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Ciclismo e fase 2: tutte le regole

Distanza di 20-25 metri, attenzione all'igiene e al sudore e mascherina a bordo: vi anticipiamo le linee guida della Federazione Ciclistica Italiana

di Stefano Rizzato
Renato di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana - Credits © getty

Strade di nuovo aperte a professionisti e amatori purché da soli e nel confine della regione. Questo prevede da lunedì 4 maggio la fase 2 tracciata dal governo. La Federazione Ciclistica Italiana sta ultimando però le proprie linee guida, per ampliare il raggio delle precauzioni.

«Prima di divulgarle - ha spiegato a Raisport il presidente Renato Di Rocco - attendiamo le indicazioni da parte della commissione tecnico-scientifica del governo. Ma abbiamo chiaro che dobbiamo essere cittadini prima che ciclisti e usare ogni precauzione per non diventare veicoli di contagio».

Confini regionali. «Come indicato nel decreto - ha chiarito Di Rocco - potranno uscire in bici tutti, professionisti e amatori. Ma in questa fase si potrà pedalare da soli e nell’ambito della propria regione, salvo che in Liguria e Friuli-Venezia Giulia dove è possibile farlo già dal 27 aprile ma i confini indicati sono quelli del comune».

Distanza 20-25 metri. «La distanza minima di sicurezza - prosegue il presidente FCI - va rispettata nell’ordine dei 20-25 metri e calibrata anche in funzione della velocità».

Manuale di igiene. Attenzione assoluta alle buone pratiche di igiene e anche a sudore e saliva come possibili veicoli di contagio. Sono le indicazioni condivise dalla Federazione Ciclistica Italiana con l’ACCPI, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani. Il decalogo è disponibile dal 1° maggio a questo link: https://www.accpi.it/iovadoinbici-decalogo-per-tornare-ad-allenarsi-ciclismo/

Mascherine a bordo. Non saranno da indossare, ma sarà consigliato averle con sé, spiega Di Rocco: «Non è un’indicazione contenuta nel decreto, ma crediamo sia utile avere mascherina, guanti e magari gel disinfettante per tutti quei casi in cui un ciclista si trovi ad interagire con le forze dell’ordine o con le comunità dove svolge l’attività sportiva».

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Minori. «Il decreto prevede l’accompagnamento dei minori durante l’attività sportiva - prosegue Di Rocco - e qui sarà necessario chiarire meglio. Per noi i minori sono anche gli juniores, che rientrano a tutti gli effetti in una categoria agonistica internazionale. Abbiamo richiesto chiarimenti: l’accompagnatore dovrà essere un genitore, un tecnico, un dirigente?»

Doppio certificato. «Un altro punto da chiarire - aggiunge il presidente FCI - riguarda professionisti ed atlete élite. Per loro ci sarà un attestato della federazione per indicare l’interesse nazionale della loro attività e salvaguardare chi fa ciclismo di professione. Ma per il momento consigliamo a tutti di portare anche l’autocertificazione ordinaria».