Ah ma allora quindi è vero che i genitori giocano ai videogiochi con la propria famiglia. Vedi che non me lo sono inventato. Sembrava di predicare nel deserto e Microsoft, invece, mi ha dato una speranza. Secondo quanto riportato dalle pagine del portale SkyTg24, nella sua ultima indagine ha rivelato che il “gaming” è diventato popolare e preferito ad altri momenti di convivio familiare come il cinema e le passeggiate.

Il 72% dei genitori italiani ha dichiarato di trascorrere del tempo con i propri figli giocando ai videogame, in media 10 volte al mese, affermando anche che si tratta di un’attività che li aiuta a entrare più in sintonia con i propri piccoli.

SkyTg24
L’indagine ha interessato 12.000 famiglie europee di cui 2.000 italiane. Gli intervistati ritengono che spendere del tempo giocando ai videogame con i propri figli aiuta a rafforzare il legame e l’intesa reciproca (il 73%) e che attraverso il videogioco si riesca a cogliere alcuni tratti della personalità dei piccoli (il 72%). Una parte del campione (il 61%) ritiene che il fatto stesso si giocare ai videogiochi con i propri bambini li aiuta a capire quali siano i trend più in voga nel momento. Sebbene le famiglie spagnole siano quelle definite “più gamer” (il 75%), quelle italiane hanno il primato di frequenza. L’indagine di Microsoft ha infatti rivelato che le famiglie tricolori si dedicano ai videgiochi, in media, 10 volte al mese. Sono significative le parole di Cédric Mimouni, Responsabile Xbox per l’Area Mediterranea e Iberica.

“I risultati di questa ricerca confermano ulteriormente che i videogiochi rappresentano un importante momento di intrattenimento per le famiglie italiane. Il gaming è diventato rapidamente uno strumento fondamentale per creare legami più forti all’interno delle famiglie e riteniamo che ciò sia dovuto, in parte, alla natura interattiva dei videogiochi. Durante il gioco i componenti della famiglia sono chiamati ad interagire l’uno con l’altro, rendendo l’esperienza più memorabile rispetto a un’attività passiva come guardare la TV”.

Cédric Mimouni, Responsabile Xbox per l’Area Mediterranea e Iberica

Il nostro regalo di natale è arrivato in anticipo quest’anno.

Abbiamo speso gli ultimi mesi a segnalare iniziative come quella degli Edugamers e del connubio scuola e videogiochi. Abbiamo puntato i riflettori su problematiche come l’Hikikomori e il gaming disorder. Abbiamo visto come gli stati intervenivano sulla pericolosa avanzata di queste problematiche come la vicenda del “disco orario” della Cina. Ci siamo posti tanti interrogativi ma, in fin dei conti, non ci siamo mai soffermati sull’importanza delle famiglie e del loro rapporto con il mondo dei videogiochi.

genitori videogiochi famiglia

Dai numeri alla realtà

Recentemente ho avuto il piacere di passare una piacevolissima ora al telefono con la Prof.ssa Ornella De Rosa, Presidente dell’Osservatorio Internazionale sul Gioco presso il  Dipartimento di Scienze della politica, sociali e della comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno. Una lunga chiacchierata e un’interessante intervista che prossimamente pubblicheremo sulle pagine di ILoveVG. Un passaggio mi è rimasto impresso. Ornella mi ha fatto capire che il problema enorme che colpisce gran parte delle famiglie italiane è legato al non voler passare del tempo con i propri figli, cosa che nei nuclei familiari “di un tempo” non esisteva. I papà e le mamme del passato, volevano e pretendevano di spendere dei momenti con la propria famiglia.

Mi rendo conto che oggi si viaggia a mille. 5 giorni su 7 si lavora e nel week-end si sente la necessità di staccare la spina e ricercare attimi di meritato riposo. I figli, per forza di cose, richiedono sempre una partecipazione attiva, a tutte le età e in tutti i momenti della loro vita. E’ facile accendere la televisione o consegnare un tablet nelle piccole mani di un bambino. Lo si zittisce e si guadagna il tanto desiderato “meritato riposo”.

Ma quel singolo gesto, per quanto apparentemente innocuo, è un piccolo battito d’ali che innesca un butterfly effect futuro. Il famoso uragano alla fine arriva sempre ma non si può incolpare nessuno, se non noi stessi.

genitori videogiochi famiglia

Change is in the air

La tendenza sta cambiando e l’indagine di Microsoft lo conferma. La sensibilità italiana sull’argomento genitori, famiglia e videogiochi è percebile a tutti i livelli, sia con iniziative pubbliche che di origine privatistica. Me lo hanno dimostrato anche i miei amici di Ludomedia, quelli della Stanza “L’angolo dello sfogo”, sensibili e sempre pronti sul pezzo.

Il fatto che i genitori vogliano passare del tempo giocando ai videogiochi con la propria famiglia è il sintomo di un gap generazionale che si sta assottigliando sempre di più. L’educazione di un figlio passa anche dai videogiochi. Magari diventerà anche materia di studio in una scuola elementare ma fino ad allora, il ruolo di insegnante è nostro.

Onori e oneri compresi.

#LiveTheRebellion