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Yakuza 5, Recensione di ChrisMuccio

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view post Posted on 2/7/2018, 22:55
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YAKUZA 5



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CASA: SEGA
SVILUPPATORE: SEGA
GENERE: ACTION/ADVENTURE
GIOCATORI: 1



LA LUNGA ATTESA

La serie di Yakuza (Ryu Ga Gotoku), è risaputo, non ha mai riscosso grandi successi fuori dal territorio giapponese, complici anche le strategie commerciali di SEGA, la quale ha sempre rilasciato i vari episodi con ingente ritardo rispetto all'originale debutto in terra nipponica.
Dati gli scarsi risultati ottenuti nel corso del tempo, il rilascio di Yakuza 5 in Europa e Stati Uniti è stato seriamente a rischio: ad un certo punto, sembrava ormai sicuro che i giocatori occidentali non avrebbero mai messo le mani sul quinto episodio, rilasciato originariamente a fine 2012 in Giappone ma senza che venisse mai discussa una conversione per gli altri mercati. Mentre i fan restavano in trepidante attesa di un qualunque annuncio, la saga non si è fermata, arricchendosi di ulteriori esponenti come il prequel Yakuza 0, lo spin-off Ryu Ga Gotoku Ishin! e il remake del capostipite Yakuza Kiwami.
Quando tutto sembra ormai perduto, ecco la grande sorpresa: grazie all'intervento della Third Party Production di Sony, SEGA si convince finalmente a rilasciare Yakuza 5 in Occidente; il debutto avviene su PlayStation 3 alla fine del 2015, esattamente tre anni dopo l'uscita giapponese.
Sfortunatamente, il quinto capitolo arriva unicamente in versione digitale, complice forse la sua uscita in un periodo in cui la nuova generazione di console, rappresentata da PlayStation 4 e Xbox One, ha già preso il sopravvento sulla precedente.
Non il miglior modo, dunque, per puntare forte su un prodotto comunque con già tre anni sulle spalle ed uscito unicamente su un sistema ormai superato, ma di certo è sempre meglio di nulla per i tanti fan di Kazuma Kiryu e soci, che hanno finalmente la possibilità di giocare in maniera adeguata (a patto di conoscere un po' di inglese, come sempre!) questo ambizioso episodio, il più grande e corposo rilasciato fino a quel momento.
Scopriamo dunque se questa lunga attesa è stata adeguatamente ripagata.


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UN INTRICATO COMPLOTTO

Yakuza 5 prende il via due anni dopo i fatti del quarto capitolo e vede ben cinque protagonisti coinvolti in una vicenda ancora più intricata rispetto al passato.
Kazuma Kiryu, il protagonista storico della saga, ha abbandonato forzatamente il suo orfanotrofio ad Okinawa per trasferirsi a Fukuoka. Sotto il falso nome di Taichi Sukuzi per non farsi riconoscere da nessuno, qui trova lavoro come tassista ed invia i soldi guadagnati ai ragazzini che ha accudito negli scorsi anni.
Anche la giovane Haruka Sawamura, cresciuta da Kiryu, ha lasciato l'orfanotrofio per inseguire il suo sogno di diventare una cantante. Sotto la guida di Mirei Park, talent scout e direttice della Dyna Chair ad Osaka, Haruka si prepara a divenire una Idol e vincere la Princess League.
Anche Shun Akiyama si trova ad Osaka, dove il ricchissimo finanziatore vuole aprire una succursale della sua agenzia, la Sky Finance.
Taiga Saejima, a seguito dell'evasione dal carcere avvenuta durante gli eventi di Yakuza 4, è costretto a passare altri due anni in prigione prima di poter rientrare una volta per tutte nel Tojo Clan. Saejima sta scontando la sua pena presso il penitenziario di Sapporo, dove ha stretto un buon rapporto con i suoi compagni di cella, in particolare con il giovane Shigeki Baba.
L'ultimo protagonista è invece un personaggio nuovo di zecca: trattasi di Tatsuo Shinada, ex giocatore di baseball rimasto coinvolto vent'anni prima in un grosso scandalo che ha posto fine alla sua carriera. Shinada vive a Nagoya come reporter per una rivista erotica, sempre al verde e pieno di debiti con numerosi creditori che gli stanno costantemente con il fiato sul collo; nonostante la difficile situazione, Shinada non ha mai perso la sua spontaneità ed il senso dell'umorismo, qualità che gli hanno permesso di circondarsi di persone fidate e di attirare le attenzioni della splendida Milky.
I cinque protagonisti trascorrono le giornate tra impegni e difficoltà, ignari del fatto che un nuovo, enorme evento sta per sconvolgere le loro vite.
Il settimo presidente dell'Omi Alliance di Osaka è in punto di morte e la sua eventuale scomparsa potrebbe rompere la lunga tregua tra questo gruppo ed il Tojo Clan di Tokyo, dando vita ad una devastante guerra tra clan.
Non avendo forze sufficienti per sostenere un eventuale conflitto dopo le tante vicende degli anni passati, il sesto presidente del Tojo Clan, Daigo Dojima, mobilita i suoi più fidati consiglieri presso le città di Fukuoka, Sapporo e Nagoya, nella speranza di convincere gli yakuza di queste località a schierarsi con il Tojo Clan in caso di guerra.
Daigo in persona si reca a Fukuoka per trattare con il gruppo locale, incontrandosi tra l'altro anche con lo stesso Kiryu in incognito ed informandolo della situazione. Il giorno dopo, il presidente scompare nel nulla facendo perdere le sue tracce, ma anche nelle altre città avvengono fatti misteriosi e solo apparentemente scollegati tra loro.
Da quel momento, Kazuma e gli altri protagonisti sono costretti ad agire per scoprire cosa sta accadendo dietro le quinte: ben presto si renderanno conto che quei numerosi eventi avvenuti in contemporanea lungo tutto il Giappone fanno tutti parte dello stesso schema elaborato da una figura misteriosa, e che sono destinati a ricollegarsi tra loro dando vita ad una lunga scia di imprevedibili conseguenze.





Da sempre fiore all'occhiello della serie, anche in Yakuza 5 la narrativa ricopre un ruolo centrale, con gli autori che hanno provato ad andare ancora oltre realizzando un plot fortemente intricato e complesso, forse anche di più rispetto al passato.
Abbondano i filmati e numerosi sono anche i dialoghi: come già accaduto in passato, SEGA ha cercato di rendere quanto più equilibrato possibile il dualismo Gameplay-Narrativa, spesso a favore di quest'ultimo nonostante la parte giocata abbia comunque ampio spazio (merito soprattutto dell'enorme quantità di side-quest presenti, ne parleremo a breve). Alcune cutscenes vanno avanti anche per svariati minuti, pertanto chi bada unicamente alla parte giocata è avvertito.
Fortunatamente, la qualità dei filmati è eccelsa: i personaggi virtuali a tratti sembrano veri attori, ad ulteriore testimonianza dell'enorme cura riposta nella resa delle cutscenes, superlativa e con ben pochi rivali in ambito videoludico. Ottima anche la scrittura dei dialoghi, profondi ed articolati al punto da non scadere mai nel ridicolo; gli scambi tra i vari personaggi sono generalmente doppiati, sebbene non manchino in alcuni casi interventi di solo testo senza voci in sottofondo.
La marcia in più è data dal grande carisma del cast: la maggior parte dei personaggi, dai protagonisti fino agli antagonisti ed i comprimari, gode di una grande caratterizzazione e si dimostra capace di attirare le attenzioni del giocatore; molti di essi si presentano enigmatici e ricchi di sfumature, capaci di regalare più sorprese durante tutta la vicenda.
Intramontabile ormai la figura di Kazuma Kiryu, il tormentato eroe della saga, mentre altri beniamini già noti come Akiyama e Saejima confermano quanto di buono già dimostrato nel corso del quarto episodio, risultando ancora una volta personaggi in grado di bucare lo schermo con le loro personalità trascinanti. Pollice in alto anche per la dolce Haruka, ormai cresciuta, capace di non perdersi mai d'animo indipendentemente da ciò che deve affrontare sempre a testa alta, mentre Shinada, il nuovo arrivato, aggiunge un tocco di umorismo genuino e mai invasivo che lo rende immediatamente simpatico agli occhi dei fan (e che non fa assolutamente sentire la mancanza di Tanimura, uno dei protagonisti di Yakuza 4 qui sparito nel nulla).
Non mancano ulteriori punti forti tipici della serie: intrighi, colpi di scena (alcuni piuttosto telefonati, va ammesso), suspense ed importanti rivelazioni, tutti gli ingredienti di una storia capace di appassionare e di farsi ricordare a lungo.
Eppure, stavolta in questo collaudato meccanismo qualcosa non ha funzionato a dovere, lasciando alcune forti perplessità su come sono stati gestiti vari sviluppi della trama.
Gli autori hanno voluto fare le cose in grande, forse davvero troppo: come già detto, abbiamo davanti a noi cinque storie che partono scollegate per poi trovare un cruciale punto d'incontro nelle ultime ore di gioco; ognuna di esse ha il suo intricato svolgimento e la presenza di un variegato numerosi di personaggi principali e minori che contribuiscono all'evolversi della vicenda.
Fin qui tutto procede in maniera accettabile, ma è verso l'epilogo che qualcosa va storto, lasciando spazio a spiegazioni spesso confuse e superficiali che danno addirittura vita ad alcune incongruenze e piccoli buchi narrativi (gestite malissimo le vicende attorno a Goro Majima e Yuu Morinaga a causa, appunto, della mancanza di qualunque approfondimento), con diversi punti focali delle varie vicende che vengono risolti in maniera sbrigativa e senza alcun pathos (la rivalità tra Kazuma e Watase, partita nel migliore dei modi ma divenuta in seguito una triste bolla di sapone).
Il finale stesso, seppur a suo modo poetico, lascia un forte amaro in bocca: la storia si chiude in fretta e furia, senza un vero e proprio epilogo e senza mostrare nessun "aftermath" delle battaglie finali (Cosa succede all'antagonista principale? Cosa accade agli altri protagonisti? Ed i comprimari più importanti che fine hanno fatto?), facendolo intendere superficialmente con i dialoghi delle ultime fasi di gioco.
Gli sceneggiatori non sono riusciti a gestire in maniera adeguata le numerosissime trame e sotto-trame che coinvolgono i cinque eroi, finendo col fare confusione in alcuni casi e tralasciando molti aspetti minori che avrebbero beneficiato di più spiegazioni in modo da rendere completa la storia.
Tra l'altro, data la grande vastità del gioco, in alcuni momenti l'evolversi dell'intreccio avviene in maniera troppo lenta, come se tutto si fosse momentaneamente bloccato. Non convince appieno nemmeno la storia di Shinada, che sembra quasi incastrarsi a forza con quanto accaduto agli altri personaggi, non risultando perfettamente collegata al resto del plot.
Insomma, non c'è la stessa cura ed attenzione riposta in Yakuza 4, anch'esso pieno di personaggi e con diverse storie che si intrecciano tra loro, ma gestito con maggior cognizione, senza gravi incongruenze e con un epilogo sensato.
In conclusione, tante luci ma anche tante ombre sul comparto narrativo di Yakuza 5, forse il meno riuscito della serie nonostante sia comunque capace di regalare grande coinvolgimento grazie soprattutto al carisma di tutto il cast.


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LO STILE DI SEMPRE

Sul versante strettamente ludico, Yakuza 5 continua a seguire la scia tracciata dai suoi predecessori e ci cala in un mondo di gioco che alterna costantemente esplorazione e combattimenti.
La presenza di ben cinque grandi città porta la componente esplorativa su un livello mai toccato prima: ogni location dell'opera, anche quelle più contenute nelle dimensioni, risultano ricchissime di punti d'interesse, negozi e locali, talmente vaste da offrire costanti sorprese in termini di attività secondarie (molte delle quali decisamente fuori di testa, simpatici escamotage umoristici volti a spezzare decorosamente il ritmo tra una missione principale e l'altra).
L'esplorazione è fondamentale non solo per scoprire quanto offre il mondo di gioco, ma anche per guadagnare punti esperienza utili per potenziare i nostri eroi, attraverso il completamento delle attività minori e sperimentando i diversi minigiochi disponibili, tra videogames (è disponibile la versione arcade integrale di Virtua Fighter 2, mica bruscolini), ed attività competitive variegate (golf, baseball, biliardo, freccette, poker, mahjong e bowling tanto per fare alcuni nomi, ma c'è ancora di più); il karaoke è divenuto ormai un punto fermo della serie, ed immancabili come sempre anche gli hostess club dove provare ad approfondire le nostre conoscenze con le splendide fanciulle disponibili, disposte ad aprire il loro cuore nei nostri confronti qualora non fossimo così generosi da aprire spesso il nostro portafogli.
Ma tutto questo, addirittura, è solo una minima parte di ciò che Yakuza 5 offre. In tutto questo, comunque, i combattimenti continuano sempre a rivestire il ruolo principale nelle meccaniche di gioco.
I combattimenti casuali con yakuza e teppisti vari per le strade accadono con regolare frequenza, e già da questi è possibile notare che, pur essendo sostanzialmente fedele al passato, il sistema di combattimento ha ricevuto alcuni piccoli ma significativi cambiamenti
Tanto per cominciare, grazie anche alla fluidità del nuovo motore grafico, gli scontri godono di un ritmo maggiore e scorrono via in maniera molto più naturale ed immediata. Colpi e movimenti sono animati in maniera più curata e, soprattutto, ciascun personaggio gode di un parco mosse ampliato rispetto ai predecessori, con numerosi nuove combo ed abilità disponibili dopo aver effettuato gli adeguati potenziamenti.
Le Heat Actions, attivabili dopo aver riempito l'apposita barra e che permettono di sferrare colpi speciali di indubbia potenza, continuano sempre a rivestire un ruolo importante e permettono adesso maggiori interazioni con il mondo circostante, dando vita a colpi tanto dolorosi quanto spettacolari.
La presenza di quattro personaggi giocabili, ognuno con il proprio stile specifico, garantisce anche la giusta varietà a combattimenti che, in caso contrario, rischierebbero di divenire presto ripetitivi. Ottima la diversificazione tra i personaggi: laddove Kiryu appare il più equilibrato del lotto in termini di attacco e difesa, Saejima fa leva sulla sua forza bruta per scatenare colpi devastanti pur sacrificando la rapidità nei movimenti, rapidità che è invece la base di Akiyama, con il suo stile di lotta tutto incentrato su combo immediate e letali che sopperiscono alla sua mancanza di effettiva potenza. Il nuovo arrivato Shinada ha anch'egli uno stile equilibrato ma con un occhio di riguardo nei confronti delle prese, suo punto forte che gli consente di destreggiarsi abilmente anche durante combattimenti con una moltitudine di nemici.
A tal proposito, il nuovo motore di gioco permette appunto di avere più nemici su schermo contemporaneamente rispetto ai passati capitoli, dando così vita a battaglie estreme conntro numerosi avversari aggressivi e da non sottovalutare; non sarebbe male in queste circostanze avere a disposizione una buona quantità di oggetti curativi (che sia cibo o cocktail proteici) utili per recuperare le forze al momento opportuno.
Innumerevoli anche le Boss Fight, che mantengono sempre lo stile spettacolare e sopra le righe offerto dal franchise nel corso degli anni, con tanto di coreografici QTE in alcune circostanze che, se portati a buon fine, permettono di arrecare grossi e vantaggiosi danni. In generale il grado di sfida offerto è equilibrato, senza eccessi in negativo o in positivo, e c'è quanto basta per dare vita a sfide genuine ed appaganti; alcuni Boss, specie quelli principali, sono inoltre dotati di pattern d'attacco sofisticati che possono mettere in seria difficoltà il giocatore se non adeguatamente contrastati.
In tutto questo non bisogna dimenticare la giovane Haruka, giocabile per la prima volta nella serie e che introduce meccaniche completamente inedite consoni al suo personaggio e al suo obiettivo di divenire una Idol. Mentre gli altri omaccioni se le suonano di santa ragione, lei invece si cimenta in prove di ballo in puro stile Rhythm Game, con tasti da premere al momento giusto per ottenere i migliori punteggi possibili.
Mentre i suoi compari si scontrano con criminali e teppisti di ogni tipo lungo le strade, Haruka si cimenta invece in gare di ballo con altre ragazze intente ad allenarsi per le vie di Sotenbori: una volta accettata la sfida, lo scopo è quello di ottenere un punteggio più elevato rispetto all'avversaria, ricorrendo anche a qualche Power-Up speciale volto a migliorare la nostra prestazione o lanciare un malus nel confronti della rivale (e attenzione, può accadere anche viceversa, dunque bisogna tenersi pronti a qualunque inconveniente).
Si tratta di un diversivo inconsueto nella serie, un'idea simpatica che testimonia come gli autori siano disposti a tentare qualche sperimentazione all'interno di una formula di gioco ben collaudata ma sostanzialmente fedele allo stile originale. Tuttavia, va anche aggiunto che tale stile tenda a farsi ripetitivo molto velocemente: davvero pochi i brani disponibili per le prove di ballo, che siano in solitaria o contro sfidanti, e ritrovarsi a dover costantemente eseguire le stesse canzoni con il medesimo procedimento (si può giusto regolare la difficoltà tra Normale e Difficile, ma la sostanza resta la stessa) alla lunga può stancare. Il fatto, comunque, che anche Akiyama possa cimentarsi occasionalmente in queste battaglie a ritmo di musica strappa lo stesso un sorriso.
Qualche problema di ripetitività a parte (anche gli incontri casuali potrebbero farsi pesanti con il passare del tempo), le meccaniche di combattimento funzionano egregiamente come sempre e sono ben amalgamate con l'esplorazione. Non mancano come sempre, durante le missioni principali, i classici stage in stile Picchiaduro a Scorrimento, con intere orde di nemici da sconfiggere nel frattempo che si raggiunge il covo del Boss di turno.
L'esplorazione serve anche per completare alcune richieste nel corso delle missioni principali: come accade ad esempio nei primi capitoli con Saejima protagonista, parlare con determinate persone e recuperare specifiche risorse è indispensabile per proseguire, dando vita a qualche momento più lento ma che funge da utile diversivo tra un combattimento e l'altro.
Ma i contenuti di Yakuza 5 non sono ancora finiti...


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IL MIGLIORE NEL PROPRIO MESTIERE

Oltre alle innumerevoli attività secondarie disponibili, tra missioni e minigiochi, ogni personaggio principale (con la sola eccezione, stranamente, di Akiyama) ha incarichi esclusivi di grossa portata da affrontare, con tanto di missioni e sotto-trame apposite.
Divenuto ora un tassista, con Kazuma Kiryu potremo cimentarci in questo lavoro caricando a bordo passeggeri da portare il più velocemente possibile a destinazione, cercando al tempo stesso di guidare in maniera sicura in modo da non spaventare il cliente facendolo scappare (insomma, una versione più soft e realistica del buon vecchio Crazy Taxi, non a caso sempre firmato SEGA); riuscire adeguatamente nel nostro lavoro comporta ottimi guadagni da sfruttare nella quest principale, pertanto ogni tanto può essere una buona cosa affrontare tali incarichi.
Ma se vestire i panni dell'onesto tassista che rispetta gli stop e i semafori a lungo andare diventa noioso, perchè invece non scatenarsi in autostrada dando vita a corse spettacolare che nulla hanno da invidiare a un Fast & Furious a caso?
Ed ecco infatti Kiryu ritrovarsi coinvolto in una rivalità con una gang di teppisti che semina il panico lungo le autostrade giapponesi, da sfidare in corse alla massima velocità desteggiandosi attraverso traffico e curve a gomito con il turbo del taxi sempre pronto da consumare. I tracciati a disposizione sono soltanto tre, ma le sfide da affrontare si fanno sempre più impegnative e possono regalare grande intrattenimento.
Ancora più spettacolare l'attività collaterale di Saejima legata alla caccia, una volta giunto al villaggio montano vicino Sapporo. Con il preciso obiettivo di affrontare e sconfiggere Yama-Oroshi, un enorme orso grizzly che tormenta gli abitanti del villaggio da anni, Saejima veste i panni del cacciatore con l'intento di prepararsi al fatidico scontro. Eccoci dunque in una mappa specifica di discrete dimensioni, alle prese con animali da cacciare con il nostro fucile o attraverso varie trappole, costruendo nel frattempo vari rifugi dove recuperare le forze perdute o per resistere a tormente di neve. Le pelli e le risorse ottenute possono essere scambiate con gli abitanti del luogo per ottenere utili ricompense.
Cacciare non è certo una passeggiata di salute e non mancano scontri con bestie selvatiche pericolose, contro le quali bisogna essere ben equipaggiati per riuscire a sopravvivere. Con il passare del tempo e completando i vari incarichi disponibili, Saejima diverrà un cacciatore provetto pronto a qualunque sfida e, soprattutto, ad affrontare il temibile Yama-Oroshi e liberare la regione dalla sua minaccia. Questa è l'attività più gratificante tra quelle disponibili, accattivante ed immersiva al punto da rendere difficile ritornare alla quest principale, almeno fino a quando il mostruoso orso non è stato abbattuto.
Più soft gli impegni di Haruka, che da aspirante Idol deve imparare ad interagire con diverse realtà: rendere felici i fan durante i meet & greet, rilasciare interviste e fare pubblicità sono soltanto alcuni dei compiti di una star nascente, tutti da affrontare al meglio delle proprie capacità in modo così da non deludere media e pubblico. Inoltre, ciò porta anche a un ritorno d'immagine per l'agenzia di Haruka, la Dyna Chair, permettendo così alla fanciulla di ottenere un seguito sempre maggiori e guadagni più consistenti.
Infine, l'attività secondaria di Shinada è legata al suo passato da giocatore professionista di baseball. Il nuovo scapestrato protagonista si cimenta in varie competizioni sportive, tra swing e homerun da effettuare e rivali da umiliare. Per riuscire in questo è però necessario avere il miglior equipaggiamento possibile: acquistare guanti e mazze di maggiore qualità aumentano le chance di vittoria nelle varie sfide disponibili.
Tutti questi sono grossi diversivi che richiedono tempo e dedizione per essere portati a termine, e si dimostrano una grossa ed importante aggiunta nelle già vaste meccaniche di gioco. Le sotto-trame di Kiryu e Saejima indubbiamente risultano più allettanti rispetto a quanto pensato per Haruka e Shinada, ma nel complesso tutto è abbastanza interessante da spingere il giocatore a sperimentare tutto ciò che l'opera offre senza tralasciare nulla.
Dispiace per la mancanza di qualunque attività per Akiyama come già accennato: considerato che si trova ad Osaka per aprire una succursale della sua associazione di prestiti Sky Finance, non sarebbe stato male creare una sotto-trama legata a tale scopo.
A parte questo, però, Yakuza 5 si dimostra così una produzione mastodontica in termini di contenuti; in tal senso è l'episodio più grande e corposo di tutta la serie regolare.
Il titolo SEGA ha così tanto da offrire che diventa difficile annoiarsi e, sebbene magari non tutto si rivela sempre di grande qualità, l'offerta complessiva rende il quinto capitolo estremamente variegato, riuscendo a smorzare per quanto possibile quella sensazione di ripetitività che si avverte in alcune circostanze.
Arrivare ai titoli di coda richiede decisamente molto tempo ed impegno: la storia principale può essere portata a termine in una trentina di ore, un numero destinato a raddoppiare (se non ancora oltre) per tutti coloro desiderosi di completare tutte le sotto-trame e le numerose decine di missioni secondarie. Una longevità stellare, davvero.


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IL FASCINO DEL GIAPPONE

Yakuza 5 offre qualche novità anche in termini tecnici, presentando un motore grafico rinnovato.
Sotto questi aspetti la serie non si è mai distinta in maniera del tutto convincente, mostrando diverse problematiche tecniche e qualche animazione legnosa. In Yakuza 5 la situazione appare leggermente migliorata: oltre ad una maggiore cura delle textures, le animazioni dei personaggi sono state rifatte e risultano ora più credibili e fluide, ed anche muoversi attraverso le folle cittadine appare ora maggiormente credibile; persistono tuttavia alcune limitazioni già note, a partire dal continuo pop-up di NPC ed oggetti su schermo, diverse compenetrazioni poligonali ed una cura non proprio brillante dei numerosi cittadini che si incontrano girovagando per il mondo di gioco, di qualità notevolmente inferiore rispetto ai curatissimi modelli poligonali dei protagonisti.
Il comparto grafico non è da annoverarsi tra il meglio offerto dalla PlayStation 3, ma nel complesso si rivela migliorato rispetto agli ultimi episodi e svolge dignitosamente il suo compito, mostrandoci una convincente resa delle varie città presenti nel gioco, senza poi parlare della qualità superlativa con cui sono stati realizzati le principali cutscenes.
Parlando di città, come già accennato in precedenza sono ben cinque le metropoli giapponesi presenti nel gioco.
Oltre all'ormai intramontabile Kamurocho, l'affollato quartiere a luci rosse di Tokyo ed autentico luogo di lusso e perdizione, fa il suo ritorno anche Osaka con il suo Sotenbori già esplorato in Yakuza 2, ancora splendido da esplorare come nel secondo episodio ed ora ampliato con alcune nuove aree, tra vicoletti e parchi posti nel cuore della zona.
Completamente inediti sono invece Fukuoka, Sapporo e Nagoya. Tra questi si distingue in particolare il quartiere Tsukimino di Sapporo, un'area di discrete dimensioni sommersa dalla neve e con numerosi, affascinanti punti di ritrovo. Più contenuta invece la mappa Kin'eicho
di Nagoya, forse la meno interessante in termini di design pur offrendo un vasto parco immerso nel verde tutto da esplorare. Nagasugai è invece il quartiere principale di Fukuoka, anch'esso dotato di una discreta estensione.
Tutte le città sono riprodotte in maniera fedele alle controparti reali e dotate di grande atmosfera: sembra di essere realmente immersi nella realtà nipponica, con tutte le sue stravaganze e le sue curiosità, con il giocatore che improvvisamente si trasforma in turista desideroso di non lasciarsi sfuggire nessun punto d'interesse offerto da queste location. In tal senso la serie di Yakuza si è sempre fatta riconoscere positivamente, risultando anche più credibile rispetto ad altri Free-Roaming ben più popolari come Grand Theft Auto, offrendo città che trasmettono realmente la sensazione di essere vive e realistiche.
Pregevole anche l'ambito sonoro: le musiche di sottofondo hanno sempre uno stile adrenalinico e coinvolgente, perfettamente appropriato ad ogni contesto ed ogni battaglia; alcuni brani spiccano in termini di coinvolgimento e danno un tocco in più agli scontri principali dell'opera.
Superlativo come di consueto il doppiaggio giapponese, recitato in maniera perfetta in ogni circostanza. Il parlato arricchisce ulteriormente le già magistrali cutscenes rendendole all'altezza di un film vero e proprio.





QUANTITA' FA RIMA CON QUALITA'?

L'attesa è stata decisamente lunga, ma Yakuza 5 ha saputo ampiamente ripagare i fan della serie SEGA dimostrandosi una produzione di tutto rispetto.
In termini di contenuti, il quinto capitolo è letteralmente mastodontico, in tal senso il più corposo della serie principale: cinque città ricche di attrattive e spunti interessanti, cinque personaggi giocabili ognuno con il proprio stile e le proprie caratteristiche, sotto-trame ben articolate che fungono da accompagnamento alla quest principale, sperimentazioni inconsuete per il franchise (si vedano le sfide di ballo) e un quantitativo esorbitante tra minigiochi e missioni secondarie sono il biglietto da visita del gioco, un'offerta così ricca da richiedere svariate decine di ore per essere sviscerata a dovere.
Tutto questo rende Yakuza 5 un prodotto altamente variegato e capace di porre un importante freno a quella sensazione di ripetitività talvolta provata nel resto della serie; non tutto è realizzato in maniera impeccabile e, anzi, alcuni contenuti risultano meno impressionanti rispetto ad altri, ma nel complesso tutto è amalgamato così bene da rendere difficile posare il controller a terra, coinvolti dalle innumerevoli sfide e gli spettacolari combattimenti che da sempre caratterizzano la saga.
Il nuovo motore grafico, seppur non superlativo a tutti gli effetti, segna un passo avanti in termini di dettagli e animazioni, ora molto più curate, ed anche l'accompagnamento sonoro svolge egregiamente il suo ruolo tra musiche adrenaliniche e un doppiaggio magistrale.
L'unico aspetto in cui l'opera a sorpresa zoppica è quello narrativo: pur continuando a regalare emozioni e protagonisti carismatici, gli autori hanno gettato nel calderone fin troppe vicende e personaggi al punto da non riuscire a gestire nel migliore dei modi tutto il materiale a disposizione; tali problematiche si fanno evidenti nelle ultime fasi di gioco, dove forzature, dimenticanze e buchi narrativi purtroppo non mancano, compromettendo inesorabilmente l'epilogo della storia.
Per tutto il resto, però, Yakuza 5 è un'esperienza che merita di essere vissuta e che rende grande onore alla sua serie di appartenenza.


PREGI

- 5 città e 5 personaggi giocabili, tutti con proprie caratteristiche ed abilità distinte
- Gameplay ormai ben collaudato, con qualche piccolo ma riuscito aggiustamento
- Sfida ben calibrata, scontri e Boss Fight appaganti
- Davvero mastodontico in termini di contenuti: tra sotto-trame, missioni secondarie e minigiochi si perde il conto di quanto offre il titolo
- Tecnicamente migliorato
- Accompagnamento sonoro di gran valore, doppiaggio in particolare
- Longevità davvero stellare

DIFETTI

- Sebbene ricca di personaggi e momenti memorabili, l'intreccio narrativo è fin troppo carico di elementi e si perde malamente nelle fasi finali dell'avventura
- Non tutte le attività sono impressionanti in termini qualitativi
- Le sfide di Haruka diventano ripetitive molto velocemente

VOTO FINALE : 8.5

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view post Posted on 3/7/2018, 08:00
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Spammatore folle

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Grande articolo Chris :ok:

Meno male che alla fine si sia rivelato all'altezza delle aspettative, perché, visto quanto quei geni di Sega hanno fatto aspettare i fan, se si fosse rivelato una schifezza, immagino che sarebbero andati a trucidarli :lol:
 
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view post Posted on 3/7/2018, 09:24
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Grazie :ok:

io ho avuto modo di giocarlo l'anno scorso grazie a un caro amico anch'egli fan di Yakuza che lo aveva scaricato. Ne è valsa totalmente la pena, davvero.
E Yakuza Zero e Kiwami, sebbene magari con meno contenuti, mi sono piaciuti ancora di più... ma Yakuza 5 resta ugualmente degno di grande rispetto.
Ora spero vivamente che l'annunciata remastered per PS4 arrivi retail qui in Europa l'anno prossimo, così finalmente avrò la serie regolare completa :yuppi:
 
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2 replies since 2/7/2018, 22:55   270 views
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