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Disgaea 4: A Promise Revisited – Recensione

Publisher: NIS America Developer: Nippon Ichi
Piattaforma: PSVita Genere: JRPG Giocatori: 1 PEGI: 12

La saga dei Disgaea rappresenta da anni, ormai, un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati dei JRPG tattici puri. Pur senza rivoluzionare mai la formula, anche i fan più accaniti hanno sempre trovato pane per i loro denti in ogni complicatissimo capitolo della saga che, senza mai risultare frustrante, diverte grazie ad alcune trovate, che siano riferite alla trama o al gameplay, davvero esilaranti. Dopo Disgaea D2, sequel (che doveva originariamente essere un remake) del primo storico capostipite, Nippon Ichi propone Disgaea 4: A Promise Revisited su PlayStation Vita, remake di quel Disgaea 4: A Promise Unforgotten uscito qualche anno fa su PlayStation 3 e che entrò subito ed a pieno diritto nel cuore dei giocatori. Varrà lo stesso anche sulla piccolina di casa Sony?

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Dalle sardine ai governi corrotti

La storia di Disgaea 4: A Promise Revisited parte da premesse banali, quasi fuori di testa: il nostro protagonista, un vampiro di nome Valvatorez, non ama nutrirsi di sangue umano ma, udite udite, di… sardine! Egli è un istruttore di Prinny, una razza che vive nell’Ade e che rappresenta i peccati degli uomini. Promettendo ai suoi Prinny sardine in quantità, Valvatorez prova ad istruirli come si deve finché essi non vengono inspiegabilmente rapiti. Accompagnato, dunque, dal fidato Fenrich ed una schiera di compagni che andranno a costituire il nostro party durante le battaglie, Valvatorez, ossessionato dal fatto che non stia mantenendo la sua promessa, cerca di liberare i Prinny a tutti i costi. Improvvisamente, però, il gioco perde questa vena di banalità, immergendo pian piano il giocatore in temi ben più importanti quali lo sfruttamento o la corruzione dei governi mondiali. Dunque, pur sempre mantenendo quella ilarità che da sempre caratterizza i capitoli della saga, il titolo si cimenta in temi quasi fantapolitici, ponendo il giocatore anche di fronte a questioni morali di una certa importanza, e risultando quasi un’enorme allegoria del mondo moderno grazie anche a chiari riferimenti ad esso.
Dal punto di vista del puro gameplay, il tutto si traduce in un JRPG tattico che più puro non si può. Nel corso delle diverse battagli che ci troveremo ad affrontare dovremo davvero calcolare minuziosamente ogni nostra mossa, cercando di concatenare combo tra i diversi personaggi, fare attacchi multipli che il gioco attiva randomicamente se posizioniamo uno accanto all’altro diversi personaggi e, in certe occasioni, sfruttare perfino ciò che il paesaggio ha da offrirci pur di mandare a zero i punti vita dei nostri coriacei avversari.

Innescare un attacco con 5 personaggi richiederanno una gran dose di fattore c...
Innescare un attacco con cinque personaggi richiederanno una gran dose di “fattore C”…

Quando si dice “avere l’imbarazzo della scelta”!

Il titolo riprende tutto ciò che l’originale per PlayStation 3 aveva da offrire, aggiungendo ulteriori modalità al tutto. Ai novizi, un primo approccio potrebbe dare una sensazione di eccessiva semplicità. Nulla di più sbagliato: basta superare i primi livelli e, dunque, venire a conoscenza dei primi tutorial, per ritrovarsi davanti ad un mare di opzioni e possibilità, di cose da fare e altre da riservare per un momento migliore, sia quando si è in battaglia che quando si è nell’Ade. Ade che farà, tutto sommato, da HUB principale, dove si insedieranno anche i diversi negozi e dove i nostri eroi potranno riposare, curarsi e potenziarsi. Lungi da noi spiegare tutte le infinite opzioni che il gioco offre (sarebbe un’impresa troppo lunga e noiosa per chi legge, volendo anche lasciare un pizzico di sorpresa), vi basti sapere che tra attacchi, cure, oggetti, fusioni, evility e perfino la possibilità di trasformare alcuni nostri compagni in vere e proprie armi, le battaglie vinte pianificando tutto a perfezione risultano davvero gratificanti. Certo, per i meno esperti il tutto si potrebbe ridurre ad un mero “trial and error” che potrebbe presto venire a noia ma una volta padroneggiato a dovere il sistema, esso saprà divertirvi e tenervi incollati allo schermo per centinaia e centinaia di ore. Da segnalare, inoltre, che ogni giocatore potrà personalizzare il proprio party come meglio crede visto che all’inizio di ogni storia il gioco genera casualmente i propri compagni di squadra fatta eccezione per i due protagonisti principali, risultando ogni avventura diversa dall’altra.

Oltre gli attacchi base, si potrà insegnare ai propri eroi anche attacchi speciali!
Oltre gli attacchi base, si potrà insegnare ai propri eroi anche attacchi speciali!

Nell’Ade sono ammessi anche gli imbroglioni!

Oltre alla classica story-mode costituita dalle diverse battaglie e già descritta nella pagina precedente, Disgaea 4: A Promise Revisited offre anche diverse modalità “alternative” che ne ampliano il gameplay. La prima che si sblocca e probabilmente la più importante è la cosiddetta “Cam-paign HQ”. Quest’ultima porterà su schermo l’intero mondo in cui è ambientato il gioco suddiviso in diverse aree, amplificando ulteriormente la sua anima tattica. Ogni area potrà essere affidata al controllo diretto di uno dei membri del nostro party che la governerà come meglio crede proponendo al Parlamento decreti che potranno essere bocciati o accettati. Ovviamente anche questo è fatto “in salsa Disgaea” ed il Parlamento che ci troveremo di fronte non sarà di certo normale: riprendendo il tema dell’allegoria descritto in precedenza, ci troveremo a dover convincere deputati ubriachi o che stanno dormendo, corrompendoli, anche in questo caso, con sardine o altri oggetti che abbiamo raccolto. Se neanche tutto ciò dovesse bastare a far passare la riforma da voi proposta si potrà sempre passare alle maniere forti, ingaggiando un normalissimo combattimento… in Parlamento! Una tra le riforme da fare subito è sicuramente la “I Wanna Cheat” che sblocca nell’HUB un nuovo negozio, il “Cheat Shop” già visto nei recenti capitoli della saga e che consentirà di modificare alcuni parametri per ottenere punti esperienza o denaro extra, barando legalmente secondo il paradosso del gioco. La Cam-paign HQ, inoltre, permetterà anche di arruolare nuovi personaggi al proprio party e, a seconda della quantità di mana impiegato, essi saranno più o forti e adatti a scendere subito in combattimento. Infine, i fan della saga troveranno anche in questo capitolo una modalità dedicata ai pirati.

Già è dura amministrare uno stato, figuriamoci se esso è popolato da demoni!
Già è dura amministrare uno stato, figuriamoci se esso è popolato da demoni!

Quasi un anime

Tecnicamente il gioco risulta molto bello anche da vedere. Certo, le arene sono limitate (soprattutto quelle dei primi livelli) ma visivamente Disgaea 4: A Promise Revisited fa la sua figura e si difende piuttosto bene. La sua anima giapponese, inoltre, lo avvicina molto ad un anime proveniente dalla Terra del Sol Levante anche grazie ad alcune trovate come un bellissimo filmato di apertura e la struttura ad episodi con il classico “To be continued”, per intenderci. Se dovessimo proprio trovare il pelo nell’uovo, ci verrebbe da dire che le features della console non sono per niente sfruttate, ma ciò è comunque un’inezia rispetto ad un titolo che gli amanti dei JRPG tattici adoreranno alla follia. Menzione d’onore anche al doppiaggio, totalmente inglese (basilare, tra l’altro) con la possibilità, per la felicità di molti, di selezionare anche quello originale giapponese.

httpvh://youtu.be/xT1tLUnJpVE

Commento finale

Disgaea 4: A Promise Revisited è una promessa rivisitata davvero bene, dando ai fan dei JRPG tattici la possibilità di divertirsi con un titolo di qualità elevatissima per centinaia e centinaia di ore. La difficoltà nel padroneggiare la quantità spropositata di opzioni che offre il titolo, in battaglia e non, potrà stancare i meno pazienti ma, con un po’ di pratica, si apre un mare di possibilità che potrebbe far innamorare della saga anche chi non le si era mai avvicinato. Dovendo trovare un difetto si potrebbe dire che le caratteristiche di Vita sono state totalmente snobbate ma ciò non influenza minimamente la valutazione finale su un titolo che fa tutto ciò che deve in maniera davvero superlativa. In conclusione Disgaea 4: A Promise Revisited è sicuramente consigliato a tutti i fan della saga che non gli si staccheranno di dosso per molti mesi ma, a sorpresa, risulta anche il modo migliore per i novizi di avvicinarvisi e lasciarsi trasportare in questa fantastica avventura nell’Ade, magari davanti ad una scatoletta di sardine perché “sono più nutrienti del sangue stesso”. Valvatorez docet!

8/10

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