ChrisMuccio

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ChrisMuccio
view post Posted on 20/6/2012, 19:51




TEKKEN 4




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CASA: NAMCO
SVILUPPATORE: NAMCO
GENERE: PICCHIADURO
GIOCATORI: 1-2



Tekken 4 è probabilmente il capitolo più controverso di tutta la serie, uno di quelli che hanno letteralmente spaccato in due gli appassionati: chi lo ritiene un ottimo titolo, anche grazie alle piccole ma sostanziali aggiunte in grado di svecchiare le meccaniche di gioco; chi invece lo ritiene una grossa delusione non in grado di reggere l’hype che si era creato intorno a lui, e con aggiunte che rovinano la formula di gioco, rimasta comunque abbastanza fedele alle sue tradizioni.
La verità, probabilmente, sta nel mezzo: sebbene non fosse un titolo da buttare via, ma anzi anche piuttosto giocabile, al tempo stesso non riesce assolutamente a reggere il confronto con le elevate aspettative che si erano create intorno a quello che (alla luce anche degli ottimi risultati che stava registrando l’agguerrito e ben più tecnico rivale di casa SEGA, Virtua Fighter 4), di fatto, era il vero sequel del mai troppo osannato Tekken 3(il Tag, infatti, era giusto uno Spin-Off volto a pompare quanto già visto nel terzo titolo).
Andiamo ora ad analizzare l’opera Namco, uscita un decennio fa in esclusiva PS2.


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IL GIOCO

Prima di tutto, un breve accenno di trama: due anni dopo il King of Iron Fist Tournament 3 ,Heihachi vuole assolutamente fondere il suo DNA con quello di Ogre, scofitto definitivamente da Jin alla fine del terzo torneo. La Tekken Force ha recuperato campioni del sangue e del tessuto di Ogre, e l'esperimento può iniziare, fallendo miseramente. Heihachi si rese conto che gli serviva anche il Gene del Diavolo per poter completare l'opera. Si mise subito alla ricerca di Jin, trasformatosi in un Diavolo dopo il tradimento dello stesso Heihachi, ma le sue ricerche furono vane. Quando tutto sembra perduto, il grande vecchio viene a sapere che il corpo di suo figlio Kazuya, buttato in un vulcano alla fine di Tekken 2, era stato recuperato e conservato dalla G Corporation. Heihachi ordina un attacco alla sede dell'azienda per recuperare le spoglie del figlio ed ottenere il Gene. Ma anche stavolta, tutto fallisce: Kazuya, resuscitato dalla G Corporation, attaccò la Tekken Force e giurò vendetta contro il padre. Quest'ultimo, alla fine, dopo lunghe riflessioni, giunge ad una diabolica conclusione: annunciare il King of Iron Fist Tournament 4 per far uscire allo scoperto sia Kazuya che Jin.
Le aspettative verso questo Tekken erano davvero alte, forse troppo. Ed infatti,il quarto King of Iron Fist resta schiacciato da tutta questa aspettativa.
A dirla tutta, queste innovazioni non è che, alla fine, cambiassero più di tanto il Gameplay, che era più o meno sempre lo stesso. Alcune cose, però, vennero modificate in peggio: è stata tolta la possibilità di poter saltare all'indietro per far posto all'inutile possibilità di saltare sui muri per attaccare i nemici, cosi come erano state sostituite delle prese base per far posto allo scambio di posizione, utile quando magari ci si ritrova spalle al muro. Il Gameplay, dunque, è più o meno il solito già proposto dal resto della serie, ma peggiorato a causa di alcune scelte ludiche e di design non proprio vincenti.
La vera delusione fu data dal fatto che, nel tentativo di modificare una formula già ben collaudata ma che aveva bisogno di una leggera svecchiata, vennero stravolti alcuni aspetti tipici della serie, ma tale stravolgimento non venne fatto per il meglio. Sicuramente da apprezzare il tentativo di rinnovare una serie sostanzialmente immobile, ma i risultati, purtroppo, non furono quelli sperati. E nel prossimo paragrafo, approfondiremo questi cambiamenti non incisivi che riguardano un po’ tutto, dai personaggi, alle arene fino alle modalità stesse.
Il gioco, comunque, resta piacevole e divertente, specialmente in Multiplayer come al solito, ma non siamo di fronte ad un Tekken al massimo della forma, ma anzi ad un titolo fatto in realtà in maniera piuttosto standard e senza l’adeguata passione ed ispirazione.


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ROSTER, ARENE E MODALITA’

I personaggi sono “solo” 19(23 se si includono quelli “speciali”), decisamente rivisti nel Look, in alcuni casi anche nel peggiore dei modi(Hwoarang, per esempio, con i capelli corti ossigenati e in divisa militare è semplicemente ingurdabile). Le New Entry sono 4 in tutto, due di queste però erano semplici revisioni di personaggi già esistenti (Christie Montiero e Combot riprendono, infatti, gli stili rispettivamente di Eddy Gordo e di Mokujin),mentre discorso diverso per le altre due nuove entrate: Craig Marduk, un lento ma violentissimo lottatore di Vale Tudo, reso troppo animalesco in questo esordio e fortunatamente migliorato nei capitoli successivi; Steve Fox invece è forse la più grande New Entry della seconda trilogia della saga Namco, trattandosi di uno dei personaggio più veloci e più devastanti di tutta la serie, diventando in breve tempo uno dei preferiti dai puristi, affascinanti dal suo devastante stile di lotta, il pugilato(vera e propria innovazione nella serie). Imparare a padroneggiare un personaggio cosi complesso si rivelerà uno degli aspetti migliori di questa produzione.
Come al solito, i vari stili di lotta dei personaggi sono stati ampliati ed approfonditi, ed ora si da sempre più importanza al concetto di combo tipico della serie, ora reso ancora più sofisticato grazie ad una gran quantità di mosse facili da combinare.
Qualche New Entry in più sarebbe stata cosa gradita però, e 19 Personaggi sono un po’ pochi se poi si pensa al fatto che Tekken Tag ne avesse almeno 15 in più. A favore di Tekken 4 però vi è il fatto che i personaggi "doppioni" (per quanto riguarda gli stili di combattimento) sono praticamente inesistenti, e giusto il rientrante Kazuya ed Heihachi si assomigliano notevolmente nello stile.
Il ritorno di Kazuya nel cast, inoltre, comportò una totale revisione del protagonista Jin Kazama: in Tekken 3, del resto, Jin aveva lo stesso stile di Kazuya solo ampliato. Adesso, per evitare due personaggi totalmente uguali, il parco mosse di Jin è stato completamente cambiato, rendendolo a momento una "New Entry": la cosa mandò su tutte le furie gli appassionati, non tanto per il radicale cambio di stile, ma per il fatto che Jin venne notevolmente depotenziato.
Ecco, in Tekken 4 lo squilibrio tra personaggi si rivela una questione delicata: si nota infatti uno scarso equilibrio tra i vari combattenti,basti pensare a personaggi come Paul Phoenix o come gli stessi Mishima, fin troppo potenti negli attacchi rispetto a molti altri come Xiaoyu, davvero debole ed inutile rispetto a prima, o anche ad altri personaggi come Yoshimitsu e Christie/Eddy, molto depotenziati rispetto al passato, e senza scordarci ovviamente del già citato Jin
Le arene, ora, sono finalmente tridimensionali nel vero senso della parola, con tanto di muri e dislivelli, rivelandosi più realistiche e complesse. La presenza di qualche dislivello mentre ci si muove lungo il “ring” tende però ad incrementare lo squilibrio tra i vari personaggi: infatti, se i due lottatori sono posti su un dislivello, i colpi possono avere efficacia diversa(Es. un colpo solitamente volto verso l’addome potrebbe trasformarsi in un colpo alto diretto verso il volto). Il lato positivo di questa aggiunta, almeno, è che tende a rendere un poco più tecnici gli scontri, dato che richiede anche necessario conoscere meglio il terreno su cui si combatte per cercare di sfruttare ogni vantaggio possibile.
Passando alle modalità, la prima che balza all’occhio è lo Story Mode. Nonostante il nome possa sembrare interessante, a conti fatti si tratta del classico Arcade Mode, nulla più e nulla meno. Come al solito visioneremo il finale del nostro personaggio selezionato, con in aggiunta anche un Prologo precedente al primo stage, ma per il resto si tratta davvero della classica modalità già vista in ogni picchiaduro esistente. La cosa che lascia perplessi, poi, è la presenza dell’Arcade Mode stesso, con la sola differenza che non avremo prologhi e finali per ogni personaggio. La domanda sorge spontanea: che senso ha includere, di fatto, due modalità completamente identiche che sono differenziate solo dall’inclusione di uno straccio di storia?
Per quanto riguarda tutto il resto, siamo di fronte alle classiche modalità già viste in tutti i predecessori, e dunque largo al Team Battle, al Time Attack, al Survival, al Option, al Theatre ed al Practice, quest’ultimo reso anche più sofisticato con l’aggiunta del “Training” che ci permette di imparare al volo le mosse principali di ogni personaggio. Fa il suo ritorno il Tekken Force, stavolta reso più sofisticato e longevo, eppure meno divertente e rigiocabile del ben più semplice TF visto nel terzo capitolo. Nessun’altra modalità Extra sulla falsariga di quelle viste negli ultimi titoli della serie. Nessuna sorpresa anche sotto questo punto di vista, con tutto che si presenta fin troppo generico e già visto troppe volte. Una qualche modalità Extra sarebbe stata cosa gradita, specie se poi tali modalità speciali erano state incluse nei precedenti titoli della serie.


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ATMOSFERA

Dal punto di vista tecnico, Tekken 4 vanta un comparto grafico ottimo per l'epoca, con personaggi ed ambientazioni curati nei minimi dettagli. Inoltre, finalmente, la Namco ha introdotto i 60Hz nella versione PAL del titolo. Dopo anni di discutibili conversioni, finalmente un Tekken giocabile al massimo della velocità e della fluidità, e privo delle fastidiose bande nere. Ovviamente il comparto tecnico non spingeva al massimo le capacità della PS2, ma il risultato complessivo era comunque lodevole. Meno lodevole, invece, la caratterizzazione estetica dei personaggi, che come già detto, si presentano tutti completamente rinnovati nel look. Se alcuni di loro, effettivamente, traggono giovamento da tali cambiamenti(vedi Jin, reso ancora più oscuro e carismatico di prima, o anche Nina, resa ancora più affascinante di prima), altri sono a tratti inguardabili sia nel loro vestiario che nel loro Look(abbiamo prima citato Hwoarang, ma volete metterlo a confronto con un King al quale esce fuori una foltissima chioma dalla maschera di giaguaro? Mah…). Anche la realizzazione estetica delle arene non convince del tutto: alcune sono indubbiamente ispirate, vedi l’arena finale o anche il ring underground che fa molto “Fight Club”, mentre altre sono decisamente scenari improbabili per un combattimento, come un centro commerciale o un aeroporto.
Discorso diverso invece per il comparto sonoro: se le voci(quasi del tutto rinnovate rispetto al predecessore)e gli effetti sonori erano ok, lo stesso non si può dire delle musiche, che, salvo pochi brani azzeccati, spesso e volentieri sfiorano il Trash, risultando poco piacevoli da ascoltare(in particolare da segnalare il brano che fa da sottofondo al parcheggio, assolutamente agghiacciante), e che rovinano il comparto sonoro complessivo in maniera indegna.


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COMMENTO FINALE

Tekken 4 lascia un certo amaro in bocca una volta. Non è assolutamente da buttare via e, anzi, chi ama la serie terrà per ore il disco di gioco all'interno della PS2, ma si tratta di uno degli episodi meno riusciti della serie Namco.
Gli autori hanno provato a rinnovare in parte le meccaniche puntando su scenari interattivi e dall'impostazione realistica, ma la loro implementazione non risulta particolarmente riuscita, mentre diversi lottatori (Jin Kazama su tutti) risultano sbilanciati. Qualche perplessità anche in termini estetici: se graficamente l'opera è di valore, non si può certo dire che gli scenari siano tra i più ispirati del brand, mentre il restyling di alcuni amatissimi lottatori (come Paul o Hwoarang) non convince appieno. Poche e poco allettanti le New Entry, delle quali si salva il pugile Steve Fox, tra i combattenti più originali del roster.
Complessivamente, si sente la mancanza di quella passione ed ispirazione che caratterizzava il terzo capitolo, e ciò che resta è un Picchiaduro giocabile ma non impressionante.
Tekken 4 è un titolo controverso: forse, un’impostazione più tradizionale e una realizzazione estetica maggiormente ispirata avrebbero paradossalmente reso il gioco più godibile.

PREGI

- Buon Comparto Tecnico
- Moveset Ampliati e più Sofisticati
- Ancora Divertente, anche in Multiplayer

DIFETTI

- Diversi Cambiamenti Ludici ed Estetici piuttosto Discutibili…
- …ed alla fine, Non Innova particolarmente come era nelle Intenzioni degli Sviluppatori
- Nessuna Sorpresa tra le Modalità
- Sonoro Mediocre
- Non lo Giocherete a Lungo come altri Esponenti della Serie

VOTO FINALE : 6.5


I LOTTATORI

Kazuya Mishima
Jin Kazama
Paul Phoenix
Hwoarang
Yoshimitsu
Ling Xiaoyu/Miharu Hiyamo
Steve Fox
Christie Montiero/Eddy Gordo
Craig Marduk
King
Marshall Law
Kuma/Panda
Lei Wulong
Nina Williams
Combot
Julia Chang
Bryan Fury
Lee Chaolan/Violet
Heihachi Mishima




Edited by ~ChrisMuccio - 29/11/2017, 12:36
 
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Davide-ITA
view post Posted on 21/6/2012, 06:47




Bella recensione Chris! Bravo! ;) Comunque il miglior gioco della serie Tekken resta è resterà Tekken 3 <3 Magnifico quel gioco, ho distrutto la Ps1 a forza di giocare così tanto a quel gioco! :D
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 21/6/2012, 07:21




Grazie Davide! Inutile dire che concordo totalmente con quanto hai affermato :lol:
Comunque, alla fine ho consumato anche il DVD di questo capitolo(come di tutti i Tekken, del resto), per quanto non sia tutto 'sto giocone...
 
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Davide-ITA
view post Posted on 21/6/2012, 07:38




Già.. Uno dei peggiori più o meno
 
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the-ferryman
view post Posted on 21/6/2012, 15:56




Una sola parola per descrivere questo gioco: Jin Kazama. Sbilanciato come non mai... :rolleyes:
 
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4 replies since 20/6/2012, 19:51   493 views
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