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WWE SmackDown!: Here Comes The Pain, Recensione di ChrisMuccio

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view post Posted on 8/9/2018, 22:46
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WWE SMACKDOWN!: HERE COMES THE PAIN




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CASA: THQ
SVILUPPATORE: YUKE'S
GENERE: PICCHIADURO/WRESTLING
GIOCATORI: 1-6



IL MIGLIOR CAPITOLO DELLA SERIE?

Episodio dopo episodio, THQ ha dimostrato di voler migliorare sempre di più i suoi giochi dedicati al Wrestling di casa WWE. Dopo i primi capitoli promettenti ma pieni di incertezze, la serie di WWE SmackDown! compie un primo, importante passo avanti tramite il quarto episodio, Shut Your Mouth, notevole sia in termini di contenuti che per il Gameplay, reso più frenetico ed appagante; inoltre, per la prima volta viene inclusa una modalità storia (Season Mode) articolata e degna di essere giocata, un deciso passo avanti rispetto a quanto visto nei tre titoli precedenti.
Oltre a rivelarsi un ottimo prodotto, WWE SmackDown!: Shut Your Mouth ha posto delle solide basi da cui ripartire per lo sviluppo dei giochi successivi. I margini di miglioramento erano infatti evidenti e, se sistemati a dovere, il potenziale per tirare fuori una produzione di assoluto rispetto era davvero alla portata degli sviluppatori.
La resa dei conti avviene nel 2003, esattamente un anno dopo Shut Your Mouth, con il debutto di WWE SmackDown!: Here Comes The Pain, la quinta e promettente iterazione del brand. E con questo capitolo, la THQ sfodera il massimo impegno e il meglio del suo repertorio: Here Comes The Pain non è solo un ulteriore, importante miglioramente di quanto fatto in passato, ma si dimostra anche uno dei più grandi titoli di Wrestling mai realizzati.
Here Comes The Pain è stato un titolo memorabile per gli appassionati degli show targati WWE, capace di riproporre il loro stile in maniera ancora più fedele e credibile, rimanendo a lungo un esempio di come devono essere realizzati giochi simili, perfetto connubio tra giocabilità e contenuti. Per i fan italiani, inoltre, questo episodio ha un valore speciale essendo uscito in concomitanza con il boom della WWE nel nostro paese, rendendo così interminabili e memorabili i pomeriggi passati in compagnia di amici dando vita a scontri epocali tramite le più variegate tipologie di incontri disponibili.
WWE SmackDown!: Here Comes The Pain merita di essere giocato, e le sue qualità sono tali da renderlo del tutto godibile anche a chi non apprezza il Wrestling, ad ulteriore testimonianza del grande lavoro svolto da THQ e Yuke's.


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LA SVOLTA SUL RING: PIU' MOSSE, PIU' MATCH, PIU' SPETTACOLARE

Il quinto episodio di WWE SmackDown! riparte dalle solide fondamenta lanciate dalla precedente iterazione, riuscendo ad ampliarle e migliorarle in maniera marcata.
Anzitutto, l'azione sul ring appare adesso molto più fluida ed immediatamente rispetto a Shut Your Mouth, con una risposta dei comandi ancora più efficiente, soprattutto per quanto riguarda le contromosse adesso più semplici da eseguire. Aumentato il numero di mosse disponibili per ciascun lottatore, elemento che aggiunge così ancora più varietà ad ogni match e permette di dare vita a scontri anche più spettacolari.
Pur mantenendo lo stesso feeling della scorsa edizione, Here Comes The Pain punta ad un realismo maggiore. In tale ottica va quindi considerata la rilevazione del peso di ogni lottatore, che fa una precisa distinzione tra pesi leggeri, medi e massimi. Un wrestler di piccola statura, se non addirittura una lottatrice, è impensabile che riesca a sollevare senza problemi un bisonte come Big Show con una semplice presa, ed ecco dunque fallire la mossa, con il "piccoletto" che si sforza di riuscire a sollevare il suo enorme avversario senza riuscirci. Insomma, l'esatto opposto di quanto visto nei precedenti titoli dove in tal senso non esistevano regole e ciascun personaggio poteva sollevare chiunque senza alcuna fatica.
Tra le altre novità da segnalare un sistema di sottomissioni completamente rivisto: una volta eseguita una mossa di sottomissione dovremo premere rapidamente tutti i tasti di attacco per fare in modo che il pallino di un apposito indicatore raggiunga il fondo della barra, causando così la resa dell'avversario; una simile pressione dei tasti funziona anche a parti invertite, ossia quando è il giocatore ad essere vittima di una sottomissione e premere i tasti permette di non cedere e stringere i denti fino alla fine della mossa.
Altra aggiunta fondamentale nelle meccaniche è la presenza di un indicatore danni che evidenzia lo stato di salute dei nostri arti (testa, corpo, braccia e gambe). In passato, dopo aver subito un tot di colpi, un wrestler esauriva le sue energie e poteva essere buttato al tappeto per il conto di tre senza troppa fatica, ma adesso è importante indebolire le articolazioni dell'avversario per riuscire ad ottenere la vittoria.
Un wrestler ancora in forma avrà il suo corpo tutto evidenziato di blu, ma con il passare del tempo e i danni subiti in determinati punti ecco che tale colore inizia a cambiare, divenendo giallo (danni lievi), arancione (danni seri) e rosso (danni gravi). Più il colore peggiora, maggiori saranno le possibilità di sconfitta qualora una mossa potente o una finisher dovesse andare a segno. Un colpo alla testa quando questa è rossa, inoltre, causerà il sanguinamento, una novità estetica di Here Comes The Pain che trasmette la sensazione di uno scontro ancora più brutale del solito.
L'introduzione del sangue non ha solo valore scenico ma ha permesso anche di poter aggiungere nelle tipologie di match il First Blood, dove appunto vince colui che riesce a far sanguinare per primo l'avversario.
Tra le nuove tipologie di incontri, però, la più rilevante è l'Elimination Chamber, introdotta dalla WWE per la prima volta in occasione di Survivor Series 2002, ossia quando il precedente episodio era già uscito. Finalmente quel tipo di incontro all'interno di un'enorme gabbia d'acciaio, tanto spettacolare quanto brutale, è disponibile per essere giocato in un videogioco targato WWE. Le regole prevedono due lottatori che iniziano il match ed altri quattro chiusi nelle loro celle in plexiglass, in attesa di essere liberati ad intervalli di qualche minuto; fatto ciò, l'incontro a eliminazione procede fino a quando non resta in piedi un solo lottatore, sopravvissuto alla diabolica struttura ed a continui colpi contro le grate e le celle stesse.
Per il resto, a fronte di alcune rimozioni come l'I Quit Match (ed alla fine non si sente troppo la sua mancanza funzionando sostanzialmente come un Submission Match), i match a disposizione sono decisamente numerosi, con più varianti (ad esempio sono stati aggiunti nuove Battle Royal, adesso anche a 5 wresters oltre ai soliti 4 e 6, e nuovi Handicap Match, come il 2 VS 3 sia Tag che Tornado, ossia con tutti i lottatori direttamente sul ring) e migliorati rispetto ai precedenti episodi. Tra match classici, Triple Threat, Fatal 4 Way, Ladder, Submission, Last Man Standing, TLC, Hardcore e l'intramontabile Royal Rumble a 30 uomini, c'è tutto l'occorrente per divertirsi in grande stile.
E il realismo adesso è decisamente maggiore, assieme anche al divertimento: Here Comes The Pain funziona meglio di tutti gli altri titoli della serie, un passo avanti importante che mette a frutto tutti i margini di miglioramento visti in Shut Your Mouth, portando alla nascita di un titolo di wrestling d'elite. Non è ancora possibile muoversi liberamente sopra il ring (i movimenti sono limitati alle classiche 8 direzioni) e il numero massimo di wrestler che possono salire contemporaneamente sul ring è sempre fermo a 6 (a differenza di Just Bring It che permetteva fino a 8 lottatori assieme), ma i progressi sono evidenti e tutti assai positivi.
Positivo è anche il grado di sfida, specie se giocato alle massime difficoltà, dove l'I.A. nemica si dimostra reattiva e capace di mettere in difficoltà il giocatore. E i progressi non sono certo finiti qui, dato che anche tutto il resto si dimostra ancora più appagante che in passato.


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SEASON E ROSTER: TRA NOVITA' E MIGLIORAMENTI

Già imponente nel predecessore, il roster si dimostra altrettanto corposo mettendo a disposizione del giocatore oltre 60 wrestler giocabili. Oltre alle consuete Superstars e Divas dell'allora roster corrente, la novità maggiore è rappresentata dalle Leggende, lottatori del passato che hanno avuto un ruolo più o meno importante in WWE.
Per la prima volta è possibile vestire i panni di wrestler storici come Roddy Piper, The Iron Sheik, i Legion Of Doom e Sgt. Slaughter, oltre alla versione originale di The Undertaker ai suoi esordi. Le Leggende vanno sbloccate ed è possibile vestire i loro panni in qualunque modalità e tipologia di match.
Riguardo il roster WWE, si segnala l'importante esordio di Bill Goldberg, leggenda WCW che ha avuto un ruolo di primo piano nella federazione di Vince McMahon durante il 2003. Here Come The Pain segna anche il debutto di John Cena, Rey Mysterio e Batista, futuri wrestlers leggendari all'epoca ancora agli inizi della loro carriera in WWE.
Purtroppo non mancano alcune assenze importanti, come Hulk Hogan che abbandonò la federazione mesi prima dell'uscita del gioco; l'Hulkster era originariamente previsto nel gioco assieme alle sue versioni "Mr America" e "Anni '80", ma il suo abbandono ha cambiato i piani in corso; un discorso analogo vale anche per Jeff Hardy, inizialmente previsto nel gioco e poi rimosso dopo il suo licenziamento. Diverse assenze anche tra i personaggi minori: lottatori all'epoca in WWE come Scotty 2 Hotty, Al Snow e Hardcore Holly, ad esempio, erano stati inclusi in Shut Your Mouth ma poi misteriosamente esclusi da Here Comes The Pain.
Nonostante tutto, il roster effettivo era comunque degno di rispetto, caratterizzato inoltre da un'importante novità ludica: gli Overall. Ogni wrestler è adesso caratterizzato da uno specifico valore numerico, generalmente molto alto per i Main Eventers (come Brock Lesnar, Goldberg, Undertaker, Triple H, The Rock e Steve Austin, tra i più potenti del gioco) per poi scendere sempre di più passando ai comprimari e le lottatrici.
L'Overall di ciascun lottatore viene dato dalla somma di cinque differenti valori (Forza, Agilità, Tecnica, Resistenza e Sottomissione) legati alle capacità offensive, difensive e rapidità dei movimenti. Tramite la modalità Season è inoltre possibile aumentare questi parametri accumulando punti esperienza da spendere per migliorare le caratteristiche del lottatore con il quale stiamo affrontando la carriera. Da tenere presente che, nel caso dei wrestler realizzati con l'editor, gli Overall si rivelano fortemente bassi e vestire i loro panni nel Season Mode è il solo modo per potenziare le loro capacità: una scelta di Game Design in realtà discutibile, considerato che è possibile creare un massimo di 32 lottatori e, a meno di non giocare ininterrottamente con il titolo THQ, molto difficilmente si riusciranno a sviluppare adeguatamente tutte le nostre creazioni.
A proposito dell'editor, esso è ora più ricco di opzioni e permette di dare maggiore sfogo alla nostra fantasia potendo così creare wrestler di ogni tipo, anche i più strambi o disumani. Si continua a notare una differenza qualitativa abbastanza netta tra i modelli poligonali dei lottatori creati con quelli veri e propri, ma nel complesso l'editor ha compiuto passi avanti risultando adesso più versatile, ricco e facile da utilizzare.
Avendola citata è ora il momento di trattare la nuova Season Mode, anch'essa migliorata rispetto a Shut Your Mouth.
Sebbene adesso della durata di un solo anno, con ogni mese composto da 4 show più l'evento in PPV, la Season appare molto più grossa e corposa, con storyline molto più articolate (molte delle quali ispirate alle reali storie raccontate nei programmi WWE) e con diversi bivi presenti che tengono conto di vari fattori, come ad esempio se il nostro wrestler è campione o meno.
Le varie trame, sebbene purtroppo non doppiate, sono narrate in maniera accattivante, ed ogni volta che saremo coinvolti in una storyline avremo sempre nuove sorprese ad ogni nuovo show. Lo scopo principale è come sempre quello di partecipare a WrestleMania, l'evento più importante dell'annata WWE, nella speranza magari di far parte del main event dello show. Uno scopo non del tutto semplicissimo, soprattutto se non veniamo coinvolti nelle varie storie: sebbene ci sia sempre la possibilità di rifiutare alcune storie che ci vengono proposte al termine di ogni mese, fare così può far correre al nostro wrestler il rischio di non partecipare alle varie puntate dei due programmi principali, risultando dunque assente dalle varie card anche per settimane intere.
Quando non si è coinvolti in una storyline, però, è possibile interagire con il nostro General Manager (Stephanie McMahon per SmackDown! ed Eric Bischoff per Raw) per chiedere di competere per un titolo o addirittura di cambiare roster, potendo così dare uno scossone alla nostra carriera.
Tornano le aree backstage, sebbene cambiate come impostazione: è stata rimossa la possibilità di poter girovagare liberamente per l'arena (il che, da un lato, non è poi una cattiva mossa dato che in Shut Your Mouth si rischiava spesso di perdere tempo a girare a zonzo senza meta), potendo ora raggiungere direttamente alcune zone del backstage nella speranza di incontrare altri wrestler con i quali interagire; con alcuni di loro si scambieranno alcune battute, mentre in altri casi potrebbero anche iniziare risse nel dietro le quinte in aree piene di armi ed elementi interattivi con il quale scatenarsi.
Vincere gli incontri permette sia di aumentare i nostri SuperStar Points, fondamentali per chiedere eventuali title shot, sia per guadagnare il denaro attraverso il quale sbloccare i numerosi contenuti segreti del gioco, come nuovi lottatori, arene, attire alternativi per alcuni lottatori (le tenute sono però molte meno rispetto a Shut Your Mouth), set di mosse ed anche schermate di caricamento. Alcuni di questi elementi risultano abbastanza onerosi e richiedono quindi di mettere da parte una cifra piuttosto grossa.
Infine, prima di iniziare la nostra avventura possiamo anche ritoccare i due roster WWE, Raw e SmackDown!, scegliere chi ne farà parte, fare eventuali scambi e introdurre anche i nostri lottatori creati con l'editor, che dunque appariranno regolarmente durante gli show.
Considerata la presenza di numerose storie e le tante varianti a seconda delle nostre scelte, la Season Mode risulta altamente rigiocabile: riuscire a scoprire tutto richiede numerose partite e svariate ore di gioco, e il divertimento è sempre assicurato.


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PASSI AVANTI TECNICI (E LA TELECRONACA SPARISCE)

Here Comes The Pain risulta migliorato, seppur sensibilmente, anche nel comparto tecnico. La maggior parte dei lottatori provenienti dal predecessore sono stati aggiornati non solo nei costumi ma anche nella resa dei volti, espressività compresa. La maggior parte dei lottatori principali è stata riprodotta con la massima cura possibile. Per fare degli esempi, Brock Lesnar è impressionante mentre The Rock e Steve Austin risultano ancora più simili alle loro controparti reali; in negativo si segnala invece il migliorabile modello poligonale di Triple H, forse il meno curato tra i lottatori di punta, e stesso discorso per le Divas, sebbene comunque riprodotte in maniera più convincente rispetto ai passati capitoli.
Continua non convincere la realizzazione dei capelli e il loro effetto simil-plastica, ma in positivo va segnalata una resa del pubblico più credibile, non più sagome di cartone ma che trasmettono ora la sensazione di essere partecipi a ciò che accade sul ring. Intendiamoci, prima di arrivare a un pubblico effettivamente realistico c'è molta strada da percorrere (le ripetizioni tra i semplici modelli poligonali degli spettatori sono fin troppo evidenti), ma rispetto a Shut Your Mouth siamo su un altro livello.
Constatata anche la buona riproduzione delle varie scenografie degli spettacoli WWE, va purtroppo segnalata la presenza di vari bug e glitch grafici con cadenza abbastanza frequente: nulla che possa compromettere la fruibilità del titolo e, anzi, alcuni di questi sono anche piuttosto esilaranti da vedere. Tecnicamente i risultati complessivi sono decenti, si nota un maggiore impegno rispetto al precedente titolo, ma i margini di miglioramento sono evidenti.
Anche in ambito sonoro ci sono alcune importanti dettagli da segnalare: anzitutto, è stata del tutto rimossa qualunque forma di telecronaca, annunciatore incluso. La scelta lascia un attimo perplessi, sebbene bisogna al tempo stesso evidenziare come questo aspetto negli ultimi capitoli fosse uno dei più deboli: insomma, se da un lato può sembrare un passo indietro, dall'altro in pochi sentiranno la mancanza del commento ripetitivo e poco variegato di sottofondo.
Riguardo le musiche, alcuni wrestler stranamente non godono delle loro entrance theme ufficiali (Rob Van Dam, Kane, Rikishi, i Dudley Boyz e Lita) avendo al loro posto vecchie versioni oppure riarrangiamenti, ma per il resto ogni tema d'ingresso è riproposto fedelmente per ogni lottatore. I sottofondi trash che caratterizzano menù e combattimenti risultano più movimentati e coinvolgenti, mentre gli effetti sonori, seppur irrealistici, risultano pesanti e contribuiscono a rendere l'azione sul ring ancora più esplosiva.


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UN MEMORABILE GIOCO DI WRESTLING

WWE SmackDown!: Here Comes The Pain rappresenta la piena maturità del franchise prodotto da THQ, un titolo imprescindibile per tutti i fan degli spettacoli targati WWE.
Capitolo dopo capitolo, gli sviluppatori hanno migliorato sempre di più il loro prodotto mettendoci impegno e dedizione nel migliorare i difetti delle varie iterazioni e portare alla realizzazione del loro gioco di wrestling definitivo, concretizzatosi con un Here Comes The Pain che alza ulteriormente l'asticella qualitativa arrivando finalmente alle vette di eccellenza. Ci arriva grazie ad una giocabilità immediata ed esplosiva, che offre una buona dose di realismo mescolata con lo stile frenetico e dal sapore arcade che ha caratterizzato i passati titoli, senza poi dimenticare i meriti di una Season Mode all'apice della sua qualità e varietà, appagante da giocare e ricchissima di storie e sorprese da vivere.
Pollice in alto per il roster che, pur con alcune mancanze tra lottatori chiave e minori, introduce per la prima volta le leggende del passato come personaggi giocabili, mentre tra i match si notano nuove tipologie come il First Blood e l'Elimination Chamber.
Ci sono ancora molti margini di miglioramento, invece, sul fronte tecnico e sonoro, decorosi ma non sempre al massimo dello splendore. Bug e glitch possono occasionalmente fare la loro comparsa, ma nel complesso non c'è nulla che possa davvero compromettere la godibilità del titolo.
Il quinto episodio della serie SmackDown! è anche il migliore mai realizzato fino a quel momento e, in generale, è uno dei migliori giochi di Wrestling mai creai nel corso del tempo.

PREGI

- Gameplay più reattivo, ricco ed appagante, con diverse importanti novità nelle meccaniche di gioco
- Roster corposo, con inoltre l'introduzione delle Leggende giocabili
- Gran numero di match, con novità importanti come l'Elimination Chamber
- Season Mode realizzata con grande cura, ricca di storie ed altamente rigiocabile
- Migliorato l'editor dei lottatori, ora con molte più opzioni
- Graficamente migliorato e wrestler principali riprodotti con grande cura...

DIFETTI

- ...ma i margini di miglioramento sono ancora piuttosto evidenti, e persistono ancora diversi bug tecnici
- Il sonoro può essere ancora migliorato, telecamera rimossa
- Discutibile metodo di potenziamento per i personaggi creati con l'editor

VOTO FINALE : 9

Video

I LOTTATORI

WRESTLERS & DIVAS

A-Train
Batista
Big Show
Booker T
Brock Lesnar
Bubba Ray Dudley
Charlie Haas
Chavo Guerrero
Chris Benoit
Chris Jericho
Christian
D-Von Dudley
Eddie Guerrero
Edge
Eric Bischoff
Goldberg
Goldust
The Hurricane
Jazz
John Cena
Kane
Kevin Nash
Kurt Angle
Lance Storm
Lita
Matt Hardy
Randy Orton
Rey Mysterio
Rhyno
Ric Flair
Rico
Rikishi
Rob Van Dam
The Rock
Rodney Mack
Sable
Scott Steiner
Sean O'Haire
Shawn Michaels
Shelton Benjamin
Stacy Keibler
Stephanie McMahon
Steve Austin
Steven Richards
Tajiri
Test
Torrie Wilson
Triple H
Trish Stratus
Ultimo Dragon
Undertaker
Val Venis
Victoria
Vince McMahon

LEGENDS

Animal
George Steele
Hawk
Hillbilly Jim
Iron Sheik
Jimmy Snuka
Nikolai Volkoff
Roddy Piper
Sgt. Slaughter
Ted Dibiase Sr.
The Undertaker (Classic Attire)
 
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view post Posted on 8/9/2018, 23:32
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Spammatore folle

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Madonna, questo l'ho giocato un sacco quando andavo alle elementari, mi stai facendo tornare alla mente un sacco di bei ricordi :lol:
Bello notare che esistono giochi che erano belli non perché l'inesperienza ce li faceva sembrare tali ma perché lo erano davvero :D

Ottimo lavoro e ottimo effetto nostalgia :ok: :P
 
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view post Posted on 9/9/2018, 13:16
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Ahahaha mi fa piacere aver rievocato ricordi d'infanzia :D
All'epoca lo consumai anche io con i compagni delle medie, ci giocavamo per ore anche con chi il wrestling non lo aveva mai seguito, ad ulteriore testimonianza di come HCTP fosse davvero di gran valore...
 
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2 replies since 8/9/2018, 22:46   740 views
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