Primo PianoTeslagrad - Recensione

Teslagrad – Recensione

Publisher: Rain Games Developer: Rain Games
Piattaforma: PS3 (disponibile anche per PS4) Genere: Platform/Puzzle Game Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,99 €

In questo periodo i titoli indipendenti, i cosiddetti indie, stanno pian piano diventando i veri protagonisti del mercato videoludico, talvolta riuscendo a superare anche giochi provenienti da software house già affermate. Anche i ragazzi di Rain Games si sono cimentati in questa impresa con Teslagrad, un platform-puzzle game approdato dapprima su PC a dicembre del 2013, e in seguito, dal 3 dicembre 2014, anche sulle console Sony di vecchia e nuova generazione, a un prezzo alquanto contenuto. È in arrivo anche per PlayStation Vita, ma non è stata ancora stabilita una data di uscita. Saranno riusciti i giovani talenti norvegesi a mantenere alto il nome dei giochi indipendenti?

Teslagrad

Fuggi piccolo, e non voltarti indietro…

Non appena inserirete il disco nella vostra console, vi ritroverete immersi nel mondo di gioco, senza alcuna spiegazione, dialogo o tutorial. Il tutto sarà narrato per immagini, lasciando spazio alla fantasia e all’immaginazione di ogni videogiocatore, che potrà interpretare a proprio modo ogni singolo avvenimento. La prima scena vedrà un uomo portare, in piena notte, un bambino in fasce a casa; trascorsi alcuni anni, un manipolo di guardie si introdurrà nell’abitazione e, aiutato dalla madre, il bambino ormai cresciuto, riuscirà a fuggire dal retro. Da questo momento assumerete il controllo del protagonista, intento in una frenetica fuga attraverso le vie e i tetti di una città in stile steampunk con un’ambientazione molto ispirata, che prende spunto dall’Ottocento europeo, che si concluderà una volta raggiunta la torre di Tesla. Qui affronteremo nemici di ogni genere, ardue sfide ed enigmi il cui tema principale è l’elettromagnetismo. Lo stesso protagonista nel corso dell’avventura guadagnerà progressivamente nuovi gadget che renderanno sempre più vario il gameplay e apriranno nuove strade precedentemente precluse. Nel corso dell’esplorazione assisteremo anche a brevi spettacoli teatrali, raccontati sempre in una successione di immagini, che narrano di una sorta di lotta dinastica che sconvolge il popolo e porta a continui scontri per il potere.

Cosa vorranno queste guardie da un innocente bambino?
Cosa vorranno queste guardie da un innocente bambino?

Il lato negativo del magnetismo…

Le principali meccaniche del gioco sono abbastanza intuitive, nonostante l’assenza di un tutorial iniziale, infatti le proprietà elettromagnetiche sono associate a due colori primari, il rosso per il polo negativo e il blu per il polo positivo, e la maggior parte degli enigmi presenti sfrutteranno proprio queste proprietà e basterà semplicemente giocare con le leggi della fisica per venirne a capo. Da questa spiegazione iniziale il gioco potrebbe sembrare semplice, ma in realtà non lo è affatto. Una volta intuita la soluzione di un rompicapo, per la maggiore parte delle volte, risulterà molto arduo metterla in pratica, e sarà necessaria una notevole prontezza di riflessi e abilità con il joypad. Ma la colpa del fallimento di un enigma o di una fase di platform non ricadrà unicamente nel videogiocatore, putroppo. Innanzitutto manca un indicatore di salute del protagonista, che morirà al primo colpo subìto, e ciò risulterà molto frustante, nonostante i numerosi checkpoint, soprattutto durante i lunghi scontri contro i boss. Inoltre la scarsa manovrabilità del nostro piccolo bambino potrebbe farvi innervosire non poco, soprattutto quando vi ritroverete a rifare intere sezioni a causa di errori non vostri.

Teslagrad

E quello positivo!

Nonostante i difetti sopra citati, il titolo spicca per la sua origininalità e unicità. Il gameplay è molto vario e, progredendo nell’avventura, si arricchisce sempre più, con enigmi brillanti e talvolta geniali, che sfruttano muri e superfici che possono attrarre o respingere il protagonista, piattaforme e molto altro ancora. Nel corso della storia guadagnerete diversi gadget, ognuno con peculiarità diverse: fra questi ci sono guanti speciali che permettono di modificare la carica di alcuni oggetti dell’ambiente di gioco, o stivali che vi consentiranno di effettuare rapidi scatti, ma non mancheranno anche particolari pistole e armi ognuna con caratteristiche diverse e, per finire, il teletrasporto. Ogni elemento non fa che aumentare i diversi tipi di risoluzione dei rompicapo, aumentando anche il senso di soddisfazione dei giocatori per esserne venuti a capo.

Teslagrad

Piccoli errori di gioventù

Considerando la natura indie del titolo, e quindi la conseguente limitatezza del budget a disposizione, qualche difetto come rallentamenti in alcune fasi del gioco e i frequenti caricamenti, passano decisamente in secondo piano. Seppur nella sua semplicità, tecnicamente Teslagrad risulta un buon gioco, e si nota la cura e le attenzioni che i ragazzi di Rain Games hanno riposto in esso.

Teslagrad

Artisticamente è molto ispirato, in particolare nelle ambientazioni, dove spicca il contasto tra i colori cupi della città e della torre, e la vivacità cromatica degli oggetti soggetti ai fenomeni elettromagnetici, che va dalle tinte fredde del blu e dell’azzurro a quelle calde del rosso e dell’arancione. Anche il sonoro accompagna piacevolmente l’intera avventura, adattandosi ad ogni circostanza e inserendosi bene nel contesto.

httpvh://youtu.be/3Ti2CGLmMVc

Commento Finale

Teslagrad non è un titolo adatto alle masse. Non tutti amano mettersi alla prova, o rifare più e più volte uno stesso enigma per riuscire a risolverlo. Molti potrebbero non apprezzare una narrazione fatta esclusivamente di sequenze di immagini. Teslagrad è, invece, consigliato ai videogiocatori a cui piacciono le sfide e che riescono a cogliere i piccoli dettagli di un titolo, apprezzandone i colori, le ambientazioni, e il velo di mistero che avvolge l’intero gioco. Ma suggeriamo questo platform-puzzle game soprattutto a chi vuole dare spazio alla propria sensibilità e immaginazione, riuscendo a soprassedere ai difetti dovuti probabilmente alla poca esperienza dei talentuosi norvegesi di Rain Games, come il livello di difficoltà poco bilanciato e i continui rallentamenti e caricamenti durante l’intera avventura.

8/10

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Sabrina Ranisi
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