Assassin’s Creed Origins – La maledizione dei Faraoni: Recensione, Trailer e Gameplay

Dopo Gli Occulti, arriva la”Maledizione dei Faraoni“, l’ultimo DLC di Assassin’s Creed Origins, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.Prima di proseguire nella lettura, vi invitiamo ad entrare a far parte della nostra community su Discord

 

Assassin’s Creed Origins – La maledizione dei Faraoni Recensione

La Maledizione dei Faraoni pur non essendo strettamente legata agli Occulti, riprende le vicende del precedente DLC, portandoci ad esplorare la celebre Valle dei Re, un luogo dove i più grandi faraoni del passato, riposano tra le loro ricchezze.

A differenza del DLC precedente, la nuova espansione introduce non solo una mappa nell’Atlante suddivisa in 6 regioni di dimensioni molto generose, ma molteplici novità tra armi, skin, cavalcature ed abilità da padroneggiare, sbloccabili come sempre con i punti esperienza accumulati con il passaggio di livello, questa volta portato a 55. 

Le nuove abilità vengono distribuite sui 3 rami presenti, alcune legate all’utilizzo delle armi da mischia, altre all’arco, quest’ultime in grado di conferire non solo maggiori danni ai nemici ma anche l’effetto sanguinamento, oltre la possibilità di perforare gli scudi.

 

Dopo aver accettato la quest principale in Egitto, ci ritroveremo a Tebe, una cittadina collocata nella Valle dei Re. Al nostro arrivo assistiamo alla comparsa di un Faraone, riportato in vita da una potente e antica maledizione, pronto a massacrare ogni vivente capiti a tiro.

Ogni regione ha il suo faraone, il quale siamo chiamati a rispedire nell’oltretomba per spezzare la maledizione legata allo stesso. Inutile dire che il secondo DLC è rivolto a coloro che hanno portato a termine completamente sia l’avventura base che Gli Occulti, in quanto il livello minimo richiesto per affrontare le missioni è 44.

Tra le novità degne di nota troviamo l’introduzione del Regno dei Morti, 4 differenti mini mappe da esplorare, composte dai classici accampamenti nemici, punti di sincronizzazione e tesori da trovare, ambientate nell’aldilà.

 

 

Con La Maledizione dei Faraoni potremo esplorare i famosi campi dei giunchi ed affrontare i seguaci di Anubi in persona, attraversare la Duat e fronteggiare i più grandi faraoni del passato, in vere e proprie Boss Fight.

In qualsiasi momento è possibile passare dal Regno dei Morti alla Valle dei Re tramite i portali presenti sulla mappa. Alla morte del Faraone sbloccheremo l’arma utilizzata in battaglia, pronta per essere equipaggiata al raggiungimento del livello richiesto.

Mentre nel gioco base e negli Occulti erano presenti molteplici nemici ostici da sconfiggere, etichettati con un’icona rossa sulla mappa, in La Maledizione dei Faraoni ci ritroveremo a fronteggiare un solo ma potente nemico di grado 55.

 

Se armi, skin, cavalcature, regioni e quanto altro non sono sufficienti a placare la vostra avidità, potete sempre cimentarvi nella modalità Discovery, la quale dispone di ben 3 differenti obiettivi da sbloccare, che richiedono il completamento di un certo numero di Tour.

La modalità Discovery a differenza del DLC è totalmente gratuita, accessibile a tutti i giocatori tramite il menù principale. Come più volte anticipato, la modalità Discovery ci permette di studiare la storia dell’Antico Egitto, dalla vita quotidiana alle più importanti curiosità.

Una volta scelto uno dei tanti tour sulla mappa o dal menù di pausa, veniamo guidati tramite una scia luminosa suddivisa in punti di interesse, che una volta attivi, oltre a narrarci una breve ma interessante storia, ci permettono di ottenere ulteriori informazioni consultando testi originali o scatti fotografici.

 

 

Assassin’s Creed Origins – La Maledizione dei Faraoni può essere considerato a tutti gli effetti il DLC definitivo, un contenuto in grado di portarvi via ore e ore del vostro tempo, tra il completamento delle numerose attività proposte e l’esplorazione delle nuove e suggestive locazioni. 

Assassin’s Creed Origins – La maledizione dei Faraoni Gameplay Trailer