Age of Wonders Planetfall Recensione

Age of Wonders Planetfall

Age of Wonders Planetfall Recensione |Ci troviamo dinanzi a un periodo estivo quasi insolito: tralasciando le temperature torride che colpiscono il nostro pianeta, i mesi di luglio e agosto si stanno mostrando più ricchi del solito in termini di uscite videoludiche. Tanti sono i titoli approdati nell’ultimo periodo ed altrettanto ne dovranno uscire nelle prossime settimane, per chiudere un’estate col botto. Tra questi, troviamo il ritorno della serie Age of Wonders il cui capitolo intitolato Planetfall, si identifica come quinto gioco della saga strategica a turni di Triumph Studios. Grazie all’acquisizione del team di sviluppo, avvenuta nel 2017 da Paradox Interactive, la serie in questa occasione ha intrapreso un nuova direzione, abbandonando l’universo fantasy per abbracciare quello fantascientifico, siglando l’avvento della serie su console, confinata sin dalla sua nascita sui vari sistemi operativi per PC. Ve ne parliamo dunque in questa nostra recensione.

Age of Wonders Planetfall

Age of Wonders Planetfall Recensione: alla conquista di un nuovo pianeta

Age of Wonders Planetfall immerge i giocatori un’esperienza ludica dove la strategia e la gestione della propria razza, saranno i punti cardini nella progressione generale del gioco stesso. Il giocatore può scegliere una delle sei razze disponibili per avviare la colonizzazione su uno dei pianeti presenti, ognuno dei quali caratterizzato da un bioma diversificato che va delineare la formazione geografica e le condizioni atmosferiche. Se pensate che le altre fazioni siano gli unici nemici vi sbagliate di grosso: bisogna far fronte, soprattutto alla conquista di un determinato settore o area della mappa, alle possibili criticità morfologiche del pianeta le quali variano da instabilità gravitazionali a semplici terremoti. Ogni fazione vanta di una storia e caratteristiche ben distinte, che vanno ad influenzare la strategia bellica e la colonizzazione del singolo pianeta, infatti alcune di esse, come le amazzoni, sono costituite da un popolo unicamente femminile, mentre ne troviamo altre che hanno delle sembianze insettoidi, o addirittura macchine senzienti. La presenza di vari schieramenti bellici rende inevitabile qualsiasi forma di conflitto, ma ciò non vieta di instaurare delle nuove alleanze, aperture dei confini e dei trattati che vietano qualsiasi attacco verso i rispettivi settori. Per mantenere la pace o avviare un conflitto, si passa per la singola via della mediazione diplomatica, dove abbiamo modo di interagire con i comandanti delle altre fazioni attraverso le negoziazioni, le udienze oppure dichiarare apertamente guerra all’avversario. Per solidificare il rapporto con un altro comandante, la via più breve è quella del complimento, così da poter conquistare la fiducia di quest’ultimo. Grazie alla diplomazia viene concessa una maggiore libertà di movimento sul territorio occupato, infatti nelle trattative è possibile ottenere informazioni sugli altri imperi, ricevere il permesso di varcare i confini o di costruire addirittura all’interno dei loro territori. Addirittura, il titolo mette in atto un sistema di feudalesimo, dove in cambio di una salda alleanza, si diventa vassallo o signore: il primo, in cambio dell’immunità, concede al signore la completa giurisdizione del territorio attraverso anche il pagamento di alcuni tributi ( nella storia medievale i tributi erano intesi come bestiame, tasse aggiuntive), questo viene anche accompagnato da un giuramento di fedeltà nei suoi confronti. Infine, come dichiarato poc’anzi, vi è l’occasione di instaurare un’alleanza con un altro comandante, seppur questa opzione in alcuni casi, potrebbe addirittura risultare svantaggiosa. Ed è proprio per questo motivo che ogni capo delle altre fazioni avrà un comportamento molto diffidente nei vostri confronti, una mossa sbagliata e i rapporti potrebbero giungere allo sbaraglio. La diplomazia, tra le varie opzioni d’interazione, prevede anche lo scambio di risorse come materiali o addirittura settori, quest’ultimi però difficili da trattare nelle negoziazioni.

Age of Wonders Planetfall

Age of Wonders Planetfall: Lo sviluppo di una nuova colonia

Come dichiarato in apertura, uno degli elementi fondamentali di questo Age of Wonders Planetfall è sicuramente lo sviluppo della colonia, il quale apre le porte per un secondo aspetto ma non meno importante del gioco: l’espansione territoriale. Per avviare lo sviluppo della colonia è di vitale importanza conquistare nuove aree, così da garantirsi un’economia auto sostenibile grazie ai settori creati, i quali a loro volta possono essere migliorati dalla Colonia stessa. Dalla medesima si possono costruire (seppur non viene richiesto dove posizionare la costruzione) determinate strutture i cui benefici vanno ad arricchire l’economia e la potenza bellica della propria fazione. L’evoluzione vera e propria avviene attraverso la ricerca di nuove tecnologie militari e sociali: dalla prima si possono ottenere truppe da poter schierare nelle proprie fila, nella seconda invece si ha accesso a nuove risorse e potenziamenti dedicati all’ottenimento di esse. Ogni elemento creato o in via di sviluppo, dalla truppa più debole alla ricerca più complessa, richiede dei tempi di attesa variabili che si concretizzano in un quantitativo di turni ben specificati. Con l’avvento di nuove tecnologie da applicare, l’espansione territoriale si concretizza con la fondazione di nuove colonie che possono vantare di un’economia autonoma, ma il loro sviluppo necessita dello stesso percorso compiuto con la sede principale dell’impero da noi creato. Da una piccola colonia nasce un grande impero, gestirlo non è poi così semplice come potrebbe sembrare. I settori che svolgono la funzione di provincia per l’impero, si occupano della produzione di risorse utili alla creazione di nuove truppe o potenziamenti per la rete di territori conquistati; anche tenere sotto controllo il morale dei coloni è di vitale importanza: un popolo felice garantisce un’acquisizione di risorse redditizia, la conseguenza di una cattiva gestione è l’insurrezione del popolo – scongiurabile nel momento in cui si presta maggiore attenzione ad essa -, i cui effetti vanno ad influire sulla produttività della colonia stessa. La soluzione che il titolo propone a questo problema è l’applicazione della legge marziale, utile per calmare gli animi e ristabilire l’ordine. Ogni area conquistata può essere ammessa come provincia ed entrare a far parte di una delle tante comunità in vostro possesso e di conseguenza, arricchirne l’economia.

Age of Wonders Planetfall

Dichiarazioni di guerra

Oltre a quelle già conosciute, vi sono delle fazioni non giocanti, definite dal gioco stesso NPC. Queste hanno in primis un atteggiamento neutrale nei vostri confronti, ma sono anche coloro con cui si inizia con ogni probabilità una guerra. Per difendersi dall’attacco di un nemico abbiamo due strumenti di difesa: le truppe da una a sei unità o i settori stessi, che vantano di una potenza difensiva sufficiente per contrastare le forze nemiche. Qualora si posizionasse una truppa su un settore o  addirittura, colonia, la potenza di una e dell’altra si sommano, raggiungendo così un potere difensivo elevato. Ad ogni invasione dei confini, il gioco lancia un avviso, dandovi il tempo di muovere le truppe verso il luogo desiderato; nel momento in cui  un settore viene distrutto, tutto ciò che resta da fare è ricostruirlo nuovamente, prima che la fazione rivale reclami l’area conquistata. Si entra in guerra per vari motivi, da atteggiamenti ostili al mancato rispetto dei confini tra gli imperi, anche un pessimo rapporto diplomatico fa da traino per un conflitto su larga scala. Avere diverse armate raggruppate è sicuramente una buona strategia, soprattutto se la forza d’attacco di ognuna di esse si somma. Ogni fazione come abbiamo potuto apprendere ha un comandante in carica, sconfiggerlo non solo decreta la sconfitta dello schieramento, ma permette al perdente di unirsi tra le fila del vostro esercito. Vi sono in special modo delle truppe speciali definiti eroi, che vantano, oltre a un potere d’attacco superiore se confrontato con le normali unità, di determinate caratteristiche che influenzano il combattimento; inoltre essi possono essere migliorati attraverso lo sblocco di nuove abilità nel momento in cui raggiungono un nuovo livello, così da poterne migliorare le prestazioni in battaglia. Ogni scontro può essere affrontato con un combattimento simulato, riducendo così i tempi di gioco, oppure giocarsi tutto in quello manuale, dove viene messo a nostra disposizione il combat system strategico a turni del gioco. Il titolo non mette a disposizione solo la potenza militare per contrastare qualsiasi minaccia, infatti entrano in scena le operazioni. Quest’ultime vantano di diversi utilizzi, tra cui strategici, i cui effetti hanno un vero peso durante una battaglia: con esse, possiamo attaccare in diversi modi un determinato settore nemico indebolendone le difese attraverso l’ausilio di status negativi o addirittura, schierare delle truppe speciali sul momento. A queste si aggiungono anche dei papabili buff per le nostre truppe come lo status di berserk; altre operazioni invece sono dedite allo spionaggio le quali possono condizionare un rapporto diplomatico. Ogni spostamento di una truppa all’interno della mappa richiede la spesa di punti di movimento, il cui ammontare, varia a seconda della zona in cui mandiamo l’unità: in una pianura è possibile percorrere una maggiore distanza, mentre in zone montuose o addirittura marittime, richiedono un consumo più alto. Age of Wonders Planetfall mette a disposizione poche ma incisive modalità di gioco, tra queste spicca la campagna dove possiamo prendere le redini di una razza e guidarla verso una serie di missioni principali e secondarie, dall’altra troviamo lo scenario il quale mette in atto una partita personalizzata a nostro piacimento e infine il multigiocatore online, dove competere con altri contendenti per la vittoria.

Age of Wonders Planetfall tutto sommato si presenta in un periodo estivo che gli è quasi favorevole: difficile immaginare quale impatto avrà sul mercato console, su cui debutta per la prima volta da quando è nata la saga, ma comunque per gli appassionati degli strategici a turni, la nuova iterazione di Triumph Studios e Paradox Interactive si mostra come un prodotto valido e da tenere in considerazione per un futuro acquisto.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.