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Metal Gear Solid 2: Sons Of Liberty, Recensione di ChrisMuccio

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ChrisMuccio
view post Posted on 22/9/2013, 16:25




METAL GEAR SOLID 2: SONS OF LIBERTY




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CASA: KONAMI
SVILUPPATORE: KONAMI
GENERE: ACTION/STEALTH
GIOCATORI: 1



Dopo aver scritto la storia della PlayStation con il primo, indimenticabile Metal Gear Solid, Hideo Kojima tenta il bis qualche anno dopo su PlayStation 2. E' il 2001 quando Metal Gear Solid 2: Sons Of Liberty esordisce sulla seconda console di casa Sony, attesissimo da tutto il mondo non solo in quanto seguito di un’opera leggendaria, ma anche grazie ad una presentazione con i controfiocchi all’E3 del 2000, che ha reso ancora più attesa la nuova opera firmata Konami.
Nonostante il generale ottimo successo di critica e pubblico, MGS2 non mancò di suscitare alcune controversie: non sono poche le voci che ritengono il secondo capitolo della serie (quarto, se si considerano gli episodi per MSX2) un titolo non in grado di reggere il confronto con l’illustre predecessore per alcuni motivi: alcuni hanno puntato il dito verso l’eccessiva lunghezza dei filmati e dialoghi via codec, e soprattutto verso la presenza di Raiden come protagonista al posto di Snake, stavolta relegato a fare da spalla. In effetti Kojima, forse consapevole delle reazioni che avrebbe suscitato la sua decisione, oppure più semplicemente perché voleva lascia di stucco i fan, è stato bravissimo a tenere nascosta la verità sul ruolo di Solid Snake in MGS2, facendo credere a tutti che fosse ancora una volta lui il protagonista assoluto dell'avventura.
Ma se non sono state poche le voci contrarie, sono numerosi anche coloro che hanno manifestato grande amore nei confronti del primo capitolo della serie ad apparire su PlayStation 2, a cavallo tra il 2001 e il 2002. Molti sono rimasti colpiti dal notevole e curato taglio cinematografico dato al gioco e alle introduzioni nel Gameplay (visuale in prima persona per rendere più preciso il sistema di mira e alcune chicche in più tra armi ed equipaggiamenti), oltre ai profondi messaggi che l'autore voleva inviare con la sua opera.
Dove sta la verità? Una cosa è sicura: Metal Gear Solid 2 è senza dubbio uno dei titoli più simbolici dell'era PS2, pur non riuscendo comunque a replicare il grande impatto lasciato dall'indimenticabile predecessore.




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LA TRAMA

Siamo nel 2007, due anni dopo le vicende di Shadow Moses.
La minaccia dei Metal Gear è ormai una dura realtà, dopo che Revolver Ocelot è riuscito a vendere al mercato nero i dati del Metal Gear REX. Nel tentativo di sventare ogni possibile minaccia da parte di questa temibile arma, è stata creata un’organizzazione segreta, la Philantropy, il cui scopo è quello di individuare e distruggere ogni possibile Metal Gear prodotto.
Solid Snake ed il suo grande amico Hal “Otacon” Emmerich, dopo i fatti di Shadow Moses, si sono uniti a questo gruppo, e le loro ricerche hanno portato alla luce la possibile creazione, da parte dei Marines statunitensi, di un nuovo prototipo di Metal Gear, denominato RAY, le cui prestazioni dovrebbero nettamente superare quelle del già temibile REX.
Una nave dei Marines, la U.S.S. Discovery(fase iniziale dell’avventura, denominata “Tanker”), solca il fiume Hudson di New York e sembra trasportare questo prototipo verso un luogo sconosciuto, nel quale eseguire dei test per verificare le effettive capacità della nuova arma.
Buttandosi giù dal ponte George Washington, Snake riesce ad infiltrarsi sulla Discovery. La sua missione è ben chiara: dovrà scoprire se effettivamente i Marines trasportano il nuovo Metal Gear, provando il tutto tramite delle foto da inviare successivamente ad Otacon, in modo cosi da rendere pubblica la vicenda.
Tuttavia, quella che sulla carta era già una missione tutt’altro che semplice si complica ulteriormente con l’entrata in scena di un vasto gruppo di soldati russi capitanati da Sergei Gurlukovich, accompagnato dal fido alleato Ocelot. La situazione degenera poco dopo, quando Ocelot tradisce il suo alleato per impossessarsi del RAY sotto gli occhi di Snake, che riesce appena in tempo a scattare le foto ed inviarle ad Otacon; come se non bastasse, Ocelot si è trapiantato il braccio di Liquid Snake, la cui personalità è in grado di emergere, prendendo il totale controllo di Ocelot. Ritorna dunque un vecchio nemico, ora più pericoloso che mai: Snake perde il controllo della situazione e suo “fratello” riesce a fuggire con il RAY.
Del leggendario Solid Snake si perdono completamente le tracce, venendo considerato morto dopo questi drammatici eventi.
Passano due anni da quel tragico evento: nel 2009, i danni ambientali causati dall’affondamento della Discovery non sono ancora stati del tutto risolti, nonostante la costruzione di una piattaforma di decontaminazione(seconda fase dell’avventura, denominata “Plant”) il cui compito è proprio quello di rimediare ai danni di quell’incidente di due anni prima.
Durante una visita del presidente degli Stati Uniti d’America, James Johnson, accompagnato da alcuni suoi collaboratori, la piattaforma viene attaccata ed occupata da una cellula terroristica, la Dead Cell, che prendono in ostaggio presidente e collaboratori.
Alla rediviva FOX-HOUND viene assegnato il compito di salvare Johnson e gli altri ostaggi: in missione viene inviato un giovane, abile soldato con il nome in codice di Raiden, che si infiltra nella piattaforma per via subacquea. Inizierà cosi la sua delicata missione, che lo porterà ben presto a scontrarsi con la Dead Cell. Ma non è ancora finita: ben presto, Raiden scoprirà che il Plant non è una semplice piattaforma di decontaminazione, ma il suo ruolo è molto più importante, e pericoloso, di quanto si possa immaginare. Fortunatamente, Raiden potrà contare sul sostegno di alcuni preziosi alleati, alcuni in contatto con lui via codec, come il Colonnello Campbell e Rosemary, l’analista di dati nonché sua fidanzata (ed anche colei che ci permetterà di salvare la partita contattandola); altri invece li incontrerà proprio all’interno della struttura, e l’abile Raiden non avrebbe potuto chiedere alleati migliori…
Kojima non ha mai fatto mistero di essere un grande appassionato di cinema, passione che ha poi riversato nel suo lavoro in ambito videoludico, come testimoniato dalla splendida e profonda storia narrata nel leggendario predecessore. MGS2 riparte da li, dalla trasmissione ereditaria che faceva da sfondo alla vicenda del primo Metal Gear Solid, incentrato su cosa si trasmette alle future generazioni attraverso il proprio DNA (tematica affascinante trattata principalmente nelle battute finali del prequel, regalandoci emozioni e profonde riflessioni poco prima dei titoli di coda); stavolta invece ci si concentra sulla cultura e sugli insegnamenti da trasmettere al futuro, nella speranza di traghettare le nuove generazione in un mondo sempre più complesso. In alcuni momenti chiave dell’avventura, specie verso le fasi finali, emerge prepotentemente questo messaggio, generando ulteriori spunti di riflessione, esattamente come fatto dall’illustre prequel. La complessità di tutto ciò che ruota attorno a noi, cosa c'è dietro la nostra realtà e come si muovono tutti i tasselli che compongono la società è un altro elemento su cui Kojima si concentra, nel tentativo di inviare messaggi profondi e, forse, non subito semplici da comprendere, che giocano tra realtà e simulazione, facendoci sorgere il dubbio su quanto di vero ci sia in ciò che stiamo vivendo. Una storia con passaggi criptici, quindi, che probabilmente non incontrerà l'interesse e il coinvolgimento di chiunque, ma che quantomeno denota il grande sforzo di Kojima nel voler offrire un qualcosa di più importante e articolato rispetto alla classica trama che funge da pretesto per l'evolversi di un'avventura.
Analizzando nel dettaglio la trama vera e propria, non mancano momenti altamente coinvolgenti ed intricati colpi di scena che rendono complessa ed interessante la storia qui narrata; la fase iniziale nel Tanker nei panni di Snake, in particolare, è in grado di tenere incollati allo schermo per il suo spiazzante evolversi degli eventi, che ci introdurranno poi alla seconda parte dell’avventura, nel Plant.


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Un altro Capolavoro narrativo, quindi? Sì e no, diciamo.
Nonostante il messaggio che MGS2 trasmette, e nonostante alcuni momenti e colpi di scena decisamente coinvolgenti, forse stavolta Hideo Kojima si è fatto prendere un po' la mano eccedendo con la storia e i filmati, talvolta a discapito del Gameplay. Anche nel primo Metal Gear Solid l'impostazione era la medesima, ma si notava un equilibrio maggiore tra narrativa e Gameplay che qui invece manca in alcune circostanze. In alcuni momenti sembra quasi che la storia giri troppo attorno al nocciolo della questione, aggiungendo paroloni e discorsi enormi senza arrivare dritta al punto in maniera più sintetica.
Anche i dialoghi via codec, sebbene mai banali in nessuna occasione (anzi, non mancano anche varie chicche capaci di fare colpo sul giocatore, easter eggs e riferimenti ben implementati che danno maggiore personalità all'opera) non scherzano: molto numerosi, anche parecchio lunghi (specie ad inizio gioco o verso le fasi finali dell’avventura), e che possono spezzare il ritmo di gioco.
Passiamo ora alla caratterizzazione dei personaggi: Snake ed Otacon restano i meravigliosi e profondi personaggi già conosciuti nel prequel (e nel caso del secondo, approfondiremo ulteriormente il suo carattere ed il suo animo, anche grazie al suo rapporto con un determinato, interessante personaggio che comparirà ad avventura inoltrata), capaci di rubare la scena in ogni momento e dando vita a scambi ad effetto in grado di arricchire ulteriore le personalità di questi due compagni fraterni. La fratellanza, effettivamente, è ciò che anima il rapporto tra i due compagni di grandi battaglie, come sottolineata da una specifica scena nelle ultime fasi di gioco capace di far venire un brivido lungo la schiena a chiunque si sia affezionato a questi due personaggi.
Chi invece delude un po' le aspettative, in termini di personalità, sono i nuovi antagonisti della Dead Cell, che per vari motivi non riescono a reggere il confronto con gli avversari affrontati nel prequel, antagonisti molto più profondi di quanto si possa immaginare (come gli indimenticabili Psycho Mantis e Vulcan Raven). Sia ben chiaro, non che i nuovi avversari siano privi di personalità e, anzi, figure enigmatiche come Vamp e Fortune non passano certo inosservati e sono al centro di alcune delle scene a effetto più efficaci del gioco (il primo incontro con Vamp è difficile da dimenticare), ma non riescono a sconvolgere come uno Psycho Mantis e non hanno la profondità di una Sniper Wolf che, pur apparendo solo per poche scene, aveva una storia tale da renderla indimenticabile.
Lo stesso Solidus Snake, più che il "grande nemico", sembra spesso una pedina in balia di eventi più grandi di lui, e sebbene il suo ruolo sia cruciale e non si limita ad essere quello del semplice "cattivone che guida la baracca", non ha lo stesso carisma di Liquid Snake o del grandissimo manipolatore doppiogiochista Revolver Ocelot, che fa il suo trionfale ritorno sconvolgendo l'intero sviluppo narrativo rendendolo ancora più complesso ed enigmatico.
L'oggetto di maggior controversia tra i fan è stato Raiden, il nuovo protagonista al posto di Solid Snake, relegato a fare da spalla al biondo soldato. I motivi, però, vanno ben oltre al ruolo “secondario” di Snake: in molti ritengono il personaggio privo di carisma, un pesce fuor d'acqua che viene messo all'oscuro da tutti gli altri personaggi con i quali condivide la scena. Ciò, bisogna essere onesti, è in gran parte vero: Raiden non gode del carisma del suo illustre predecessore e si rende protagonista spesso di scene e dialoghi dove fa la figura del fesso. Se dunque non risulta un personaggio principale davvero forte, va detto però che il suo essere "estraneo" agli eventi che vive, come se fosse all'oscuro di tutto, è in realtà una tematica narrativa voluta e ben studiata, che diverrà chiara soltanto verso le battute finali, quando tutti i nodi di questa intricata vicenda diverranno chiare (più o meno). Raiden in MGS2 non si fa ricordare come un grande personaggio, ma forse tutto questo odio poteva non meritarselo.
In conclusione, una storia che vale la pena seguire, comprendere, apprezzare, nonostante non sia magari appassionante e indimenticabile allo stesso modo di quella narrata nel primo MGS. Restano comunque alcuni eccessi registici che vanno a discapito della parte giocata, che poteva essere ancora più forte.



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IL GIOCO

Seppur saldamente legato alle meccaniche viste nel primo Metal Gear Solid, Sons Of Liberty aggiunge alcune nuove meccaniche che, pur senza stravolgere la formula di gioco, rendono l’azione e le fasi Stealth molto più fluide e ricche di opzioni.
Tanto per cominciare, l’aggiunta più importante riguarda l’introduzione della visuale in prima persona: adesso prendere la mira sarà un qualcosa di più comodo ed efficiente, permettendo di colpire liberamente qualunque parte del corpo dei nostri avversari; in questo modo, magari potremo mirare alle gambe dei nostri avversari per farli cadere rapidamente a terra, oppure anche alle braccia per disarmarli più facilmente, altrimenti si può ricorrere al classico colpo in testa.
Colpo che non deve essere necessariamente letale: altra introduzione è quella delle armi a dardi tranquillanti, che consentono di stordire i nemici (ed anche i Boss) anziché eliminarli; a seconda del livello di difficoltà selezionato, e di quale parte del corpo colpiamo, il tranquillamente farà effetto più o meno velocemente, richiedendo magari l’utilizzo di un secondo dardo per velocizzare il processo, a costo però di rischiare di essere scoperti. La cosa interessante, però, consiste nella possibilità, questa volta, di poter sparare anche da sdraiati, magari strisciando dentro qualche cunicolo, in modo cosi da poter attaccare senza correre il rischio di essere beccati dalle guardie; possiamo anche colpirle tramite attacchi fisici alle loro spalle, senza dare loro il tempo di accorgersi di quel che sta succedendo.
Inoltre, stavolta avremo anche la possibilità di poter trasportare i corpi inermi dei nemici, in modo cosi da nasconderli alla visione dei loro compagni, evitando cosi di allarmarli.
Anche perché, qualora dovessimo venire scoperti, non solo il combattimento sarà inevitabile, ma i soldati potrebbero chiamare i rinforzi e complicarci l’azione o l’eventuale fuga. Fortunatamente, la possibilità di poter strisciare tra i cunicoli, di aggrapparsi lungo le sporgenze o di nascondersi dentro gli armadietti(o perché no, anche dentro la classica scatola di cartone!) potrebbe far perdere le nostre tracce più velocemente, sebbene le guardie manterranno ancora per un certo lasso di tempo i livelli di guardia, setacciando l’area circostante con più insistenza. Sarà dunque importante, esattamente come nel prequel, studiarsi bene le movenze delle guardie ostili per comprendere al meglio le loro routine e pattugliamenti, in modo cosi da aggirarli senza problemi e senza essere scoperti.
In caso contrario, fortunatamente potremo fare affidamento su un discreto armamentario per difenderci, che spazia dalle classiche pistole, fino poi a passare a mitra, lanciagranate, stinger e missili teleguidati, oltre ovviamente a granate o fumogeni, utili non solo per distrarre i nemici, ma anche per individuare eventuali laser collegati ad esplosivi o sistemi di allarme(è una buona idea anche far saltare gli estintori per individuare i laser!).
Per quanto l’anima Stealth del titolo sia ancora presente ed elemento importante del titolo, questi cambiamenti favoriscono anche un approccio maggiormente Action rispetto al prequel, e non mancheranno nel corso dell’avventura delle fasi interamente d’azione dove si dovrà sopravvivere ad ondate nemiche armate fino ai denti; il grado di sfida è complessivamente soddisfacente, mai troppo facile ed al tempo stesso mai frustrante, dove si dovrà sempre tenere sotto controllo la barra vitale, che si consumerà rapidamente qualora dovessimo ritrovarci sotto il fuoco nemico. Fortunatamente avremo a nostra disposizione un determinato tot di razioni, sparse nello scenario, che ci permettono di recuperare rapidamente energia; se le equipaggiamo direttamente, qualora la nostra barra energetica dovesse azzerarsi, essa si ricaricherà automaticamente tramite l’istantaneo utilizzo di una di queste razioni.
Complessivamente il comparto ludico di MGS2 funziona alla grande, ed in alcuni casi si rivela anche molto appagante. Si rivelano un po' sottotono le Boss Fight, in particolare se paragonate alle battaglie creative viste nel precedente capitolo. La mente torna di nuovo a Psycho Mantis: non c'è infatti uno scontro che offra la stessa portata e originalità, sebbene ogni battaglia richieda di seguire comunque degli schemi precisi per affrontarla ed evitare che i Boss finiscano con l'assomigliarsi tra loro. Anche stavolta ci saranno approcci diversi da utilizzare per spuntarla contro ogni membro della Dead Cell, semplicemente non c'è lo stesso coinvolgimento vissuto con MGS.
Abbiamo già citato il ritmo di gioco spezzettato a causa dei già citati filmati e dialoghi via codec, pertanto passiamo subito oltre: la prima fase di gioco, Tanker, ambientata su un'enorme nave da cargo, risulta spettacolare e ben realizzata, mentre la seconda parte, Plant, all'interno dell'enorme complesso Big Shell, risulta un po' meno attraente e creativa, pur risultando comunque piuttosto ampia in termini di dimensioni.
Arrivare ai titoli di coda richiederà all'incirca una dozzina di ore, e sono presenti alcuni extra a fine partita, come ad esempio la possibilità di poter rigiocare tutte le Boss Fight in successione; ci sono varie altre particolarità interessanti, come addirittura un intero romanzo digitale che narra in maniera articolata tutta la vicenda di Shadow Moses, rivelandosi una lettura interessante che vale la pena portare avanti un poco alla volta.
In definitiva, Metal Gear Solid 2 è un prodotto notevole, sebbene forse non adatto a tutti. Ma meriterebbe di essere giocato almeno una volta, in modo che così chiunque possa farsi un'idea precisa su quest'opera così particolare, positiva o negativa che sia. Una cosa però è certa: il primo, immenso Metal Gear Solid resta ancora su un livello superiore.


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ATMOSFERA

Realizzare un’ambientazione affascinante ed evocativa come quella di Shadow Moses non era di certo impresa facile per gli sviluppatori, che ci hanno comunque messo tutto l’impegno possibile. Complessivamente, tolto il Tanker della prima fase di gioco, l’ambientazione nel Plant, alla fine quella principale dell’avventura, non riesce a colpire fino in fondo, come dicevamo nel precedente paragrafo: ampie stanze e corridoi tutti troppo simili tra loro, e con un design alla fine abbastanza essenziale e spesso riciclato. Ciò detto, offre comunque qualche scorcio davvero affascinante: ritrovarsi a fare da cecchini in una specifica fase dell'avventura, al tramonto e con i versi dei gabbiani a scandire l'azione, con una musica in sottofondo dai toni rilassanti e tesi al tempo stesso, rendono il tutto estremamente evocativo e affascinante.
Il comparto grafico era decisamente all’avanguardia per gli standard dell'epoca: MGS2 è stato uno dei primi titoli a mostrare i muscoli tecnici di una PS2 ancora giovane e tutta a da sfruttare. Animazioni (soprattutto quelle facciali), effetti, dettagli e resa grafica in generale sono di notevole qualità, senza nessun particolare difetto o sbavatura tecnica quali rallentamenti o pop-up, mentre i caricamenti, molto ridotti, non si rivelano mai un fastidio.
Pregevole anche il sonoro, in particolare il magistrale doppiaggio, stavolta rigorosamente in inglese anche nell’edizione italiana, scongiurando cosi altri orrori sulla scia del doppiaggio italiano del primo MGS. Di grande effetto la colonna sonora, con brani che lasciano il segno e orchestrati alla grande. Sebbene non ci sia una traccia iconica ed evocativa come l'immensa The Best Is Yet To Come del predecessore, Sons Of Liberty parte subito col botto, con un filmato introduttivo da brividi anche per merito della splendida Main Theme in sottofondo che fa venire la pelle d'oca.

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COMMENTO FINALE


L'arrivo di un'opera come Metal Gear Solid 2: Sons Of Liberty era da considerarsi come un grande evento. Del resto, si parla pur sempre del seguito di uno dei più importanti videogiochi della generazione precedente, quel Metal Gear Solid riconosciuto meritatamente come un Capolavoro capace di riscrivere il modo di intendere i videogiochi in chiave narrativa. Logico dunque che le attese attorno a MGS2, pubblicizzato con grande attenzione nei mesi precedenti l'uscita del gioco, fossero letteralmente stellari.
Alla resa dei conti, Metal Gear Solid 2 è un prodotto che riesce ancora una volta a lasciare il segno, sebbene alcune sue impostazioni abbiano generato delle controversie tra i giocatori. Il suo focus ancora maggiore sulla narrativa ha permesso di dare vita a un'esperienza cinematografica intrigante e molto più profonda e complessa di quanto possa sembrare all'apparenza, ma la presenza di tanti filmati e dialoghi via codec hanno talvolta spezzato il ritmo di gioco, scatenando il fastidio di alcuni. Il nuovo protagonista Raiden, inoltre, non riesce ad avvicinarsi al carisma di Snake, sebbene riservi più di una sorpresa durante l'evolversi della vicenda.
A fronte di un Gameplay migliorato (soprattutto nel sistema di mira) e arricchito con molta più libertà di movimento e un equipaggiamento più ampio e variegato, si notano Boss Fight nel complesso meno appassionanti e creative rispetto a quelle affrontate nel predecessore. La fase iniziale nella nave cargo è programmata in maniera ineccepibile, mentre il design della Big Shell non sempre brilla per varietà e creatività.
Eppure, MGS2 offre tanti momenti memorabili, sia in chiave narrativa che in ambito puramente ludico, con alcuni scontri spettacolari, una maggior componente Action ben implementata e che non snatura affatto l'anima Stealth del titolo, e una durata adeguata che porta a un finale coinvolgente e carico d'adrenalina.
Per gli standard dell'epoca, sul fronte visivo MGS2 era uno dei primi giochi a mostrare le grandi capacità della PlayStation 2, con modelli poligonali realizzati con grande cura nei particolari, animazioni assai credibili e un comparto tecnico che regge bene tutto ciò che appare su schermo senza nessun bug o incertezza, a ulteriore prova del grande impegno riposto in ogni aspetto del gioco. Discorso che si estende anche sul fronte sonoro: doppiaggio da inchino e accompagnamento musicale sempre azzeccato valorizzano ulteriormente tutta la produzione targata Konami.
Metal Gear Solid 2 non è perfetto e non è amato come molti altri esponenti della serie. Tante luci ma anche qualche ombra. Ma è al tempo stesso anche un'opera incompresa, almeno all'inizio nel periodo della sua uscita, ancora oggi una delle produzioni più ambiziose di Hideo Kojima nel bene e nel male. Che si ami o meno la serie o l'impostazione marcatamente cinematografica, Metal Gear Solid 2 andrebbe giocato almeno una volta nella propria carriera videoludica. Si tratta di un'esperienza a suo modo unica, con tutti i suoi pregi e difetti, che potrà piacere o non piacere, ma che di sicuro non lascerà indifferenti.


PREGI

- Spettacolare Prima Fase nel Tanker
- Interessanti Nuove Aggiunte nelle Meccaniche Ludiche
- Ottimo sia Graficamente che in ambito Sonoro
- Trama che offre spunti interessanti e molto più profonda e complessa di quanto possa sembrare

DIFETTI

- L’Eccesso di Cutscenes e Dialoghi via Codec Spezzano il Ritmo di Gioco
- Boss Fight Deludenti
- Il nuovo protagonista non riesce a bucare lo schermo

VOTO FINALE : 8.5

Video

Edited by ~ChrisMuccio - 21/11/2019, 19:13
 
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Ra1n
view post Posted on 22/9/2013, 17:04




Ottimo lavoro Chris :ok:


Per quanto riguarda la frase: "non sono poche le voci che ritengono il secondo capitolo della serie un titolo sopravvalutato" Eccomi! :lol:
Un mattone senza sostanza, ecco cosa penso del titolo in questione: certo, sempre meglio -meno peggio diciamo- dell'ancora più sopravvalutato MGS IV ma di Gioco c'è ben poco.
Personalmente credo che la differenza a livello qualitativo tra questo ed il suo predecessore sia davvero enorme come ha comunque ammesso lo stesso Chris.
Per cui nessun problema per la diversità di vedute, dopotutto una volta l'anno ci sta di non pensarla più o meno alla stessa maniera su un gioco :D
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 22/9/2013, 17:08




Grazie! :ok:

Ovvio, può capitare di avere diverse opinioni su determinati titoli, del resto, è molto difficile pensarla in maniera totalmente uguale ad un'altra persona :lol:
Ho adorato MGS2, personalmente parlando, ma che non regge il confronto con il capostipite o con il terzo capitolo, quello è assolutamente innegabile!
 
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Brook75
view post Posted on 23/9/2013, 14:03




Ottima recensione, come sempre, Chris! :) Anche io, all'inizio, amai molto MGS 2, ma poi, le fasi finali con le cutscenes continue mi smorzarono l'entusiasmo. Raiden poi non convince molto come personaggio, almeno in questo capitolo.
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 23/9/2013, 14:05




Grazie Brook :ok:
Raiden si è in parte riscattato in MGS4, molto meglio caratterizzato rispetto al suo esordio. Resta però un personaggio che non è mai riuscito a lasciarmi qualcosa di indelebile.
 
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Brook75
view post Posted on 23/9/2013, 14:09




CITAZIONE (ChrisMuccio @ 23/9/2013, 15:05) 
Grazie Brook :ok:
Raiden si è in parte riscattato in MGS4, molto meglio caratterizzato rispetto al suo esordio. Resta però un personaggio che non è mai riuscito a lasciarmi qualcosa di indelebile.

La penso allo stesso modo su Raiden. Paradossalmente, anche se appare meno, Rose è caratterizzata anni luce meglio di lui! :P
 
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view post Posted on 24/9/2013, 19:42
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Mastro Cuoco

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Ottima rece Chris :ok: un vero peccato per qusto sequel di uno dei giochi più memorabili dell'intera storia videoludica...c'è da dire che, dopo un tale capolavoro come MGS1, è molto riuscire ad aver un impatto talmente grande...tuttavia c'è da dire che qui i difetti ci sono...e colpiscono proprio dei punti focali come trama e Protagonista che nel primo gioco ricordo fossero davvero impeccabili...
In ogni caso è un buon titolo, più che discreto...sicuramente adatto per i fan della saga :ok:
 
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view post Posted on 21/9/2020, 09:06
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Ha una telecamera orribile, ha una delle mappe più ripetitive e nauseanti che abbia mai visto e un protagonista poco carismatico, ma caspiterina, non mi sono mai divertito così tanto.
Credo oramai di avere 30 o 40 ore su MGS2 (edizione Substance disponibile su Pc) perché a livello di contenuti è mostruoso (500 missioni in VR!!!) e comunque presenta una profondità che non vedo nei giochi del 2020 figurarsi in uno del 2001 (che tecnicamente pare roba PS3/360, altro che PS2...). Anche la trama appare attualissima e piena di un bellissimo messaggio metaforico, peccato per le Torri Gemelle, che costrinsero a tagliare grossi pezzi del gioco in appena due mesi, per il resto, imho capolavoro.
Ottima recensione Chris comunque, solo avrei alzato di uno 0.5 il voto, e le Boss Fight mi sono sembrate in linea (Se non superiori) alla qualità media della serie (contando anche i capitoli in 2D per MSX)
 
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view post Posted on 25/9/2020, 13:14
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CITAZIONE (Il Cancelliere Di Ferro @ 21/9/2020, 10:06) 
Ha una telecamera orribile, ha una delle mappe più ripetitive e nauseanti che abbia mai visto e un protagonista poco carismatico, ma caspiterina, non mi sono mai divertito così tanto.
Credo oramai di avere 30 o 40 ore su MGS2 (edizione Substance disponibile su Pc) perché a livello di contenuti è mostruoso (500 missioni in VR!!!) e comunque presenta una profondità che non vedo nei giochi del 2020 figurarsi in uno del 2001 (che tecnicamente pare roba PS3/360, altro che PS2...). Anche la trama appare attualissima e piena di un bellissimo messaggio metaforico, peccato per le Torri Gemelle, che costrinsero a tagliare grossi pezzi del gioco in appena due mesi, per il resto, imho capolavoro.
Ottima recensione Chris comunque, solo avrei alzato di uno 0.5 il voto, e le Boss Fight mi sono sembrate in linea (Se non superiori) alla qualità media della serie (contando anche i capitoli in 2D per MSX)

Grazie mille Cancelliere ;)
Riguardo la valutazione, considera questo: ho recensito (ritoccando l'articolo un annetto fa per rendere i contenuti più consoni al mio effettivo pensiero sul titolo) Sons Of Liberty, la versione base. Substance, come giustamente fai notare, è una versione molto più ricca di contenuti, molti dei quali anche di qualità, pertanto se un domani dovessi nuovamente aggiornare questa recensione facendo un'analisi di Substance, in quel caso potrei assegnare una valutazione più alta a quella versione!
 
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view post Posted on 24/7/2021, 13:57

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un mio amico si sta giocando tutta la serie lasciandomi delle mini recensioni: ecco quella su Sons of Liberty "
ecco la mezza recensione di Sons of Liberty, stavolta con pro, contro e neutrali(ovvero né pro né contro, per me):

PRO:
- Metal Gear Solid next-gen: già questo dice tutto. Mi immagino a suo tempo come deve essere stato percepito il salto generazionale, forse (e dico forse) ancora più potente del salto alla settima generazione.
- è il capitolo che ha sdoganato ed ha cementato lo stile definitivo ed i tratti distintivi della serie: si mostrano in tutta la loro potenza il taglio e la direzione/sceneggiatura di cinematiche, inquadrature, prospettive e sequenze, come saranno poi tipiche nei capitoli successivi; devo dire di non essere un nemico giurato dei giochi fortemente cinematografici, a patto che vengano lasciati al posto loro e che non invadano il resto del medium; tale cinematograficità in Sons of Liberty è senz'altro godibile, non è assolutamente fastidiosa, perché impostata in maniera ottima, con un pacing notevole
- trama davvero complessa (DAVVERO complessa), m'è piaciuta parecchio; sconvolgente la lucidità con cui ha LETTERALMENTE previsto, riferendosi a quella che molto più avanti sarebbe diventata la società digitalizzata odierna, i danni provocati da social media, camere d'eco, fake news e, in generale, dal flusso incontrollato di informazione; ciò che m'ha colpito di più in assoluto è stata l'anticipazione clamorosa di uno scenario come quello che oltre dieci anni dopo sarebbe stato rivelato da Edward Snowden (praticamente Kojima ha previsto quasi alla lettera il controllo sociale descritto da Snowden); anche se l'intreccio è assai complesso (non direi contorto), Kojima gradualmente spiega tutto, prevedendo e rispondendo ogni volta proprio alle domande che sicuramente il giocatore si sta facendo in quel momento
- gameplay prende le mosse da quello di MGS1: per molti aspetti è simile (radar, sistema di movimento, sistema di coperture, sistema di shooting, stordimento, pronazione a terra, gadgets etc... etc...), ma come miglioramento sostanziale presenta una collaborazione/coordinazione tra nemici (quando si viene scoperti o semplicemente quando questi interagiscono tra loro) che non si era mai vista prima (e che a tutt'oggi, vent'anni dopo, regge davvero benone il confronto con le migliori AI imho)
- OST epica (e molto variegata per stili musicali e ritmi); audio per ambiente, armi, gadgets, nemici e hints notevole.
- voice acting sempre superlativo, i doppiatori sono fenomenali sia per voce che per interpretazione del proprio personaggio (e ciò fa sì, chiaramente, che ci sia da parte del giocatore un deciso attaccamento emotivo, se così vogliamo chiamarlo)
- ad essere riduttivo, gioco a dir poco adrenalinico (per me) e sicuramente molto ansioso (per altri): per quanto mi riguarda, i giochi non mi mettono ansia, ma mi immagino, sorridendo, certa gente che conosco che si sarebbe quasi cagata sotto(francesismo) a giocare a questo capitolo; mai un attimo di tranquillità



CONTRO:
- comandi terrificanti, invecchiati malissimo (uno dei peggiori aspetti del gioco); sono di una legnosità tale e sono talmente poco intuitivi che ci vorrebbe un remake già solo per questo
- telecamera assurdamente fastidiosa (si contende il primato con i comandi); per fortuna è l'ultimo gioco con inquadratura dall'alto che cambia in automatico quando meno te lo aspetti, amen.
- troppi cliché : molteplici scene vengono sempre risolte con degli interventi da parte di un deus ex machina, altre scene invece hanno momenti stucchevoli e, come ripeto, cliché; questo era un problema anche di MGS1 (come i comandi e la telecamera); diciamo che i contro rimangono essenzialmente quelli di MGS1


NEUTRALI:
- taglio fortemente giapponese in tutto il gioco, dal design dei personaggi principali (protagonisti e antagonisti), agli espedienti di gameplay, all'audio, alle boss fights, alle cinematiche (compresi i cliché)
- Raiden come protagonista non è male e, soprattutto, ha un suo perché, una sua logica e la sua presenza è giustificata; chiaramente non posso dirti il motivo perché sarebbe uno dei più grossi spoiler, ma sottolineo che le polemiche su questa scelta apparentemente controversa sono del tutto immotivate imho e, inoltre, c'è da capire che Sons of Liberty NON è assolutamente il sequel che ti aspetti, ma anzi è un gioco davvero particolare.
- diverse meccaniche di gioco sono più delle chicche che altro, specie per quanto riguarda l'utilizzo di alcuni gadgets ed armi: molta roba proviene da MGS1, dove secondo me, in alcuni casi, aveva più senso e veniva giustificata meglio, mentre in Sons of Liberty è riproposta più per spasso o per curiosità che per effettiva utilità
- boss fights (notoriamente criticate) secondo me sono decenti ed in buon numero, un'aggiunta sempre gradita, per quanto tipicamente videoludica e non molto realistica; MGS vuole spesso essere da una parte realistico, dall'altra però, all'improvviso, tira fuori espedienti esclusivamente ludici che rompono del tutto l'immersione (a mio parere), ma che nella loro bizzarria alla fine sono interessanti


in fin dei conti, Sons of Liberty è un gioco che ti direi assolutamente di giocare: potrei definirlo un must (chiudendo un occhio su comandi e telecamera).
Secondo me non è un gioco sopravvalutato come alcuni affermano, perché le innovazioni che ha portato sono state troppe per definirlo così (poi, certo, ci sono sempre detrattori accaniti e fan sfegatati)

Adesso si vola verso Snake Eater, stay tuned."

Edited by Hero of Sky - 29/7/2021, 12:38
 
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view post Posted on 29/7/2021, 06:36
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[QUOTE=Hero of Sky,24/7/2021, 14:57 ?t=67073032#entry651436750]

CONTRO:
- comandi terrificanti, invecchiati malissimo (uno dei peggiori aspetti del gioco); sono di una legnosità tale e sono talmente poco intuitivi che ci vorrebbe un remake già solo per questo
- telecamera assurdamente fastidiosa (si contende il primato con i comandi); per fortuna è l'ultimo gioco con inquadratura dall'alto che cambia in automatico quando meno te lo aspetti, amen.

Totalmente in disaccordo, esistono titoli infinitamente peggiori con i comandi e telecamera sia per quanto riguarda la vecchiaia sia già per il loro periodo di uscita, vedi Primal.
Comunque sia l'ho giocato pochi anni fa e non ho trovato alcun problema grave, sia nel cs che nelle fasi di esplorazione.
 
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view post Posted on 1/8/2021, 10:11
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Concordo con quanto detto da Midrex ;)
 
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view post Posted on 5/8/2021, 14:28

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io mi limito a riportarvi le sue minirecensioni. Lui è un po' caustico e grsffiante ma scrive bene
 
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view post Posted on 5/8/2021, 19:54
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Sisi ho letto tranquillo, infatti dicevo a lui
 
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CITAZIONE (Hero of Sky @ 5/8/2021, 15:28) 
io mi limito a riportarvi le sue minirecensioni. Lui è un po' caustico e grsffiante ma scrive bene

....anche se preferirei di grandissima lunga sentire un parere tuo piuttosto che vederti riportare minirecensioni di gente sconosciuta esterna al forum.
 
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