RYSE Games

Metal Gear Solid, Recensione di ChrisMuccio

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/5/2018, 13:54
Avatar

Leggendario Maestro del Forum

Group:
Administrator
Posts:
4,737
Location:
Roma

Status:


METAL GEAR SOLID




51AWR5HE27L




CASA: KONAMI
SVILUPPATORE: KONAMI
GENERE: ACTION/STEALTH
GIOCATORI: 1



METAL GEAR IN TRE DIMENSIONI

Era il 1987 quando un allora giovane Hideo Kojima realizzò per MSX2 il primo Metal Gear, considerato il progenitore del genere Stealth, che favorisce l'approccio silenzioso al combattimento diretto, un qualcosa di rivoluzionario per gli standard dell'epoca.
Questo iconico titolo venne convertito l'anno successivo su NES, in una versione tuttavia largamente inferiore all'originale e non supervisionata da Kojima.
Il game designer in forza a Konami compirà il definitivo balzo in avanti nel 1990, anno in cui lo spettacolare Metal Gear 2: Solid Snake esordisce su MSX2. Il secondo capitolo migliora ogni singolo aspetto del predecessore rivelandosi un'esperienza videoludica memorabile che lascia presagire un grande futuro per il genere Stealth.
Nonostante i consensi riscossi, però, di Metal Gear si perdono le tracce per diversi anni. Originariamente, Konami aveva intenzione di rilasciare il terzo episodio nel 1994 per il 3DO, e alcuni artwork raffiguranti i personaggi principali erano già stati realizzati; tuttavia, il fallimento del 3DO costrinse il colosso nipponico a rivedere tutti i suoi piani, e lo sviluppo venne spostato sulla PlayStation di casa Sony.
Ed è qui che finalmente si concretizza Metal Gear Solid, il terzo capitolo della serie e diretto seguito di Metal Gear 2. I motivi dietro l'aggiunta del termine "Solid" nel titolo sono svariati: oltre a rappresentare il passaggio dalla grafica 2D a quella 3D, tale scelta è dovuta anche al fatto che i primi due episodi non erano particolarmente popolari in tutto il mondo, con Metal Gear 2 che rimase confinato all'interno del Giappone lasciando spazio in Occidente ad un seguito "apocrifo" per NES, il dimenticabile Snake's Revenge.
Konami e Hideo Kojima volevano fare le cose davvero in grande con Metal Gear Solid e puntavano a realizzare il miglior titolo mai apparso su PlayStation, capace di ridefinire il concetto stesso di videogioco ed ergendosi a paradigma del suo genere che, nel frattempo, stava ottenendo maggiore popolarità grazie all'arrivo di ulteriori esponenti di valore come Thief: The Dark Project e Tenchu: Stealth Assassin, entrambi rilasciati nel 1998.
Ed è sempre il 1998 l'anno che vide l'esordio di Metal Gear Solid su PlayStation. E tra il tripudio generale, Hideo Kojima ha mantenuto tutte le promesse realizzando uno dei più significativi Capolavori della Storia Videoludica.


MGS_screen_psx




SHADOW MOSES

Mare di Bering, Arcipelago Fox, Alaska: in questo punto è situata Shadow Moses, una remota isola che ospita un impianto di smantellamento di testate nucleari. Nel 2005, un gruppo di terroristi guidato da alcuni membri di FOXHOUND scatena una rivolta ed occupa l'intero impianto, impadronendosi di un'arma segretissima costruita all'interno della base, il Metal Gear REX, capace di lanciare testate nucleari verso qualunque punto del pianeta.
I terroristi, capitanati dal leader di FOXHOUND Liquid Snake, minacciano di lanciare un attacco atomico entro 24 se il governo degli Stati Uniti non soddisferà le loro richieste, consistenti in un riscatto in denaro e nei resti di Big Boss, il leggendario soldato morto per mano di Solid Snake sei anni prima, a Zanzibar Land.
Proprio Solid Snake, ex-agente FOXHOUND ritiratosi a vita privata in Alaska, viene prelevato dalla sua abitazione e portato all'interno di un sommergibile militare; qui si incontra nuovamente con il Colonnello Roy Campbell, il suo vecchio comandante, che lo ritiene il solo capace di portare a termine questa delicata missione e sventare così la minaccia nucleare.
La missione di Snake consiste nell'eliminare la cellula terroristica e salvare due ostaggi d'alto profilo: Donald Anderson, presidente della DARPA, e Kenneth Baker, presidente della ArmsTech.
Dopo tutti i preparativi del caso, Snake arriva nei pressi dell'impianto e può cominciare la sua missione, pronto a scontrarsi con i vari membri di FOXHOUND e Liquid Snake, con il quale condivide un'estrema somiglianza: ciò che lo attende va oltre tutto ciò che ha immaginato, con incredibili verità e segreti destinati ad emergere intanto che trova un modo per impedire che il Metal Gear REX diventi operativo.
Metal Gear Solid è entrato nella storia soprattutto per il suo comparto narrativo, per i tempi all'avanguardia e mai approfondito fino al punto mostrato dal titolo Konami. Sebbene in ambito videoludico fossero già note alcune storie memorabili (basti pensare, ad esempio, agli immensi Final Fantasy VI e Final Fantasy VII di casa Square), Metal Gear Solid si distingue per aver offerto una narrazione di forte stampo cinematografico e con cutscenes sofisticate, un qualcosa mai sperimentato nei videogiochi fino a quel momento, quantomeno non nella forma e con la cura mostrata da Hideo Kojima, un Game Designer da sempre profondo appassionato di cinema e che, con la sua opera, ha tentato di fondere i due medium dimostrando ancora una volta che anche con i videogiochi è possibile regalare grandi storie.
Metal Gear Solid punta così forte su questo aspetto che gli elementi ludici a tratti sembrano quasi un contorno: come andremo a vedere tra poco, fortunatamente la situazione è ben diversa (e anche di molto), ma ciò serve a sottolineare ulteriormente quanto il comparto narrativo sia un cuore pulsante della produzione, divenuta leggendaria anche grazie alla sua vicenda, ai suoi dialoghi, ai suoi protagonisti e antagonisti.
Nulla è fuori posto, tutto ha un senso e coinvolge a tal punto da rendere indimenticabile ogni dialogo e momento. L'eccellente caratterizzazione dei personaggi non passa inosservata, a partire da Soldi Snake, un cupo mercenario che nasconde una profondità che penetra nell'animo del giocatore; un'anima tormentata, la sua, che conquista il giocatore fino a farlo affezionare al personaggio che controlla, accendendo il desiderio di portarlo in fondo al suo cammino e scoprire cosa gli riserva il destino, non risultando mai banale ad ogni suo intervento vocale, capace di far riflettere e di appassionare.
Se Snake si può annoverare tra i protagonisti più memorabili offerti da questa grande forma di intrattenimento, i suoi compagni e i suoi nemici riescono a tenergli ugualmente testa. Ognuno dei personaggi ha una sua storia da raccontare, le proprie sfumature e segreti che rendono intrigante qualunque loro azione nel corso dell'avventura; è difficile restare indifferenti di fronte al coraggio di Hal "Otacon" Emmerich che, un passo alla volta, supera le sue paure per divenire un prezioso sostegno per Snake, così come colpisce la risolutezza di Meryl Silverburgh, giovane ragazza soldato desiderosa di mettersi in gioco a testa alta nonostante la sua totale inesperienza sul campo di battaglia. Persino quegli alleati esterni, visibili solo attraverso il trasmettitore Codec, sono difficili da dimenticare, tra il Colonnello Campbell e la sua devozione nei confronti di Snake, la giovane Mei Ling e i suoi proverbi cinesi, passando per i misteri di Naomi Hunter e i saggi consigli di Master Miller... nessuno risulta mai banale, tutti hanno un ruolo ben preciso che viene portato avanti in maniera sensata e coinvolgente, rivelandosi ben più di un semplice supporto nei confronti di Snake.
il discorso non vale solo per i comprimari, ma anche gli stessi antagonisti membri di FOXHOUND conquistano il giocatore per non essere i classici ostacoli da eliminare per proseguire, ma con le loro vicende e i loro background tanto variegati quanto profondi, riescono a divenire indimenticabili. Il passato di Sniper Wolf viene raccontato in maniera così toccante da rendere questo sensuale e letale cecchino indimenticabile nonostante le sue poche comparse sullo schermo, e stesso discorso si può estendere per l'enigmatico Psycho Mantis, protagonista di una delle più memorabili Boss Fight di sempre. E che dire di Vulcan Raven, di Revolver Ocelot e dello spietato e scaltro Liquid Snake?
In termini di caratterizzazione dei personaggi siamo davanti a un lavoro mastodontico e curato nei minimi termini, sorretto anche da una scritta dei dialoghi superlativa che non scade mai nel banale; al contrario, tutto ha un senso ed ogni parola viene pronunciata nel posto giusto al momento giusto. Ed è grazie a questo grande impegno che anche il rapporto che si instaura tra Snake e Meryl risulta essere appassionante e credibile, nonostante l'intera vicenda si svolga nel giro di nemmeno 24 ore.
Il tutto rende ancora più grande una trama che già dai primi momenti parte intrigante e densa di misteri, destinata a farsi sempre più enigmatica con il passare del tempo e gestendo i numerosi colpi di scena in una maniera così naturale da rendere tutti gli sviluppi capaci di lasciare a bocca aperta. I tanti spunti di riflessione incentrati sul nucleare, basati su fatti reali, impreziosiscono ulteriormente la vicenda essendo gestiti in maniera intelligente, portando un messaggio profondo sulle conseguenze e le azioni che l'essere umano dovrebbe compiere nei confronti di questo delicato tema.
Metal Gear Solid è un testamento di come Storia e Gameplay possano coesistere pacificamente senza sovrastarsi l'uno sopra l'altro, divenendo al contrario fondamentali l'uno per l'altro. Per questa ragione il titolo Konami è entrato nella storia, dimostrandosi uno dei primi, crucuali esperimenti volti a fondere Cinema e Gameplay in maniera tale da regalare emozioni. E di emozioni, Metal Gear Solid, ne regala infinite.


37158-Metal_Gear_Solid_[disc2of2]-4




TACTICAL ESPIONAGE ACTION

L'opera Konami colpisce forte anche in termini ludici, rappresentando l'evoluzione tridimensionale di quanto fatto con i primi due episodi per MSX2.
Impostato con una visuale dall'alto, Metal Gear Solid si distingue subito per un sistema di controllo efficiente e menù comodi e immediati che, suddivisi in due diverse colonne, permettono di equipaggiare al volo le armi (colonna a destra attivabile tramite R2) e gli strumenti (colonna a sinistra attivabile tramite L2) che fanno al caso nostro a seconda della situazione che stiamo affrontando.
Snake può contare sul Radar Soliton, una piccola mappa sempre presente su schermo e utile sia per orientarsi lungo lo scenario, sia per individuare la posizione di nemici e obiettivi. Tramite il Codec, trasmittente posta all'interno dell'orecchio di Snake, il nostro agente segreto può interagire con il suo team di supporto, ottenendo utili consigli su come proseguire; tramite Mei Ling è inoltre possibile salvare la partita in qualunque momento.
Tolto il radar, Snake arriva a Shadow Moses senza equipaggiamento, rendendo necessario recuperare sul posto tutte le risorse necessarie per il suo delicato incarico esplorando i dintorni e gli interni della base; nel mentre bisogna evitare qualunque contatto con i soldati nemici, i quali daranno l'allarme facendo arrivare i rinforzi e oscurando il nostro radar fino a quando l'allarme non cesserà. Qualora il nemico dovesse individuarci, le alternative consistono nel confronto diretto, scelta sconsigliata nelle prime fasi a causa dello scarso armamentario e delle esigue resistenze di Snake (i soldati possono abbattere il protagonista con una piccola manciata di colpi, causando il Game Over), oppure nel trovare quanto prima un nascondiglio ed aspettare che la situazione torni alla normalità.
Come già dimostrato dai predecessori bidimensionali, Metal Gear Solid va affrontato muovendosi con cautela e studiando attentamente scenario e movimenti delle guardie. Non mancano anche diverse trappole letali da tenere d'occhio, magari ricorrendo a marchingegni sofisticati ritrovati esplorando la base: utili ad esempio il Mine Detector che farà apparire eventuali mine nascoste nel terreno, oppure i Visori che permettono di individuare la presenza di raggi infrarossi o di avere una chiara visuale al buio.
Non mancano anche oggetti curativi o che regalano momentanei vantaggi: le Razioni sono fondamentali per recuperare le energie perdute e, se equipaggiate, permettono di recuperare automaticamente le forze qualora le forze vitali di Snake si esaurissero; il Diazepam è invece un alleato prezioso nelle fasi in cui viene utilizzato il fucile da cecchino, rendendo più stabile la mira ed aumentando le probabilità di mandare a segno il colpo.
Leggendaria è divenuta la scatola di cartone, con la quale nascondersi agli occhi nemici in qualunque momento, evitando magari di farsi beccare proprio nel momenti in cui viene equipaggiata o ci si sposta!
Le armi che vengono rinvenute nel corso della partita non sono particolarmente numerose ma si rivelano tutte estremamente utili in determinate circostanze e, di fatto, nessun elemento del nostro inventario risulta superfluo se utilizzato con intelligenza e al momento giusto. Snake può contare su una pistola Socom, su un fucile d'assalto Famas, sul fucile da cecchino PSG e su alcuni lanciarazzi, lo Stinger e il Nikita, con quest'ultimo dotato di missili teleguidati che permettono di colpire anche bersagli molto lontani dalla nostra posizione.
Bisogna fare attenzione a quando si spara, poiché il rumore prodotto dalle armi attirerà l'attenzione delle guardie nelle vicinanze, scatenando l'allarme. Un discorso simile va esteso anche ai movimenti del protagonista: correre all'impazzata senza tenere conto su cosa si cammina può avere conseguenze negative, producendo rumori molesti quando, ad esempio, si cammina in una pozza d'acqua o su una grata.
Anche le telecamere di sorveglianza, presenti in gran quantità, rappresentano una seria minaccia, ma possono essere aggirate in vari modi, ricorrendo a granate Chaff che disturbano i macchinari oppure muovendosi silenziosamente appiccicati al muro ed evitando così finire nel raggio visivo del sistema di sorveglianza.
Nulla deve essere lasciato al caso ed ogni singola azione deve avere un senso: questa è la chiave del Gameplay di Metal Gear Solid, ed è rappresentata in maniera così credibile da risultare dannatamente coinvolgente. Ed anche gli stessi scontri a fuoco (in alcuni momenti saranno inevitabili) regalano grandi soddisfazioni grazie a un sistema di combattimento efficiente ed una sfida generalmente impegnativa che evidenzia come anche negli scontri diretti ogni singola azione conta.
Ma ciò che rende davvero memorabile l'offerta ludica del titolo Konami sono le Boss Fight, superlative in termini di varietà e che richiedono approcci sempre diversi per essere affrontate: eccoci prima alle prese con un combattimento incentrato sulla classica sparatoria, per poi passare a un duello con un carrarmato da eliminare utilizzando con intelligenza le granate a disposizione; proseguendo le situazioni da affrontare cambiano ancora, mettendoci dinanzi a uno scontro tra cecchini oppure in una drammatica sfida contro un Hind D vulnerabile unicamente ai colpi di un lanciarazzi, per chiudere in bellezza con un'adrenalinica e tosta battaglia finale dove soltanto mantenendo i nervi saldi è possibile spuntarla. Il confronto più iconico resta comunque quello, già citato precedentemente, con Psycho Mantis, che costringe a dover davvero pensare fuori dagli schemi e risulta condito con tanti piccoli colpi di genio che hanno reso indimenticabile questa battaglia.
Ma Metal Gear Solid è nel suo intero complesso un'esperienza indimenticabile: una storia memorabile combinata con un'avventura che offre sempre qualcosa di diverso che spingono a sperimentare approcci sempre diversi, merito anche del design complessivo particolarmente ispirato, studiato in modo tale da regalare sorprese ogni volta che si giunge in una nuova area.
C'è qualche leggero intoppo che, comunque, non influisce negativamente sull'esperienza complessiva, ma che è comunque giusto riportare: forse si potevano evitare, o quantomeno impostare in modo diverso, alcune parti che costringono il giocatore a dover fare continuamente avanti e indietro per proseguire con la storia, in particolare nell'ultima fase di gioco precedente lo scontro finale, pienamente giustificata in termini narrativi ma che costringe il Gameplay a rallentare.
A voler essere ancora più pignoli, in termini di puro Stealth, titoli contemporanei all'opera Konami, come i già citati Thief e Tenchu, forse riuscivano a dare ancora qualcosina di più; si parla però di pure meccaniche di gioco, poiché come esperienza complessiva queste pur illustri produzioni non riescono a regalare il coinvolgimento e le emozioni scaturite da Metal Gear Solid, capace di estasiare, coinvolgere e elettrizzare il giocatore per tutte le 10 ore necessarie per arrivare ai titoli di coda. Senza poi dimenticare vari extra sbloccabili che permettono anche di godere di ulteriori bonus per una seconda partita, garantendo così anche un buon fattore rigiocabilità.
Che lo si ami o lo si detesti, bisogna riconoscere che Hideo Kojima in questo caso ha davvero dimostrato ciò di cui può essere capace: aveva promesso una produzione che si sarebbe imposta su PlayStation come una delle migliori mai rilasciate, nonchè equilibrato connubio tra cinema e videogioco. Ha mantenuto tutte le promesse.


hqdefault




SCENARIO INDIMENTICABILE

L'eccellenza viene raggiunta anche negli aspetti estetici, ad ulteriore testimonianza della magnificenza di Metal Gear Solid.
Shadow Moses a prima vista potrebbe apparire come la classica base militare senza ispirazione, eppure ogni suo scenario riesce in qualche modo a farsi ricordare, che siano le distese innevate che la circondano o gli interni stessi, tutti perfettamente riconoscibili e che, nel loro piccolo, riescono anche a dimostrarsi piuttosto variegati.
Di sicuro gli scenari che fanno da sfondo alle Boss Fight risultano i più caratteristici, capaci di dare un ulteriore tocco in più alla battaglia: lo scontro con Sniper Wolf probabilmente non avrebbe avuto lo stesso impatto se si fosse svolto in una location diversa dalla distesa innevata, mentre il confronto con Ocelot, pur nella sua semplicità, è reso coinvolgente dal contesto in cui si svolge, con ordigni di C4 pronti ad esplodere al minimo passo falso.
E' anche in questi aspetti, in queste apparenti piccolezze, che si può distinguere una produzione realizzata con passione da una ordinaria, e Metal Gear Solid rientra nella prima categoria. La cura nei dettagli riposta nella caratterizzazione di ogni singola stanza e ambientazione rappresenta un'ulteriore marcia in più per il titolo Konami, capace di soddisfare l'occhio ed imporsi tra i titoli visivamente più interessanti proposti su PlayStation.
Anche i modelli poligonali dei personaggi risultano ben realizzati, specialmente per quanto riguarda le animazioni o i piccoli particolari. L'unico appunto si potrebbe giusto muovere sulla modellazione dei volti non impeccabile, almeno per quanto riguarda la resa degli occhi: i vari protagonisti sembrano costantemente ad occhi chiusi. Si tratta di un piccolo neo che non influisce pesantemente sulla resa generale, che resta di altissimo livello.
Il grande coinvolgimento è reso possibile anche dallo splendido accompagnamento musicale, perfettamente appropriato ad ogni contesto e che offre brani d'impatto destinati a farsi ricordare nel tempo. Tra tutte spicca il tema conclusivo dell'opera, The Best Is Yet To Come, capace di scatenare brividi lungo la schiena grazie alle sue potenti tonalità e la forte carica emotiva che lo caratterizza; non a caso, la parte introduttiva di questo brano viene spesso utilizzata nel corso della trama per sottolineare i momenti più emotivi e drammatici, rendendoli ancora più appassionanti.
Ma anche altri brani lasciano il segno, come il remix del brano principale ogni volta che scatta l'allarme, capace di riassumere facilmente l'essenza dell'intera produzione.
Un doppiaggio magistrale è la ciliegina sulla torta: l'impeccabile recitazione ad ogni scena e dialogo rende ancora più forti le emozioni e il coinvolgimento suscitato dall'opera, sottolineando ulteriormente come ogni singolo aspetto della produzione è stato curato nei minimi dettagli in modo da offrire la miglior esperienza possibile.
Certo, tutto questo se siete i fortunati possessori di una versione inglese del gioco. L'edizione italiana della produzione Konami è stata infatti tradotta interamente in italiano, passato alla storia per la sua resa talmente imbarazzante da suscitare reazioni esilaranti: ascoltare il Colonnello Campbell in lingua italiana è fonte di risate assicurate per i successivi 10 anni, roba che neanche mettendosi d'impegno sarebbe possibile eguagliare in termini di indecenza. Non che gli altri personaggi se la passino meglio, considerati gli errori negli accenti e le tonalità completamente sbagliate e non in sincronia con quanto accade su schermo.
Eppure, ciò ha contribuito a rendere ancora più memorabile Metal Gear Solid presso il pubblico italiano: se l'opera è riuscita a divenire indimenticabile anche da noi nonostante questo assurdo lavoro in fase di doppiaggio, allora siamo per davvero davanti a un gioco che merita a tutti gli effetti l'appellativo di Capolavoro.


2a45db62586c5013f298ac894dd8d1fa




THE BEST IS YET TO COME

Trovare le esatte parole per descrivere Metal Gear Solid non è compito facile. Qualunque elogio potrebbe non essere sufficiente per descrivere a tutti gli effetti cosa rappresenta questa esperienza videoludica che deve assolutamente essere vissuta da un qualunque appassionato che si rispetti.
Semplicemente, Metal Gear Solid è la più grande e importante testimonianza di ciò che rappresenta Konami nel mondo videoludico, e ciò che ha reso Hideo Kojima uno dei più ammirati Game Designer di sempre. Indipendentemente dal fatto che Kojima possa essere apprezzato o meno, che si possa digerire o meno la sua forte vena cinematografica che in certi casi potrebbe rendere troppo pesanti le sue opere, negare il talento, la passione e il genio che ha riposto nella realizzazione di Metal Gear Solid sarebbe quantomeno disonesto.
Questo capolavoro rappresenta uno dei massimi esempi di come dovrebbe funzionare il connubio tra Cinema e Videogioco, dove entrambe le componenti si uniscono in armonia dando vita a un'esperienza indimenticabile e fonte di forti emozioni. Emozioni regalate dall'intreccio narrativo ricco di colpi di scena ben gestiti, personaggi indimenticabili e profondi spunti di riflessione, combinati con alcune trovate ludiche geniali, Boss Fight memorabili e, in generale, un'avventura che offre sempre approcci e situazioni diverse ogni volta che si raggiungere una nuova stanza o un nuovo confronto.
E si arriva ai titoli di coda estasiati e rapiti da quanto vissuto, senza parole quando scorrono i titoli di coda sull'immenso brano conclusivo, The Best Is Yet To Come.
Forse è vero, non a tutti potrebbe piacere questa impostazione tipica delle produzioni di Kojima, con la trama che prende spesso il ruolo di protagonista assoluto all'interno del gioco, ma in questo caso si nota un sinuoso equilibrio tra parti giocate e parti da spettatore che testimoniano ulteriormente come nulla è stato lasciato al caso, esattamente come dovrebbe essere in una produzione che ambisce a imporsi come massimo esempio nel suo genere di appartenenza.
E per gli standard dell'epoca, Metal Gear Solid rappresenta quell'Esempio.





PREGI

- Un perfetto connubio tra Cinema e Videogioco
- Magistrale comparto narrativo, con dialoghi scritti in maniera eccelsa e personaggi memorabili
- Avventura strutturata in modo da offrire ad ogni nuova location nuove situazioni da affrontare
- Inventario variegato, con ogni oggetto che può fare la differenza nel corso della partita
- Boss Fight indimenticabili e studiate in modo da garantire approcci sempre diversi
- Notevole in termini estetici, superlativo accompagnamento sonoro
- Longevo, impegnativo e rigiocabile

DIFETTI

- Alcuni escamotage narrativi rallentano talvolta l'azione
- Il doppiaggio italiano non merita commenti (laddove quello inglese resta di livello immenso)

VOTO FINALE : 10

Video
 
Web  Top
view post Posted on 15/5/2018, 14:17
Avatar

Spammatore folle

Group:
Member
Posts:
3,016
Location:
Genesis

Status:


Ottima recensione Chris :ok:

Però con il 10 non concorderei neanche tra un millennio :lol:

Tralasciamo il fatto che dovresti togliere il "forse" dalla frase in cui dici che Thief offriva un'esperienza stealth superiore perché non è un dato che si può mettere in discussione: il gioco looking glass offriva uno stealth talmente superiore rispetto alla concorrenza da fare apparire gli altri giochi preistorici allo stesso modo in cui avrebbe fatto Deus Ex nel 2000 (e tutt'ora neppure Dishonored 2 ha tutto quello che aveva il primo Thief), perché aveva già l'IA che reagiva a luci e rumori in tempo reale e con un vero pathfinding dinamico nella ricerca del giocatore; rumori generati in tempo reale in base ai materiali; la componente da immersive sim; la fisica integrata; il level design maestoso, tutte cose che NESSUNO all'epoca vantava.

Non è solo la fase finale che è danneggiata dal backtracking, ma è buona parte del gioco, pensa alla parte che comincia appena arrivi per la prima volta da Snyper Wolf, tutta quella parte fino a quando non riesci a distruggere l'Hind dal punto di vista di gameplay è una roba terrificante anche per gli standard dei giochi narrativi attuali, che per me hanno fatto dei passi indietro colossali rispetto a quelli dei primi 2000- fine anni 90, il che è tutto dire.
 
Top
view post Posted on 15/5/2018, 14:29
Avatar

Leggendario Maestro del Forum

Group:
Administrator
Posts:
4,737
Location:
Roma

Status:


CITAZIONE
Tralasciamo il fatto che dovresti togliere il "forse" dalla frase in cui dici che Thief offriva un'esperienza stealth superiore perché non è un dato che si può mettere in discussione: il gioco looking glass offriva uno stealth talmente superiore rispetto alla concorrenza da fare apparire gli altri giochi preistorici allo stesso modo in cui avrebbe fatto Deus Ex nel 2000 (e tutt'ora neppure Dishonored 2 ha tutto quello che aveva il primo Thief), perché aveva già l'IA che reagiva a luci e rumori in tempo reale e con un vero pathfinding dinamico nella ricerca del giocatore; rumori generati in tempo reale in base ai materiali; la componente da immersive sim; la fisica integrata; il level design maestoso, tutte cose che NESSUNO all'epoca vantava.

L'ho infatti citato nella mia recensione che sia Thief che anche Tenchu come Stealth puri sono probabilmente superiori. Tuttavia, ho anche aggiunto che, come esperienza complessiva e tenendo conto di tutte le sue componenti e delle emozioni che suscita, Metal Gear Solid è un'esperienza ben più completa e indimenticabile.
Magari evito di fare paragoni diretti con il primo Thief dato che non lo posseggo, ma limitandomi al paragone con Tenchu, che possiedo e devo finire prima o poi, MGS come esperienza complessiva è su un livello di gran lunga superiore. Questo senza nulla togliere a Tenchu che resta un gran bel titolo.

CITAZIONE
Non è solo la fase finale che è danneggiata dal backtracking, ma è buona parte del gioco, pensa alla parte che comincia appena arrivi per la prima volta da Snyper Wolf, tutta quella parte fino a quando non riesci a distruggere l'Hind dal punto di vista di gameplay è una roba terrificante anche per gli standard dei giochi narrativi attuali, che per me hanno fatto dei passi indietro colossali rispetto a quelli dei primi 2000- fine anni 90, il che è tutto dire.

Nel mio commento relativo al backtracking è inclusa anche il primo incontro con Sniper Wolf, mi sono limitato a riportare l'esempio più eclatante appunto dell'ultima fase. Per tutto il resto non posso minimamente e assolutamente concordare con quello che affermi, neanche tra un millennio (cit.) ^_^
 
Web  Top
view post Posted on 15/5/2018, 14:35
Avatar

Spammatore folle

Group:
Member
Posts:
3,016
Location:
Genesis

Status:


Potevi anche citare solo Tenchu :P :P :P :P

Ah beh se concordassi sarebbe strano visto che tutt'ora Metal Gear Solid è la mia grande unpopular opinion :lol:
 
Top
view post Posted on 15/5/2018, 14:41
Avatar

Leggendario Maestro del Forum

Group:
Administrator
Posts:
4,737
Location:
Roma

Status:


Eh già me lo ricordo bene! :D
Il voto che ho assegnato è legato comunque a ciò che rappresenta il primo Metal Gear Solid, un pioniere nei videogiochi che fondono Cinema e Videogioco. Per quanto mi riguarda, ancora oggi lo ritengo uno dei più grandi esempi di sempre in tal senso.
Questo nonostante abbia comunque qualche sbavatura. Come ogni gioco esistente al mondo del resto. La perfezione non esiste (e meno male, come aggiungo sempre).
I 10 che assegno, oltre ad essere davvero rari, non rappresentano e non rappresenteranno mai la "perfezione": li intendo come massimo esempio di Videogioco, di un genere o della loro console di appartenenza.
 
Web  Top
4 replies since 15/5/2018, 13:54   221 views
  Share