Harry Potter: tutti i videogiochi della serie, aspettando Wizards Unite

Tra magie e bestie magiche, abbiamo riavvolto la Giratempo in un viaggio a ritroso per ricordare tutti i videogiochi dedicati a Harry Potter.

Tutti i giochi di Harry Potter
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  • La saga di Harry Potter può essere definita, senza troppi timori, un classico moderno della letteratura per ragazzi. La forza con cui il franchise di J.K. Rowling si è scolpito nell'immaginario popolare è stratosferica, al punto da "stregare" milioni di fan attraverso più di una generazione. Le pagine dei romanzi sono state poi supportate dal successo commerciale degli adattamenti cinematografici che, grazie soprattutto all'iconicità dei propri interpreti, sono riusciti a scrivere a modo loro una pagina importante dell'intrattenimento contemporaneo. Se da giocatori, tuttavia, dovessimo affermare di ritenerci soddisfatti del trattamento che l'industria videoludica ha finora riservato al brand, probabilmente staremmo mentendo: il parco di titoli che hanno permesso al mago più famoso della storia moderna di sbarcare su console e PC non è esattamente roboante e, in larga parte, riguarda soprattutto i tie-in delle produzioni cinematografiche.

    Qualcosa potrebbe cambiare con Harry Potter Wizards Unite, titolo mobile dagli autori di Pokémon GO che potrebbe traghettare il franchise verso nuovi orizzonti ludici. In attesa di scoprire maggiori informazioni sul gioco in sviluppo presso Niantic, vogliamo quindi ripercorrere l'eredità videoludica del signor Potter. Sedetevi pure in prima fila, tra i banchi della Scuola di Magia e Stregoneria di Everyeye.it... sperando vivamente di non risultare soporiferi come il professor Ruf.

    Dai film ai giochi

    Come dicevamo nelle righe soprastanti, a rappresentate la quasi totalità della produzione di videogiochi ispirati a Harry Potter ci sono i tie-in ispirati ai film distribuiti da Warner Bros durante il decennio scorso. Si tratta di titoli non particolarmente brillanti o memorabili, ma che a modo loro hanno contribuito ad ampliare l'offerta delle passate generazioni. A onor del vero, comunque, i primi adattamenti videoludici tratti dalle avventure del maghetto con gli occhiali vengono ricordati con un certo rispetto e affetto da parte della fanbase.

    Il primo fu, ovviamente, lo storico Harry Potter e la Pietra Filosofale. Uscito nel 2001 e distribuito per PSX, PS2, PC, Xbox, Game Boy e GameCube, il gioco si ispirava alle vicende narrate durante il primo anno del Bambino Che È Sopravvissuto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. L'avventura era relegata solo ad alcune sezioni dell'iconico castello e ripercorreva, in larga parte, le vicende della pellicola. Rispetto agli eventi del lungometraggio, il titolo presentava alcuni spunti aggiuntivi che rimandavano alle dinamiche del romanzo, tra cui l'introduzione di incantesimi inediti e alcune sezioni di gioco volte ad allungare la longevità.

    Una delle dinamiche più interessanti del gioco era il Quidditch, che permetteva al giocatore di impersonare Harry nei panni del Cercatore dei Grifondoro durante alcune partite: in queste sezioni, l'esplorazione via terra lasciava il posto a un gameplay in volo estremamente divertente e adrenalinico, rigorosamente a cavallo della fedele Nimbus 2000 che la professoressa McGranitt donò al protagonista.

    La pietra filosofale fu distribuito da EA Games, che l'anno successivo (nel 2002) portò sui nostri scaffali anche la trasposizione in videogioco di Harry Potter e la Camera dei Segreti, sviluppata da Eurocom per le stesse piattaforme del suo predecessore. L'avventura del giovane eroe alla scoperta delle vicende legate al diario del misterioso Tom Riddle proseguiva sui binari tecnici de La pietra filosofale, ma questa volta il mondo di gioco fu reso maggiormente esplorabile e fu aumentato il numero di incantesimi utilizzabili sia in duello che nelle sezioni puzzle.

    Le meccaniche del titolo vennero poi impreziosite anche dall'introduzione del Club dei Duellanti, una sorta di Modalità Versus che si ispirava all'omonima sequenza (sia nei libri che nei film) in cui Gilderoy Allock e Severus Piton impartiscono agli studenti i fondamenti del combattimento tra maghi.

    La vera e propria rivoluzione giunse però due anni dopo: nel 2004 sempre EA Games distribuiva (per PS2, Xbox, PC e GameCube) Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. Così come la produzione cinematografica vide un cambio brusco nei toni e nella direzione artistica della saga, novità avallate dall'ingresso di Alfonso Cuaron alla regia, anche il tie-in attraversò una revisione tecnica notevole. Per la prima volta il castello di Hogwarts era interamente esplorabile, tanto negli ambienti interni quanto negli ampi cortili esterni, e il tutto componeva un piccolo ma affascinante open world in cui il giocatore non vestiva più soltanto i panni di Harry (come nei due capitoli precedenti) ma aveva l'opportunità di cambiare personaggio giocabile e controllare sia Ron Weasley che Hermione Granger.

    Lo switch tra i tre protagonisti aveva anche una valenza ludica, poiché ognuno di essi possedeva capacità peculiari da sfruttare nella risoluzione dei puzzle: se il ragazzo con la cicatrice era molto più agile dei suoi amici, per contro Ron era capace di scovare passaggi segreti, mentre Hermione aveva una conoscenza molto più vasta degli incantesimi e (data la corporatura più esile) era in grado di passare attraverso gli spazi maggiormente angusti. Un elemento di piacevole novità, poi, fu rappresentato dalla possibilità di cavalcare Fierobecco, l'orgoglioso Ippogrifo allevato da Hagrid, e di volare in groppa alla creatura anche nelle fasi free roaming.

    Con Il Calice di Fuoco cambiarono molte cose. La trama non si svolgeva esclusivamente tra i vicoli di Privet Drive, di Diagon Alley o negli androni della Scuola britannica. Veniva introdotta la Coppa del Mondo di Quidditch, i fondali del Lago Nero, il Labirinto della seconda prova del Torneo Tremaghi e il cupo cimitero di Little Hangleton, dove si consuma il rituale per la rinascita di Lord Voldemort. Per questo motivo, quindi, nel 2005 EA Games pubblicava un adattamento del quarto episodio di Harry Potter che si discostava notevolmente da quanto fatto negli anni precedenti.

    Con Il Calice di Fuoco la saga sbarcava anche su PSP, ma la formula open world lasciava spazio a un'avventura spalmata su livelli in cui si aveva la possibilità di impersonare diversi personaggi giocabili. A livello grafico, poi, per la prima volta il videogioco si ispirava interamente all'estetica del film, con il conseguente sfruttamento dei volti di Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson in formato digitale per dar vita ai tre inseparabili protagonisti.

    Harry Potter e il Calice di Fuoco era dunque un action in cui le dinamiche di lancio degli incantesimi acquisivano quasi la dimensione di uno sparatutto in terza persona; non mancarono, in ogni caso, sezioni di gioco dinamiche come la prima prova Tremaghi: nei panni di Harry era necessario fuggire dall'Ungaro Spinato, il drago posto a protezione dell'uovo d'oro. Il tutto in una sequenza di volo scriptata su binari.

    I tie-in de L'Ordine della Fenice e Il Principe Mezzosangue, rispettivamente quinto e sesto capitolo della saga, segnarono invece un ritorno alle origini. Mantenendo lo stile visivo realistico, ispirando l'intero mondo di gioco e i suoi protagonisti alle fattezze che in quegli anni il pubblico stava ammirando sul grande schermo, il gameplay tornò a proporre l'open world intravisto nel terzo episodio.

    Particolarmente rivoluzionario fu il combat system, che si basava sul corretto movimento della bacchetta tramite lo stick analogico per dar vita a incantesimi di natura diversa: nel corso dell'avanzamento il numero di magie aumentava esponenzialmente, andando a comporre verso il finale dell'avventura un sistema di lotta e interazioni estremamente variegato.

    Con I Doni della Morte riprese, nella saga, il rocambolesco pellegrinaggio dei protagonisti verso location molto diverse tra loro: Harry Potter in versione videoludica tornò a essere un action strutturato in livelli il cui comparto visivo andava ormai delineandosi verso un buon livello di fotorealismo nei confronti degli interpreti comparsi nei film prodotti da Warner Bros.

    I titoli videro la luce tra il 2010 e il 2011 e furono distribuiti su PS3, Xbox 360, PC, Nintendo Wii e Nintendo 3DS. Si chiudeva un'era costellata di alti e bassi ma in cui, in ogni caso, il panorama videoludico aveva dato al brand di J.K. Rowling un'esistenza proficua anche nell'industria interattiva.

    Il Quidditch attraverso i secoli

    Come tutti i fan di Harry Potter ben sapranno, il Quiddictch è lo sport dei maghi in cui si incontrano discipline come il calcio, la pallacanestro e il baseball. La sua importanza si manifesta in ogni avventura del Bambino della Profezia ed è per questo che Electronic Arts ne capì il potenziale, pubblicando nel 2003 un videogioco spin-off intitolato Harry Potter e la Coppa del Mondo di Quidditch. Il titolo si rifaceva a quanto visto nell'incipit de Il Calice di Fuoco, giacché i primi capitoli del libro e l'incipit del film sono dedicati proprio alla celebre competizione mondiale.

    Riprendendo il gameplay delle sequenze di volo e di Quidditch intraviste nei primi due capitoli, dunque, La Coppa del Mondo di Quidditch conduce attraverso una competizione in cui si sfidano squadre scolastiche e nazionali. Si trattava di un episodio di estrema nicchia, pensato per i fan veraci di Harry Potter, ma che fu comunque apprezzato dagli appassionati.

    Il parco di adattamenti videoludici fu poi impreziosito, a partire dal 2010, da LEGO Harry Potter. Come già visto nei confronti di altri celebri franchise, lo studio britannico di TT Games propose la sua personale visione del brand di J.K. Rowling in formato di mattoncino: la saga venne divisa in due blocchi, Anni 1-4 e Anni 5-7, che vennero poi uniti in LEGO Harry Potter Collection nel 2016 - raccolta che, negli ultimi mesi, è giunta anche su Nintendo Switch.

    LEGO Harry Potter non si discostava molto dai suoi predecessori: utilizzando un numero spropositato di personaggi, da sbloccare durante la Campagna per essere utilizzati nel Gioco Libero, era possibile progredire attraverso le ambientazioni più iconiche in un platform adventure in cui gran parte dei puzzle era risolvibile con l'utilizzo di incantesimi.

    Wingardium Leviosa!

    La natura interattiva nell'utilizzo della magia ha permesso a Harry Potter di inserirsi anche nei sistemi di motion control come il Kinect di Microsoft e il PlayStation Move di Sony. Per il primo venne distribuito, nel 2012, Harry Potter per Kinect. Sviluppato da Eurocom, consisteva nello sfruttare la tecnologia creata a Redmond per compiere le azioni necessarie a lanciare determinati incantesimi tramite i gesti compiuti con le mani e il suono della propria voce.

    Per quanto riguarda i giochi dedicati al PS Move, uscirono Il libro degli incantesimi e Il libro delle pozioni, rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Come suggeriscono i nomi, i giochi davano la possibilità di interagire con i sensori del move per praticare la magia o inventare particolari intrugli.

    Ad oggi Harry Potter conta la pubblicazione di un solo videogioco mobile: Harry Potter Hogwarts Mystery, ambientato circa un decennio prima degli eventi de La pietra filosofale. Il giocatore impersona un giovane studente di Hogwarts e lo accompagna nel suo percorso scolastico, tra lezioni, nuovi incantesimi da imparare e importanti scelte da compiere che influiscono sullo sviluppo della trama e del rapporto con gli altri personaggi.

    La situazione sta ovviamente per cambiare: nel 2019 Warner Bros. distribuirà il nuovo videogioco di Niantic per dispositivi mobile, Harry Potter Wizards Unite. Un titolo che promette di unire le dinamiche classiche di un RPG a quelle interattive intraviste in Pokémon GO. Il tutto sarà amalgamato nelle magiche atmosfere del Wizarding World e, probabilmente, seguirà un filone narrativo volto ad espandere ulteriormente l'universo creato dalla celebre scrittrice britannica. Se saprà finalmente rendere giustizia al franchise dell'amato maghetto, lo scopriremo soltanto nel corso del 2019.

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